Non conosco il domani né il suo pensiero 
o un’eterna gioventù di seconda mano 
sono il tempo di me stesso 
il respiro costante dell’attesa 
nel ritornare dove 
l’infanzia mi diede un natio sorriso 
nel suo essere gentile e timido. 
A volte ripenso a mia madre nella mia sofferenza 
di non ricordare nulla di lei e di noi 
ventidue anni racchiusi e riposti in qualche parte del cuore 
forse è questa la radice della mia tristezza 
non poter rivivere qualche attimo di felicità 
ho solo un ricordo sempre presente 
triste e malinconico la sua dipartita in altri cieli . 
Forse anche per questo 
non ho versato nessuna lacrima per mio figlio 
è ancora in me vivo 
in una simbiosi d’amore e di difetti 
l’insieme che annulla la morte e illumina l’eternità .
Di questo sentimento vivo e mi cibo 
io impietoso sognatore senza età 
guardo dove si congiunge nel tramonto il giorno e la notte 
il battito e il respiro della vita 
fino a riprendermi il mancante di me 
l’ala spezzata la forza spirituale 
per giungere nel limbo dei cieli 
nella casa eterna di ogni anima d’amore.