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A proposito di Gay Pride. I cattolici.

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Paolo Giardina:


Non c'è. Ho cercato, ma non c'è nella “Costituzione” della Chiesa un comandamento che recita “Contrarietà a qualunque riconoscimento pubblico delle unioni tra persone dello stesso sesso”. Inutile elencarli tutti -i  dieci comandamenti- “fidatevi”, non c'è, neppure uno che ci assomiglia.
Addirittura, quel “Sant'Uomo”, si fa per dire, nel Deuteronomio 4:2, avverte:"Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore Dio vostro che io vi prescrivo".

Quello delle coppie di fatto, in generale, è un problema che oggi investe la società, ed il vuoto normativo, alle condizioni date, è inconcepibile.

Detto questo, c'è da aggiungere che qualsiasi forma di esibizionismo, tipo gay pride, non giova alla causa della tutela degli ultimi, o comunque nell'ottica di un emancipazione di chi è escluso dalla società. Rimane un fatto isolato, soprattutto perchè si tratta di battaglie non solo di apparenza, ma soprattutto settoriali, non riconducibili a quella necessaria unione di tutti gli esclusi, che solo in una battaglia comune possono avere un riconoscimento dei propri diritti.

Ognuno con la propria battaglia, quasi personale, quasi a guardare i suoi esclusivi diritti.


paolo.giardina@virgilio.it

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