Autore: salvocar79 Topic: Parliamo di trasporti ed intermodalita'...  (Letto 5308 volte)

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Parliamo di trasporti ed intermodalita'...
« il: 20:07:44 pm, 24 Settembre 2010 »
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  • Ciao a tutti,sono Salvo e dirigo la Filt CGIL di Siracusa,categoria che organizza i lavoratori del settore trasporti.
    Da 7 mesi denunciamo un giorno si e l'altro pure i disservizi e lo smantellamento perpetuo e senza soluzione di continuita' del sistema ferroviario siciliano ed in particolar modo di quello della tratta sud-orientale.
    Quali sono le ragioni di questo vergognoso sfacelo?
    Beh,crediamo che tutto parta principalmente dall'assenza di una politica industriale di lungo respiro che di fatto non programma uno straccio di futuro in nessun settore nevralgico dell'economia italiana e di conseguenza il "traghetto" di ogni economia ,ossia l'intermodalita' dei trasporti non potra' mai decollare
    Ma cosa è l'intermodalita' e quanto è importante la sua realizzazione strategica e pratica..
    Il Trasporto intermodale è una tipologia particolare di trasporto, effettuato, come dice il nome, con l'ausilio di una combinazione di mezzi diversi.
    All'interno di questa categoria si possono distinguere almeno due differenti campi di applicazione dell'intermodalità: il trasporto merci e il trasporto passeggeri.
    Entrambi dovrebbero in teoria vedere in SIracusa e provincia, con il Porto di Augusta(5° in Italia per trasferimento di carico) e con la sua importanza turistica un fulcro fondamentale e meta attrattiva per investitori e turisti..
    Ma qual è la triste realta'?
    Vediamo di fatto uno smantellamento a tutto campo del sistema ferroviario con decisioni unilaterali dei vertici di Ferrovie dello Stato per un ingiustificabile occhio di riguardo per il bilancio: all'improvviso diventato punto fondamentale di verifica per un'azienda a partecipazione statale.
    Inventatene un'altra,grazie!
    Ecco i disservizi denunciati negli ultimi 7 mesi:
    -Contratto di servizio bloccato (la Regione siciliana è l'unica in Italia a non averlo ancora siglato giustificando di fatto i tagli);
    -Scalo Pantanelli (Platea di lavaggio,fossa di manutenzione e scalo merci)mai aperto dal 1998 ad oggi con un investimento di 8 milioni di euro pescati dalle nostre tasche praticamente vanificato(ma su questo punto ci torniamo dopo con una iniziativa programmata).
    -Fermata Fontane Bianche inaugurata e mai messa in opera(costo : 800.000 euro);
    -Stazione Targia in totale abbandono;
    -Stazione Priolo Gargallo, biglietteria murata;
    -Stazione Lentini: biglietteria chiusa e vi racconto un aneddoto.Ci siamo trovati nell'imbarazzante ma supercomica scena di un addetto della stazione che ha dovuto spiegare che l'acquisto biglietti bisognava farlo in una vicina tabaccheria e non in stazione tra gli sguardi increduli dei potenziali passeggeri(ancora per poco);
    Stazione Augusta: bagni chiusi, poiche' su direttiva unilaterale di "ferrovie dello stato", in caso di utenza media sotto i 500 al giorno, i bagni non posso essere garantiti ai quei pochi cittadini che ancora utilizzano il treno;
    STazione SIracusa: Polizia Ferroviaria chiude la propria presenza alle 19 lasciando il sito in balia dei malintenzionati; Platea di lavaggio inesistente,depuratori acqua rotti,officine malandate e sicuramente dimentico tante cose.Come lavare i treni?Come offrire sicurezza igienica a lavoratori addetti e passeggeri?Nessuno vuole porsi questa domanda dopo le nostre denunce.
    E lascio per ultimo l'interminabile serie di tagli ai treni di lunga percorrenza e ora anche sui regionali.
    Una serie infinita che non si vuole fermare.
    ABbiamo piu' volte chiesto l'apertura di un tavolo tecnico di crisi sul trasporto ferroviario e sull'intermodalita' ma nessuno vuole entrare in questo complicato sistema.
    Ed è anche ovvio,visto il fantastico disegno perverso realizzato da ferrovie dello stato nel silenzio complice della politica.
    Hanno lentamente ,negli anni, massacrato il sistema ferroviario e quello intermodale fino a renderlo del tutto inadeguato alle esigenze di lavoratori,studenti,pendolari e cittadini in generale.
    Hanno allontanato pian piano i cittadini dai treni,hanno letteralmente tagliato questa parola dall'uso comune dei siracusani.
    E adesso ci troviamo di fronte a un doppio problema:denunciare i disservizi nell'indifferenza apatica della cittadinanza che non utilizza piu' il treno.
    Protestare per la mancanza di un servizio di pubblica utilita' che....non ha piu' una pubblica utilita', o perlomeno questa è diventata minoritaria...

    Si riparta dagli investimenti bloccati, ma si torni a ragionare su come rendere modernamente efficace  un servizio attualmente poco utile ai cittadini ed ostile per le attivita' merci della parte produttiva di questa economia.

