Autore: pinoguzzardi Topic: la problematica degli Organismi Geneticamente Modificati in agricoltura  (Letto 2837 volte)

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" Quei campi Ogm in Friuli

sono un Far West da fermare

In provincia di Pordenone due coltivazioni illegali di mais. Non dovrebbero esserci, ma le autorità tardano a intervenire.

E intanto i pollini contaminano le coltivazioni circostanti
 
Non si tratta di Ogm sì o Ogm no.

Qui si tratta di legalità.

Quante volte abbiamo pensato al Far West, l'Estremo Ovest americano, come metafora non dell'avventura ma dell'illegalità? Ebbene, possiamo cambiare riferimenti geografici. Abbiamo un Est vicinissimo, italianissimo. Un luogo in cui si sta verificando, nell'apparente indifferenza di tutte le istituzioni nazionali preposte, una sistematica violazione delle regole, una palese violenza contro i cittadini che le rispettano e un supporto, da parte delle istituzioni stesse, a quanti invece se ne infischiano.

Uno dei punti chiave delle democrazie è che le leggi si possono discutere e cambiare, ma nel frattempo si rispettano.

Sempre e tutte. Vale per le tasse, vale per le quote latte, vale per i contratti nazionali dei lavoratori. E vale per gli Ogm. E riguarda anche chi è favorevole agli Ogm.

In Italia per coltivare Ogm è necessaria un'autorizzazione ministeriale. La quale va richiesta. E il Ministro dell'Agricoltura ha facoltà di concederla o negarla.

Invece alcuni agricoltori friulani, l'hanno pensata diversamente. Un anno fa circa hanno chiesto un'autorizzazione. Il ministro allora in carica, Zaia, aveva risposto di non poter dar seguito alla richiesta perché, mancavano le linee guida sulla coesistenza (le quali ancora mancano e la ragione della difficoltà a fare un simile regolamento è che la coesistenza tra coltivazioni Ogm e coltivazioni non Ogm è semplicemente impossibile, specie in un paese come il nostro).

Quegli agricoltori friulani ricorsero al Consiglio di Stato, sostenendo di aver diritto ad una risposta. E il Consiglio di Stato disse che avevano ragione, nel senso che il ministro doveva rispondere. Loro festeggiarono e ancora vanno in giro dicendo che hanno vinto il ricorso e quindi possono seminare Ogm.

Ma quel che hanno vinto è solo un ricorso sulla questione di ottenere risposta: e infatti un decreto interministeriale (Agricoltura, Ambiente e Salute) rispose. E negò l'autorizzazione, ovvero disse loro che non potevano seminare Ogm.

A questo punto cosa fanno questi valorosi esponenti del produttivo e civile nord? Seminano lo stesso, fregandosene delle regole, dello Stato, ma soprattutto degli altri coltivatori, dei consumatori e dell'ambiente.  Esattamente come i criminali che qualche mese fa provocarono una fuoriuscita di petrolio nel Lambro; come chi scarica in mare rifiuti tossici, chi va a caccia di specie protette, chi tira su villette abusive lungo le coste. La legalità non ha sfumature e distinguo. Perché a forza di sfumature e distinguo, di provocazioni e fatti compiuti, si creano sacche di impunità, poteri di fatto e violenze inaccettabili.
Ci sono le analisi, ci sono le certezze: almeno due campi di mais, uno a Fanna e l'altro a Vivaro, in provincia di Pordenone, sono stati seminati con mais Mon810. E questo in Italia è illegale. Le piante di mais ora sono in fiore, stanno contaminando tutti i campi vicini perché non si sa quanto lontano si spinge il polline a causa di vento e insetti. Quei campi sono da radere al suolo, come fece l'allora presidente Ghigo nel 2003 in Piemonte, senza attendere un giorno di più.

Il procuratore della Repubblica di Pordenone ha messo sotto sequestro il campo di Fanna (come mai l'altro no?) in attesa delle analisi per stabilire se è Ogm o no. Analisi che richiedono 8 ore, ma lui si è dato oltre due mesi di tempo. Se non fosse tragico ci sarebbe da ridere e da chiedersi quanto in basso è sceso il livello di cultura generale della nostra società a proposito di agricoltura. Mettere sotto sequestro una villetta abusiva serve a proteggere la prova di un reato. Mettere sotto sequestro un campo di mais è come aiutare chi lo ha seminato. Perché il campo intanto cresce prosperosamente e se l'intento era quello di contaminare tutto il territorio circostante con i pollini Ogm, il provvedimento del procuratore va esattamente in questa direzione.

Occorre agire subito: perché qui non c'è solo da verificare il reato, c'è anche da limitare i danni. Il nostro Paese finora ha avuto un comportamento esemplare su tutta la partita degli Ogm, mettendo sempre al centro il principio di precauzione.

Pochissimi agricoltori sciagurati che si muovono nel più totale sprezzo delle regole rischiano oggi di mettere a repentaglio l'immagine e la sostanza del nostro made in Italy. Se c'era - come c'era - un problema di coerenza e legalità a proposito delle quote latte, a maggior ragione occorre essere inflessibili adesso; mentre qui, il ministro dell'Agricoltura sembra voler usare due pesi e due misure. Non stiamo rischiando una procedura di infrazione da parte della Unione Europea, che pure sarebbe grave. Stiamo rischiando tutto, e ogni ora d'inutile temporeggiamento si traduce in un'ora di connivenza con chi ha violato la legge.


da Repubblica di oggi - Carlo Petrini

Pro domo Sua, e mi riferisco ad un simpatico signore, anzi al " signore" di questo forum.

