Autore: sebyali Topic: Le domande sul parco su cui riflettere  (Letto 69072 volte)

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enrico tomasi

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Re:Le domande sul parco su cui riflettere
« Risposta #150 il: 18:31:49 pm, 30 Agosto 2010 »
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  • La fiera degli obei obei ove il " nostro" , in perfetto stile " salvocaligioriano", si illude di poter  " vendere" sciocchezze e mistificazioni.
                                                                                              pinoguzzardi

    vede signor guzzardi, c'e chi come noi ci mette la propria faccia, se pur nell'illudersi di saper vendere sciocchezze, c'e' invece chi come lei premette di non avere pù l'età, e con questa scusa tenta di delegare altri ad alienare le proprie cazzate...c'est sicuramente plus facile, no?

    ancora non ci ha spiegato chi e cosa venderà non appena sarà istituito il parco. mi faccia UN solo nome di chi in zona sta spettando il parco, avendo le idee chiare su come, dove e per cosa investire.

    sarò ripetitivo egregio dottore, ma tutto il resto, mi ri-consenta, è semplice e banale aria fritta... l'unica cosa che fino ad ora ha dimostrato di saper vendere LEI senza delegare nessuno.

    Offline pinoguzzardi

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    Re:Le domande sul parco su cui riflettere
    « Risposta #151 il: 21:47:16 pm, 30 Agosto 2010 »
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  • Una piccola lezioncina di lingua italiana ad " usum delphini".

    Ero tentato di fare ricorso alla filosofia citando Emanuele Kant ed anche Sant'Agostino per fare capire al mio simpatico interlocutore il " senso" da dare al termine bugia e al termine  " bugiardo senza pudore".

    Poi ho desistito certo come sono che il " nostro" conosce quei concetti filosofici ed il mio intervento non avrebbe apportato alcun " quid" in più alla Sua cultura.

    Mi limiterò pertanto a ribadire i concetti dal punto di vista della nostra lingua madre.

     La bugia é " il linguaggio contrario al proprio pensiero con la volontà di ingannare" ed è un bugiardo chi pratica la bugia.

    Il " nostro" mi ha chiesto:

    - 1) la data, luogo e partecipanti  della riunione pubblica a cui hanno partecipato soggetti istituzionali e associazioni categoria produttive con tema l'istituzione del parco degli iblei durante gli anni 90 nel nostro territorio;

    - 2) il documento di valutazione di impatto economico ,se c'è ,fatto dal comitato promotore   e firmato da un professionista del settore e proposto per il dibattito prima dell'approvazione della legge

    - una terza domanda gli è rimasta " in pectore": quante volte fa l'amore, al mese,  il Presidente del Comitato promotore del Parco degli Iblei.

    E con fare trinarciuto ha esternato l'idea che se io non rescivo a darGli quelle risposte sarei " un bugiardo senza pudorre".

    Rispetto alla prima domanda non conosco le " frequenze",  conoscevo solamente tre episodi, seppure significativi,  che ho esternato:

    - la posizione dell'avv. Nigro che ospitò, nella qualità di sindaco, nella casa comunale di Palazzolo ( non sull'Oglio) il Comitato promotore auspicando, in una delle riunioni alle quali lo stesso ha partecipato, che il Comune di Palazzolo divenisse la sede amministratviva del parco; 

    - la posizione assunta dal Consiglio Comunale di Palazzolo esternata dal Dott. Messina che, come ha chiarito il " nostro" era l'allora Sindaco del Comune;

    - la riunione tenutasi alla provincia di regionale di Siracusa alla quale parteciparono non solo ambientalisti ma  i Sindaci delle 3 provincie  interessate (SR, RG, CT), la stessa amministrazione provinciale, le associazioni naturaliste, ambientaliste e culturali, i direttori regionali  e provinciali della Forestale, Ispettorati, le associazioni di  categoria, i collegi  ed ordini professionali, la facolta di Scienze di Catania e quella di Architettura di Siracusa.

    Del resto non so, non ero componente di quel Comitato nè svolgevo la funzione di segretario.

    Ed il non sapere non significa essere bugiardi.

    Stante che le riunioni si tenevano presso la casa Comunale di Palazzolo, il " nostro" potrebbe chiedere all'Avv. Domenico Nigro, Suo politico locale di riferimento. 

    Riguardo alla seconda domanda sconosco se sia stato predisposto uno specifico  documento di valutazione di impatto economico, poichè però a leggere la normativa nessuna limitazione alle attività economiche è prevista, se non una tendenza a regime sulla agricoltura biologica nella sola zona C del parco  sulle cui  relative opportunità economiche di una agricoltura di eccellenza se ne è ampiamente discusso, mentre poichè la valorizzazione delle conservate  bellezze paesaggistche, architettoniche e culturali dovrà avvenire tramite l'espansione della attività turistica, è opportuno rimandare il " nostro" al seguente link che tratta, in generale,  proprio dell'impatto economico del turismo:

    http://www.romit.org/it/pubblicazioni_romit/ROMIT_primo_silvestri_italiano/Cap%202.pdf 

    Anche in questo caso il non sapere se fosse stato predisposto o meno uno specifico studio sull'impatto economico  non significa essere bugiardi.

