In relazione alla realizzazione dell'impianto, (ho notizie di prima mano e senza usare il famoso gettone telefonico), in appena 6 (sei) mesi mio fratello ha ottenuto tutti gli atti autorizzativi per l'installazione del fotovoltaico, compreso il nulla-osta della soprindendenza, e da dicembre scorso produce e vende sul posto energia al gestore Enel che paga l'erogazione.
Come sempre nell’esposizione dei tuoi pensieri fai prevalere la semantica, demolendo la logica. E’ palese, comunque, che qualsiasi amministrazione pubblica o ente privato, da Oslo a Lampedusa mettendo in cantiere oggi l’idea non impieghi almeno un anno per realizzarla(a Oslo). Da qui a un anno il ministro Tremonti quante finanziarie avrà fatto? Ci saranno ancora certezze sul contributo? Il contratto di cui parli è qualcosa addivenire che sicuramente il GSE rispetterà alle condizioni che il ministro dell'economia a quella data detterà. Oggi il contributo che tu consideri remunerativo ha validità per contratti stipulati entro il 31/12/11. Per il futuro c’è una grossa incognita che ne io ne te siamo in grado di dirimere. Visto che concordiamo sul fatto che solo il contributo del gestore rende remunerativo il sistema, ti accolleresti il rischio investendo i soldi dei tuoi concittadini?
Tutto deve essere manutenzionato, come la macchina, la caldaia e tante altre cose, ma, come ogni strumentazione meccanica, la revisione e' periodica e non giornaliera, pertanto, i benefici prevalgono sempre sui costi.
Continui nell’esporre inesattezze. Un impianto di quelle dimensioni, per un rendimento ottimale necessita: di una sala controllo, di persone che si occupino della rimozione dei detriti, delle polveri, dell’allineamento ottico, degli ombreggiamenti e di piccoli interventi di manutenzione tecnica. Ti giustifico con il fatto che non hai idea di cosa sia un impianto solare industriale. Se passi da Santa Caterina puoi farti un’idea e considera che la proprietà, essendo una multinazionale, ha remotizzato gran parte delle attività di controllo. Le video camere oltre a garantire la sicurezza dell’impianto servono a controllarne lo stato. Secondo te le persone che vedi normalmente sul sito raccolgono “sparici”?
Dai documenti in mio possesso, ( rilevati dal bilancio presuntivo 2011) circa 215.000,00 euro la spesa per l'illuminazione pubblica, ed euro 385.000,00 per altra voce di spesa Enel:
Totale: appena 600.000,00.
Per come esponi i numeri intendo che la spesa corrente per il consumo di energia sia di 215.000,00, +o- la cifra da me stimata 200 kh/w giorno a spanne, l’importo più grosso (385mila) probabilmente si riferisce a attività e/o oneri straordinari (spostamenti di pali, elettrificazione di nuove aree, interessi passivi ecc.ecc.) Ti consiglio di verificare. Perché se così fosse il “pannello” inciderebbe sui 215mila e non sui 600 mila.
Anche qui la tua e' una verità presunta; le notizie in mio possesso, supportati da studi di settore ( tranne che siano palesemente falsi), la vita di un pannello fotovoltaico varia in condizioni normali dai 15 anni ( resa presunta 80% ) ai 25 anni. In qualunque caso, con un impianto normale, gia' dal 10^ anno si azzera la quota capitale del debito ed inizia la quota della redditività.
Vedi quando parlo di "sapere" a cosa mi riferisco? Il sapere è la capacità di saper sintetizzare le informazioni e non affidarsi alle brochure del primo venditore. In giro per la rete venditori di solare si spingono a garantire l’impianto fino a 80 anni (minchia!) garantendone efficienza e produttività. Qualche anno fa luminari dell’ingegneria finanziaria consigliavano di investire in bond argentini e il noto oncologo Veronesi affermava “scientificamente” la “salubrità” delle scorie radioattive. Sappiamo tutti come è andata a finire. Come dice il Tito, visto che sei affascinato dai proverbi antichi, dovresti sapere che nella nostra cultura “u suli si mancia i cosi”. Vero è che esistono “ritardanti” chimici che leniscono gli effetti ma è altrettanto vero che la ricerca in questo settore si sta spingendo verso altri “materiali” avendo riscontrato una grossa difformità tra i dati di laboratorio e i dati sul “campo”. La mia non è una verità presunta ma desunta.