    A tal proposito la FILT CGIL riunira' il proprio direttivo dinanzi lo scalo pantanelli..l'abbandonato scalo pantanelli (crediamo il 9 ottobre,ma lo ufficializzeremo) per denunciare una ennesima cattedrale nel deserto creata con soldi pubblici e mai messa in opera...Noi ci mettiamo la denuncia e l'organizzazione..voi tutti metteteci la presenza..Una protesta forte ha un volume piu' alto..
    Il trasporto ferroviario riguarda tutti!
    Pensate a quanto sia bello un sistema intermodale che porti uno studente di Palazzolo in Pullman fino alla stazione di Sracusa con un minuetto che attende l'arrivo degli studenti per portarli a catania?Oppure una navetta per l'aeroporto senza costi aggiuntivi di benzina o parcheggio all'aeroporto.Oppure dei minuetti che nel periodo estivo con una frequenza accettabile e nell'ambito di una funzionale intermodalita' creino un sistema virtuoso di trasferimenti nelle localita' marittime siracusane e ragusane..Non è il mondo dei sogni : è il mondo reale di una politica che non pensa solo alla conservazione del proprio potere.
    D'altronde sono stati i nostri turisti a rimarcarlo: questa è una provincia bellissima col peggior sistema trasporti del mondo!
    AIutateci parlando di questo problema:sempre e comunque.
    Ci vogliono idee,ci vuole partecipazione.
    Grazie,Saluti da Salvo.

    Offline cherumubeddi

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    Re:Parliamo di trasporti ed intermodalita'...
    « Risposta #1 il: 20:36:50 pm, 24 Settembre 2010 »
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  • ...
    AIutateci parlando di questo problema:sempre e comunque.
    Ci vogliono idee,ci vuole partecipazione.
    ...



    ...ci vuole una classe politica che metta in pratica ciò che Lei dice.....   e basta!!!     Non trastulliamoci con i rimpianti del passato, di quello che esisteva negli anni passati....   

    Le idee ci sono, le proposte pure...   manca l'applicazione di tali iniziative!!! manca la volontà a farlo!!!!    Il bilancio è importante è vero ma è altrettanto importante servire i cittadini, no????     Chi ha Privatizzato l'Italia???   Noi stessi... con gli sprechi che han superato i dovuti introiti di aziende statali.... Quindi la mala gestione dei fondi pubblici.....     Ci vogliono nuove leve, sinceri, puliti, disponibili e che riescano a dare quel input positivo ad una Nazione!!!!!

    CMQ Bravi!!!

    chi semu beddi!
    Az

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    Re:Parliamo di trasporti ed intermodalita'...
    « Risposta #2 il: 19:38:42 pm, 28 Ottobre 2010 »
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  • Che si federalizzi l'azienda delle ferrovie.

    Ognuno sarà responsabile dei propri bilanci. Il referente istituzionale sia quindi Palermo e non più Roma.

    Non è certo che il servizio migliori?

    Può anche darsi ma almeno per "richiamare all'ordine" i responsabili non ci toccherà fare più di 1000 chilometri..

    E poi, potremmo sempre far leva sugli interessi inerenti lo sviluppo economico siciliano.

    In  primis il completamento del perimetro dell'isola tramite rete ferroviaria decente.


    Sull'intermodalità: argomento fondamentale per lo sviluppo anche se ho paura che alla base di tutto vi sia l'esigenza della riscrittura delle regole del gioco.
    Io sono per "il regionalismo" in questo settore poichè ritengo che è finito il tempo degli investimenti decisi a tavolino da Roma..

    Insomma: scardinare il vecchio sistema per cui al nord si produce ed al sud si colonizza (in cambio di maxitangenti quali assegni d'invalidità,  connivenza col caporalato con annessa rinuncia all'emersione del lavoro - il che tra l'altro, a mioparere, è legato all'esazione fiscale -.. Roba da prima (e seconda?) repubblica!

    La responsabilità dello sviluppo della Sicilia sia riconsegnata ai siciliani...non solo con i buoni propositi. Ci voglono leggi chiare e risorse certe

    In questo senso il federalismo fiscale mi sembra una bella sfida che, tuttavia, sarà difficile da applicare nella sua sostanza originaria visto che chi sta al potere non intende giocare con strumenti che non conosce.

