Il successo della trasmissione continua. Si discute dei contenuti che i suoi conduttori ci propongono e taluni cominciano a fare le immancabili dietrologie..
La trasmissione èprodotta da Endemol, società che produce anche il Grande Fratello, con partecipazioni azionarie di Berlusconi.
Quindi: tanti ascolti per "Vieni via con me" = tanti introiti per Endemol
Grillo è uno di quelli che rileva l'inghippo e altri sottoscrivono (vedasi Pino Daniele)
E dunque ricadiamo nell'italico precetto del "fidarsi è bene, non fidarsi è meglio"?
Personalmente non saprei. Credo solo che il programma sia politico come lo fu in passato lo show di Celentano (Rockpolitic). Credo solo che è uno spazio in cui si esprimono delle idee più o meno condivisibili.
Credo solo si tratti di un'interpretazione della realtà, di un punto di vista.
Il fatto che Berlusconi guadagni da qualsiasi cosa si muova nel sistema mediatico italiano mi pare il solito specchietto per le allodole atto a far dimenticare il vero problema:
IL CONFLITTO DI INTERESSI E' UNA DISTORSIONE DELLA NOSTRA SOCIETA' CHE FA COMODO A DISONESTI (sedicentidi destra o sinistra poco importa)
L'unica maniera per debellarlo è rendere l'etica parte della legge.
Fattivamente: pretendere da chi svolge un ruolo pubblico l'abbandono delle proprie attività private per tutto il periodo dell'incarico. Tale rinuncia consisterebbe in una immodificabilità sia formale che sostanziale del patrimonio del soggetto.
Impossibilità per le aziende in cui risulta socio di partecipare a qualsivoglia gara pubblica.
Impossibilità per i parenti di primo grado di avere incarichi nella medesima città.
Queste sono solo alcune considerazioni peraltro discutibili. Sta di fatto che per ripristinare un pò di correttezza bisogna mettere mano ad una materia che consideri l'etica pubblica come principio fondante della costituzione.
Magari aggiungendo un terzo comma all'art.3 Cost.
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
L'etica pubblica rappresenta presupposto fondante per l'ottemperamento degli scopi sin quì citati.
A scala, subentrerebbero precisazioni legislative dai risvolti penali-civili-commerciali etc. Una sorta di testo unico (è un tipo di legge) che renda armonico il diritto italiano rispetto il rango costituzionale di una categoria fatalmente debole: l'etica pubblica per l'appunto
Altra strada (forse più semplice) è quella di recepire direttive europee tramite l'art. 10 c.1 della nostra costituzione (che consente il meccanismo di accoglimento dei principi sanciti tramite accordi internazionali)
L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
Un caso potrebbe essere quello del "Codice europeo di comportamento per gli eletti locali e regionali" anche se sul conflitto di interessi si rimane un pò sul vago..
(documento allegato)