Autore: sebyali Topic: Le domande sul parco su cui riflettere  (Letto 70462 volte)

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Offline pinoguzzardi

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Re:Le domande sul parco su cui riflettere
« Risposta #105 il: 14:08:10 pm, 19 Agosto 2010 »
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  • Egregio sign. Tomasi,

    la risposta alle Sue false ed in mala fede osservazioni glieli ho date nel post scriptum del mio precedente post.

    E quando leggo: "Lei ha messo per iscritto di non sapere neanche di cosa stesse parlando" ribadisco la mia opinione su di Lei.

    Falso ed in malafede, quanto meno in questa occasione.

                                                                                                                       pinoguzzardi

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    Re:Le domande sul parco su cui riflettere
    « Risposta #106 il: 16:51:13 pm, 19 Agosto 2010 »
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  • A proposito di uomo ed ambiente e del vero primato.

     "Purtroppo, si deve constatare che una moltitudine di persone, in diversi Paesi e regioni del pianeta, sperimenta crescenti difficoltà a causa della negligenza o del rifiuto, da parte di tanti, di esercitare un governo responsabile sull’ambiente.

    Il Concilio Ecumenico Vaticano II ha ricordato che «Dio ha destinato la terra e tutto quello che essa contiene all’uso di tutti gli uomini e di tutti i popoli»  L’eredità del creato appartiene, pertanto, all’intera umanità. Invece, l’attuale ritmo di sfruttamento mette seriamente in pericolo la disponibilità di alcune risorse naturali non solo per la generazione presente, ma soprattutto per quelle future .

     Non è difficile allora costatare che il degrado ambientale è spesso il risultato della mancanza di progetti politici lungimiranti o del perseguimento di miopi interessi economici, che si trasformano, purtroppo, in una seria minaccia per il creato. Per contrastare tale fenomeno, sulla base del fatto che «ogni decisione economica ha una conseguenza di carattere morale» , è anche necessario che l’attività economica rispetti maggiormente l’ambiente.

     Quando ci si avvale delle risorse naturali, occorre preoccuparsi della loro salvaguardia, prevedendone anche i costi – in termini ambientali e sociali –, da valutare come una voce essenziale degli stessi costi dell’attività economica. Compete alla comunità internazionale e ai governi nazionali dare i giusti segnali per contrastare in modo efficace quelle modalità d’utilizzo dell’ambiente che risultino ad esso dannose.

    Per proteggere l’ambiente, per tutelare le risorse e il clima occorre, da una parte, agire nel rispetto di norme ben definite anche dal punto di vista giuridico ed economico, e, dall’altra, tenere conto della solidarietà dovuta a quanti abitano le regioni più povere della terra e alle future generazioni.

    Sembra infatti urgente la conquista di una leale solidarietà inter-generazionale. I costi derivanti dall’uso delle risorse ambientali comuni non possono essere a carico delle generazioni future: «Eredi delle generazioni passate e beneficiari del lavoro dei nostri contemporanei, noi abbiamo degli obblighi verso tutti e non possiamo disinteressarci di coloro che verranno dopo di noi ad ingrandire la cerchia della famiglia umana. La solidarietà universale, ch’è un fatto e per noi un beneficio, è altresì un dovere. Si tratta di una responsabilità che le generazioni presenti hanno nei confronti di quelle future, una responsabilità che appartiene anche ai singoli Stati e alla Comunità internazionale».

     L’uso delle risorse naturali dovrebbe essere tale che i vantaggi immediati non comportino conseguenze negative per gli esseri viventi, umani e non umani, presenti e a venire; che la tutela della proprietà privata non ostacoli la destinazione universale dei beni ; che l’intervento dell’uomo non comprometta la fecondità della terra, per il bene di oggi e per il bene di domani. [/u]
    Oltre ad una leale solidarietà inter-generazionale, va ribadita l’urgente necessità morale di una rinnovata solidarietà intra-generazionale, specialmente nei rapporti tra i Paesi in via di sviluppo e quelli altamente industrializzati: «la comunità internazionale ha il compito imprescindibile di trovare le strade istituzionali per disciplinare lo sfruttamento delle risorse non rinnovabili, con la partecipazione anche dei Paesi poveri, in modo da pianificare insieme il futuro».