Ti informo, inoltre, che grosse multinazionali del settore energia e tecnologico, individuando nell’area sub-sahariana (algeria-tunisia-marocco-libia-egitto guarda che coincidenza!!) il settore ideale per la costruzione di un mega impianto di solare termico (totalmente diverso dal fotovoltaico) prevedono di coprire il fabbisogno europeo di energia “già” dal 2025(Progetto Desertec). Di conseguenza i pannelli di tuo fratello e quelli di mia sorella ci serviranno per scivolare nelle imbiancate pendici dell’etna, sempre che qualche luminare non ci vieti l’utilizzo definendo il prodotto cancerogeno.
Pertanto da buon amministratore o potenziale tale, troveresti una via migliore nel negoziare nuove tariffe, è più facile e più semplice, e attivarti per la progressiva sostituzione delle attuali lampade nelle aree pubbliche. Otterresti un vantaggio per la collettività immediato(non tra 10 anni) e non ti addosseresti alcuna responsabilità d’investimento e/o strali di qualche collega… “fascitraru” intendo.
Facendo i conti della serva:
Da subito. Il prossimo mese! trattando una tariffa più competitiva che di comune accordo, io e te previsionalmente stabiliamo nel 20% e non nel 40 visto che i comuni normalmente sono dei pessimi pagatori e non riescono a spuntare la percentuale più alta di sconto
200 mila€ - 20% = 160mila€ (-40 mila)
Entro 1 anno sostituzione di tutte le lampade con le più efficienti lampade led
Siamo d’accordo sul 50% di risparmio e non sull’80% considerato che non tutto il consumo è generato dall’illuminazione?
160mila €-50%= 80.
Presumo che 120 mila euro siano una cifra sufficiente a coprire i costi di acquisto e sostituzione delle lampade e se vogliamo strafare mettiamo una tassa di scopo di pochi euro. Ma se il pubblico ha facoltà di attingere ai finanziamenti europei, così come il privato, finalizzati all'ammodernamento tecnologico e al risparmio energetico il tutto avrebbe un lieve impatto finanziario.
Praticamente dalla fine del secondo anno il sindaco si ritroverà la disponibilità di €120milache potrà impiegare magari a copertura della lievitazione dei costi della Tarsu e/o accumulare risorse per far decollare la differenziata. Ma questa è un’altra storia.
Vedi, in pochi mesi hanno contagiato pure te. Si parla di progetti faraonici per sviluppo e occupazione e non si fa funzionare quello che si ha. Un ultimo esempio e chiudo. Sindacato e politica da qualche anno inondano le nostre menti sulla bontà del rigassificatore, addebitando, per certi aspetti, l’attuale crisi occupazionale alla mancata realizzazione dell’impianto. E’ palesemente una balla perché un’area industriale come la nostra non ha bisogno di energia e il rigassificatore a regime impiegherà pochi addetti. Di contro per loschi giochi di potere tengono in stand-by il porto commerciale di Augusta (esistente), potenzialmente una miniera per economia e occupazione, e l’Autoporto di Siracusa(esistente) sinergico alle attività del porto e su cui personalmente in un recente passato avevo intenzione di investire. Stime di importanti società nella movimentazione delle merci , da business plan e non da verità presunte, nei 2 siti stimano l’occupazione di 800 persone(incluso indotto) e fatturati da capogiro vista la location strategica del sito. Ma tu giustamente, da buon politico, focalizzi il nostro “problema” nella mancata costruzione di un impianto fotovoltaico.
Un abbraccio
Ps.
Non ho conoscenze delle tariffe applicate al comune. Pertanto il mio è un suggerimento dettato dalla logica e non dalla conoscenza. Se qualcuno ha dati certi è invitato a "smentirmi".