Storie di mala (ordinaria) politica
Qualche settimana fa, come sapete, il centro informazioni turistiche viene affidato alla Proloco tramite atto di giunta.
Talune forze politiche hannno sollevato un vizio di legittimità relativo all'attribuzione di un simile servizio pubblico poichè le prescrizioni di legge intimano acchè una eventuale convenzione tra l'ente affidatario (proloco) e l'ente che affida (comune) venga sottoposta a ratifica del consiglio.
Ora, come spesso accade, la normativa si presta ad interpretazioni inquanto:
1) qualora si intenda il servizio pubblico come esternalizzato ad ente privato è pacifico che debba essere il consiglio a ratificare l'accordo (convenzione)
2) qualora si intenda affidare una struttura deputata all'informazione turistica ad un ente/organizzazione che ha tra le sue finalità quella di promuovere il territorio (proloco) si sta bypassando il problema sostenendo quanto segue: "io, comune, do in gestione quella struttura alla proloco perchè la stessa ha presentato un progetto in tal senso ed io (sempre il soggetto comunale) reputo tale progetto buono sia in termini di lettimità che di efficacia ed efficenza. Approvo dunque il progetto pur non rinunciando ad espletare la mia funzione di informazione turistica tramite i dipendenti comunali di cui dispongo")
Ancora una volta la disputa è tra organo esecutivo (giunta) ed organo di indirizzo politico e controllo (consiglio).
Il tutto perchè di mezzo c'è un finanziamento da parte del comune al fine di garantire un rimborso spese ai volontari proloco che ivi operano.
Il solito scontro tra forma e sostanza. In questo caso l'interpretazione legittima di un atto pubblico (forma) al fine di smontare ciò che gli ex amministratori (ormani caduti politicamente) hanno compiuto, deliberando secondo volontà politica del momento (sostanza). La solita opera di desertificazione politica o, se preferite, cancellazione della "traccia dell'avversario" tanto in voga nella nostra bizzarra realtà.
Il fatto è che nel frattempo dei turisti sono passati da quel centro e hanno ricevuto delle informazioni (in inglese e francese) e del materiale (mappe, opuscoli etc.) relativi alla fruibilità turistica del nostro territorio. In sostanza la proloco ha adempito ai propri obblighi statutari, contribuendo all'economia locale fornendo un servizio con competenza e serietà.
Detto questo rimane il fatto che a qualcuno il tutto non va giù. Qualcuno preferisce rimettere la cosa in discussione aspettando il prossimo consiglio che, magari, non riuscirà a trovare un accordo su chi e come debba gestire quell'infrastruttura e così via dicendo. Magari taluni rimpiangono i tempi della diatriba Mezzio-Spataro inerente "chi" dovesse determinare le condizioni della gestione: la provincia (ente finanziatore) o il comune (ente fruitore).
La soluzione, tuttavia, potrebbe offrircela il caso e/o il buon senso del commissario, infatti:
1) se sceglie di confermare la delibera ratificando ella stessa nelle vesti del consiglio il tutto rimane così com'è ed i volontari continueranno a prestare la proprio preziosa opera (anche nei giorni festivi!)
2) se la delibera viene annullata d'ufficio si aprirà una questione politica ed una economica.
La prima riguarderà la presa di coscienza da parte della Pro Sortino Pantalica. Ci si renderà conto che taluni non confidano nel suo operato poichè se così fosse farebbero questo: andrebbero dal commissario e direbbero se fosse possibile apporre un visto di legittimità all'affidamento del cit intendendolo come ratificato da atto consiliare anzichè di giunta.
Quella economica. L'atto con la quale la ProLoco si è vista affidare il servizio è pubblico. Ergo, qualora fosse revocato affidamento e relativo finanziamento, qualcuno perderà.
In primis la ProLoco poichè dovrà rimborsare le spese sostenute per l'espletamento del servizio. In secondo luogo il comune di Sortino poichè la retroattività degli atti pubblici non può inficiare gli effetti che, ipso facto, si sono prodotti in seguito al servizio prestato dalla ProSortino.
E dunque giovedì, il sottoscritto Antonio Merenda nelle vesti di presidente della Pro Sortino Pantalica, avrà un colloquio con il commissario. In quell'occasione si discuterà di quanto vi ho riportato e vi saprò dire se la sindrome della tela di Penelope (fare e disfare in attesa di...) continuerà ad affliggergi oppure se un intervento esogeno (la decisione di un commissario non sortinese) riuscirà a creare un precedente che potrebbe aprire spazio a successive prese di posizione di carattere politico-amministrativo.
Alla prossima