Comuni Zona Montana Iblea > Palazzolo Acreide
Presentazione del libro di G.Fava "Processo alla Sicilia"
negi:
Il Rotary Club Palazzolo Acreide Valle dell’Anapo ha organizzato per
sabato 30 maggio alle ore 17:00
Sala delle Aquile Verdi Palazzo Comunale Palazzolo Acreide
l'incontro pubblico per la presentazione del libro
“Processo alla Sicilia”
che la Fondazione Giuseppe Fava ha ristampato, per ricordare il 25° anniversariodell’assassinio di Giuseppe Fava. Giuseppe Fava raccolse le inchiestedi ”Processo alla Sicilia” esattamente quarant'anni fa,
il volume sarà presentato da:
Dottoressa Elena Fava presidente Fondazione G.Fava
Dottoressa Maria Teresa Ciancio (vice presidente fondazione G. FavaIl libro oltre agli scritti di Fava è corredato dalle splendide foto
di Mauro Torrisi ed è da considerare un momento di riflessione non
solo per la nostra memoria ma anche per indagare la distanza che il
tempo ha posto tra la realtà di ieri e di oggi, per comprendere la
continuità nell’essere “siciliano”.
SC:
aggiungo la locandina dell'evento e i link al calendario (che negi saresti pregato di mettere tu al prox volta)
negi:
Ok! grazie...colgo l'occasione per rinnovare l'invito a partecipare all'evento aggiungendo alcune parole scritte da Giuseppe Fava, tratte dal libro che sarà presentato sabato prossimo:
«In verità non c’è in tutta l’Europa un popolo così orgoglioso e
infelice, come quello siciliano, che faccia tanto male a se stesso, ma
non c’è nemmeno un popolo che abbia tanta devozione alla sua terra, e
che abbia altrettanto coraggio di lottare per l’esistenza, e tanta
violenza, tanto amore per la vita. Ecco la sua forza: il desiderio
intatto e furioso di vivere. E dentro questo desiderio ci sono tutte
le cose sbagliate della sua anima: l’avidità, l’ignoranza, la
corruzione, il delitto, l’onore sanguinoso, le superstizioni... ma c’è
anche la sua intelligenza ineguagliabile, il suo senso morale della
morte, cioè il suo ideale che la vita sia sempre l’occasione di
lottare per qualcosa...» Questo libro oggi non è solo un omaggio alla
memoria ma una riflessione sulla nostra terra. Sui mutamenti che
l'hanno travolta e su certi vezzi conficcati nello spirito degli
uomini come se da allora fosse passata solo una manciata di minuti.
Luca:
l'estratto che hai postato mi fa ripensare alla prima sensazione che ebbi leggendo qualche scritto di G.Fava.
Notai subito una carattristica peculiare,una cosa raramente riscontrabile anche tra giornalisti e scrittori celebrati dai giornaloni: la capacità di rendere i sentimenti e le passioni. Scritti in cui le parole non sono "fine" ma mezzi per raggiungere il concetto.
Basta pensare a quel pezzo in cui,per spiegare il rapporto di amore/odio, paragonava il Siciliano ad un uomo che si innamora di una prostituta (credo fosse un articolo de "I Siciliani" se non ricordo male)
negi:
Caro Luca, il pezzo di cui parli è questo che segue, ed è rivolto alla sua città di adozione: Catania, è tratto dal libro "ISiciliani" del 1980, edito da Cappelli editore. Sii tratta di un’inchiesta sulla tragedia e la farsa dell’essere siciliani il libro raccoglie tutte le inchieste pubblicate sul quotidiano “La SIcilia” :"Io sono diventato profondamente catanese, i miei figli sono nati e cresciuti a Catania, qui ho i miei pochissimi amici ed i molti nemici, in questa città ho patito tutti i miei dolori di uomo, le ansie, i dubbi, ed anche goduto la mia parte di felicità umana. Io amo questa città con un rapporto sentimentale preciso: quello che può avere un uomo che si è innamorato perdutamente di una puttana, e non può farci niente, è volgare, sporca, traditrice, si concede per denaro a chicchessia, è oscena, menzognera, volgare, prepotente, e però è anche ridente, allegra, violenta, conosce tutti i trucchi e i vizi dell'amore e glieli fa assaporare, poi scappa subito via con un altro; egli dovrebbe prenderla mille volte a calci in faccia, sputarle addosso "al diavolo, zoccola!", ma il solo pensiero di abbandonarla gli riempie l'animo di oscurità".
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