    L'incedere gattopardiano (o gattopardesco?) può essere messo in soffitta solo se si mostra il dovuto coraggio nonchè una certa predisposizione per le innovazioni. Mi pare che il sindacato sia un pò in ritardo su questo

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    Re:Parliamo di trasporti ed intermodalita'...
    « Risposta #3 il: 22:19:01 pm, 28 Ottobre 2010 »
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  • antonio ma mi spieghi perchè ti leghi con tanta voluttà alle parola alla moda per applicarle in maniera indiscriminata a qualsiasi problema???

    che cavolo significa federalizzare le ferrovie?

    e sopratutto perchè dovrebbe risolvere i problemi che attualmente ci sono?

    attualmente le ferrovie sono coperte di debiti a causa del fatto che in passato sono state spesso usate come ammortizzatore sociale
    la situazione infrastrutturale in particolare al sud è disastrosa  come il caso siciliano del binario singolo, la gente non le usa + per spostarsi perchè hanno tempi di tratta vergognosi,  per renderle nuovamente competitive occorerebbero investimenti di notevole portata ossia soldi molti soldi.

    l'azienda delle ferrovie non ritiene di averli e decide invece di abbattere gli attuali costi di mantenimento ossia di "toglierli dal bilancio" della stazione di siracusa.

    cosa significa questo? significa trasferimento degli operatori delle ferrovie di siracusa, motivo per cui la cgil protesta, significa anche che i cittadini avranno un servizio in meno ma rientra nell'ottica che oramai pochi usufruivano di quel servizio così come fin'ora erogato.

    insomma servono soldi e tu cosa proponi per risolvere ? di regionalizzare ossia di dare alla regione le ferrovie, sono certo che in lombardia sarebbero felici, ma la regione sicilia, oltre che notoriamente incapace, è piena di debiti e senza soldi, i suoi soldi dipendono dal placet di roma

    e tu cosa proponi? di dare alla regione sicilia la parte economicamente + improduttiva delle ferrovie  sapendo che non ci sono  possibilità di fare investimenti perchè non c'è liquidità propria?

    cosa pensi che sia solo una questione di bilanci e di responsabilità personali oramai?
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    Re:Parliamo di trasporti ed intermodalita'...
    « Risposta #4 il: 12:21:44 pm, 29 Ottobre 2010 »
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  • Penso che se le ferrovie siciliane funzionano interessa principalmente ai siciliani.
    penso che se le ferrovie del siracusano funzionano (con annessa intermodalità con Comiso -aeroporto/autostrata/ferrovia/trenino del barocco collegato con la comunità degli Iblei) interessa principalmente ai siraGusani.

    E, per assecondare questo interesse, ci vuole concreto potere decisionale. Traducendo vuol dire che se la materia dei trasporti viene gestita dalla regione ad essa devono seguire autonomia politica decisionale - relativo gettito fiscale - finanziamenti (Roma o Bruxelles) suppletivi riguardanti i trasporti

    A questo punto sarebbe possibile, ad esempio, rompere un monopolio (FS) ed aprirsi a collaborazioni con i privati (project financing/ reti d'impresa con partecipazione pubblica etc.) visto che l'autonomia politica lo consentirebbe.

    [piccolo inciso: sapete qual è il problema più grande per ralizzare il treno del barocco negli Iblei? L'alto costo per l'esproprio dei terreni privati. Come si npuò fare?Includendo gli stessi nell'azionariato della società che gestirebbe il trenino con relativi dividendi. Se il privato non vuole aderire scatta l'esproprio avvalendosi del silenzio assenso e del principio del giusto prezzo. Il tutto con una buona dose di certezza del diritto e senso di legalità che latita. ma questa è un'altra storia)

    Tornando ad oggi: Siracusa soffre poichè la sua stazione ferroviaria "non rende". A chi interessa, oggi, che a SR ci sia il treno? Principalmente alla comunità che orbita attorno a questa città.
    E a cosa serve questo treno?
    Per far lavorare Tizio residente a Sr a Ragusa (e viceversa)  come un qualsiasi pendolare. A chi interessa far questo? Solo al potenziale pendolare siciliano...A Bossi no di certo.

    Io non seguo idee alla moda. Non confondiamo Bossi e Lombardo con Salvemini per favore
    « Ultima modifica: 12:29:03 pm, 29 Ottobre 2010 da Tito »

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    Re:Parliamo di trasporti ed intermodalita'...
    « Risposta #5 il: 13:38:13 pm, 29 Ottobre 2010 »
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  • lascia perdere gaetano salvemini  ne sei lontano anni luce.

    continui come sempre ad ovviare alla domanda principale  dove si trovano i soldi?

    allora se non ti fosse chiaro il primo requisito dell'autonomia  sono i soldi

    come in una famiglia un figlio non può dirsi indipendente fino a quando non guadagna da se

    la regione sicilia è già piena di debiti, tu proponi di assegnare alla regione sicilia una parte di ferrrovie dello stato, cosa pensi che ti diano i treni migliori? quelli ad alta velocità? ti assegnerebbero la parte peggiore e le ferrovie siciliani che sono già pessime, in + ci si dovrebbe caricare dei debiti locali, e della spesa corrente

    debito + debito non fa guadagno fa altro debito

    quindi il problema che ti devi porre è come ripianare gli attuali  debiti  , il treno del barocco e compagnia bella nella migliore dell ipotesi sono trovate pubblicitarie che spendi 10 e ricavi 1 nella peggiore delle ipotesi sono stronzate  fatte per far piovere soldi su poche persone e attenzione sono stronzate legali.

    antonio i libri servono a dare strumenti  per l'interpretazione della realtà se non sei capace di usare quelle idee facendo tuo il metodo che insegnano  conviene che bruci quei libri e ricominci d'accapo.

    non puoi applicare idee fuori contesto , è un vizio che ti ostini a non perdere
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    « Risposta #6 il: 16:40:16 pm, 29 Ottobre 2010 »
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  • Il fatto che siano fuori contesto lo dici tu.
    Poi mi piacerebbe che mi spiegassi perchè lasciar perdere Salvemini e perchè io ne sarei così lontano...


