Non so' se i tempi sono maturi, ma se parte della popolazione, come ho fatto io, ha modificato il sentimento di fiducia verso questo sistema, corrotto, anzi, verso gli uomini che indecorosamente la rappresentano, allora esiste ancora margine di ''speranza'' di cambiamento.
Il mio non e' lo sfogo del tifoso ''tradito'' ( anche perché gli interessi in ballo sono altissimi), bensì, l'analisi di un cittadino stanco di vedere calpestati i propri ed altrui diritti.
Viviamo dietro le vicende personali di uno squilibrato!
(i procedimenti giudiziari che lo riguardano non sono la causa di una identità politica, bensì l'effetto della vita immorale e criminale di un uomo che oggi e' colpito da un delirio di onnipotenza)
Cosa fare, aspettare che il buon Dio esaurisca naturalmente la sua presenza o, come la vedo io, sollevere le coscienze per ripetere il miracolo del Raphael.
Capisco che recidendo la testa del dragone i tentacoli, compresi quelli della sinistra buonista, resteranno, come un cancro, attaccati al sistema, ma ritengo possa essere l'inizio di una storia diversa.
Carmelo Di Mauro
Citazione Tito:
In effetti in quel caso parte della popolazione si "diede appunatmento" in un posto per "fare un'azione collettiva" che a quel momento rappresentava ciò che la maggioranza degli italiani (probabilmente) avrebbe voluto fare in prima persona..
Quindi legittimazione sociale e politica. Quindi esercizio di potere popolare. Quindi democrazia vera e propria secondo il modo in cui personalmente io la intendo (ispirandomi all'etimologia: ciò che il popolo decide di compiere - ammesso il potere reale di farlo - è , di per se, legge, giusto o sbagliato che sia)
Ma il punto non è questo.
Il problema è lo strascico del dopo e sulla base di cosa si sono riaggregati gli interessi ed i poteri.
Il punto è che l'abuso del potere giudiziario (autonomo come suggerito da Montesquieu ed in grado per questo di far rispettare le leggi e bilanciare quello legislativo (fare leggi) e quello esecutivo (applicarle) nell'ambito dell'impalcatura teorica dell c.d. democrazia rappresentativa) fornì la giustificazione al potere politico tendente all'autoritarismo berlusconiano di presentarsi col volto penoso della vittima storpiando quel poco di tessuto civico che ci eravamo costruiti con le lotte per l'emancipazione e i diritti politici e sociali, puntando dritto alla delegittimazione della funzione del legislativo e del giudiziario e veleggiare verso l'assolutismo.
Quindi: mi sa che ci conviene dibattere sulle argomentazioni nel merito piuttosto che su sentimenti e prese di posizione da "tifosi".
Omissis