Autore: SC Topic: Obama sì al nucleare, si al riarmo di taiwan, si alla guerra in afghanistan  (Letto 11085 volte)

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Saranno costruite in Georgia, operative nel 2016-2017
Obama sblocca fondi per due centrali nucleari dopo 30 anni di stop nel settore
Prestiti per 8,3 miliardi di dollari. «Basta essere bloccati nel vecchio dibattito destra-sinistra»

http://www.corriere.it/esteri/10_febbraio_16/obama-ok-centrali_a14483e4-1b33-11df-af4a-00144f02aabe.shtml

Citazione
La decisione di Washington ha scatenato la reazione del Paese asiatico: protesta formale e rapporti interrotti
Sanzioni anche per le aziende statunitensi che decideranno di commerciare con l'isola 
Armi americane in vendita a Taiwan
Cina sospende relazioni militari con gli Usa

http://www.repubblica.it/esteri/2010/01/30/news/cina-usa_no_relazioni_militari-2127833/

Citazione
Obama: 30 mila soldati in più in Afghanistan

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2009/12/obama-soldati-afghanistan.shtml?uuid=56cfd13e-de8d-11de-b599-676c1219796a&DocRulesView=Libero

Al tempo dell'elezioni di obama  feci presente che il colore dei democratici in america non fosse rosso come in europa ma bensi blu.

Modo elegante per dire che da obama non ci si poteva aspettare una politica di stampo europeo anche se chissà perchè qui italia a sinistra erano felici come se bertinotti fosse diventato capo del mondo.

i miei inviti a leggere meglio il programma di obama e a tenere presente che la politica americana sarebbe stata sempre dettata dal pragmatismo e dal rispetto degli interessi della nazione, furono presi come al solito come blasfemia contro il nuovo santo.

Beh ecco i fatti, mi sbagliavo così tanto?
forse sono un mago dotato di preveggenza?

penso che le cose stanno andando aldilà delle mie aspettattive addirttura, manca quasi che venga ad annunciare un finanziamento americano per il ponte sullo stretto.

come già dissi allora io penso che obama sarà un buon presidente AMERICANO,  e andrebbe visto innanzitutto come tale il responsabile politico di una nazione amica, niente di + niente di meno.

certo immagino che domani sarà un giorno di doccia fredda per la sinistra radicale e i verdi, con il ministro scagliola gongolante.
« Ultima modifica: 02:26:32 am, 17 Febbraio 2010 da Enrico Tomasi »
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La tua analisi è esatta ancorchè parziale.

Mr Obama ha si delle posizioni "pragmatiche" sia sul tema del nucleare che su quello della guerra MA, al contempo, porta avanti una riforma della sanità "storica" per gli usa e (parallelamente al nucleare di nuova generazione) incentiva e sostiene finanziamenti alle energie rinnovabili.

La sinistra europea ha esultato forse scompopstamente. Tuttavia l'ha fatto (forse) perchè ha riconosciuto un leader capace di attuare politiche concrete anche nel sociale (di stampo universalistico). Diciamo che ha apprezzato il suo carettare "non hobbesiano"

Considerando il sistema economico americano e vista la loro responsabilità sul versante "inquinamento" la scelta di incentivare il nucleare laddove vi sia uno stato disposto a gestirlo non è blasfemia (anhe perchè gli usa sono uno stato federale ricordalo)

In Italia la cosa è diversa poichè viviamo in un sistema ambiguo dove ogni territorio "tratta" la popria autonomia in relazione allo spessore del politico di turno. Non vi è certezza riguardo la ripartizione dell competenze e delle funzioni nel rapporto stato-regione.

Adesso dovremo "accollarci", in Italia, una lista dei posti dove è possibile impiantare il nucleare: non sarebbe meglio dire, le regioni che lo vogliono "ospitare" si facciano avanti sulla basa di un accordo CERTO tra stato e regione sulla ripartizione dei proventi economici e dell'imposizione fiscale?


Sulla guerra ho risposto in un altro topic. In sintesi: la situazione che si è trovato a gestire non permetteva un "arrivederci tutti"

Sul rapporto con la Cina.
E' come una coppia di fatto. Sono le due comunità politico-economiche più potenti. SE l'uno prevarica l'altro il rapporto non funziona. SE riescono a trovare dei compromessi il loro idillio può andare avanti.