    Sui SOLDI ho già risposto: coinvolgere i privati i quali, presumibilmente, aumenteranno il prezzo dei biglietti e differenzieranno i servizi.
    Inoltre, ti ricordo, che il problema non sta nel DOVE SONO I SOLDI ma come questi vengono prelevati, da chi, quanta strada fanno. La politica tributaria sarebbe differenziata entro un quadro di limiti (come i costi standard secondo fabbisogno minimo) all'interno del quale la regione riceverebbe un quantitativo di finanziamenti pari alla "sussistenza".

    Insomma: si configurerebbe una situazione dove, per tornare alle ferrovie, la casa madre forniscele vetture minime per il trasporto (secondo i criteri di cui sopra) e la regione, insieme agli imprenditori privati valuta come migliorare il servizio.

    se questo rimane scadente (è possibile) la colpa sarà dei politici/imprenditori nostrani. Le proteste, i progetti, le battaglie confluirebbero a Palermo. E li soltanto


    Fossi un lavoratore che fa la spola tra Catania e Palermo mi acontenterei di pagare più di quanto si fa adesso a patto che ci sia un servizio buono.

    La qualità dei treni che lo Stato darebbe alla Sicilia nel contesto di una gestione confederale sarebbe sempre meglio di ciò che abbiamo con il criterio della rendita economica che una tratta garantisce.

    insomma: se la proprietà ed il numero delle vetture dovrà dividersi tra le regioni italiane penso che il criterio che dovrebbe adottarsi sia solo uno: fabbisogno per numero di abitanti.
    No spesa storica....cose da prima repubblica (e seconda)



    PS: fabbisogno pe numero di abitanti, spesa storica assieme ad altri criteri costituiscono l'impianto di criteri attraverso i quali vengo distribuiti i finanziamenti pubblici della spesa corrente

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    Re:Parliamo di trasporti ed intermodalita'...
    « Risposta #7 il: 23:30:00 pm, 29 Ottobre 2010 »
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  • Il fatto che siano fuori contesto lo dici tu.

    si e direi che come hai visto lo motivo sempre molto bene, del resto anche le critiche degli altri che ricevi sono di quest'ordine dovresti prima o poi entrare nell'ottica che forse non sbagliamo tutti.

    Poi mi piacerebbe che mi spiegassi perchè lasciar perdere Salvemini e perchè io ne sarei così lontano...

    perchè il fatto che anche lui parli di federalismo non cambia alcuni fatti:

    1) salvemini morì nel 1957 e tu vivi nel 2010  53 anni di differenza

    2)salvemini articolò la sua analisi in un contesto fortemente unitario e CENTRALISTICO  totalmente privo di organi istituzionali quali le regioni che esistono solo in periodo repubblicano e  in una condizione di stato non democratico ma oligarchico perchè privo anche di suffraggio universale

    3)lo stato e la nazione analizzati da salvemini erano quasi del tutto privi di stato sociale ad eccezione di pochi servizi minimi, ora abbiamo uno stato sociale talmente pervasivo da essere degenerato in assistenzialismo in molte espressioni.

    4) le differenze sociali erano + nette e collegate direttamente con il grado d'istruzione difficilmente un laureato viveva in una condizione di sostanziale indigenza

    ti bastano questi punti , devo fare il disegnino di ciascuno?

    Sui SOLDI ho già risposto: coinvolgere i privati i quali, presumibilmente, aumenteranno il prezzo dei biglietti e differenzieranno i servizi.

    i privati? quali privati? quante aziende del sud conosci  in grado di investire in infrastrutture milioni di euro e sopratutto come li convinci
    i 25 km della siracusa catania sono costati 750 milioni di euro  non pensare che le ferrovie costino meno

    stiamo parlando di cifre come queste o + grandi  ora dimmi quali privati pensi che siano disposti a spendere ste cifre.

    Inoltre, ti ricordo, che il problema non sta nel DOVE SONO I SOLDI ma come questi vengono prelevati, da chi, quanta strada fanno. La politica tributaria sarebbe differenziata entro un quadro di limiti (come i costi standard secondo fabbisogno minimo) all'interno del quale la regione riceverebbe un quantitativo di finanziamenti pari alla "sussistenza".

    no no il problema fino a prova contrario è dove sono i soldi, stati tranquillo che la strada non  fa diminuire il valore.

