Autore: Visitatore Topic: Verso il voto in Sicilia: il centro destra litiga...l'Europa si allontana  (Letto 8130 volte)

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Offline negi

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È iniziata, e sta per concludersi, la corsa per le elezioni europee, ma in Sicilia sembra esserci, anzi c’è, soprattutto nel centro destra la volontà e la voglia di contarsi. In un momento storico in cui lo Stato cede il potere verso l’alto all’Europa e verso il basso, con la nuova riforma sul federalismo, agli enti locali la guerra civile nel centro destra carica di un significato anomalo queste elezioni europee, al punto da mettere in seria discussione la tenuta del governo regionale. Una ostilità diffusa, con accuse inviperite e  pesanti tra chi appena un anno fa prometteva di governare la Sicilia in perfetta armonia e concordia. Le conclusioni che oggi possiamo trarre sono più che mai ovvie e provate: il centro destra siciliano ha dato vita ad un’alleanza di cartello, anomala rispetto al quadro nazionale, ed oggi emergono inconfutabili le numerose divergenze. Giocate, come al solito, sulla pelle dei siciliani. Un potere che vuole emergere, quello lombardiano, che tenta di sostituire quello costruito ad arte da Cuffàro (l’UDC come al solito investito da grossi problemi giudiziari, Antinoro e Dina, indagati dalla Procura di Palermo rispettivamente per voto di scambio e concorso esterno al’organizzazione mafiosa). L’attività alla Regione paralizzata, causa di danni a tutte le parti sociali, e che non da’ risposte alle numerose istanze dei siciliani, istanze che, in un momento di crisi profonda come quella che stiamo vivendo,  sono oramai vere e proprie emergenze. Gli imprenditori e i lavoratori siciliani devono sapere e essere consapevoli che le divisioni della maggioranza hanno di fatto bloccato l’importante legge 119 sugli aiuti alle imprese, legge che avrebbe avviato, se approvata, le procedure e i bandi per i contributi europei. Le liti continue e questi giochi di potere possono far cadere il governo regionale, a quel punto  perderemmo anche l’ultimo treno utile per sfruttare adeguatamente i fondi europei. Questa sarebbe una tragedia  anche per  i nostri paesi della Zona Montana, che fa’ parte di quelle aree rurali dell’entroterra siciliano, praticamente dimenticate dalla destra siciliana. Le conclusioni che l’elettorato, in un paese normale, dovrebbe trarre sarebbero ovvie, e gli esiti del voto anche, ma il pessimismo della ragione ci dice  che anche questa volta il centro destra farà il pieno dei voti, aiutata dai soliti ras locali che riproporranno le solite pratiche clientelari: promettendo finanziamenti, aiuti e posti di lavoro. Mentre noi da sinistra, con l’ottimismo della volontà e della passione resteremo con la soddisfazione di aver gridato nuovamente alla luna le nostre parole inascoltate: “l’Europa è la più grande occasione per lo sviluppo della Sicilia..... l’Europa ci impegna ad una sfida importante.......decisiva... libero mercato, euro mediterraneo, radici cristiane e laicità....redistribuzione di ricchezza attraverso il lavoro, ambiente, scuola, diritti civili, pace......” nulla da fare...I candidati della mia parte politica, Sinistra e Libertà: Claudio Fava (nel 2007 miglior parlamentare europeo), Nichi Vendola e gli altri, stanno cercando, nei comizi e negli interventi che ho avuto modo di ascoltare, di nobilitare in tutti i modi questa campagna elettorale, ridandole il giusto  e importante significato.  Io ho anche messo in evidenza qualche mese fa’, con qualche speranza,  come la programmazione 2007/2013 dovesse cambiare forma e bandire le abitudini del passato..... oggi registro solo speranze tradite. Negli ultimi dieci mesi si sono alternati tre direttori alla programmazione, e da quello che emerge dalle stanze della Regione,  anche questa volta si procede con un modello obsoleto, a farla da padrone saranno ancora lottizzazioni e clientele, mentre la modernità, e gli scenari odierni, richiedono un cambio di rotta che abbia come obiettivo la definizione di un nuovo modello istituzionale e di gestione che chiuda con  il passato. Ci resterà la consolazione di aver visto ancora una volta giusto, di avere messo in campo candidati di valore e di indubbia onestà,  mentre il dopo voto ci porterà ad una delle tre ipotesi che si prospettano: una mozione di sfiducia proposta dal PDL (perché dividere con gli altri se possiamo fare da soli?), il governo istituzionale (con maggioranza alternativa all’attuale, quindi con appoggio esterno del PD), o il rilancio dell’attuale maggioranza, con esclisione dell'UDC,  azzeramento della giunta, e accordo con il cavaliere. L’ultima delle tre è quella che a me sembra più probabile....figuratevi se in Sicilia, tra chi detiene il potere, lo ha detenuto in passato, e lo vuole conservare, non si trova non si trova uno straccio di accordo che tenga conto dei nuovi numeri emersi dalle  volontà di voto dei siciliani....Sistemata la questione Sicilia, penseremo al resto. Europa aspettaci...vogliamo essere come gli spagnoli e gli irlandesi che grazie all’Unione Europea si sono liberati dal sottosviluppo........
Nello Gibilisco - Sinistra e Libertà -

 

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