Contemporaneamente altri pretendenti si affacciano alla porta per far parte del manage...(Russia, India, Brasile ed Europa se riuscirà a trovare un'uniformità di base sul piano fiscale)

Io penso che Usa e Cina hanno intenzione di condurre i giochi da soli ma a differenza del "tempo bipolare" non ci riusciranno perchè gli interessi dei paesi in via di sviluppo e la loro tumultuosa crescita imporranno un direttorio internazionale più che un "duo".






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La tua analisi è esatta ancorchè parziale.
beh l'altra volta l'hai definita superficiale stiamo migliorando
comunque è un'analisi che come sempre parte dai FATTI non da teorie

La sinistra europea ha esultato forse scompopstamente. Tuttavia l'ha fatto (forse) perchè ha riconosciuto un leader capace di attuare politiche concrete anche nel sociale (di stampo universalistico). Diciamo che ha apprezzato il suo carettare "non hobbesiano"

tu non se non ci infili un filosofo che non c'entra un  cazzo per farlo rivoltare nella tomba non sei contento.

comunque la sinistra europea/italiana ha esultato perchè sono capre ignoranti sarebbe bastato leggere il programma elettorale di obama messo sul web per capire che non c'era nulla che coincidesse con le aspettative.
Obama ha vinto perchè incarna il sogno americano, e il sogno americano è la concezione molto diversa dall'idea  dell'uomo della sinistra europea, che per'altro si è dimostrata di una piaggeria unica e la massima espressione è stata il nobel per la pace.

Considerando il sistema economico americano e vista la loro responsabilità sul versante "inquinamento" la scelta di incentivare il nucleare laddove vi sia uno stato disposto a gestirlo non è blasfemia (anhe perchè gli usa sono uno stato federale ricordalo)
sicuramente la pressione delle lobby economiche che gestiscono il nucleare non c'entra nulla in questa decisione...

ti ricordo che a parte che gli stati americani sono molto + grandi delle nostre regioni, non ha alcun senso di parlare di gestione "locale" quando le centrali nucleari hanno comunque rischi di livello totalmente non locale.
insomma se scoppia una centrale in francia noi ce la dobbiamo piangere lo stesso e te lo dice uno che è favorevole al nucleare come il sottoscritto.


In Italia la cosa è diversa poichè viviamo in un sistema ambiguo dove ogni territorio "tratta" la popria autonomia in relazione allo spessore del politico di turno. Non vi è certezza riguardo la ripartizione dell competenze e delle funzioni nel rapporto stato-regione.

spaventa hai fin'ora dimostrato una certa incapacità a distinguere  diritto privato e diritto pubblico  continui mischiando questione politiche con questioni di diritto, e continui imperterrito, mah

Adesso dovremo "accollarci", in Italia, una lista dei posti dove è possibile impiantare il nucleare: non sarebbe meglio dire, le regioni che lo vogliono "ospitare" si facciano avanti sulla basa di un accordo CERTO tra stato e regione sulla ripartizione dei proventi economici e dell'imposizione fiscale?
e se dicono comunque NO? e se sopratutto le condizione geofisiche del territorio che permettono la costruzione ce l'ha soltanto qualche regione che si fa? e se la regione immediamente confinante non vuole?
tu quando fai questi ragionamenti ipotetici te le poni queste domande?



Sul rapporto con la Cina.
E' come una coppia di fatto. Sono le due comunità politico-economiche più potenti. SE l'uno prevarica l'altro il rapporto non funziona. SE riescono a trovare dei compromessi il loro idillio può andare avanti.

Contemporaneamente altri pretendenti si affacciano alla porta per far parte del manage...(Russia, India, Brasile ed Europa se riuscirà a trovare un'uniformità di base sul piano fiscale)

Io penso che Usa e Cina hanno intenzione di condurre i giochi da soli ma a differenza del "tempo bipolare" non ci riusciranno perchè gli interessi dei paesi in via di sviluppo e la loro tumultuosa crescita imporranno un direttorio internazionale più che un "duo".


spaventa sei incredibile in pratica stai facendo un ragionamento del tipo "SE domani ci sono le nuvole allora FORSE pioverà ma POTREBBE esserci il sole"
in pratica una tautologia, hai sempre ragione qualsiasi cosa succeda ma che ragionamento è?
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Parziale è parente di superficiale.