    Rispetto alle terza domanda, quella " in pectore".

    Non mi è dato sapere e per la mia sconocenza della relativa " frequenza" non posso sicuramente essere considerato bugiardo. 

    Il sign. Salvo Caligiore assume sovente atteggiamenti alla Ciampa del "Berretto a sonagli" atteggiamento che si acuisce con il soffiare dello scirocco ibleo che " muove" ancora di più la famosa " corda" di pirandelliana memoria.


                                                                                                                                 pinoguzzardi
           

     
    « Ultima modifica: 21:50:55 pm, 30 Agosto 2010 da pinoguzzardi »

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    Re:Le domande sul parco su cui riflettere
    « Risposta #152 il: 00:29:14 am, 31 Agosto 2010 »
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  • Lei mi chiede caro sig. Guzzardi, dove vivo ed  io le rispondo che vivo in un mondo dove del parco per fortuna se ne parla anche al di fuori del forum, e questa è una cosa che è venuta fuori in una  discussione con una persona che ritengo preparata ad affrontare tale argomento, persona di cui per adesso non dirò il nome.

    E dopo questa emerita stron...... che lei a scritto forse dovrei uscire dal mio stato di pacatezza per risponderle per le rime ma non lo farò. Forse ritiene che sia uno dei soliti imbecilli che stanno  a perdere tempo appresso a politici per fare i propri comodi e per un tornaconto personale, le dico che non lo sono, sono uomo che ragiona con la propria testa ed ha le proprie idee.

    Piuttosto lei come fa a non vedere che un intera comunità è contro il parco, non lo vuole, come fa a non capire che la maggior parte delle persone non vuole chinare la testa a voleri soprannaturali. Dove vive lei mio caro forse in una boccia di cristalo dove le proteste arrivano ovattate e non si sentono.

    Le domande volevano solo essere l'anima della discussione, certamente io non avrei bisogno delle risposte di nessuno, ritengo di conoscere il problema abbastanza bene.

    Mi faccia dire che questo topic è seguitissimo a quello che ne so, e molte persone non rispondono o non partecipano alla discussione  ma lo seguono assiduamente, ecco perché sarebbe interessante dire cose nuove.

    Si guardi attorno parli con tutte le persone non solo con quelle che convengono con lei, vedrà un mondo che rifugge da certe logiche di lobby, e di sfruttamento delle situazioni.

    Sempre che tenere conto delle idee degli altri sia cosa nobile.

    enrico tomasi

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    Re:Le domande sul parco su cui riflettere
    « Risposta #153 il: 01:54:34 am, 31 Agosto 2010 »
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  • ..Anche in questo caso il non sapere se fosse stato predisposto o meno uno specifico studio sull'impatto economico  non significa essere bugiardi.

                                                                                                                               pinoguzzardi

    STANTE CHE, glie lo dico io cosa significa signor guzzardi....significa parlare senza cognizione di causa, significa dire stronzate campate in aria quando si sostiene che il parco porti economia, significa dover riconoscere di essere idioti presuntuosi se si continua ad avere pure il coraggio di insisterci
    « Ultima modifica: 02:33:18 am, 31 Agosto 2010 da enrico tomasi »

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    Re:Le domande sul parco su cui riflettere
    « Risposta #154 il: 02:48:24 am, 31 Agosto 2010 »
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  • La bugia é " il linguaggio contrario al proprio pensiero con la volontà di ingannare" ed è un bugiardo chi pratica la bugia.


    come ad esempio dire che non si sapeva che un certo avvocato famoso aveva usato una frase famosa di recente nonostante in altro loco si era pubblicato proprio l'articolo a riguardo?

    per tornare in tema dottore lei ha citato delle mie parole e ha detto di averle smentite e io continuavo senza pudore, quindi le ho richiesto quale affermazioni costituivano la smentita
    e visto che le mie affermazioni erano relative a due argomenti dunque ho fatto due richieste, quindi non vedo perchè avrei dovuto avere le domanda in pectore?
    se lei mi da del bugiardo su argomenti che non riesce a dimostrare veramente che sono bugie allora chi è il vero bugiardo?


    e sicuramente lei mi può insegnare tutto riguardo le bugie , non lo mettevo in dubbio caro dottore, è sicuramente competente sulla cosa senza scomodare  Kant e Sant'Agostino


    con fare trinarciuto ha esternato l'idea che se io non rescivo a darGli quelle risposte sarei " un bugiardo senza pudorre".