     La crisi ecologica mostra l’urgenza di una solidarietà che si proietti nello spazio e nel tempo. È infatti importante riconoscere, fra le cause dell’attuale crisi ecologica, la responsabilità storica dei Paesi industrializzati. I Paesi meno sviluppati e, in particolare, quelli emergenti, non sono tuttavia esonerati dalla propria responsabilità rispetto al creato, perché il dovere di adottare gradualmente misure e politiche ambientali efficaci appartiene a tutti. Ciò potrebbe realizzarsi più facilmente se vi fossero calcoli meno interessati nell’assistenza, nel trasferimento delle conoscenze e delle tecnologie più pulite."


    Non è un discorso "ex cattedra" bensì  un semplice ma importante messaggio del Santo Padre Benedetto XVI, datato 1 gennaio 2010.

    E sono questi concetti  il vero " primato dell'uomo" che tutti dobbiamo rivendicare, sign. Caligiore.

    Ci rifletta.

    Altro che " io rivendico il primato dell'uomo sull'ambiente", concetto che mi sembra avere i prodromi di una Sua avversa filosofia.



                                                                                                                      pinoguzzardi

     

     


    enrico tomasi

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    Re:Le domande sul parco su cui riflettere
    « Risposta #107 il: 21:10:59 pm, 19 Agosto 2010 »
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  • Egregio sign. Tomasi,

    la risposta alle Sue false ed in mala fede osservazioni glieli ho date nel post scriptum del mio precedente post.

    E quando leggo: "Lei ha messo per iscritto di non sapere neanche di cosa stesse parlando" ribadisco la mia opinione su di Lei.

    Falso ed in malafede, quanto meno in questa occasione.

                                                                                                                       pinoguzzardi
    Io ho un sogno, sign. Caligiore.

    Il " rosso del Parco", vino biologico prodotto nelle nostre belle colline blee.

    Ma il medesimo concetto può essere esteso anche all'olio.


    Vigneti biologici: la Spagna sorpassa l'Italia

    Dopo aver perso il primato europeo delle coltivazioni biologiche, l'Italia ha ora perso anche il primato mondiale (e quindi anche europeo) per i vigneti biologici. Dopo il Mondiale di calcio del Sud Africa, così, gli spagnoli portano a casa altri due sorpassi ai nostri danni.

    Con 53.959 ettari di vigneti bio (il 9,43% della superficie bio totale), infatti, nel 2009 la Spagna avrebbe raggiunto e superato il nostro paese. In Italia, nel 2009 gli ettari di colotivazione biologica della vite erano

    43.614 (dati Sinab, 2009).

    Un balzo sorprendente della Spagna rispetto al 2008, quando gli ettari di vite biologica erano circa 30.000: un aumento di ben il 75%.

    La crescita dei vigneti bio in Spagna è del resto in linea con la grande crescita di tutto il settore biologico iberico, arrivato nel 2009 a 1,6 milioni di ettari.

    La coltivazione biologica della vite si concentra in un numero limitato di aziende ed in poche regioni: Castiglia-La Mancha (28.700 ettari), Murcia (quasi 11mila), Comunità Valenciana, Catalogna,  Castiglia y Leon ed Estremadura.[/i]

                                                                                                                                 pinoguzzardi
                                                                                                             


    1) le risulta che in Spagna ci sia stato un balzo in positivo della produzione di coltivazioni biologiche grazie alla creazione di nuovi parchi nazionali, se si, quanti e quali dal 2008 ad oggi?

    2) A proposito di spagna, sa dirci in percentuale quante coltivazioni biologiche sono all'interno dei parchi e quante no, ha pure i numeri dell'Italia?