Sulla sinistra europea/italiana.
Non credo che tu possa giudicarla esclusivamente tramite gli articoli di giornale ed i tg.
Ci sono tante persone che, anche senza patente, lottano per valori che si dicono "di sinistra" (vedi citazione di N.Bobbio che feci qualche tempo fa)

Il governo del fare a me non riguada se al "fare" non si aggiunge un altro sostantivo: "bene".

I gruppi di pressione che spingono per il nucleare guardano al guadagno di breve periodo.
L'uranio farà la fine del petrolio.

Meglio pensare (in termini di ricerca) all'idrogeno - energie rinnovabili.


Detto questo non biasimo chi vuole il nucleare. A patto che la sua pozione sia confinata ad una quota di mercato dell'energia che sia concorrenziale.

Parli sempre di mercato tu. Allora diamo ai produttori di energia (comprese le singole famiglie) le medesime opportunità.

I gruppi d'interesse del nucleare sono fortissimi e danarosi?
Facciamo si che quelli delle fonti rinnovabili (soprattutto nella nostra cara isoletta bruciata dal sole) siano superiori in numero.
Quindi parimenti forti dal punto di vista economico ancorchè maggiormente rilevanti da uno strettamente politico.
Lo vogliamo questo potere del popolo o no?  Allora abituiamoci ad autogovernarci.

Lo scontro tra gruppi di interesse/pressione è una bellissima tematica per chi ha fatto una tesi in sociologia economica.


Sui delle comunità locali.
"a terr'è a nostra e nun sa da tuccà". Mi trova piacevolmente d'accordo questo atteggiamento protettivo verso ciò da cui proveniamo.
Ti piace avvelenare il grembo di una madre?
Lo trovi "cinicamente razionale"?


Il mio ragionamento non è incredibile. E' la vita (a parte te che hai la palla di cristallo)


PS: in questo forum sono Tito, grazie. Altrimenti mi sentirò libero di chiamarti Guendalin  :P

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la guerra in libia voluta dai francesi e dagli americani è ulteriore conferma che la politica americana non cambia radicalmente da un presidente all'altro e nn basta un prematuro nobel per condizionare le scelte dell'america.

le giustificazioni di obama che si è intervenuti per evitare una carneficina e che l'america non può intervenire in tutti i posti nel mondo non possono tacitare il dubbio che la priorità fosse la libia per il petrolio.

speriamo che tutto non degeneri in nuove forme di rapine mal celate dietro interventi "umanitari" perchè la nuova politica internazionale  sembra l'alba di un nuovo colonialismo
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rileggendo il tuo dare delle "capre" a quelli della sinistra europea mi fa pensare a quale epiteto si potrebbe appioppare ai destrosi...

Che, so, a proposito di tentativi neocoloniali: "il porco Sarkò"?

A parte tutto direi che è giusto fare la distinzione tra "interessi nazionali" ed ideologia politica. La concretezza dei primi va contemperata con gli auspici della seconda. E' lì che si misura l'abile politico.

Obama ed il consesso Nato si sono rivolti a Gheddafi seguendo i dettami della c.d. "winning coalition" fatta di disordini e ribellioni locali ed appoggio internazionale (la legge del più forte in ambito internazionale a sostegno di un ideale occidentalistico fondato sulla bullismo democratico - nel senso etimologico del termine)

Giusto o sbagliato che sia, in astratto, le cose stanno così. I BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) si astengono per ragioni di comodo (o per sperare che le cose in Libia si tirino per le lunghe e rafforzare il loro peso politico nel Mediterraneo).

Detto ciò non puoi mica fare il concreto quando ti pare.

Mi sono dovuto sorbire da te "richiami" di questa natura a cui ho cercato di dare il giusto peso per non cadere in polemiche stupide.
Non ci deludere: torna a fare il pragmatico..

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rileggendo il tuo dare delle "capre" a quelli della sinistra europea mi fa pensare a quale epiteto si potrebbe appioppare ai destrosi...

