Autore: a.merenda Topic: ECCO DOVE IL CRIMINE FA BUONI AFFARI  (Letto 2149 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline a.merenda

  • Global Moderator
  • Scrittore del Forum
  • *****
  • Post: 1.988
  • Sesso: Maschio
ECCO DOVE IL CRIMINE FA BUONI AFFARI
« il: 15:47:29 pm, 14 Giugno 2011 »
  • Publish
  • ECCO DOVE IL CRIMINE FA BUONI AFFARI *

    di Guerino Ardizzi , Carmelo Petraglia , Massimiliano Piacenza e Gilberto Turati 13.06.2011

    Il crimine organizzato affligge solo l'economia del Sud? Secondo uno studio che fa affidamento sulla domanda di denaro contante per i pagamenti, una buona percentuale di affari criminali si conclude nel Centro-Nord. Nonostante i limiti dell'esercizio, i suoi risultati dovrebbero convincerci che l'economia criminale è una vera e propria questione nazionale. Forse i centri decisionali restano legati alle realtà meridionali, ma le attività criminali sembrano facilmente esportabili in altre realtà territoriali.


    Le stime ufficiali mancano e dunque è opinione ancora largamente diffusa che il fenomeno del crimine organizzato, in termini di “peso” sull’economia, sia una questione soprattutto, se non esclusivamente, meridionale. Questa opinione è messa in discussione dai risultati di un lavoro recente condotto sulle province italiane per gli anni 2005-2008. (1)

    SEGUI IL CONTANTE

    A livello nazionale l’economia criminale raggiunge in media circa l’11 per cento del Pil (più di un terzo dell’intera economia sommersa, che include anche il sommerso fiscale), ma con differenze territoriali marcate e stabili per l’intero periodo (vedi tabella 1). In particolare,la media per le province del Centro-Nord arriva al 12,5 per cento, un valore più elevato del 7,3 per cento stimato per le province del Mezzogiorno. Particolarmente afflitte dal fenomeno criminale sembrano essere alcune province della Liguria, dell’Emilia, della Toscana, del Friuli e delle Marche.

    Tabella 1. Valori medi del sommerso criminale in rapporto al Pil per macroarea geografica (anni 2005-2008)

                          Centro-Nord      Mezzogiorno           Italia 
    2005                 11,50%            7,20%                   10,20%
    2006                 11,00%            6,30%                    9,60%
    2007                 13,00%            7,40%                   11,30%
    2008                 14,60%            8,20%                   12,60%
    Tutti gli anni      12,50%            7,30%                   10,90%

    Fonte: Ardizzi, Petraglia, Piacenza, Turati (2011)

     

    Come si arriva a questo risultato? Sfruttando un metodo - il Currency Demand Approach (Cda) - utilizzato da anni a livello internazionale per la stima dell’evasione fiscale, la componente più “nota” dell’intera economia sommersa. Il Cda si basa su un’idea molto semplice: le transazioni di matrice criminale – come quelle del sommerso fiscale – non vengono regolate con assegni o bonifici bancari, ma attraverso il contante. Osservare la domanda di pagamenti in contanti può quindi fornire informazioni rilevanti sul sommerso criminale (e fiscale).
    Il Cda prevede in particolare la stima di una equazione di domanda di circolante, misurato dal flusso di contante prelevato dai conti correnti bancari (rapportato al totale dei pagamenti regolati con strumenti diversi dal contante). Tra le determinanti dei prelievi, accanto a diverse variabili strutturali che stimano il contante utilizzato per scambi regolari e a variabili che cercano di cogliere il sommerso di origine fiscale, si considera anche un indicatore di criminalità, che ha l’obiettivo di catturare la domanda di pagamenti in contanti connessa ad attività illegali. L’indicatore utilizzato nell’esercizio è la quota dei delitti connessi alla violazione della normativa sugli stupefacenti e sullo sfruttamento e sul favoreggiamento della prostituzione sul totale dei delitti denunciati dalle forze di polizia all’autorità giudiziaria. (2)La stima della domanda di circolante riconducibile ad attività illegali così ottenuta viene poi impiegata per calcolare l’incidenza dell’economia criminale sul Pil di ciascuna provincia. Le medie per macro-aree sono i risultati presentati nella tabella 1. (3)
    Droga e prostituzione offrono una spiegazione al risultato, solo apparentemente sorprendente, del maggior peso del crimine al Centro-Nord. La maggioreincidenza stimata dell’impiego di contante per specifiche transazioni illegali per queste province supporta la tesi secondo cui, pur avendo “centri decisionali” localizzati in prevalenza al Sud, per questi “beni e servizi” la criminalità organizzata riesce a esportare le proprie attività nei più ricchi “mercati al dettaglio” delle province del Centro-Nord, là dove trova domanda pagante. (4)
    Queste variabili spiegano anche i limiti dell’esercizio. Non si riesce, per esempio, a quantificare il “peso” di attività potenzialmente molto deleterie per l’economia legale come le estorsioni, per le quali si registra una maggior incidenza nelle regioni meridionali, che in parte potrebbe spiegarne il ritardo in termini di sviluppo rispetto al resto del paese. (5) Né si può quantificare il valore aggiunto dell’imprenditoria mafiosa, legato per esempio agli appalti pubblici, visto che il flusso di risorse, in questo caso, è ragionevolmente slegato dall’impiego di contante nelle transazioni e rientra nel perimetro delle attività legali “gestite” dalle organizzazioni criminali.
    Nonostante i limiti, i risultati dell’esercizio dovrebbero comunque richiamare nuovamente l’attenzione dei policy maker sulla rilevanza dell’economia criminale come vera e propria “questione nazionale”. Forse i “centri decisionali” restano legati alle realtà meridionali, ma le attività criminali sembrano facilmente esportabili in altre realtà territoriali, soprattutto se caratterizzate da disponibilità economiche che consentono “buoni affari”.