    dottore il termine non è trinarciuto ma trinarIciuto (solito mero errore materiale come i tanti che le capitano) e  fu coniato da Giovannino Guareschi per indicare i comunisti che con la terza narice aspiravano gli ordini del partito direttamente senza farli  passare dal cervello.
    per assonanza ideologica e per come difende il parco per partito preso negando tutto anche l'evidenza penso che che il termine le calzi a pennello



    - la posizione dell'avv. Nigro che ospitò, nella qualità di sindaco, nella casa comunale di Palazzolo ( non sull'Oglio) il Comitato promotore auspicando, in una delle riunioni alle quali lo stesso ha partecipato, che il Comune di Palazzolo divenisse la sede amministratviva del parco; 

    - la posizione assunta dal Consiglio Comunale di Palazzolo esternata dal Dott. Messina che, come ha chiarito il " nostro" era l'allora Sindaco del Comune;


    nessuno dei due nominati ha parlato in tema di  parco , ne delle sue problematiche con la popolazione, il fatto che il sindaco nigro così come il sindaco messina sapessero che c'erano delle ipotesi di parco e che in parte le condividessero, non significa  che la cosa fosse pubblicamente conosciuta, significa soltanto che la politica era interessata al parco ma questo non mi sembra che nessuno l'abbia mai negato a parte cascone.


    - la riunione tenutasi alla provincia di regionale di Siracusa alla quale parteciparono non solo ambientalisti ma  i Sindaci delle 3 provincie  interessate (SR, RG, CT), la stessa amministrazione provinciale, le associazioni naturaliste, ambientaliste e culturali, i direttori regionali  e provinciali della Forestale, Ispettorati, le associazioni di  categoria, i collegi  ed ordini professionali, la facolta di Scienze di Catania e quella di Architettura di Siracusa.


    mi scusi quando è avvenuta questa riunione? di questa non ha parlato e non cita la data, come mai?
    è avvenuta in tempi tali da instaurare un dibattito nella popolazione per esempio negli anni 90?
    quali sono stati i pareri degli ordini professionali? cosa dissero i rappresentanti degli agricoltori in quella occasione?

    Ed il non sapere non significa essere bugiardi.


    se dice di aver smentito le mie affermazioni portando prove che dico il falso e questo non è vero, significa esserlo

    ma è vero il non sapere significa essere ignoranti e parlare a vanvera

    Stante che le riunioni si tenevano presso la casa Comunale di Palazzolo, il " nostro" potrebbe chiedere all'Avv. Domenico Nigro, Suo politico locale di riferimento. 


    domenico nigro non mi ha mai detto che dico il falso quindi perchè devo chiedere a lui chiedo a lei che invece assirisce di avermi smentito non si sa come.

    Riguardo alla seconda domanda sconosco se sia stato predisposto uno specifico  documento di valutazione di impatto economico,


    però intanto ha detto di aver smentito le mie afffermazioni a riguardo, ora dice che sconosce

    lei sconosce ma intanto smentisce

    « Ultima modifica: 02:52:59 am, 31 Agosto 2010 da SC »
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    Re:Le domande sul parco su cui riflettere
    « Risposta #155 il: 08:02:54 am, 31 Agosto 2010 »
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  • " Obtorto collo" sono costretto a continuare la lezioncina di lingua italiana a beneficio del sign. Salvo Caligiore.

    " Lei sconosce ma intanto smentisce".

    Il termine " smentire" attiene al negare una affermazione in precedenza posta in essere dal medesimo soggetto oppure dimostrare falso ciò che altri abbiano asserito.

    Poichè io non ho negato nulla rispetto a quanto in precedenza asserito smentisco Lei, sign. Caligiore.

    Il termine " trinarciuto" venne usato, come Lei ci ha ricordato proprio da Giovannino Guareschi il quale, nel Suo " Candido" lo usava indifferentemente sia nella forma iniziale di trinariciuto che nella forma di trinarciuto.

    Il suo " capo" politico, il "carosilvio", lo utilizza nella seconda forma tant'è che  rivolgendosi a Michele Santoro lo ha definito
    " Questo trinarciuto comunista di santoro, dovrebbe solo vergognarsi di chiamare il suo inguardabile programma spazzatura come programma di informazione".

    E se lo dice Lui.

    Le farebbe bene, sign. Caligiore, un ripasso della lingua italiana.

    Magari ripartendo dalla lettura di Luigi Pirandello e del Suo " Berretto a sonagli":

    Nella scena il primo atto della  commedia si chiude con una visita di Ciampa a casa di Beatrice il quale cerca di convincerla a considerare i gravi problemi che comporterebbe una denuncia.Esternando l'idea  che in questo caso – per salvare il nome macchiato della famiglia Ciampa – egli sarebbe costretto a fare una pazzia e a uccidere la traditrice Nina.

    Ciampa quindi invita Beatrice ad usare la ragione e a dare una giratina allo strumento:
     
    "Beatrice: Lo strumento? Che strumento?

