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Movimenti, strascichi e sobbalzi politici: a che punto siamo?

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a.merenda:
A distanza di qualche mese dalla caduta del fu sindaco De Luca la foschia politica sortinese stenta a diradarsi.
L'unica cosa certa è che lo straordinario commissario porta avanti l'ordiaria amministrazione e di tanto in tanto prende posizioni politiche legittimamente autonome sebbene di opinabile imparzialità (mi riferisco ai freschi nominati consiglieri dell'Unione dei comuni).
Sul versante delle aggregazioni politiche nostrane, in vista della futura competizione elettorale, l'ipotesi più gettonata appare quella "lotta a tre" in cui , in barba alle mode del momento, verrebbe riproposta la solita suddivisione destra-centro-sinistra.
Ciò vuole dire, in estrema sintesi, che nulla di nuovo sta riuscendo ad imporsi a livello locale nonostante le istanze territoriali paiono essere il nuovo collante del variopinto governo regionale siciliano.
Figuro già i commenti della popolazione riguardo alla mancanza di "volti nuovi". Sono pronto a controbattere simili osservazioni denunciando, più che altro, la mancanza di "idee nuove".
Certo, c'è fermento, questo è innegabile. A sinistra si fa leva sulla cultura e sulla possibilità di farsi riconoscere come i depositari di una verità alternativa da quella berlusconiana; a destra si rivendica il solito "governo del fare" pur senza rendicontare socialmente la levatura morale di questo iperattivismo mentre cresce, al suo interno, un nuovo movimento d'opinione liberale che, per definizione, non accetta dictat (futuro e libertà); al centro....il discorso è un pò più complesso e su questo intendo soffermarmi.
Se intendiamo il centro politico italiano come una forza reazionaria e clericale sia ben chiara una cosa: è ciò di cui abbiamo meno bisogno in questo momento. Qualora intendessimo, invece, una "forza centrale nel paese" (per dirla alla Cacciari) dove si riesca a mettere da parte l'orgoglio ideologico a favore dell'eleborazione e la sintesi certa circa una prospettiva di sviluppo di medio periodo le cose sarebbero diverse.
Un piccolo excursus.
Nel continente si sono verificate novità durante i trascorsi mesi estivi che hanno fatto presagire elezioni anticipate ed un nuovo assetto politico dominante a livello centrale. Nella nostra regione l'ipotesi paventata si è trasformata in realtà ed i berlusconiani sono stati messi alla porta da un Lombardo che ha saputo cavalcare la tigre dell'autonomia politica pur non confidando (in fondo in fondo) in una sua effettiva realizzazione (oltremodo impegnativa per una terra che sopravvive di clientele). I suoi nuovi alleati non mi sembrano infatti così inclini alla modifica sostanziale degli equilibri politico economici dell'asse nord-sud.
Questo per dire che è bene sempre tener presente l'evoluzione politica a livello nazionale per intuire futuri movimenti anche a livello locale.

Ecco che torno al "caso Sortino" per chiedermi/vi se pezzi della c.d. sinistra formeranno una forza "centrale" con pezzi di centro e di destra in modo da garantire stabilità al governo locale. E se così fosse sarebbe garantita la stabilità?
Mi/vi chiedo se la spaccatura verificatasi in seno al pd sia in qualche modo risanabile oppure se il destino di questa aggregazione politica sarà quello della "terra di mezzo" tra istanze conservatrici e spinte verso inflazionatissima democraticità (troppo spesso solo declamata e presunta).
Nel contempo ci accorgiamo che gli spazi vuoti, in termini di gruppi politici consolidati e presenti sul territorio, sono davvero tanti.
La sinistra sortinese non vede la presenza ufficiale di aggregazioni quali sinistra e libertà/rifondazione/comunisti/Italia dei valorii sebbene tali sensibilità si spalmino fra pezzi di pd ed assocazioni politiche quali sinistra in movimento e officina sociale archè.
A destra c'è una grande voglia di rivalsa e di potere rispetto ad una storia sortinese in cui ha sempre dominato una certa sensibilità "cattocomunista" condita da un pragmatismo tutto di matrice sicula. Tuttavia alla base di codesta voglia di rivalsa pare non ci sia un programma ma, udite udite, il solito vezzo degli odiati sinistrorsi: l'attacco alla compagine politica avversa basata su giudizi di valore più che di merito e soprattutto la scarsa capacità di eleborazione di un'azione politica che non sia fatta più di improbabili promesse bensì da obiettivi concreti, condivisibili e raggiungibili.
Pare, in un simile contesto, che l'essere storiacamente avvezzi alle divisioni (partiti-ideologie-sezioni-etc) prefiguri un modus di interpretare il mondo necessariamente condito da aspre e manichee contrapposizioni: insomma l'approccio dell'io ho ragione e tu sei un criminale o un usurpatore dei diritti fondamentali!
Insomma, pare ci sia una grossa difficoltà a guardare in faccia la realtà. E sapete perchè?
Sono convinto di conoscere la risposta: perchè è incredibilmente dura. Un campo aperto dove pascolano miriadi di vacche magre in cerca d'erba fresca.
Chi sta al potere, però, non può ammettere la sua carenza d'idee. Chi sta al potere non può far altro che impedire ad altri di sottrarglielo poichè le prescrizioni machiavelliane gli hanno insegnato essenzialmente questo.

