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Editoriale Video del Direttore del Quotidiano di Sicilia contro Lombardo

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SC:
Regione, colossale operazione clientelare


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enrico tomasi:
E come si fa a non essere d'accordo con il direttore del quotidiano di Sicilia?

a.merenda:
ma non eravate in cerca di soluzioni?

A me pare ci sia una narrazione dei fatti che rappresenta solo (anche se di questi tempi non è poco) ciò che un vero giornalista dovrebbe fare..

Constatare l'esistenza del clientelismo nonchè la sua perpetuazione non è la luna, bensì il dito

SC:

--- Citazione da: Tito - 12:19:28 pm, 03 Dicembre  2010 ---ma non eravate in cerca di soluzioni?

A me pare ci sia una narrazione dei fatti che rappresenta solo (anche se di questi tempi non è poco) ciò che un vero giornalista dovrebbe fare..

Constatare l'esistenza del clientelismo nonchè la sua perpetuazione non è la luna, bensì il dito

--- Termina citazione ---

antonio quello che cerchi soluzioni dai giornalisti  sei sempre stato tu, non è loro compito dare soluzioni quello è compito dei  politici o di chi si atteggia a tale.
il primo dovere di un giornale è informare  sui fatti cosa che il quotidiano di  sicilia fa bene unico fra i pochi giornali esistenti in sicila, per quanto riguarda le opinioni e "le soluzioni" nell'editoriale del giornale è abbastanza chiaro chiede di non rinnovare i contratti ai precari dell'amministrazione.

a.merenda:
hai appena detto che un giornalista non deve dare soluzioni..

Magari molti di questi vogliono atteggiarsi a politici?

E poi non rinnovare i contratti ai precari vuole dire darsi la zappa sui piedi dal punto di vista elettorale.

Ergo: sarebbe meglio indire concorsi attraverso i quali venga "misurata" la preparazione dei lavoratori della P.A. aprendo le porte anche agli aspiranti "esterni"...

Così facendo si perdono dei voti e se ne guadagnano altri. Il fatto è che per far questo il rischio di perdere c'è e ci vorrebbe una buona dose di coraggio, il quale, essendo figlio della dignità e del senso di giustizia, latita negli odierni palazzi del potere...


Insomma: un cambiamento radicale che è possibile realizzare solo se ci sono delle forze che parleranno alla gente con una altro linguaggio, altri programmi, altro modo di approcciarsi alla stessa politica.

La c.d. partecipazione popolare e la successiva "chiamata in causa" degli stessi cittadini-elettori potrebbe dar la forza per effettuare scelte che vadano in questa direzione. Ciò ovviamente non è certo.
Io sto con l'idea dell'apertura al popolo.
In poche parole una sorta di istituzionalizzazione del sondaggio come pratica referendaria condotta per mezzo di uffici pubblici comunali

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