Autore: SC Topic: Delitto di Paese, e il delitto di lignano  (Letto 5152 volte)

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Delitto di Paese, e il delitto di lignano
« il: 00:36:00 am, 19 Settembre 2012 »
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  • talvolta la cronaca insegue l'arte, quando non è il viceversa e così abbiamo il delitto di lignano che mi ha fatto pensare alla canzone di Fabrizio de Andrè  "dellitto di paese" a suo volta ripreso dal francese George Brassens

    Anche se forse in questo caso sarebbe stato meglio che fosse rimasto tutto  come una fantasia d'artista

    Delitto di paese [L'assassinat] - Fabrizio De Andrè


    Citazione
    «Ero lì con il volto coperto per portargli via
    i soldi. Non volevo che finisse così»
    In Italia da tre anni, litigò con il patrigno e lasciò la casa

    La coppia uccisa a Lignano, Rosetta Sostero e Paolo Burgato (foto Cavicchi)La coppia uccisa a Lignano, Rosetta Sostero e Paolo Burgato (foto Cavicchi)
    UDINE - «Sì, è vero, c'ero anch'io», ha sospirato a un certo punto Lisandra Aguila Rico, disperata e piangente. È l'inizio della confessione della ventunenne cubana venuta qualche anno fa in Italia per cambiare vita e rimasta coinvolta con il fratello Laborde Reiber Rico nell'atroce delitto di Paolo Burgato e Rosetta Sostero. Poi, davanti al pm di Udine Claudia Danelon, al capitano Fabio Pasquariello e all'avvocato Carlo Serbelloni, suo difensore, ha parlato confusamente di quella notte, cercando di proteggere il fratello. «Non volevo uccidere, volevo solo il denaro ma poi c'è stato il panico e tutto è andato male». Spiega la volontà di rapinare i coniugi e l'improvvisa colluttazione. «Non me l'aspettavo, non volevo che le cose finissero così, io non sono un'assassina e non ho mai fatto nulla in vita mia. Non mi drogo, quella sera non avevo preso nulla. Mi ero coperta il volto e li abbiamo aspettati lì...». Ma poi, quando gli inquirenti la incalzano sull'aggressione, Lisandra non riesce a dire molto. Non parla di chi ha colpito e preferisce glissare sulle ragioni di tanta ferocia.


    Erano stati riconosciuti nel parapiglia con Rosetta e Paolo, traditi un po' dalla lingua e un po' dalla stazza. Lui un metro e ottanta per 150 chili, lei uno e settanta per 70 chilogrammi, assicurano gli investigatori. Di certo c'è che il bottino è stato cosa grama: «Io non ho portato via nulla, non so poi...». Pare qualche centinaio di euro, intascati dal fratello. Infine, il pentimento e la grande preoccupazione. Per lei, per sua madre che vive in Italia, per i suoi parenti e per i suoi fratelli. «Sono disperata». Ora si trova nel carcere di Trieste, in attesa dell'interrogatorio di convalida da parte del magistrato di Udine che dovrà confermare o meno il suo fermo. Mentre il fratello è ricercato, inseguito da un mandato di cattura internazionale. Secondo gli investigatori è fuggito a Cuba, forse a Camagüey, la loro città d'origine: circa 300 mila abitanti nell'entroterra centrorientale del Paese d'oltreoceano.
    Lisandra e Laborde, dunque. Due fratelli figli della stessa madre, Sandra Emilia Rico, ma non dello stesso padre. Sono arrivati in Italia nel 2009 per un ricongiungimento familiare con la mamma, che nel frattempo si è rifatta una vita, essendo da quasi vent'anni a Lignano. La signora ha sposato un gelataio partito molto tempo fa da Agerola (Napoli) e diventato il «Re del gelato» di Sabbiadoro. Così, almeno, ha battezzato il suo negozio che serve coni, granite e caffè proprio davanti alla coltelleria dei signori Burgato, nella zona dello shopping della cittadina balneare, la pedonale via Udine. Sandra Rico e Spinelli hanno fatto famiglia: due figli piccoli e una bella casa dalle parti di Latisana.

    Lisandra Aquila Rico, killer di Lignano confessa Lisandra Aquila Rico, killer di Lignano confessa    Lisandra Aquila Rico, killer di Lignano confessa    Lisandra Aquila Rico, killer di Lignano confessa    Lisandra Aquila Rico, killer di Lignano confessa    Lisandra Aquila Rico, killer di Lignano confessa


    Vivono e lavorano insieme dietro al bancone di via Udine, dove l'attività è sempre andata bene.
    E così, quando Lisandra e Laborde sono arrivati in Italia il loro lavoro era lì, al bar gelateria. Ed è lì che hanno conosciuto Paolo e Rosetta che da loro andavano anche due tre volte al giorno a prendere un caffè e il gelato al mirtillo. Ma poi le cose sono cambiate e i rapporti con Spinelli si sono deteriorati. Laborde ha scelto un'occupazione nella vicina sala giochi, dove è rimasto fino allo scorso mese, cioè fino al giorno del delitto. Lisandra ha invece cercato invano un posto da cameriera per poi decidere di lasciare Lignano alla volta della Campania, Salerno.
    Lì cercava fortuna. Ha trovato invece il capolinea, dopo la follia di una notte nella quale voleva rapinare mascherata i suoi vecchi, buoni clienti. Per mamma Sandra una tragedia immensa. Il giorno dopo il delitto, dietro il bancone, aveva gli occhi lucidi: «Non ci posso credere, hanno ucciso Paolo, il più buono di tutti. Proprio lui che non ha mai fatto del male a nessuno. Sono delle bestie, questi, c'è da aver paura... E io che lascio sempre la porta di casa aperta».

    Andrea Pasqualetto

    tratto
    http://www.corriere.it/cronache/12_settembre_18/lignano-confessa-ragazza_aff27a80-0150-11e2-a63e-daa4ff219e76.shtml

    la versione francese
    Georges Brassens- L'assassinat (HD) da Les trompettes (1961)
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