    3) Le risulta che il più grande produttore locale di alimenti biologici e' a favore del parco?

    4) sa dove e per quale motivo quest'ultimo produce il suo bel rosso " biologico", venduto in tutto il mondo e in grandi quantita?

    le sue notizie riportate da internet non hanno attinenza con i miei quesiti, come manco tutto il resto.
    sono 4 domande, riesce a darmi semplicemente 4 risposte entrando nello specifico?
    Le ho già detto, gentile sign. Tomasi che non so rispondere a quei Suoi quesiti.

    Ne ignoro le risposte.

                                                                               pinoguzzardi
    Egregio sign Tomasi,
    Lei mi ha chiesto:
    ..........

    Ed io le rispondo non lo so, contribuendo in questo modo a farmi appellare da S.C. quale " ignorante che non ha dati".
                                                                                                    pinoguzzardi
    E no, sign. Tomasi,

    io ho ammesso la mia ignoranza su tutte le sue poste domande a differenza di Lei, non ignorante, che soppongo ne conosca le risposte.
    ......................

    Mi creda, se lo avessi saputo ne avrei supportato un ragionamento.

    La lascio alla Sua " coca cola"  ed a mangiare " quello che capita".



                                                                                                pinoguzzardi

                                                                                                                     

    si goda qualche 'coca cola' anche lei di tanto in tanto, provando magari ad alternarla al suo ottimo rosso biologico, altrimenti ho l'impressione che rischia di esternare all'infinito 'quello che capita' egregio sign. guzzardi
    « Ultima modifica: 21:28:10 pm, 19 Agosto 2010 da enrico tomasi »

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    Re:Le domande sul parco su cui riflettere
    « Risposta #108 il: 21:36:13 pm, 19 Agosto 2010 »
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  • Con queste Sue riportate notizie non ha dimostrato un fico secco.

    Non è riuscito a dimostrare la Sua falsa affermazione in ordine al fatto che io "abbia messo per iscritto di non sapere neanche di cosa stesse parlando".

    Continuo a ritenerlo falso ed in malafede.

    Con riferimento al " rosso biologico" spagnolo io avevo affermato che la Spagna aveva sorpassato l'Italia in quella produzione senza alcun minimo accenno alla problematica dei parchi spagnoli od ai loro relativi meriti.

    Il mio era un ragionamento a contrastare l'idea del suo " socio" che avversa il biologico.

    Lei invece mi ha chiesto dati sulla " incidenza" dei parchi spagnoli in quella produzione, argomento che io non avevo trattato, e la mia risposta non poteva essere che questa: non conosco i dati.

    E questa è una ulteriore dimostrazione della Sua malafede  e falsità ideologica.

    Mi ha rivolto altresì altre due domane idiote:

    - Le risulta che il più grande produttore locale di alimenti biologici e' a favore del parco?

    -  sa dove e per quale motivo quest'ultimo produce il suo bel rosso " biologico", venduto in tutto il mondo e in grandi quantita?


    Ed io Le ho risposto: non lo so, ad entrambi i quesiti.

    E' stata quella mia mancata risposta un lesa maestà nei Suoi confronti o la " dimostrazione di non sapere  di cosa stessi parlando"?

    Sia serio, non buffoneggi.

                                                                                                                                 pinoguzzardi
    « Ultima modifica: 22:07:23 pm, 19 Agosto 2010 da pinoguzzardi »

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    Re:Le domande sul parco su cui riflettere
    « Risposta #109 il: 22:12:45 pm, 19 Agosto 2010 »
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  • Il mio era un ragionamento a contrastare l'idea del suo " socio" che avversa il biologico.



    carissimo dottore io avverso l'obbligo al biologico insito nei parchi, non avverso il biologico inquanto tale come libera scelta se uno ci crede e vuole investire i suoi soldi perchè no? ma se uno vuole investire in un agricoltura di tipo intensivo con criteri  industriali , e tecnologicamente avanzata non vedo perchè ci deve essere un parco ad impedirlo.

