Sindaco Amenta: LA POLITICA FARSA DI UNA CLASSE DIRIGENTE VECCHIA E SUPERATA

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comunicato stampa inviato dal giornalista professionista Gaetano Guzzardo

LA POLITICA FARSA DI UNA CLASSE DIRIGENTE VECCHIA E SUPERATA

Ci sono delle notizie ogni giorno sulla stampa provinciale, in merito al dibattito politico “farsa” che i soliti hanno voluto aprire azzerando le giunte alla Provincia e al Comune di Siracusa ed estromettendo Mpa e Fli, che purtroppo sfuggono alla stragrande maggioranza dei cittadini, ormai assuefatti ai pianti di coccodrillo di queste “nouvelle star”, che si vorrebbero far passare per “nuova classe dirigente”, quasi un miracoloso arrivo sulla terra per salvare la politica di questa provincia.
Ricordando che il Natale arriva il 25 dicembre, è raccapricciante, infatti, leggere sulla stampa come l’on. Pippo Gianni, che insieme al collega on. Titti Bufardeci è riuscito a minare la stabilità e la serenità del sistema politico siracusano, si spacci quale fautore di un “modo nuovo di fare politica”, e “salvatore” dei mali della provincia di Siracusa.
Ancora una volta niente di più falso! Gianni e amici sono i continuatori di un modo vecchio di fare politica, tutto accentrato nella personalizzazione della politica stessa, nella figura del “potente” di turno che detiene il controllo numerico delle segreterie e degli organismi di partito. Ne sono la riprova il modo, i tempi, i bracci di ferro, oltre che i diktat con la quale si è voluta aprire una crisi nei maggiori enti locali di questo territorio, commissariando, di fatto, il sindaco di Siracusa Roberto Visentin e il presidente della Provincia on. Nicola Bono che, irresponsabilmente e senza opporre nessuna resistenza, si sono lasciati fare “prigionieri” dalle segreterie dei partiti, gestite con il sistema Gianni & C, trascinando in questo assurdo vortice di commissariamento anche tutti quei cittadini che li hanno eletti.
Nel ricordare intanto a Gianni e compagni che Mpa e Fli non sono all’opposizione a Roma e Palermo, dove al contrario sostengono le maggioranze come da mandato elettorale, quello che ci preoccupa è il trasformismo con la quale, personaggi del suo calibro, dopo aver determinato lo sfascio politico – amministrativo degli ultimi 20 anni in questa provincia, riescano a vestire l’abito bianco delle “verginelle”.
L’uomo disinteressato alle poltrone, ma intanto ne occupa due, una alla Camera, dove godrà di immunità parlamentare, non si sa mai, e l’altra all’ARS, e restio alle poltroncine, come dichiara sulla stampa, rivendicando nello stesso tempo l’azzeramento di tutti i posti di sottogoverno per occuparne tutte le caselle, si chiede come mai la gente si allontana dalla politica, come se non sapesse già la risposta.
E allora proviamo a ricordare a noi stessi per primi e insieme a noi ai cittadini, chi sono queste  “nouvelle star” della politica siracusana.
Abbiamo, infatti, l’impressione che questi politici, disinteressati come dicono a poltrone e a poltroncine, in particolare il nostro Gianni, siano gli stessi che hanno causato alla Regione, con la presidenza dell’on. Totò Cuffaro, lo sfascio e il buco della sanità pubblica siciliana; lasciato in mezzo al guado l’agricoltura di eccellenza di questa provincia; sono gli stessi personaggi che piangono tutti i giorni lacrime di coccodrillo per il rilancio della zona industriale, dove ogni giorno, al contrario, i lavoratori vengono espulsi dal mondo del lavoro, e dove, dopo sette anni di attesa, ancora si parla di bonifiche e di un accordo di programma per la chimica tutto da ridisegnare.
Questa “nuova classe dirigente”, è proprio il caso di dirlo, è la stessa che ha determinato, negli ultimi dieci anni, lo sfascio del bilancio del Comune di Siracusa, del quale, ahimè, i siracusani piangeranno le conseguenze; hanno fallito nella raccolta differenziata, collocando Siracusa, con il suo 3%, al penultimo posto su 103 città in Italia, nella classifica stilata dal Sole 24 ore; la stessa classe dirigente che difende, chi sa perché, davanti all’opposizione di una città intera, un Piano Regolatore Generale che oltre a cementificare una delle più belle città d’arte, patrimonio dell’Unesco, mette, ricordando la peggiore Palermo raccontata da Francesco Rosi, “Le mani sulla città”.
Non solo, ma vale la pena ricordare, come l’on. Pippo Gianni e quella che lui definisce “nuova classe dirigente” sono gli stessi che difendono, dopo averne occupato tutti i posti e fatto mercato, la gestione illegale del servizio idrico integrato di SAI8, che seppur scaduti i termini della diffida fatta dal presidente del Consorzio ATO, on. Nicola Bono, su richiesta dei sindaci, a tuttoggi non ne  viene scisso il contratto, e vi si affida, addirittura, la Carta dei Servizi che mai potrà essere applicata.
La stessa “nuova classe dirigente” che avalla l’infinità di protocolli d’intesa e cabine di regia per il rilancio del sistema turistico di questa provincia, come quello proposto dai sindaci e dai soggetti che operano nella Valle dell’Anapo e a Pantalica, che puntualmente, come è già avvenuto con il Parco degli Iblei, il presidente Bono, anziché svolgere un ruolo di struttura sovracomunale e ascoltare i sindaci titolari dei territori interessati, ne stravolge le volontà e tende a sottrarne la titolarità gestionale e il diritto di poter “programmare” il futuro della loro gente.
Altro, dunque, che classe dirigente nuova! Ciò che l’on. Gianni e i suoi alleati stanno proponendo e stanno favorendo in provincia sa di vecchio, ha un sapore di amaro, destabilizzante, di occupazione forzata, di interessi di bottega, di disprezzo per il futuro di questo territorio e dei suoi cittadini.
Bisogna allora avere più rispetto per la gente di questa provincia, per i troppi disoccupati, per coloro che il lavoro l’hanno perso e continuano a perderlo ogni giorno, per i precari, per i pensionati che non arrivano a fine mese, per le tante famiglie povere, per un disagio sociale che cresce sempre più, per una scuola allo sfascio priva persino di locali,   per una agricoltura di pregio che va valorizzata e promossa nei mercati, per le tante imprese che continuano, nonostante lasciate sole, a far ancora sopravvivere l’economia, per una area industriale che va rilanciata e riconvertita, per le straordinarie risorse culturali e paesaggistiche che il territorio ci offre che non possono essere fruite, per le migliaia di cittadini che hanno ancora fiducia in un risveglio.
Questa, vorremmo ricordare all’on. Pippo Gianni e ai suoi “vecchi” alleati, è la nuova politica!       Una politica che sceglie in libertà, senza condizionamenti e “commissariamenti”, la sua classe dirigente, capace di produrre atti politici ed amministrativi per il bene comune, pulita, disponibile e, soprattutto, sempre pronta a fare un passo indietro quando sono i cittadini a chiederlo e non i capricci delle segreterie gestite guardando i numeri anziché i programmi.
                                                                           Paolo Amenta
                                            Coordinatore provinciale di Futuro e Libertà per l’Italia