Criticità - Patogeni e situazioni ambientali critiche per la pianta
Phytophthora ramorum: inserito nell’Alert list EPPO, questo patogeno ha un ampio spettro di ospiti tra i quali figurano Quercus ilex, Quercus cerris, Castanea sativa e Fagus sylvatica; è conosciuto come agente della morte improvvisa delle querce.
Presente al momento soltanto in ambiente di vivaio, in parchi e giardini, provoca delle infezioni all’apparato aereo con l’avvizzimento dei getti e l’ingiallimento delle foglie più vecchie; sul tronco, fino ad alcuni metri in altezza, si osservano gemiture di liquido rosso-bruno in corrispondenza di cancretti sottocorticali.
Non è ancora stata definita la gravità del possibile passaggio di questa Phytophthora dall’ambiente vivaistico ed ornamentale ai boschi planiziari di querce od alle faggete. Tuttavia, considerato lo stato di declino in cui si trovano le querce in Europa, l’avvento di questo parassita potrebbe avere un impatto importante sulla composizione vegetazionale dei nostri boschi di latifoglie.
Phytophthora kernoviae: isolata per la prima volta nell’autunno del 2003 in Gran Bretagna da Rhododendron spp., è stata successivamente riscontrata come agente di cancro in specie adulte di faggio; è ipotizzato sia una specie esotica di recente introduzione (Eppo Alert List, Ottobre 2012). Attualmente presente in Irlanda e Regno Unito, è riconducibile a due differenti sintomatologie: cancri corticali e lesioni fogliari. In Fagus sylvatica e Quercus robur si notano necrosi corticali con lesioni che si sviluppano in cancri infossati che variano da pochi cm fino a 3 m. Presente anche su Quercus ilex.
Ceratocystis fagacearum: tracheomicosi indigena degli Stati Uniti, che colpisce tutto il genere Quercus, in particolare le querce rosse (sottogenere Erytrobalanus) per le quali il decorso della malattia è fulminante con la morte che sopraggiunge entro poche settimane dall’infezione. Sulle querce appartenenti al sottogenere Lepidobalanus (Q. robur, Q. petraea, Q. suber, e Q. ilex), più resistenti, il decorsoè di tipo cronico e comunque non sempre letale.
Per l’Italia è da comprendere tra i parassiti di temuta introduzione.