Un treno castano isabella svela, attraverso itinerari incantevoli e suggestivi, le bellezze dell'architettura tardo barocca siciliana.
La linea Siracusa-Modica-Ragusa nata a fine '800 , come un'ardita opera di ingegneria,costeggia con i suoi 112 chilometri lo Ionio e il mediterraneo rivelando le caratteristiche cave come nicchie a cielo aperto, gli alberi di carrubo, i mandorli con le loro intense e distinte essenze che inebriano i sensi evocando antichi sapori e i muri a secco, cornici artigianali che evidenziano le fatiche dell'uomo.
Il treno, composto da una locomotrice diesel e da due carrozze d'epoca Centoporte, effettua corse gratuite tutte le domeniche fino al 27 settembre con soste e visite guidate a Noto, Modica e Ragusa.
L'iniziativa rientra nell'ambito del progetto Maratonarte, con l'obiettivo di salvaguardare e valorizzare il patrimonio storico, archeologico e culturale italiano.
In coda al "treno museo" , caratteristico è ,il vecchio vagone postale, ancora integro al suo interno, che ospita una mostra del terremoto del 1693 con una simulazione virtuale del tipico boato sismico realizzata con la sovraintendenza per i Beni Culturali Iblea:
un connubio tra passato e futuro.
Il viaggio del e nell'arte offre, inoltre. la possibilità di degustare specialità eno-gastronomiche tra cui il cioccolato di Modica manufatto che tiene fede all'antica ricetta degli Aztechi.
Per prenotare il viaggio, gratis, scrivere alla casella e mail trenomuseo@trenitalia.it o inviare un fax allo 091-6176691




ATMOSFERE DIMENTICATE
All’esterno piccoli finestrini come occhi curiosi in attesa di meraviglie e minute porte pronte ad accogliere preziosi spaccati di vita.
All’interno misture di fragranze e bagliori donati dalle striature variegate dei sedili in legno, suddivisi in moduli da due posti, attraversati da un corridoio centrale calpestato da orme leggere di un dì di festa. Essenziali lampade illuminano con timida discrezione, creando un’atmosfera intima e suggestiva, il vagone ospitante. Le due “ritirate” al centro della carrozza, alimentate per gravità da un serbatoio d’acqua posto sul tetto, sono piccoli gioielli allestite per accettare i segreti più nascosti.
E’ un rivivere atmosfere di un tempo ormai andato, quando tutto era semplice e ordinato. Un tuffo nel passato tra odori, forme e colori rispettosi del vivere quotidiano di gente povera che dignitosamente percorreva tratte affollate da corpi con dentro la fatica di un giorno appena trascorso e la speranza di un domani più mite.
Un rincorrersi di ricordi, emozioni, immagini: raccordi riesumati da oggetti desueti ricostruiti sul filo, sottile ma resistente, della memoria.
Come una allegra gita domenicale fuori porta su un carrozzino trainato da un cavallo bardato a festa, attratti dal piacere di tuffarsi nella dimensione del tempo passato e presente, toccando ambienti dimenticati e orizzonti offuscati. Un recupero emotivo del passato.
Un ritrovarsi sperimentando quel senso di comunità che ci suggerisce le percezione di similarità con gli altri, la bellezza di un vissuto comune. Scambi di sguardi, intese tacite, schiamazzi di bimbi che conducono in una dimensione altra e ti prendono per mano facendoti sentire il calore della pelle che trasmette l’essenza del tuo essere finalmente presente, palesando la piacevolezza di sentirsi avvolti da un grande abbraccio di amorevole condivisione.