    e la smetta con sta malafede , la mala fede c'è quando uno ha secondi fini sconosciuti e i secondi fini li possono avere solo coloro che la proposta del parco la stanno sostenendo
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    « Risposta #110 il: 22:19:35 pm, 19 Agosto 2010 »
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  • Con riferimento al " rosso biologico" spagnolo io avevo affermato che la Spagna aveva sorpassato l'Italia in quella produzione senza alcun minimo accenno alla problematica dei parchi spagnoli od ai loro relativi meriti.                                                 

    infatti il suo riferimento era al parco degli iblei dottore, è di questo che si sta parlando...tanto che lei dice:

    Io ho un sogno, sign. Caligiore.
    Il " rosso del Parco", vino biologico prodotto nelle nostre belle colline blee.
    Ma il medesimo concetto può essere esteso anche all'olio....


    e lei afferma di non sapere manco chi, come, cosa, dove e quanto viene prodotto in zona, ne in riferimento a vini, ne per quanto riguarda tutto il resto dei prodotti biologici.

    ...ma dimenticavo che lei ha detto di non avere più l'età e che dovranno essere gli altri a produrre, lei, se mai, è in grado di dare degli ottimi consigli suggeriti dai sogni





    « Ultima modifica: 22:36:00 pm, 19 Agosto 2010 da enrico tomasi »

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    Re:Le domande sul parco su cui riflettere
    « Risposta #111 il: 22:26:45 pm, 19 Agosto 2010 »
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  • Ma perchè Lei, sign. Tomasi, insiste nel dire sciocchezze.

    Non è un buon difensore di se stesso.

    Ma i parchi in riferimento non erano quelli spagnoli, stante le Sue domande?

    Che c'entra, in quel contesto di Sue specifiche e mirate domande, il Parco degli Iblei?.

    E' meglio che non si esprima, si affidi ad un " difensore d'ufficio".


                                                                                                                     pinoguzzardi

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    Re:Le domande sul parco su cui riflettere
    « Risposta #112 il: 23:02:03 pm, 19 Agosto 2010 »
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  • Egregio sign. Salvo Caligiore,

    Le riporto il concetto di agricoltura biologica così come rilevato da wikipedia:

    " L'agricoltura biologica è un tipo di agricoltura che considera l'intero ecosistema agricolo, sfrutta la naturale fertilità del suolo favorendola con interventi limitati, promuove la biodiversità dell'ambiente in cui opera ed esclude l'utilizzo di prodotti di sintesi (salvo quelli specificatamente ammessi dal regolamento comunitario) e organismi geneticamente modificati".

    Ma come potrebbe la legislazione riferita ad un Parco Nazionale non prevedere che nelle zone C ( aree di protezione ambientale, con riferimento per esempio anche alla qualità dell'acqua e dell'aria) non prevedere il non utilizzo di fertilizzanti organici e di pesticidi oltre che di organismi geneticamente modificati?

    Nè ci si può appellare alla " libertà d'impresa" che la nostra costituzione, all'art. 41, così  governa:


    " L'iniziativa economica privata è libera.

    Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.

    La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali."


    Le voglio fare un esempio alla fattispecie assimilabile.

    Un cittadino possiede un vetusto locale in pieno centro storico e lo vuole abbattere per costruirci un grattacielo.

    E' assolutamente probabile che la P.A. non glielo consentirà.

    Così è nel caso della agricoltura " con criteri industriali" in una zona protetta.

    E' corretto che prevalga l'interesse pubblico rispetto a quello privato, così come previsto dalla Carta Costituzionale.

                                                                                                                                      pinoguzzardi   

    P.S.: una domanda lecita, con auspicabile Sua risposta.

    Quali sarebbero i secondi fini che possono avere coloro i quali la proposta del parco la stanno sostenendo?

