Autore: SC Topic: Parco degli iblei, confronto fra le mappe proposte provincia, unione, regione  (Letto 5223 volte)

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Complice l'arresto del presidente del parco delle 5 stelle,bonanini e sopratutto il taglio di tremonti alle risorse della sua  collega prestigiacomo, sul parco degli iblei è calato un silenzio tombale dopo mesi di accanito dibattito.
Visto che nessuno ha scritto però la parola fine probabilmente il progetto continua a covare sotto la cenere e spunterà fuori nel momento + inopportuno.

È curioso che anche gli ambientalisti sostenitori del parco si siano distinti fin'ora nel non portare nessun dato come mappe, progetti, proposte,e soprattutto i numeri cercando di supplire al peccato originale del parco ossia al fatto di essere sconosciuto fra la gente, invece fin'ora a parte i proclami contro la mala politica a cui però si affidano per il sostegno al parco.
Se tutti sono così favorevoli al parco internet avrebbe dovuto abbondare di documenti a riguardo e invece sembriamo rimasti solo noi di paraparlando ad aver immortalato con i video le parole dei politici e anche degli ambientalisti smentendo le ricostruzioni giornalistiche pilotate.

il podestà delle 5 terre pardon "il faraone" , non vorrei commettere "un errore concettuale", c'aveva cominciato 30 anni fa a costruire le cooperative per la valorizzazione ambientale che 20 anni dopo portò al parco, c'ha messo soldi e faccia quelli
che hanno proposto il parco qui invece si affidano alla carta e alla legge senza mettere un dito, se va bene il merito è loro

se va male la colpa è della politica o dei cittadini che "non hanno vigilato", atteggiamente da farisei che carica il fardello sugli altri.

ma noi continuaiamo per quel che possiamo a dare conto di quello che veniamo a sapere condividendolo con i lettori.

ho chiesto e ricevuto dal gal le varie proposte fin'ora in campo e anche qualche verbale di discussione, in particola metto la proposta della provincia ve li propongo in maniera che possiate farvi un idea con la vostra testa da queste carte si evince che il parco stellare di cui talvolta si è sentito  parlare non coincide con quello reticolare dei comuni bensi con una proposta ambientalista visto che è molto + grande dell'altro.
« Ultima modifica: 22:02:13 pm, 19 Ottobre 2010 da SC »
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Offline giume

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Ringrazio l'amministratore del blog per avermi informato circa le varie proposte del Parco esistenti sul tappeto e grazie soprattutto per essersi preoccupato di raccogliere il materiale e metterlo a disposizione. Sarà mia cura leggere e ragionare sui documenti in parola.
Mi corre l'obbligo però di sottolineare un concetto che ritengo fondamentale.
Un parco è un'area protetta e gli Iblei devono essere protetti. Il comprensorio ha tutte le caratteristiche perchè i decisori politici intervengano per garantire la tutela del bene e la ricomposizione di quanto si è perso anche in termini di biotopi.
Il problema credo che sia un altro. Il silenzio denunciato dall'amministratore, a mio giudizio, non sta tanto nel fatto che non si discuta più del Parco, della sua estensione, ecc. ma del fatto che nessuno discuta del proprio futuro e di come dovrebbero vivere i nostri figli nelle nostre terre. In altri termini un parco naturale genera, esige, richiama un titpo di sviluppo che nulla a che vedere con lo sfracelo materiale, economico, territoriale, ambientale e sociale cui è stata ridotta la nostra isola. Non solo la distruzione ma anche il fallimento. Fallimento di un progetto politico/economico di sviluppo basato sui poli e sugli assi; sui grandi agglomerati industriali e urbani; sulla distruzione fisica delle risorse naturali il cui risultato oggi è che oltre l'87% del territorio della Sicilia si trova a subire una desertificazione spinta e se non si provvederà con ogni consentita urgneza il collasso ambientale è alle porte.
A tutto questo non è corrisposto nè progresso e nenache sviluppo a pensarci bene. I tassi di disoccupazione hanno raggiunto e superato quelli del secondo dopoguerra e, soprattutto, sembra diffuso un sentimento di arresa e di mancanza di speranza. Sentimenti che portano i giovani, primi e principali vittime, a ritenere che vendendosi forse si riuscirà in qualche modo a "sistemare" la propria vita. Insomma, per dirla come i cattolici, si è preferito il purgatorio al paradiso.
E allora potrei anche addentrarmi in una discussione tecnica sul parco degli Iblei, ne ho scienza ed esperienza. Ma non credo che sia questo l'argomento all'ordine del giorno. Il problema è questo silenzio assordante che ha l'amaro sapore dell'accondiscendenza e di adesione ad un'idea, tutta sbagliata, di fare del nostro territorio un pezzetto del nord, ma sempre subalterno al Nord. Noi dobbiamo pensare al Sud per il Sud. E' questa terra che può insegnare la sobrietà e la cultura, senza con questo giustificare o passare sopra i nostri difetti e i nostri limiti. E' dal nostro passato (quello alto della Magna Grecia per non fraintendersi) con i suoi valori che possimao riannodare i fili con noi stessi e ricominciare.
Grazie per l'attenzione.
Giuseppe Messina

 

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