    Insomma: si configurerebbe una situazione dove, per tornare alle ferrovie, la casa madre forniscele vetture minime per il trasporto (secondo i criteri di cui sopra) e la regione, insieme agli imprenditori privati valuta come migliorare il servizio.

    tu per migliorare il servizio puoi fare solo una cosa spendere soldi, sti soldi da dove li prendi ? ti fai un prestito e poi paghi gli interessi?

    se questo rimane scadente (è possibile) la colpa sarà dei politici/imprenditori nostrani. Le proteste, i progetti, le battaglie confluirebbero a Palermo. E li soltanto

    è possibile? dire che non hai ancora detto per quale motivo dovrebbe migliorare se non la buona volonta dei politi/imprenditori,

    Fossi un lavoratore che fa la spola tra Catania e Palermo mi acontenterei di pagare più di quanto si fa adesso a patto che ci sia un servizio buono.

    quanto di +  il 10% il 20% il 100% il 200%  10 volte di +? quanti soldi devi spendere per fare il servizio buono? se per compensare  l'investimento devi far pagare 10 volte il biglietto pensi che i lavoratori per solidarietà lo pagherebbero o andrebbero in autostrada con la macchina?

    La qualità dei treni che lo Stato darebbe alla Sicilia nel contesto di una gestione confederale sarebbe sempre meglio di ciò che abbiamo con il criterio della rendita economica che una tratta garantisce.
    la qualità dei treni dipenderebbe dalla trattativa o pensi che i lombardi ci lascerebbero i treni buoni e si terrebbero quelli cattivi

    insomma: se la proprietà ed il numero delle vetture dovrà dividersi tra le regioni italiane penso che il criterio che dovrebbe adottarsi sia solo uno: fabbisogno per numero di abitanti.

    e questo criterio sulla base di che?sei autonomista ma ragione di centralista autornomia significa che devi stare a sentire il parere dei lumbard e degli altri, se ti dicono il vostro fabbisogno è pari a zero perchè non lo usate che gli dici? come glielo imponi il tuo criterio?

    PS: fabbisogno pe numero di abitanti, spesa storica assieme ad altri criteri costituiscono l'impianto di criteri attraverso i quali vengo distribuiti i finanziamenti pubblici della spesa corrente


    quelli che stanno tagliando?
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    « Risposta #8 il: 15:56:45 pm, 30 Ottobre 2010 »
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  • Tu dici che un assetto federale non centri (fuori contesto) con la politica aziendale delle ferrovie dei stato e lo motivi molto bene?
    Direi che centra molto, invece. Direi che l'autonomia impone responsbilità del territorio circa le scelte inerenti lo sviluppo economico. Dico che i più forti interessi del nord si scontrerebbero con una forza politica meridionale di più forte peso contrattuale rispetto ad oggi (e ieri).
    Altrimenti perchè credi che l'assetto con/federale non si sia realizzato. Il "gattopardismo" del tutto cambia per non cambiare non è prerogativa sicula. La colonizzazione interna post unitaria si basa su un principio semplice: il nord è la forza trainante a livelo industriale. In cambio solidarietà ai poveri meridionali tramite finanziamenti pubblici e posti nelle forze armate e nella PA.

    Ammesso e non concesso che questa sia stata una buona strategia per trovare un equilibrio politico ed economico all'indomani dell'unità direi che i tempi sono cambiati. Come dici tu la realtà di cui parlo è ben diversa da quella osservata da Salvemini. Sta di fatto che i suoi auspici non si sono ancora realizzati.

    Benchè tu sia convinto che la presenza delle regioni abbia variato la capacità effettiva di autogoverno dei territori posso garantirti che si tratta di un abbaglio.
    la forza della Lega, infatti, nasce da promesse disattese. prescrizioni legislativa di principiop a cui non sono seguiti i fatti.

    NON FAR FARE CHILOMETRI A QUESTI BENEDETTI SOLDI BENSIì MANTENERLI SUL TERRITORIO SECONDO UN PRINCIPIO AUTENTICAMENTE AUTONOMISTA E SUSSIDIARIO.
    In pratica: dell'esazione totale si devolve una quota allo stato centrale per adempiere a strategie e compiti di più ampio respiro.

    Il resto è responsabilità dei territori. Nella fattispecie trattasi di uno stato "regolatore" delle politiche regionali.


    In questo contesto i privati potrebbero interfacciarsi con governi locali capaci di DIRE SI O DIRE NO.
    I nostri comuni ne sono un'esempio. Ogni volta che si vuole realizzare qualcosa si può progettare e quant'altro ma si deve sempre attendere un placet "superiore". Le risorse economiche non sono gestite autonomamente (nella loro maggiorparte) e la sussidiarietà si fa benedire.
    Insomma un decentramento dei poteri che a partire dal 1970 (istituzione delle regioni) ha voluto dire sostanzialmente alleggerimento di funzioni da parte dello stato centrale senza far seguire ad esse le risorse "tratte direttamente dal territorio".




    In questo contesto (che non riusciamo neanche ad immaginare poichè avvezzi al centralismo assistenzialista) l'aumento dei costi del servizio in cambio dell'efficienza è difficilmente misurabile con il "quanto mi costerebbe in più".
    Piuttosto direi che è meglio pensare che: se devo andare a Palermo e tornare da Catania con un treno che ci mette 90 minuti sono disposto a pagare anche fino al 50% in più del costo attuale poichè risparmio sul tempo (che dicono sia denaro) sullo stress (diminuendo una delle principali cause della calvizie) e ammorterei le spese di utilizzo (quindi deterioramento) della mia automobile.