    Con la speranza che non riproponga la tesi degli " interessi familiari", mi pare che a qualcuno siano spuntate le guance porporine già una volta.

    enrico tomasi

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    Re:Le domande sul parco su cui riflettere
    « Risposta #113 il: 23:48:30 pm, 19 Agosto 2010 »
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  • Ma perchè Lei, sign. Tomasi, insiste nel dire sciocchezze.

    Non è un buon difensore di se stesso.

    Ma i parchi in riferimento non erano quelli spagnoli, stante le Sue domande?

    Che c'entra, in quel contesto di Sue specifiche e mirate domande, il Parco degli Iblei?.

    E' meglio che non si esprima, si affidi ad un " difensore d'ufficio".


                                                                                                                     pinoguzzardi

    illustrissimo,

    se era sua intenzione intrattenere con me il giochetto delle tre carte, doveva da prima seguire il mio consiglio; questo suo strambalato tentativo denota una certa mancanza di lucidità, essenziale ai "mariuoli".

    primo, nessuno qui è avverso al biologico in quanto tale, quindi lei non doveva contrastare l'idea di nessuno.....è andato fuori tema/sta dando i numeri.

    secondo, con le mie domande non ho fatto nessun riferimento ai parchi spagnoli (mi perdoniiiiii), se non per capire cosa li potesse, da parte sua,  mettere in relazione all'argomento in questione, che era di natura economico

    terzo, le domande su cui ha ammeso la sua ignoranza erano quattro, non due...o forse lei parte dal presupposto di vederci "doppio"?

    quarto, non ho capito da chi o da cosa dovrei difendermi... se si riferisce alla sua persona, e con essa ai suoi sconclusionati giochetti o goffe battute in mancanza di argomentazioni che oltre ad offendere la sua intelligenza denotano a pieno la sua passione, più che ad un difensore civico dovrei/dovremmo rivolgerci a qualche altro professionista... per il suo bene s'intende.

    la saluto
    « Ultima modifica: 01:42:31 am, 20 Agosto 2010 da enrico tomasi »

    Offline pinoguzzardi

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    Re:Le domande sul parco su cui riflettere
    « Risposta #114 il: 00:25:59 am, 20 Agosto 2010 »
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  • primo: nessuno è avverso al biologico e questo mi fa piacere, stante la novità;

    secondo: scriva in corretto italiano e forse capirò cosa abbia voluto dire (  " con le mie domande non ho fatto nessun riferimento ai parchi se non per capire cosa li potesse( !) da parte sua,  mettere in relazione all'argomento in questione, che era di natura economico. Stante la contorta formulazione la frase è risultata assolutamente incomprensibile;

    terzo: le Sue domande idiote  erano quattro e le ho dato quattro negative risposte: due sui parchi spagnoli ed altre due su quel produttore locale, evidentemente rispetto all'affermato mio vedere doppio Lei ha le facoltà visive ridotte della metà. Sulla base di quelle mia quattro risposte sono certo che Ella abbia capito la sciocchezza che ha in precedenza affermato ("abbia messo per iscritto di non sapere neanche di cosa stesse parlando"). Spero in un ulteriore rossore delle Sue gote.

    quarto: si deve difendere da sè stesso, dalla Sua seppure occasionale insulsaggine sign. Tomasi, ma ero stato chiaro in origine.

    Ricambio il saluto.

                                                                                                                                     pinoguzzardi

                                                         
    « Ultima modifica: 00:41:50 am, 20 Agosto 2010 da pinoguzzardi »

    enrico tomasi

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    Re:Le domande sul parco su cui riflettere
    « Risposta #115 il: 04:01:01 am, 20 Agosto 2010 »
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  • dottore,

    che fa, lei beve il vino e spera che a me diventino rosse le gote? :)

    saro' pure occasionalmente insulso, ognuno ha i suoi difetti; lei ad esempio, a mio modesto avviso, mostra tutti i sintomi di chi è del tutto ottuso, specie quando afferma in continuazione e con accanita insistenza che le vengono rivolte domande idiote, fuori lougo, non pertinenti, ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.