    Ciampa: La corda civile, signora. Deve sapere che abbiamo tutti come tre corde d'orologio in testa.
    (Con la mano destra chiusa come se tenesse tra l'indice e il pollice una chiavetta, fa l'atto di dare una mandata prima sulla tempia destra, poi in mezzo alla fronte, poi sulla tempia sinistra.)

    La seria, la civile, la pazza. Soprattutto, dovendo vivere in società, ci serve la civile; per cui sta qua, in mezzo alla fronte. ‑ Ci mangeremmo tutti, signora mia, l'un l'altro, come tanti cani arrabbiati. ‑ Non si può. ‑ Io mi mangerei ‑ per modo d'esempio ‑ il signor Fifì. ‑ Non si può. E che faccio allora? Do una giratina così alla corda civile e gli vado innanzi con cera sorridente, la mano protesa: ‑ «Oh quanto m'è grato vedervi, caro il mio signor Fifì!». Capisce, signora? Ma può venire il momento che le acque s'intorbidano. E allora... allora io cerco, prima, di girare qua la corda seria, per chiarire, rimettere le cose a posto, dare le mie ragioni, dire quattro e quattr'otto, senza tante storie, quello che devo. Che se poi non mi riesce in nessun modo, sferro, signora, la corda pazza, perdo la vista degli occhi e non so più quello che faccio! »


    La invito, sign. Caligiore,  ad utilizzare sovente la chiavetta della corda seria e di quella civile e di fermarsi lì, senza andare oltre.

    Non faccia come Ciampa, usi esclusivamente la ragione.

    Ed allora sì che avrà, nella vita, un futuro anche professionale.

    Personalmente mi fermo quì, salvo un Suo ripensamento sul corretto utilizzo di quelle " chiavette" meccaniche.

    E' stato un piacere.   

    Mi sono divertito, utilizzando anche l'ermeneutica, con una azione utilizzata eslusivamente a contrastare le " bufale "e gli " asini che volano" che una " nebbia" maligna, frutto di mera disinformazione ed oscurantismo, qualcuno aveva insufflato sulle nostre belle colline iblee.                                                                   

    La luce del secolo XVIII, quello dei  Lumi,  ancora irradia questo XXI, se ne faccia una ragione sign. Caligiore:  "sapere aude", abbia il coraggio di conoscere e servirsi della Sua propria intelligenza.

                                                                                                                      pinoguzzardi


                                                                                                                     
    « Ultima modifica: 08:54:18 am, 31 Agosto 2010 da pinoguzzardi »

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    Re:Le domande sul parco su cui riflettere
    « Risposta #156 il: 10:14:07 am, 31 Agosto 2010 »
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  • " Obtorto collo" sono costretto a continuare la lezioncina di lingua italiana a beneficio del sign. Salvo Caligiore.

    " Lei sconosce ma intanto smentisce".

    Il termine " smentire" attiene al negare una affermazione in precedenza posta in essere dal medesimo soggetto oppure dimostrare falso ciò che altri abbiano asserito.

    Poichè io non ho negato nulla rispetto a quanto in precedenza asserito smentisco Lei, sign. Caligiore.

    non ha negato nulla?non sono sue parole queste:
    2) Il sign. Caligiore ancora insiste senza pudore, ma sarà forse per sconoscenza, allora era occupato a fare altro.

    Sostiene ancora, anzi,  " accusa i sostenitori del parco di aver fatto tutto senza coinvolgere la popolazione, senza aprire il minimo dibattito PUBBLICO sul PARCO, senza alcuna valutazione di impatto economico che per forza di cosa avrebbe dovuto tenere conto delle forze produttive del territorio".

    Al fine di smentire quella affermazione, ormai trita e ritrita, Lo rimando a questo link:

    http://www.verdi-modica.it/?p=278



    Il termine " trinarciuto" venne usato, come Lei ci ha ricordato proprio da Giovannino Guareschi il quale, nel Suo " Candido" lo usava indifferentemente sia nella forma iniziale di trinariciuto che nella forma di trinarciuto.



    dottore ho tutti libri di guareschi , + la raccolta di candido del 48-50 editi da rizzoli, li ho letti tutti e non ricordo che abbia mai usato il il termine sprovvisto della i in manieria indifferente come da lei asserito

    dunque per favore, visto che è così informato, mi indichi in quale libro o in quali numeri di candido ha usato il termine trinarciuto al posto di di trinarIciuto così controllo subito.


    per il resto del discorso le confesso che non ho capito nulla a parte l'autocelebrazione per aver letto nella sua vita un libro di pirandello, chiavetta non chiavetta.

    io ho le chiavi di casa e della mia macchina e il mio futuro professionale è determinato solo dalla serietà che le aziende per cui svolgo lavori mi riconoscono e per cui mi pagano ed è  a dir poco squallido adombrare che potrei avere problemi  professionali per la mia attività pubblicistica su internet, o dovrei pensare che lei mi vuole diffamare in privato?
    « Ultima modifica: 23:13:03 pm, 31 Agosto 2010 da SC »
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    Re:Le domande sul parco su cui riflettere
    « Risposta #157 il: 19:14:13 pm, 31 Agosto 2010 »
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  • ma alla fine, dopo tutto il clamore dei mesi scorsi, con l'estate che si è concluso? si fa o no sto parco? perchè in giro non se ne parla più e tutto sembra fermo alle leggende e alle incertezze e i dubbi di tempo fa..