    In sostanza quì si tratta di un'organizzazione politica completamente differente. Prese di posizione contrarie dovrebbero essere argomentate, più che altro, con i meriti che un centralismo del terzo millennio potrebbe apportare alla causa del sud (e della Sicilia in particolare)..

    Questa è la mia prospettiva. Limitarsi a criticarla è ovviamente lecito. Sta di fatto che non hai ancora espresso uno straccio di opinione circa "una strada auspicabile da perseguire"

    Strano per un un unomo di centro destra. La conretezza dovrebbe contraddistinguervi.

    Altri tempi

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    Re:Parliamo di trasporti ed intermodalita'...
    « Risposta #9 il: 20:20:57 pm, 30 Ottobre 2010 »
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  • Tu dici che un assetto federale non centri (fuori contesto) con la politica aziendale delle ferrovie dei stato e lo motivi molto bene?
    Direi che centra molto, invece. Direi che l'autonomia impone responsbilità del territorio circa le scelte inerenti lo sviluppo economico. Dico che i più forti interessi del nord si scontrerebbero con una forza politica meridionale di più forte peso contrattuale rispetto ad oggi (e ieri).
    Altrimenti perchè credi che l'assetto con/federale non si sia realizzato. Il "gattopardismo" del tutto cambia per non cambiare non è prerogativa sicula. La colonizzazione interna post unitaria si basa su un principio semplice: il nord è la forza trainante a livelo industriale. In cambio solidarietà ai poveri meridionali tramite finanziamenti pubblici e posti nelle forze armate e nella PA.

    cosa determinerebbe questo potere contrattuale nuovo e più forte nei confronti del nord? l'assetto legislativo?


    la sicilia è autonoma dal 1948 le altre regioni esistono dal 1970 nessuna delle cosa, noi di autonomia ne abbiamo avuto fin troppa e l'abbiamo usata male.

    la forza contrattuale fra i popoli è data dalla ricchezza (leggi PIL) o dall'esercito, non mi risulta che abbiamo ne l'una ne l'altra

    Ammesso e non concesso che questa sia stata una buona strategia per trovare un equilibrio politico ed economico all'indomani dell'unità direi che i tempi sono cambiati. Come dici tu la realtà di cui parlo è ben diversa da quella osservata da Salvemini. Sta di fatto che i suoi auspici non si sono ancora realizzati.


    qui non sono in discussione gli auspici ma le considerazioni sulle sue analisi se le premesse delle analisi sono diverse anche l'analisi di salvemini sarebbe diversa e non sappiamo come,  e tu nel voler applicare dei conetti eleaborati per un altra realtà stai commettendo un errore grave


    Benchè tu sia convinto che la presenza delle regioni abbia variato la capacità effettiva di autogoverno dei territori posso garantirti che si tratta di un abbaglio.
    la forza della Lega, infatti, nasce da promesse disattese. prescrizioni legislativa di principiop a cui non sono seguiti i fatti.


    la forza della Lega nasce dalla rottura dei coglioni di gente che non vuole che si mandino i loro soldi quassotto per finanziare per esempio la "gessata di sortino" oppure
    di gente che non vuole sentire insegnare l'italiano sentendo l'accento siciliano o napoletano
    da gente che si alza la mattina presto per andare in fabbrica e se deve andare al teatro è costretta a pagarselo mentre se viene in sicilia c'è tanta gente che parla di magna grecia ma nella vita non si sa cosa fa e si lamenta se deve  pagare 12 euro per andare a vedere una rappresentazione al teatro greco perchè lo pretende gratis

    da questo nasce la lega, da gente che ha messo in discussione il principio di solidarietà


    NON FAR FARE CHILOMETRI A QUESTI BENEDETTI SOLDI BENSIì MANTENERLI SUL TERRITORIO SECONDO UN PRINCIPIO AUTENTICAMENTE AUTONOMISTA E SUSSIDIARIO.


    ti risulta che la sicilia potrebbe coprire le sue spese con le entrate tributarie che abbiamo? a me risulta di no
    se ti risulta il contrario portami questi dati
    intanto puoi vedere questi:
    http://www.qds.it/index.php?id=5023

    e questi
    http://www.qds.it/index.php?id=5151

    dove citando non SC ma un professore dell'università di bari

    Citazione
    Ogni anno - spiega il docente - il saldo economico in favore del nord equivale a circa 80 miliardi, mentre al sud la spesa è superiore al gettito fiscale. In questo scenario l’intento del federalismo fiscale è quello di far si che la spesa sia un po’ maggiore nelle regioni del nord e un po’ minore in quelle del sud. Così si cercherebbe di ridurre il divario”.



    la spesa è superiore al gettito fiscale ossia dei soldi che vengono prelevati dalle tasse indipendemente se è lo stato o la regione a prelevarli.

    quando la spesa corrente per il personale in sicilia è10 volte superiore a quella della lombardia sai cosa significa far diminuire al spesa corrente?significa licenziamenti o tagli degli stipendi

    In pratica: dell'esazione totale si devolve una quota allo stato centrale per adempiere a strategie e compiti di più ampio respiro.


    si certo e per magia i soldi si moltiplicarono quelli che nn c'erano comparvero


    In questo contesto i privati potrebbero interfacciarsi con governi locali capaci di DIRE SI O DIRE NO.


    ti ho fatto una domanda nell'altro post quali privati, quanti ne conosci che abbiano soldi e sopratutto volontà di investire le risorse necessarie
    comincia a fare l'elenco, perchè io al sud non li trovo, in piccolo ricordo che tu mi hai parlato a coinvolgere i privati in una banale organizzazione di  festa della birra o mi sbaglio?

