Scusa Francesco. Avevo capito male.
Sul concorso fotografico giudicherà il fotoclub di Lentini (associazione volutamente non Sortinese).
A Manfredi.
Il Comune aveva già deciso di non fare alcun manifesto (puoi facilmente verificare)
Si raccoglie quanto seminato...giusto. Il punto è che oggi vediamo i frutti di un sistema culturale in cui si accetta tutto come immutabile, certo, intoccabile (trascendente?)
Non voglio assolutamente dire che ricotta, legumi e musica popolare rappresentino un colpo di genio. Mi preme soltanto far constatare l'incoerenza di chi "misticamente" condanna questo programma "folkloristico" (che si svolgeva parallelamente al religioso) per poi soprassedere ad atteggiamenti privati di assoluta noncuranza (vedi panino con mortadella degli isospettabili) nel nome del libero arbitrio (in privato, però!).
La critica, se va fatta, deve tener conto dell'intero contesto altrimenti si trasforma in attacco mirato, o no?
Non mi sento poi un "avallatore" di cattivi modelli a meno che tu non riesca a dimostrarmi il contrario (?!).
Trattasi solamente di basilare cultura libertaria secondo la quale il rispetto per gli altri si basa sulla non ingerenza nella sfera di libertà altrui.
Non mi pare di aver ostacolato in alcun modo la realizzazione dell'evento religioso. Anzi, il nostro intento era attirare ancor più gente per far ammirare una tradizione sortinese sicuramente toccante ed affascinante (per altri anche altro, ma questo dipende dalla fede).
[ricordo che la Pro Loco deve incentivare la partecipazione agli eventi locali sia da parte di residenti che non. La ricetta poteva essere sbagliata ma questo, ormai, non è dato saperlo]
Il punto è che ho avvertito un certo perbenismo interessato che, in base all'educazione cristiana impartitami dai miei, mi ha sdegnato un pò.
Devo liberarmi da queste categorie mentali. Devo smetterla di essere così bigotto.
Cercherò di documentarmi a proposito delle relazioni comunitarie e degli anticorpi relativi ad eccessi identitari che mascherano, perlopiù, mancanza di coraggio nell'immaginare qualcosa di diverso. Un pò più secolarizzato, magari.