    si legga l'esatto significato della parola negativo (negative risposte?!).....ho l'impressione che Ella stia continuando a dare numeri.

    forse, oltre a vederci doppio, era pure un po annebbiato e non si sarà del tutto reso conto, ma le affermazioni che lei definiva "negative risposte", erano/sono la presa d'atto, che oltre a sconoscere il nostro territorio nei suoi aspetti produttivi, Ella non capisce una mazza ne di produzioni di ortaggi, ne di vini, ne tanto meno della commercializzazione di questi...lei a riguardo ė un perfetto ignorante.

    ora, se vuole, continui pure nella sua masturbazione celebrale, illudendosi di essere in possesso di "verità e realtà",e commentando con aria fritta cose che sconosce.
                     
             
       
              vorrà scusarmi per la forse eccessiva franchezza, ma spero in questo modo di essere stato chiaro anch'io.



    l
    « Ultima modifica: 05:28:30 am, 20 Agosto 2010 da enrico tomasi »

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    « Risposta #116 il: 07:42:20 am, 20 Agosto 2010 »
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  • Ad una domanda si può rispondere in senso positivo oppure in senso negativo.

    Domanda: "conosce lei chi è il maggior produttore di prodotti biologici della zona?"

    L'interlocutore a cui è stata rivolta la domanda può rispondere in senso affermativo oppure in senso negativo.

    Ed io ho risposto no, in senso negativo.

    Si aiuti con il Devoto- Oli, sign. Tomasi.

    E non mi dica che quella domanda, assieme alle altre tre, non fosse una domanda idiota, fuori luogo e non pertinente, stante quel contesto di riferimento.

    L'allusione all'arrossarsi della Sue gote attenevano al rosso porporino ( cuoperose) causato dalla vergogna.

    " Rossore prendesi talora per vergogna
    o per indizi di essa,
    spargendosi per lo volto di vergogna
    una certa rossezza"

    Boccaccio: il decamerone.




                                                                                                                pinoguzzardi
    « Ultima modifica: 08:13:33 am, 20 Agosto 2010 da pinoguzzardi »

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    Re:Le domande sul parco su cui riflettere
    « Risposta #117 il: 08:59:09 am, 20 Agosto 2010 »
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  • Prof. Tonino Perna, docente di sociologia economica dell'Università di Messina


    " Nei Parchi Nazionali, nelle aree protette, il tema della identità è centrale.

    I Parchi che hanno avuto successo, nel senso che le popolazioni oggi li difendono quando invece prima li avversavano, sono i parchi in cui si è creato un forte senso di appartenza delle relative popolazioni"


    Ed è proprio questo senso di appartenenza che si cerca di favorire con le discussioni, le conoscenze, i dialoghi anche in questo forum,  magari discussioni lunghe e noiose, ma ne vale la pena se l'obiettivo è incrementare il già forte nostro "  senso di appartenenza" al bellissimo territorio ibleo.

    TONINO PERNA.flv




                                                                                                       pinoguzzardi

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    Re:Le domande sul parco su cui riflettere
    « Risposta #118 il: 10:11:32 am, 20 Agosto 2010 »
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  • Domanda: "conosce lei chi è il maggior produttore di prodotti biologici della zona?"

    L'interlocutore a cui è stata rivolta la domanda può rispondere in senso affermativo oppure in senso negativo.

    Ed io ho risposto no, in senso negativo.

    Si aiuti con il Devoto- Oli, sign. Tomasi.