     

    * Gli autori sono gli unici responsabili delle opinioni espresse, che non coinvolgono in alcun modo le rispettive Istituzioni di appartenenza.


    (1) Ardizzi G., Petraglia C., Piacenza M., Turati G. (2011) “L’economia sommersa fra evasione e crimine: una rivisitazione del Currency Demand Approach con una applicazione al contesto italiano”, Working Paper Econpubblica n. 155, Università Bocconi, Milano.
    (2) Il criterio che ha guidato la scelta della tipologia di reati è stato quello di focalizzare l’attenzione sulle attività criminali per le quali – in accordo con la definizione di “economia criminale” elaborata in Oecd (2002), “Measuring the Non-Observed Economy: A Handbook”, Parigi – esiste una transazione “di mercato” con un mutuo consenso tra venditore e acquirente, quindi un pagamento presumibilmente in contanti. Per maggiori dettagli sulle variabili strutturali e sulle variabili legate al sommerso fiscale si veda il nostro lavoro.
    (3) Per quanto riguarda l’incidenza della componente fiscale dell’economia sommersa sul Pil si veda Ardizzi et al. (2011), cit.
    (4) Si tratta di una spiegazione condivisa recentemente anche dalgovernatore della Banca d’Italia, che suggeriva come “le opportunità connesse con il maggior sviluppo economico e finanziario del Centro-Nord inevitabilmente attraggano l’interesse delle cosche” (Draghi M., 2011, “Le mafie a Milano e nel Nord: aspetti sociali ed economici”).
    (5) Sulla base dei dati Istat, infatti, si registrano 8,8 denunce ogni 100 mila abitanti al Centro-Nord contro 15,5 nel Mezzogiorno, che salgono a 16,9 nelle quattro regioni dove la criminalità organizzata è di casa (Campania, Puglia, Calabria e Sicilia). Si tratta di differenze sostanziali, difficilmente spiegabili solo con una minor propensione alla denuncia nelle regioni del Centro-Nord. Sul problema dei costi economici imposti dalla criminalità organizzata alle economie del Mezzogiorno si veda il lavoro di P. Pinotti presentato e discusso nella recente relazione della Commissione Antimafia del febbraio 2011, nonché il lavoro di A. La Spina (a cura di) (2008), “I costi dell’illegalità. Mafia ed estorsioni in Sicilia”, Il Mulino.


    da: http://www.lavoce.info/articoli/pagina1002358.html

     

    Sitemap 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 

    Facebook Comments

    Link Consigliati:
    Portale turistico per le vacanze a Siracusa e Provincia - vacanzesiracusa.com

    Increase your website traffic with Attracta.com
    Ai sensi della Legge 7 marzo 2001, n.62, il presente FORUM, non rappresenta una testata giornalistica in quanto sar� aggiornato senza alcuna periodicit�. Non pu� pertanto considerarsi un prodotto editoriale. Le immagini inserite, non sempre ma in massima parte, sono tratte da Internet; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, vogliate comunicarlo e saranno subito rimosse.Il Gestore del FORUM, non � responsabile del contenuto dei commenti ai post, n� del contenuto dei siti "linkati"

    WOP!WEB Servizi per siti web... GRATIS!