    I nostri comuni ne sono un'esempio. Ogni volta che si vuole realizzare qualcosa si può progettare e quant'altro ma si deve sempre attendere un placet "superiore". Le risorse economiche non sono gestite autonomamente (nella loro maggiorparte) e la sussidiarietà si fa benedire.

    perchè il bilancio dei nostri comuni non sono coperti dalla nostre tasse, e quindi necessitano di stanziamenti, se per esempio vai a priolo li hanno un surplus dovuto alle tassi sulle industrie e guarda caso sono in attivo e non bisogno di alcun placet


    In questo contesto (che non riusciamo neanche ad immaginare poichè avvezzi al centralismo assistenzialista) l'aumento dei costi del servizio in cambio dell'efficienza è difficilmente misurabile con il "quanto mi costerebbe in più".


    guarda è molto semplice invece se ora hai 10 clienti e ipotizi che migliorando il servizio puoi ottenere 1000  clienti  e investi 1000 euro vuol dire che puoi fare spendere 1 euro a testa  in +, se invece ne devi spendere 1.000.000 viene 1000 euro in + a testa questo è il calcolo, a questo punto penso dovrai fare la considerazione se quelle mille persone ci saranno per spendere 1000 euro ciascuno


    Piuttosto direi che è meglio pensare che: se devo andare a Palermo e tornare da Catania con un treno che ci mette 90 minuti sono disposto a pagare anche fino al 50% in più del costo attuale poichè risparmio sul tempo (che dicono sia denaro) sullo stress (diminuendo una delle principali cause della calvizie) e ammorterei le spese di utilizzo (quindi deterioramento) della mia automobile.


    90 minuti con il treno da palermo a catania? mi sa che non sei mai stato in treno allora

    In sostanza quì si tratta di un'organizzazione politica completamente differente. Prese di posizione contrarie dovrebbero essere argomentate, più che altro, con i meriti che un centralismo del terzo millennio potrebbe apportare alla causa del sud (e della Sicilia in particolare)..

    Questa è la mia prospettiva. Limitarsi a criticarla è ovviamente lecito. Sta di fatto che non hai ancora espresso uno straccio di opinione circa "una strada auspicabile da perseguire"


    io ho l'abitudine di affontare i problemi con i dati, cerco di evitare di parlare a vanvera, il problema delle ferrovie è trovare i soldi per ammodernarle , per fare questo non puoi sparare modelli a caso devi vedere i numeri

    io penso che la stazione di siracusa andava salvata ma ci sono molte altre tratte che vanno tagliate, personalmente ritengo che le ferrovie dovrebbero coprire solo i capoluoghi di provincia e gli aeroporti, il ferro delle altre tratte recuperato per costuire i doppi binari ammesso che sia riustilizzabile.

    ma ripeto è una questione di numeri e di soldi

    le tue analisi risultano sempre scadenti perchè non fanno mai riferimento ai dati concreti ma solo ad ipotetici scenari storico filosofici molto fumosi che non riesci in alcun modo a contestualizzare

    visto che non riesci a giudicare la realtà con i tuoi occhi almeno leggi un libro di statistiche serio , quello per esempio redatto dalla banca d'italia non so e confrontati con quei dati

    queste cose salvemini le faceva tu evidentemente noè un altro elemento distanza anche personale
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    Re:Parliamo di trasporti ed intermodalita'...
    « Risposta #10 il: 21:45:50 pm, 31 Ottobre 2010 »
  • Publish
  • E allora facciamo così. Procediamo per confutazione.

    Ammesso e non concesso che io abbia espresso concetti decontestualizzati, fumosi e privi di riscontro concreto ti chiedo di rispondere a questa semplice domanda:  cosa proponi TU?

    Ammesso e non concesso che la mia scadente analisi circa i benefici di un assetto con/federale per la Sicilia non conducano  a nulla poichè non ti so indicare i nomi e cognomi di privati che investirebbero in Sicilia alla luce delle nuove regole ( penso gente come Moncada, Pistorio, Pulvirenti, D'Antrassi, Nicosia, Florio, Firriato,  Lo Bello... - per citare solo i siciliani - potrebbe essere interessata) dimmi tu quale la via....

    Ammesso e non concesso che la mia ipotesi implicherebbe licenziamenti per molti inutili scribacchini della PA siciliana direi che io la metterei in questi termini: "bisogna attuare una politica di dimagrimento per la farraginosa macchina burocratica regionale. Questo non potrà che coinvolgere tutti i livelli di governo. Per farlo si opterà per un giudizio secondo efficienza attraverso periodici test (esami) a che i pubblici dipendenti dovranno superare.
    Lo stesso esame sarà pubblico e rappresenterà un  concorso per gli aspiranti.

