carissimo, so bene che la pensiamo molto diversamente ma rispetto alla tua opinione penso che i cie e i centri sprar non siano esattamente la stessa cosa. in corso brunelleschi e negli altri cie italiani sono "detenuti" soggetti che hanno commesso un reato, nei centri accoglienza per rifugiati politici, no. credo che sia sbagliato fare di tutta l'erba un fascio, ciò significa che non tutti gli stranieri sono delinquenti e non tutti i rifugiati politici sono degli "stinco di santo", nessuno afferma il contrario. gli istituti penitenziari, i cie, dovrebbero fornire le condizioni per la realizzazione di rieducazione, reinserimento, o, spesso, l'espulsione. gli sprar invece dovrebbero costruire l'integrazione di soggetti che semplicemente scappano da guerre e vogliono costruire il loro futuro altrove. naturalmente anche tra di loro ci sono persone che vogliono vivere nella legalità lavorando e altre che non lo faranno. il reinserimento, la rieducazione, l'integrazione, si sa, alla fine rimane spesso sulla carta per molti motivi.
purtroppo so anche che il tasso di criminalità degli stranieri rappresenta una problema importante. ti linko un articolo de "la repubblica" che penso sia interessante:
http://www.repubblica.it/politica/2010/01/28/news/immigrati_e_criminalit-2107183/caro vinci, che piaccia o no, viviamo in una società che è e sarà sempre più multiculturale e questo è un dato di fatto rispetto al quale ognuno ha la sua opinione ma che costituisce una pura realtà, e ormai è impossibile tornare indietro. rifiutare questo dato di fatto è semplicemente anacronistico. tutt'al più ciascuno dovrebbe fare la sua parte par costruire una società migliore secondo il proprio ruolo: istituzioni, comunità straniere, semplici cittadini (immigrati o meno), tutti quanti, è proprio questa la sfida.
buon lavoro e salutami torino