Che, so, a proposito di tentativi neocoloniali: "il porco Sarkò"?

il mio epiteto era legato al fatto che obama aveva esposto il suo programma e che esso era molto diverso  dai programmi della sinistra europea, non dico che non ci doveva essere simpatia ma forse un po di sobrietà, persino da chi da il nobel

poi sei vuoi assegnare epiteti alla destra fai pure se sono giustificati  da ragioni mica ci si può lamentare, dare del pappone a berlusconi ha sicuramente una ragion d'essere che tutti sappiamo (senza entrare nel penale), sarkozy ha di certo dimostrato una risolutezza ambigua potrebbe avere i suoi epiteti.


A parte tutto direi che è giusto fare la distinzione tra "interessi nazionali" ed ideologia politica. La concretezza dei primi va contemperata con gli auspici della seconda. E' lì che si misura l'abile politico.

Obama ed il consesso Nato si sono rivolti a Gheddafi seguendo i dettami della c.d. "winning coalition" fatta di disordini e ribellioni locali ed appoggio internazionale (la legge del più forte in ambito internazionale a sostegno di un ideale occidentalistico fondato sulla bullismo democratico - nel senso etimologico del termine)

Giusto o sbagliato che sia, in astratto, le cose stanno così. I BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) si astengono per ragioni di comodo (o per sperare che le cose in Libia si tirino per le lunghe e rafforzare il loro peso politico nel Mediterraneo).

Detto ciò non puoi mica fare il concreto quando ti pare.

Mi sono dovuto sorbire da te "richiami" di questa natura a cui ho cercato di dare il giusto peso per non cadere in polemiche stupide.
Non ci deludere: torna a fare il pragmatico..

fermo restando che per una volta concordo con la tua analisi  (evidentemente i richiami hanno funzionato),  stai però fuorviando il senso del mio e del pragmatismo in genere.

pensi che significhi non avere ideali o auspicare un mondo di merda?
e perchè pensi che non sia + pragmatico perchè ho parlato di alba di nuovo colonialismo?
pensi che ami la guerra?


pragmatismo significa innanzitutto avere il coraggio di chiamare le cose con il  loro nome, di dare il giusto peso agli equilibri e interessi di tutti i tipi in campo.

io sono per la pace, perchè nella pace i popoli possono commerciare conoscersi e prosperare ma da pragmatico so che esiste la guerra e che talvolta la guerra può essere necessaria , attenzione uso il termine necessaria non giusta, perchè non c'è una guerra giusta perchè quando un uomo innocente viene ammazzato  solo perchè si trova dalla parte sbagliata ciò non può essere definito giusto.
anche durante la seconda guerra mondiale sono morti parecchi tedeschi innocenti che non c'entravano nulla con il nazismo ma purtroppo quella guerra era necessaria.

purtroppo la valutazione della necessità è altamente soggettivo.

era necessaria la guerra in libia?

se a buttare giu gheddafi erano i libici da soli tanto di cappello tutti potevamo essere felici ma nel momento che interevengono nazioni straniere si va a farsi fottere il principio   di non intervento diretto in una nazione estera.

dovevamo "evitare" la carneficina  purtroppo solo i risultati ci diranno se la valutazione è stata corretta, perchè un paese in guerra civile in cui nessuna delle due parti ha il sopravvento ci sono spesso + morti di uno  sottoposto a dittatura.
la nostre nazioni occidentali lo sanno e spero che abbiano contemplato realmente delle vie d'uscite e che non si sia stato un errore di valutazione perchè se il risultato sarà questo una guerra civile ne avremo noi occidentali e non i libici la responsabilità.

mi preoccupa per'altro il fatto  che in vent'anni ci siano stati 3 guerre (kuwait, iraq, libia) per l'energia, per il petrolio e le ultime due molto ravvicinate fra loro, le nazioni guida che le stanno animando sono militarmente e politicamente forti  e hanno cominciato a muoversi  con sempre minore cautela rispetto al passato.

la situazione energetica non può andare che a peggiorare , i timori per il nucleare forse ci imporranno di evitare questa scelta ma se l'alternativa sarà un mondo in cui le nazioni sono in perenne guerra "umanitaria" in cui evitare una "carneficina" significherà solo un cinico rapporto matematico tra probabilità di uomini e donne morti  nei casi di intervento/non intervento ne varrà la pena?

interrogarci e analizzare criticamente e pragmaticamente la realtà quando ancora lo possiamo fare ci potrà forse evitare di fare scelte violentemente ciniche dopo
« Ultima modifica: 18:45:42 pm, 04 Aprile 2011 da SC »
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