    Per ogni due che non superano l'esame viene assunto un'esterno meritevole.
    Gli esami saranno trimestrali.
    Quindi se in un anno tra tutti i livelli di governo della regione Sicilia 100 non passano gli esami vorrà dire che avremo 50 competenti e meritevoli che ci daranno un servizio migliore.

    Il beneficio tornerà alla collettività. Anche per i licenzati che, tuttavia, avranno diritto alla formazione gratuita in vista di successivi test  per 6 mesi (risorse derivanti dal fondo sociale europeo che per adesso serve solo a rimpinguare e casse dei sindacati ed enti di formazione inutil).

    Soldi non spesi in assistenzialismo ma in economia della conoscenza. Il settore pubblico fornisce conoscenza a gratis per darti l'opportunità di misurarti con i tui pari e concorrere per un posto di lavoro consono alla tua preparazione.


    Lo stesso sistema varrebbe per le ferrovie di stato federalizzate. Poi vediamo se non tornano i conti.

    PS: quando si scoprono i test truccati i responsabili (membri della commissione) dovranno subire radiazione dall'albo (qualora fossero iscritti) e forti sanzioni economiche



    PS: mi scuso con i lettori se ciò che scrivo può sembrare off topic. Ritengo che questi discorsi siano intrecciati tra loro. Tirare in ballo decentramento dei poteri nel topic sull'intermodalità mi pare pertinente poichè sopno convinto (forse a torto) che l'autoregolamentazione da parte dei siciliani sia l'unica via per un riscatto storico (ed economico), quindi politico.


    Administrator, TU, invece, che proponi?

    Offline SC

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    Re:Parliamo di trasporti ed intermodalita'...
    « Risposta #11 il: 22:15:11 pm, 31 Ottobre 2010 »
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  • allora antonio fammi capire, tu proponi di fare una selezione fra coloro che sono già entrati passando pubblici concorsi non invalidati per CONSERVARE il posto che per LEGGE hanno acquisito, allo scopo in pratica di liquidarli per fare entrare gli esterni meritevoli

    in pratica l'uovo di colombo per fottere i sindacati e l'art. 18 dello statuto dei lavorari come mai nessuno ci ha pensato prima? sei un genio, in questo modo mica si violano un migliaio di leggi e praticamente tutti  i contratti nazionali in materia
    i sindacati in particolare di sinistra sarebbero sicuramente d'accordo

    ma che ci vuole basta dire che la competenza e della regione no? e da questo derivano tutte le possibilità di cancellare i diritti acquisiti dalle precedenti leggi giusto?
    ti hanno insegnato un bel concetto di stato di diritto nella tua facoltà.

    e per i privati che hai citato ti risulta che qualcuno di loro abbia mai espresso un desiderio di entrare nell'azionariato di FS?
    lo sai che montezemolo ha la sua compagnia di treni al nord? a rigor di logica lagge permette ai privati potrebbero già ora entrare nel business dei trasporti ferroviari in sicilia eppure quei nomi che hai fatto non lo fanno, perchè forse pensi che siano così stupidi che non c'abbiano pensato?

    su quello che propongo io  ti ho già risposto, mantenere solo la struttura di collegamento fra i capoluoghi provinciali, collegamente diretti in modo da impedire il rallentamento a causa delle stazioni intermedie principale moltivo dell'attuale lentezza della rete ferroviaria.

    quindi smantellamento di tutto quello che è supefluo, insomma invece di smantellare siracusacome sta accadendo nei fatti  io smantellerei lentini e agnone bagni , noto , per  tutto il resto dovrebbe essere vagliato alla luce dei soldi per gli investimenti, sarebbe ottimo riuscire a creare delle stazioni interne negli aeroporti .

    questa l'idea base il resto non si può pensare se uno non ha dati


    « Ultima modifica: 22:21:52 pm, 31 Ottobre 2010 da SC »
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    Re:Parliamo di trasporti ed intermodalita'...
    « Risposta #12 il: 02:02:37 am, 01 Novembre 2010 »
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  • Acchè servono i trasporti in sicilia??? intermod.... chè????  Ma di che parliamo.... Questo è un Paese a parte..... i treni non servono.... Tre ore Ct Pa ma di che parliamo??? e se vuoi arrivare allo stadio cheffai??? cerchi l'urbano di città.... e se non hai potuto fare il biglietto???? multa!!!!
    intermodalità???  un utopia!!!    Ma se la regione, attualmente non sa da dove deve iniziare!!!! dismissione, privatizzazioni, riduzioni concessioni, è tutto in aria!!!! Come si può pensare alla intermodalità?   
    Ci vuole ordine nelle cose: prima capire l'utilità dei trasporti pubblici in genere, poi disegnare con cura le principali azioni che potranno portare alla tanto acclamata intermodalità!!!!!

    chi semu beddi!
    Az

     

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