    E non mi dica che quella domanda, assieme alle altre tre, non fosse una domanda idiota, fuori luogo e non pertinente, stante quel contesto di riferimento.



    dottore mi tolga una curiosità ma la laurea lei l'ha presa  a salerno o a messina ciò spiegherebbe molte cose, visto la nomea famosa di questi due istituti

    non volevo intervenire sull disquisizione con  enrico, ma sto insistere  sul giudicare le  domande che le vengono poste al punto da dire che le domande sono idiote e non pertinenti, mi fa imbufalire

    allora in una discussione sulle prospettive economiche del parco , ente che come lei stesso ha fatto notare privilegia l'agricoltura biologica,  quindi potrebbe essere d'aiuto agli operatori  biologici insiti in quel terriorio stesso lei dice che una domanda sul maggior produttore biologico locale, lei afferma che la domanda è idiota o non pertinente?

    cioè in pratica secondo lei dovremmo parlare  di agricoltura ignorando gli agricolturi.

    sono idioti e non pertinenti pure le obiezioni quando le si fa notare che il biologico spagnolo non è prodotto in parchi?
    lei non porta mai DATI reali , solo leggi, intenzioni , protocolli e quant'altro, ma numeri niente, pareri di gente autorevole che lavora qui no,  una volta che ha portato dati  su quello delle dolomiti abbiamo scoperto che era una parco in pratica al 90% demaniale.

    e ci dovremmo vergognare noi?

    le ho chiesto esplicitamente di portarmi l'esempio di prodotti dei parchi attuali che lei e molti altri comprano, visto che continua a dire che cono il marchio i prodotti iblei andranno a ruba, mi porti l'esempio di prodotti concreto dell'esistente non ha dati? ci citi allora tutti prodotti che compra lei provenienti dai parchi


    a mi conceda un commento su quanto detto dal prof perna , le sue affermazioni non tengono conto per niente del fenomeno migratorio dei "parchi che hanno avuto successo" ossia in pratica tutte le persone che avversavano i parchi e che se ne sono dovuti andare e logicamente sono rimaste  tutte quelle persone che con il parco sono riusciti a convivere.
    in pratica una specie di esilio

     e come esempio concreto perchè io dati li porto ecco Pescasseroli sede del tanto declamato parco degli abruzzi




    l'andamento non è crescente come spacciato dai sostenitori del parco bensi  decrescente

    e questo spiega anche chiaramente perchè l'università di messina è agli ultimi posti fra le università, visto che i suoi ricercatori si permettono di fare dichiarazioni così prive di rigorisità scientifica
    « Ultima modifica: 13:57:56 pm, 20 Agosto 2010 da SC »
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    Re:Le domande sul parco su cui riflettere
    « Risposta #119 il: 11:18:56 am, 20 Agosto 2010 »
  • Publish
  • Ed il sign. Caligiore persevera nell'insipienza.

    L'università di Messina e di Salerno, gli sconosciuti " autorevoli" personaggi locali a contrastare i " non autervoli" professori universitari di economia, l'intestardirsi sul non concetto di domande idiote come quelle postami, in quanto fuori contesto e senza alcun nesso con l'oggetto del ragionamento, quasi " dal sen sfuggite" al mio interlocutore, i residenti dei parchi definiti " esiliati" ed altre facezie, quisquiglie e pinzillacchere.

    Una preciazione: è certamente idiota quella domanda sul produttore locale di prodotti biologici in quanto era riferita alla mia conoscenza del relativo nome e cognome, indegnamente speculando poi sulla mia esternata sconoscenza,  e non già a confrontarsi su una opinione dallo stesso eventualmente espressa e dal sig. Tomasi comunicata.

    E' un concetto così semplice che i "più" non hanno alcuna difficoltà a capirlo.

    Ma Lei non si ritiene fare parte dei " più".

    Mi cadono le braccia.

    Sono curioso di conoscere la relativa identità di quel produttore ecologico ma soprattutto  le motivazioni avverse, se veramente ci sono, constatando che a questo invito già posto il sign. Tomasi non ha dato riscontro.

    Chissà perchè.

                                                                                                                                        pinoguzzardi
    « Ultima modifica: 11:43:18 am, 20 Agosto 2010 da pinoguzzardi »

     

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