    Offline sebyali

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    Re:Le domande sul parco su cui riflettere
    « Risposta #158 il: 20:48:38 pm, 31 Agosto 2010 »
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  • Ora Pino Guzzardi ci dirà, visto che sa tutto lui!!!!!!!

    enrico tomasi

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    Re:Le domande sul parco su cui riflettere
    « Risposta #159 il: 23:02:58 pm, 31 Agosto 2010 »
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  • leo longanesi diceva, nulla si difende con così tanto calore quanto quelle idee a cui non si crede.

    qui si sta andando ben oltre....non ho mai visto nessuno così accanito nel cercare di negare l'evidenza

    Offline giume

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    Re:Le domande sul parco su cui riflettere
    « Risposta #160 il: 14:16:52 pm, 04 Settembre 2010 »
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  • Carissimi, da poco una mia amica mi ha fatto conoscere paraparlando e la cosa mi è piaciuta perchè, credo, possa costituire un luogo di "conflitto culturale". Ne abbiamo bisogno.
    Circa l'argomento "Parco" per andare avanti credo che bisognerebbe fare qualche passo indietro, senza con questo offendere qualcuno o pretendere di insegnare qualcosa ad altri.
    Il punto di partenza, secondo me, è prendere atto che il nostro territorio e non solo dopo 60 e passa anni di cosiddetto sviluppo mostra gli stessi numeri e percentuali del secondo dopoguerra sia in termini di occupazione, sia in termini di reddito, sia in termini di prospettive. In più davanti ai nostri occhi ci si para un autentico disastro ambientale che, messo insieme, a quello materiale e morale, mostra una situazione senza sbocco e con tanta frustrazione e infelicità.
    Dobbiamo volgere il nostro sguardo e la nostra attenzione altrove.
    Guardare a territori e ad esperienze diverse a modelli che hanno saputo coniugare sviluppo, ambiente e qualità della vita, mi sembra particolarmente utile. Occorre stabilire a monte quale direzione pensiamo che si debba percorrere. Ma non possiamo però dimenticare che le aree protette dalle nostri parti non superano il 13% quando la media nazioneale supera ormai il 22. Non possiamo dimenticare che esiste l'urgenza e la necessità di preservare la fertilità del suolo mentre i processi di desertificazione in Sicilia interessano oltre l'86% dell'intero territorio. Non possiamo dimenticare che occorre bloccare l'improprio uso del territorio agricolo, unico luogo deputato alla produzione di cibo e che le attività di cementificazione superano di gran lunga le necessità del territorio stesso, ecc. ecc.
    Mi pare utile ricordare, aldilà delle degenerazioni che pure esistono (e non vedo perchè la gestione dei parchi affidata dalla partitocrazia ai loro fedeli ascari debba essere esente da ruberie e malversazioni) che la raltà deelle aree protette hanno costituito un autentico salvagente e prospettiva di reddito e occupazione per tutta la popolazione. L'esempio, qui ricordato in negativo, del Parco Nazionale dell'Abruzzo è paradigmatico rispetto al Parco degli Iblei. In 50 anni si sono decuplicati i redditi, l'area è uscita fuori dall'Obiettivo 1, il numero delle banche è di 15 volte quello di 50 anni fa, la qualità della vita è fra le migliori nel nostro paese e tutto fa ritenere che la direzione intrapresa sia quella vincente.
    Adesso proviamo a gaurdarci addosso, guardiamo il nostro territorio dove, recentemente una specie di imprenditore edile (meglio sarebbe mattonaro) mi ha detto: "ma che ce ne facciamo del Teatro greco, perché non costruire un bel condominio?". La situazione non mi sembra poi così lontana dalla realtà. Avete visto quel signore (mi pare rappresentante della minoranza all'interno della maggioranza - sig!) come si è dipinta la villa (rosso e blu) sulla panoramica praticamente alla vista dal teatro greco, diviso solo dal materiale di risulta che è rimasto dietro il teatro ancora dai tempi degli scavi della fine del 1800?
    Allora, e concludo, dobbiamo prima chiederci cosa vogliamo veramente, dove vogliamo andare e poi parlare sul parco che rimane, comunque, una scelta praticamente obbligata se pensiamo che l'ambiente sia qualcosa che ci interessa in ordine al nostro futuro e non solamente un'opzione di alcuni nostalgici romantici pensatori.
    Grazie per l'attenzione.
    Giuseppe Messina (www.messinagiuseppe.it)

