Se avessi le tue idee politiche starei scodinzolando già da anni...caro "tesserato".
Invece sto quì a fare astruse analisi (o presunte tali) augurandomi di imparare dal confronto con gli altri.
Tornando al topic direi che ho trovato una risposta alle tante domande poste/mi. E cioè al quesito: "a che punto siamo?" direi che siamo al punto in cui le parole vengono utilizzate senza preoccuparsi più del loro significato.
Termini come democrazia-sinistra-destra-libertà- lasciano il tempo che trovano poichè incarnate da individui che nulla hanno a che vedere con la levatura morale di coloro i quali hanno fatto la storia di questi termini.
Far riferimento ad identità costruite a tavolino appare, quindi, l'unica via d'uscita pergli "amministratori del potere". La pletora dei servi non riflette ed introietta i comandi dei padroni dei piani alti e vaneggia di democrazia libertà etc. senza temere che i propri gesti (pensieri e parole) vengano sottoposti al vaglio della critica e, semmai, della confutazione.
In tempi di vacche magre è bene ascoltare con attenzione gli interlocutori. Può darsi che con un pò d'attenzione (i poveri devono stare svegli per sopravvivere) si riesca a scorgere il malaffare e la disonestà di coloro i quali vivono da parassiti.
Fatto questo è solo dal basso che è possibile una ricostruzione. Essa, superato il tempo della resistenza (le discariche di Terzigno, i pastori sardi, i docenti della scuola umiliati e sviliti, i ricercatori delle università trattati come perditempo, la supponenza-saccenza-arroganza del politico di turno che ti dice che tu non capisci un cazzo perchè non "metti le mani in pasta", la politica del fare anche se non si sa mai del "cosa" e "come", le truffe finanziarie legalizzate, etc etc etc) dovrà partire dalla SELEZIONE PER VALORE di individui che possano generare benessere attraverso L'ADEMPIMENTO DEL PROPRIO DOVERE PER MEZZO DELLE COMPETENZE EVENTUALMENTE ACQUISITE.
Questo pensiero può essere benissimo collocato nella dimensione relativa "l'esaltazione delle diseguaglianze in materia di lavoro" dato che, per ciò che concerne il senso civico non ritengo opportuno seguire la scia dei "falsi egualitaristi di sinistra difensori dei diritti" poichè ritengo sia un modo per nascondere incompetenza rinfrancando inetti seduti, ahinoi, in posti di grande responsabilità e professionalità.
Come vedi non è più un problema di destra e sinistra. Bensì di onestà e disonestà.
Riportando il tutto a Sortino mi augurerei, quindi, un incontro tra individui di buon senso e dotati della necessaria capacità al fine di rilanciare un paese martoriato dai mediocri.
Che abbiamo idee politiche affini l'ho semplicemente dedotto da quello che ho letto in passato, e lo conferma questo tuo ultimo post. Ti ho già detto che erano i modi di porsi a non piacermi, e ti ho appena chiesto scusa per i MIEI modi, e pubblicamente, così come pubblicamente ti ho attaccato.
Quanto al discorso "principale", la mia posizione è quella di chi ritiene che il tempo della politica "di palazzo" sia storicamente al capolinea e che, almeno in realtà territorialmente ristrette, come quella comunale, sia arrivato il momento di sperimentare modi nuovi di amministrare la cosa pubblica. Non si può più pretendere, di questi tempi, di organizzare la vita politica di un comune allo stesso modo in cui si organizza quella di una regione o di una nazione. La vicinanza e lo stretto legame che esiste tra popolazione ed amministratori a livello locale andrebbero valorizzati e sfruttati in maniera positiva e costruttiva.
È vero che si tratta di una questione di onestà o disonestà, ma è anche vero, altresì, che il peso degli "ideali" gioca ancora, per molti, un ruolo decisivo nella scelta dell'amministratore di turno (forse è solo questione di aspettare il ricambio generazionale generale, non saprei), ragion per cui mi permetto di essere, per una volta, un po' pessimista relativamente al futuro del nostro paese e, in generale, di tutte le realtà locali, destinate forse ancora per molti anni ad essere nient'altro che riproduzioni in piccolo di quella realtà politica nazionale che fa acqua da tutte le parti.
PS: non capisco perché mi chiami "tesserato", sinceramente... l'unica tessera che ho è quella elettorale. Comunque spero che ci si sia chiariti sufficientemente.