Ecco che il ruolo della popolazione, se debitamente organizzata, potrebbe essere quello di esprimere, innanzitutto, una forte richiesta di ricambio intellettuale. Un approccio alla gestione politica da parte di coloro i  quali non siano "del potere" bensì "nel potere" al solo fine di dare un servizio.
Per far ciò sarà bene iniziare ad immaginare come sottrarre potere ai pchi per riconsegnarlo ai più. E con questo intendo fondamentalmente il proliferare di organizzazioni di cittadini che curino interessi sia specifici che diffusi (mi riferisco a tutti quei movimenti/associazioni che sorgono in difesa dei diritti fondamentali. Il mio auspicio sarebbe una sorta di "camera della società civile" avente poteri consultivi e legislativi per talune questioni come ad es: guerra, sovranità dell'acqua, scelta dei politici, imposizione fiscale etc, sovranità monetaria...)

Per concludere, l'augurio è che a Sortino ci siano i presupposti per una fase costituente che riesca a riconsegnare alla Politica (quella con la P maiuscola) il ruolo che le spetta di diritto: l'arte del possibile in un ottica di sviluppo.

Ciò sarà realizzabile solo con il coraggio. Solamente sostituendo al clientelismo, al manutengolismo ed al familismo amorale
la forza dei diritti, della competenza, dell'onore.

Sortinese:
ottima analisi,al comune c è una carenza cronica di filosofi,forse è arrivato il tuo turno?

Francesco Di Mauro:
Caro Antonio pur apprezzando la tua sempre puntuale analisi filosofico-politico-culturale, credo che sia necessario che io ti dica che un po di naso a terra lo devi iniziare a mettere anche tu.
Sai perchè le tue elugubrazioni non servono a nulla?
Perchè si riferiscono a fatti e persone che di filosofio, di politico e di culturale non hanno niente, capito? Niente
E se ancora non hai capito come si diventa sindaco in un paese come Sortino, mi dispiace, ma prma o poi dovrai capirlo, o fai u fissa pi nun paiari u daziu?
Non so quale delle due possibilità sia la peggiore.

Proudhon:
Traduzione: occerchiti n' travagghiu!

a.merenda:
Magari lei avrà un'idea migliore di questa..

Disoccupato in affitto - episodio n.1 - Roma


E poi, mi scusi, visto che si chiama Proudhon, mi consiglia non accettare le offerte di lavoro delle imprese capitaliste, giusto?
No, perchè così facendo legittimerei il governo del capitale. O no? Così, per saperlo. Sono molto affascinato dall'anarchismo ma talvolta mi viene difficile capire. Sa, le università di oggi non sono più quelle di una volta.
Magari ho trovato la persona giusta.

Per Proudhon (quello vero) infatti:

   « "Capitale" in campo politico è sinonimo di "governo". La concezione economica di capitalismo, quella politica di governo e quella teologica di Chiesa sono tre concetti identici, collegati in modi differenti. Attaccare uno solo di loro equivale ad attaccarli tutti. Quello che il capitale fa al lavoro, e lo Stato alla libertà, la Chiesa lo fa allo spirito. Questa trinità di assolutismo è rovinosa nella pratica tanto quanto nella filosofia. I mezzi più efficienti per opprimere il popolo sarebbero simultaneamente sopprimere e schiavizzare il suo corpo, la sua volontà e la sua ragione. »

http://it.wikipedia.org/wiki/Pierre-Joseph_Proudhon


E ancora:

La società di Proudhon è di carattere liberal-concorrenziale più che socialista perchè fondata sull'iniziatva individuale e anche sul risparmio, ma senza le ineguaglianze che in genere porta la concorrenza sfrenata. Per giungere a questo tipo di socetà immagina una banca del popolo che rilasci buoni di scambio agli individui ma senza interessi, lo scopo è quello di eliminare il commercio della moneta e quindi la figura del "finanziere". Così facendo offre a tutti la possibilità di realizzare singole imprese ma sempre su concetti di eguali opportunità.

http://www.ildialogo.org/cultura/Profili_1268692031.htm

Lei è d'accordo con tutto ciò, Dott. Proudhon (quello falso)?
E, visto che siamo nel 2010, cosa proporrebbe nel mondo di oggi...

Quali le vie per gli scansafatiche come il sottoscritto?
Ha qualche campo incolto da farmi arare per caso? Sulle basi mutualiste e solidali proudhoniane accetterei di buon grado.

Il fatto è che il progetto promosso (anche) dalla Proloco circa la ricostruzione del ciclo di produzione del grano per come lo si faceva qualche decennio fa mi ha fatto pensare che forse le mie braccia sono "rubate all'agricoltura".

E siccome lei mi suggerisce continuamente di cercarmi un lavoro è possibile che dietro il suo nick si nasconda un proprietario terriero che intende concedermi l'onore di curare l'orto da casa n'campagna...

Ma che cosa vado ad inventare. Mi scusi tanto davvero. Quasi dimenticavo che lei è contro la proprietà privata. Anzi ritiene che essa sia un furto alla collettività

La ammiro per questo. Mi auguro che questi ideali vengano applicati al più presto...nuovamente (lo sa che ci sono state e ci sono esperienze concrete di anarchismo, vero?)

E quando quel giorno tornerà l'umanità volgerà lo sguardo al cielo e sussurando "grazie Pierre-Joseph" omaggerà il genio di Proudhon (quello vero però)

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