    Offline SC

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    Re:Le domande sul parco su cui riflettere
    « Risposta #161 il: 15:13:14 pm, 04 Settembre 2010 »
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  • L'esempio, qui ricordato in negativo, del Parco Nazionale dell'Abruzzo è paradigmatico rispetto al Parco degli Iblei. In 50 anni si sono decuplicati i redditi, l'area è uscita fuori dall'Obiettivo 1, il numero delle banche è di 15 volte quello di 50 anni fa, la qualità della vita è fra le migliori nel nostro paese e tutto fa ritenere che la direzione intrapresa sia quella vincente.


    benvenuto nel forum intanto

    i dati che porti sono quelli che vengono portati spesso  dai fautori del parco tuttavia ogni volta che si vanno a spulciare questi dati almeno per quello che ho visto si scoprono tante cose che rendono perplessi.

    per esempio quando parli di area obiettivo 1 superata io so che non si parla solo dell'area del parco degli abruzzi bensì di tutto l'abruzzo che in questi ultimi anni è si è sviluppata l'industria in particolare nell'area di teramo e ne ha fatto l'area "più industrializzata" del meridione.

    tu dici negli ultimi 50 anni il reddito si è decuplicato,  ma in lombardia negli ultimi 50 anni quanto è diventato il reddito, o per fare un esempio cattivo a priolo di quanto è aumentato il reddito?  con chi si fa  il confronto?


    se dobbiamo fare delle analisi dobbiamo far corrispondere agli effetti le giuste cause altrimenti finisce come il pollo di trilussa, se uno mangia due polli e uno non ne mangia niente mediamente tutti mangiano almeno un pollo.

    o per fare esempio se facciamo una statistica ad arcore sono certo che risulterà che molto del reddito complessivo del paese è determinato dalle televisioni, ma onestamente io non mi sento di dire  quel paese guadagna sulle televisioni, forse una determinata persona...

    ora nelle discussioni del parco vedo le stesse cose, si parla di crescita del parco degli abruzzi ma è vero che c'è stato 80 anni  per cambiare diciamo trend, prima la gente emigrava a + non posso, l'abusivismo edilizio esisteva all'interno del parco, e negli anni 90 il direttore fu l'uomo + denunciato d'italia per il livello di conflitto interno che esisteva nel parco.

    allora perchè si continua a sostenere il parco come se fosse la panacea di tutti i mali, i dati li guardiamo seriamente?

    sono certo che ce ne saranno di positivi per l'ipotesi parco, ma smettiamola di raccontare cose con pressapochismo

    ho avuto  scontri con ambientalisti che mi dicevano che in trentino e in toscana e emilia romagna campavano *tutti*  col turismo ho fatto notare che anche su wikipedia quando parla per queste regione di industria superiore al 35% di forza lavoro e pil  e che il turismo arriva sempre al 30% max altro che tutti.

    di cosa parliamo allora solo di quello che vediamo quando ci facciamo "la gita" ma pensiamo davvero che la vita reale quella che ci fanno vedere quando andiamo li per divertirci?


    Adesso proviamo a gaurdarci addosso, guardiamo il nostro territorio dove, recentemente una specie di imprenditore edile (meglio sarebbe mattonaro) mi ha detto: "ma che ce ne facciamo del Teatro greco, perché non costruire un bel condominio?".

    beh bisogna vedere se era una provocazione, o semplicimente  imbecillità

    tuttavia non bisognerebbe dimenticare che anche il teatro greco è una costruzione voluta da uomini (saremmo capaci semplicemente di volerla una cosa così?),  e anche un condominio potrebbe essere un opera d'arte, come lo è la petrera di Gaudi a barcellona.

    il problema è come si costruisce seguendo quale finalità e quale criterio, io non sono un ambientalista ma non sono nemmeno un sostenitore della cementificazione selvaggia.
    certo lascia un po interdetti che alcuni architetti pro-parco poi costruiscano sui dirupi in cui quanto meno il buonsenso sconsiglierebbe


    si può avere una visione razionale anche non ambientalista ma che tenga conto dell'ambiente, l'esempio di barcellona con la sua urbanistica di un ingegnere del 800 (che distrusse parecchio del medioevale), che già a quel tempo penso ad strade larghe e ad alberate non perchè l'ambiente è il fine ultimo ma perchè l'uomo è il fine ultimo è un esempio