E colgo l'occasione per esternare una mia considerazione.

Quel signore aveva detto : sono a favore del Parco degli Iblei nel caso in cui sarà consentita la creazione di una strada di collegamento tra il territorio di Palazzolo ed il ragusano e che mi si dia la possibilità di coltivare prodotti OGM, certo come sono che la istituzione del parco me lo impedirà.I

Poichè la problematica dei collegamenti del ragusano è stata assolutamente superata restava la problematica OGM.

Dalle superiori considerazione si evince come le culture OGM, già in atto e per fortuna non sono consentite, e ciò indipendentemente dal Parco, non mi resta che aspettare che quel signore "salti il fosso", essendo venute  meno quelle pregiuziali.       

E ciò per coerenza.


                                                                                                                                      pinoguzzardi
« Ultima modifica: 00:30:59 am, 04 Agosto 2010 da pinoguzzardi »

Offline SC

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mi spiace dottor guzzardi non voglio affrontare discussioni a cui devo "credere  alla sua parola" per fede oppure che inducano lei in "errori materiali", o in cui lei è " senza dati" anche perchè sa già che le mie domande saranno strane, fuori luogo e inopportune  come ritengo sia giusto siano le domande e che sono le sole  che io so fare, rischierei poi di risponderle in modo scurrile che a lei non piace.
quindi si contenti del link
« Ultima modifica: 03:41:42 am, 04 Agosto 2010 da SC »
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Offline pinoguzzardi

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" Stop alle coltivazioni di mais OGM 

Il mais geneticamente modificato Mon810 non sarà seminato e l'Italia resta ancora ogm-free. Con le controfirme dei ministri della Salute, Ferruccio Fazio, e dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, dello scorso 9 aprile al decreto interministeriale dell'ex ministro dell'Agricoltura e ora presidente del Veneto, Luca Zaia, è stata respinta ''la richiesta di messa in coltura di ibridi di mais geneticamente modificati, contenente l'evento Mon 810, formulata dall'Azienda Dalla Libera Silvano''.

Il decreto è stato predisposto e firmato dal ministro Zaia il 19 marzo scorso dopo aver acquisito il parere della Commissione per i Prodotti Sementieri Geneticamente modificati e si è reso necessario dopo la sentenza del Consiglio di Stato che a metà gennaio scorso, accogliendo il ricorso dell'azienda Dalla Libera, imponeva ai ministeri competenti di concludere il procedimento ''di istruzione e autorizzazione alla coltivazione di mais geneticamente modificato già autorizzato a livello comunitario'' e cioè il Mon810.

La Commissione per i Prodotti Sementieri Geneticamente modificati, riunitasi il 18 marzo scorso e composta da due rappresentanti del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, due del Ministero dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, due del Ministero della Salute, dai rappresentanti delle Regioni Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Toscana e Veneto, ha espresso parere negativo alla richiesta di messa in coltura di ibridi di mais geneticamente modificati, contenente l'evento Mon 810, formulata dall'Azienda Dalla Libera Silvano.

Pertanto, sulla base delle informazioni rilevate nella richiesta di coltivazione dell'interessato nonché in base alle considerazioni formulate dalla Regione Friuli Venezia Giulia, dalle quali è emerso che non vi sono certezze sulla "garanzia della coesistenza" tra colture convenzionali, biologiche e transgeniche, la Commissione ha preso atto che non possono essere previste, come stabilito dall'art.1 comma 2 del dlgs 212/2001, "misure idonee a garantire che le colture derivanti da prodotti sementieri di varietà geneticamente modificate non entrino in contatto con le colture derivanti da prodotti sementieri tradizionali e non arrechino danno biologico all'ambiente circostante tenuto conto delle peculiarità agro-ecologiche, ambientali e pedoclimatiche".

La motivazione squisitamente tecnica della contrarietà è quindi nell'assenza delle condizioni che garantiscano la coesistenza fra coltivazioni OGM e coltivazioni OGM-free, come previsto dalla legge.

La sfida per il futuro non è facile, secondo stime delle Nazioni Unite la popolazione mondiale crescerà del 34% e nel 2050 il pianeta si troverà dover sfamare 9,1 miliardi di persone. Secondo alcuni solo gli Ogm possono soddisfare questo bisogno, secondo altri è necessario puntare sulla qualità e sul benessere alimentare di tutti, solo così il mondo potrà salvarsi.

Il 2 marzo la Commissione europea ha dato l'autorizzazione alla coltivazione della patata geneticamente modificata Amflora, e all'importazione di alcune varietà di mais Gm.

Ma in Europa sono solo sei gli stati che hanno coltivazioni Ogm; la superficie totale coltivata ad Ogm nel continente è diminuita del 12% in un anno. La Germania a fine 2008 ne ha vietato la coltivazione.

Fonte: Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali

Redazione internet - Beatrice Casini
"


Per completezza di informazione, sign. Caligiore.

Può rispondermi come vuole, non certo però in modo scurrile.

" A me non piace" e non solo a me, come ha ricordato Lei, spero anche a se stesso.

Ed ecco il Decreto firmato dal Ministro delle politiche Agricole, dal Ministro della Saute e..... dalla " nostra" Stefania ( questa monellina!).

NO alla Prestigiacomo, 1000 firme contro di Lei : ne organizzi una petizione popolare, ma questa volta con contenuti esplicativi corretti e non già come quell'altra dai presupposti errati, come da Lei stesso ammesso.

http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/OGM/decreto.pdf

 
 
                                                                                                                    pinoguzzardi
« Ultima modifica: 09:43:54 am, 04 Agosto 2010 da pinoguzzardi »

 

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