Caro Luca, il pezzo di cui parli è questo che segue, ed è rivolto alla sua città di adozione: Catania, è tratto dal libro "ISiciliani" del 1980, edito da Cappelli editore. Sii tratta di un’inchiesta sulla tragedia e la farsa dell’essere siciliani il libro raccoglie tutte le inchieste pubblicate sul quotidiano “La SIcilia” :"Io sono diventato profondamente catanese, i miei figli sono nati e cresciuti a Catania, qui ho i miei pochissimi amici ed i molti nemici, in questa città ho patito tutti i miei dolori di uomo, le ansie, i dubbi, ed anche goduto la mia parte di felicità umana. Io amo questa città con un rapporto sentimentale preciso: quello che può avere un uomo che si è innamorato perdutamente di una puttana, e non può farci niente, è volgare, sporca, traditrice, si concede per denaro a chicchessia, è oscena, menzognera, volgare, prepotente, e però è anche ridente, allegra, violenta, conosce tutti i trucchi e i vizi dell'amore e glieli fa assaporare, poi scappa subito via con un altro; egli dovrebbe prenderla mille volte a calci in faccia, sputarle addosso "al diavolo, zoccola!", ma il solo pensiero di abbandonarla gli riempie l'animo di oscurità".