    « Ultima modifica: 11:39:24 am, 05 Settembre 2010 da SC »
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    Re:Le domande sul parco su cui riflettere
    « Risposta #162 il: 11:50:16 am, 05 Settembre 2010 »
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  • L'orinatoio di Duchamp è considerato un'opera d'arte. Un oggetto fuori dal suo contesto può considerarsi un'opera d'arte.
    E allora? Che c'entra tutto questo con la discussione sullo sviluppo e conseguentemente con l'ipotesi di una salvaguardia di un territorio vasto e dell'uso conservativo delle sue risorse?
    Val la pena chiarire allora un concetto fondamentale che qui sfugge al nostro interlocutore. Quando si ha uno sviluppo sostenibile. Uno sviluppo è sostenibile quando si ha un uso conservativo delle risorse (spendo solo l’interesse e non il capitale) e quando si realizzano attività remunerative e compatibili con le attitudini del territorio e che siano praticabili per un tempo indefinito. Questo fa la differenza con Priolo, Milano e tutte le aree a forte sviluppo ma a scarso progresso e dove l'impronta ecologica supera di gran lunga la capacità di tenuta del territorio medesimo.
    E' di questo che stiamo parlando.
    Il capitalismo ha generato come unico valore il consumismo che si basa però sulla distribuzione ingiusta delle risorse. Per fare solo un esempio. Ogni giorno nel pianeta si produce cibo per circa 12 miliardi di persone, ma ce ne sono oltre un miliardo che muore letteralmente di fame. Il problema non è la risorsa cibo ma la sua distribuzione. Questo ci porterebbe però lontano dal centro del nostro discorso ed ecciterebbe il nostro interlocutore a polemizzare.
    Ho detto all'inizio che il progetto di sviluppo, competitivo e non cooperativo, che è stato implemenetato nel sud in modo particolare, è fallito. I numeri parlano chiaro a riguardo. Al Sud con lo sviluppo per poli (es. in Sicilia Priolo-Gela-Termi Imerese) ma in funzione del Nord fornendogli le braccia si è affermato il modello della crescita detto dello “sgocciolamento”. Questo modello di sviluppo che è fatto dalla grande industria, dai poli di sviluppo, dagli assi di sviluppo e i cui benefici discendono ai dirigenti, ai quadri e a tutta la classe dei professionisti fino a interessare, per sgocciolamento, le masse (gli operai, gli impiegati, i consumatori).
    Per dare un'immagine di questo modello si può fare riferimento al colapasta: i maccheroni restano all‘élite, ai quadri, all'industrializzazione, quello che sgocciola, cioè l'acqua di cottura, va alle masse. Il risultato di questo modello che ha interessato trasversalmente tutti i settori, oltre ai risvolti economici e occupazionali di cui si è detto in precedenza, ha depauperato enormemente la capacità di tenuta dell'intero sistema ambientale su cui si basa la nostra stessa vita. E' bene ricordare che ad esmpio leggendo i dati ufficiali sui fenomeni della desertificazione in Sicilia (dato Regione Sicilia 2008) l'86,5% dell'intero territorio siciliano è interessato da una classe di rischio elevato di desertificazione. Tanto è vero che l'ONU, nella conferenza sulla desertificazione del 2008 ha messo la Sicilia fra le regioni dove è più urgente un intervento strutturalòe sulla questione. In altri termini con questo modello di sviluppo in meno di 70 anni abbiamo consumato la fertilità del suolo - che è fonte di vita e garanzia per il futuro - realizzatori in circa quattro miliardi di anni.
    E' di questo che stiamo parlando. E non possiamo certo farci impressionare da modelli distruttivi ed energivori. Siamo ad unpunto di non ritorno.
    In questo senso occorre cambiare direzione e ipotizzare percorsi che sappiano coniugare ambiente e occupazione, conservazione delle risorse e utilizzo di quelle esistenti sul territorio a partire dal capitale umano.
    Tutto qui.
    Se poi ci vogliamo attaccare alle parole e pensare di essere "intelligenti" nel provocare, vuol dire che ho sbagliato a scrivere su questo blog.
    Grazie per l'attenzione.
    Giuseppe Messina

    Offline SC

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    Re:Le domande sul parco su cui riflettere
    « Risposta #163 il: 16:16:01 pm, 05 Settembre 2010 »
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  • ?????????????????????????????????????

    signor messina mi scusi ma non capisco decisamente la chiusura del suo post, a quali parole mi sarei attaccato?

    pensavo che lei avesse riportate le parole di uno sconosciuto palazzinaro sul teatro greco, io le ho solo commentate , allora l'opinione del palazzinaro che ci stava a fare nel dibattito?

    prima parla di "luogo di conflitto culturale" e poi alla prime e  banali obiezioni minaccia di andarsene?
    il suo concetto di conflitto culturale è alquanto strano.

    glielo dico in anticipo se lei va a roma e si fa eleggere papa questo non sarà sufficiente ad evitare obiezioni in questo luogo.

    qual'è il problema?  ho detto che l'intera regione abruzzo sta andando avanti grazie lo sviluppo industriale della provincia di teramo più che attraverso il parco.

    sto dicendo falsità? bene porti i dati  dello sviluppo economico interno dell'abruzzo se mi sto sbagliando sarò felice di scopire il mio errore.

