Ti vidi nel miglior sorriso della gioventù 
non eri ombra ma carne viva
e meraviglia mi scosse chiamandoti per nome. 
Verso casa fu il nostro andare
nel parlar felici da essere viventi 
la morte non risiedeva più in noi. 
Soave è nel sapersi uniti 
che il dolore non era più 
membro comune d’affanni e di sconfitte .
Noi in dimensioni diverse 
eravamo oltre le ombre della morte 
coscienti di essere amore 
nel respiro comune del sogno.
Nel risveglio non trovai più la verità
tra le onde infrante dei sogni 
l’agitarsi dell’anima.