bene.
allora faccio il nonno della situazione:
cari ragazzi siciliani, emigrate tutti, perchè questo è il percorso MIGLIORE!
cari ragazzi siciliani. Mi spiace, quest'isola è un bluff. Sembra un meraviglioso posto in realtà è un inferno.
cari ragazzi siciliani il futuro di questa terra non dipende da voi ma dal fato.
Ecco, invece io penso che proprio il "radicalismo fatalista" sia il male di cui siamo affetti. Sono convinto che il nostro limite più grande sia la scarsa fiducia in noi stessi.
Magari il parere di uno psicologo potrebbe suffragare (o meno) l'ipotesi.
Sta di fatto che solo amando le proprie radici si può vivere una vita, se non felice, quantomeno degna.
La Sicilia non è solo quello che viviamo adesso. Ed i presupposti per l'innovazione ci sono. Basta che siano sempre più persone a volerlo.
Cominciamo, ad esempio, col non "farci gli sgambetti" ad ogni piè sospinto. Cominciamo col riconoscere il valore altrui senza invidie.
Lasciamo che si diffondano idee di libertà senza rinchiuderci nelle frasi fatte.
Comprendo la delusione e lo sconforto ma questo non è realismo. Trattasi solamente di uno stato d'animo generato dalla stanchezza con cui si constata il "munnu è e munnu ha statu".
Sta di fatto che lo stesso "munnu" è, è stato e sarà sempre diverso. Sta a tutti noi (ed al caso compartecipe) determinarne le caratteristiche.
Un richiamo alla realtà: pare che Sortino stia partendo con la raccolta differenziata (articolo La Sicilia di Ieri). Assieme alle critiche per ciò che non è andato (questione tarsu, estate sortinese, adeguamenti di stipendio tempisticamente impropri) cerchiamo di potenziare ciò che di buono si cerca di fare.
Altrimenti, se Francesco ha ragione, rimane solo una cosa da fare. Ritirarsi a vita indifferente.
No grazie (tanto per ricitare il bel progetto di tanti giovani sortinesi riferendosi alla "Califogna").