    L'orinatoio di Duchamp è considerato un'opera d'arte. Un oggetto fuori dal suo contesto può considerarsi un'opera d'arte.

    pensavo  fosse il contrario che proprio il contesto creasse l'opera d'arte se si mette un orinatoioal centrodi  museo esso passa per opera d'arte se lo si mette in una stanza essa diventa il WC se lo si mette in un isola ecologica è solo un rifiuto.

    senza considerare che se un architetto progettasse una bella casa senza WC il valore intrinseco del progetto e del progettista diminuirebbe

    E allora? Che c'entra tutto questo con la discussione sullo sviluppo e conseguentemente con l'ipotesi di una salvaguardia di un territorio vasto e dell'uso conservativo delle sue risorse?

    si riferisce al fatto di aver citato la città di barcellona come esempio di coniugazione di una urbanistica razionale e bella  ma al tempo stesso includente l'ambiente?
    non è pertinente?

    Val la pena chiarire allora un concetto fondamentale che qui sfugge al nostro interlocutore. Quando si ha uno sviluppo sostenibile. Uno sviluppo è sostenibile quando si ha un uso conservativo delle risorse (spendo solo l’interesse e non il capitale) e quando si realizzano attività remunerative e compatibili con le attitudini del territorio e che siano praticabili per un tempo indefinito.

    è vero mi sfugge il concetto di sviluppo sostenibile, io vorrei capire intanto dove è stato realizzato e con quali risultati, il fatto che si realizzano attività remunerative e compatibili con il territorio mi sembrano belle parole,
    con il territorio sono compatibili tante cose anche la fame, la cosa che voglio sapere è se le persone possono vivere una vita dignitosa di loro scelta.




    Questo fa la differenza con Priolo, Milano e tutte le aree a forte sviluppo ma a scarso progresso e dove l'impronta ecologica supera di gran lunga la capacità di tenuta del territorio medesimo.

    bisognerebbe accordarsi sul'ideea di progresso penso

    E' di questo che stiamo parlando.
    Il capitalismo ha generato come unico valore il consumismo

    beh ha anche generato i diritti sindacali, ha generato il fatto di poter comunicare a distanza con strumenti come internet, ha generato una ricerca medica che ci permette di vivere e superare malattie che in altri secoli hanno distrutto l'umanità.

    che si basa però sulla distribuzione ingiusta delle risorse. Per fare solo un esempio. Ogni giorno nel pianeta si produce cibo per circa 12 miliardi di persone, ma ce ne sono oltre un miliardo che muore letteralmente di fame.
     Il problema non è la risorsa cibo ma la sua distribuzione

    concordo sul problema ma guarda caso alcuni paesi che primi vivevano questa situazione ora sono in via di sviluppo con tassi di crescita elevati e stanno risolvendo i problemi di "distribuzione" proprio attraverso il capitalismo e il "consumismo"


    Ho detto all'inizio che il progetto di sviluppo, competitivo e non cooperativo, che è stato implemenetato nel sud in modo particolare, è fallito. I numeri parlano chiaro a riguardo. Al Sud con lo sviluppo per poli (es. in Sicilia Priolo-Gela-Termi Imerese) ma in funzione del Nord fornendogli le braccia si è affermato il modello della crescita detto dello “sgocciolamento”. Questo modello di sviluppo che è fatto dalla grande industria, dai poli di sviluppo, dagli assi di sviluppo e i cui benefici discendono ai dirigenti, ai quadri e a tutta la classe dei professionisti fino a interessare, per sgocciolamento, le masse (gli operai, gli impiegati, i consumatori).

    è vero l'industria non è cresciuta, perchè ad un certo punto i nostri politici hanno capito che non avrebbero potuto gestire il capitalismo e hanno preferito ricorrere ad una via + semplice l'assistenzialismo.
    infilare tutti nella pubblica amministrazione, questo ha sottratto intelligenze, persone che avrebbero potuto inventarsi l'indotto che ci manca.

    a palazzolo c'era una fabbrica di gassose, c'era un ottima sartoria che si poteva trasformare in industria tessile e invece dove sono finite?

    e i politici continuano ad inventarsi enti, che sulla carta sono bellissimi come il parco ma ai fini pratici nessuno sa come dovrebbero funzionare.

    In altri termini con questo modello di sviluppo in meno di 70 anni abbiamo consumato la fertilità del suolo - che è fonte di vita e garanzia per il futuro - realizzatori in circa quattro miliardi di anni.

    perchè la sicilia esiste da 4 miliardi di anni? non mi risultava
    aldilà della battuta, la natura è cambiamento non conservazione e noi uomini siamo bestie come tutte le altre il mondo cambia anche senza di noi.

    « Ultima modifica: 02:30:51 am, 11 Settembre 2010 da SC »
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