La dinamica post-elettorale sembra contraddistinta da un fattore di turbolenza proveniente dall'area UDC/UDS che spingendo da sinistra verso destra crea una corrente depressionaria a livello della giunta(minchia sembrano le previsioni del tempo). Ma lasciamo stare gli eufemismi e gli spassi.
Ma veniamo ad alcuni spunti che possono aiutare a comprendere quello che accade:
Enzo Buccheri sapeva sin dall'inizio che l'area UDC sarebbe stata la componente più dialettica e conflittuale dello schieramento. Non a caso quell'area avrebbe preferito uno schieramento UDC PD( SOSPESI) MPA(Santo-gigliuto)Con una candidatura a Sindaco da scegliere tra Spataro (in pole position) Ciaffaglione e Mollica. Ipotesi che ad un certo punto- quando la candidatura di Enzo sembrava sfumata e Parlato cercava l'accordo con Bongiovanni-pareva concretizzarsi almeno nelle sue linee generali. Ad ogni modo poi Enzo ha deciso di candidarsi e l'udc ha dovuto accettare per ovvie ragioni aritmetiche l'amaro calice,..calice che per contro è stato accettato anche da Enzo e dai suoi amici del pid,..il tutto mediato da quella parte del pd che aveva rotto con DELUCA e company. Oggi ci ritroviamo a discutere delle prime conseguenze di un calice bevuto e maldigerito da entrambe le parti (pid e udc). L'UDC ha avuto assicurazioni: il posto in giunta è cosa sua, ma Enzo reclama la legittima possibilità di poter scegliere tra una rosa di nomi. L'UDC invece di una rosa, ha proposto un solo petalo, cosa che non è stata gradita dal sindaco, che ha subito pressioni eccezionali a cui non si è sottomesso; Certo piacerebbe a molti poter capire se anche per le altre indicazioni il sindaco abbia potuto scegliere alla luce di altrettante rose o se invece nel caso dell'udc non agisca un pregiudizio di natura storica ed un sentimento reciproco all'insegna del "fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio"..ma questo oltre che scongiuralo per il bene della città, lo dirà la storia.
Una certezza cmq rimane..alla luce delle cose viste anche in questa campagna elettorale, in questa città il dato della competenza, del saper fare, della visione politica, incide ben poco nell'orientamento di voto,..si preferisce la porta aperta di un piccolo favore, il legame di un parentato, il sentimento istintuale di un rapporto...e questo è un male...un male da cui la città dovrà guarire... un male che ci farà ancora soffrire per molto, impalandoci all'occasionalità di una crescita menomata.
Arriscriverci a tutti.