Gira su internet l'utilissima informazione sul come votare al referendum del 12-13 giugno anche senza tornare a casa e recarsi ai propri seggi di appartenenza; ma restando belli tranquilli nella città dove si studia o si lavora.
Sarebbe un ottima notizia se non fosse per un particolare. Tale pratica per votare da fuori sede consiste - almeno nelle info che ho visto io - nel presentare domanda a candidarsi come rappresentante di lista. Chi venisse scelto, potrebbe votare, nel seggio indicato. Fin qui nulla di strano.
Peccato che il rappresentante di lista abbia un compito da svolgere; e si sa che non tutti hanno voglia di alzarsi presto la mattina andare ad aprire le porte delle scuole e piazzarsi ai seggi per seguire le operazioni di voto e ritornare a casa solo a tarda notte.
Ecco quinti l'escamotage: ti puoi candidare a rappresentante di lista ma se venissi scelto non sei obbligo a subirti tutta la tiritera delle votazioni. Puoi andare al seggio votare e fregartene beatamente ritornandotene sul lettuccio.
Posso dire che tale suggerimento è uno schifo? Si può?
Insomma, tale referendum è stato voluto per combattere lo schifo che i politicanti combinano, ma cosa accade? Che si suggerisce di comportarsi in egual modo!
Personalmente sono indignato.
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