Autore: Franco Nero Topic: QUESTIONE ACQUA PUBBLICA - IMPORTANTE  (Letto 2817 volte)

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QUESTIONE ACQUA PUBBLICA - IMPORTANTE
« il: 11:43:58 am, 26 Ottobre 2011 »
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  •  Il comitato dei "Sindaci ribelli" ha stabilito oggi la data della manifestazione contro il tentativo del commissario Cardaci di acquisire gli acquedotti comunali ( tra cui quello di Sortino ) per darli in gestione alla Sai 8. GIORNO 19 Novembre tutti a Siracusa a minfestare. Appuntamento ore 10.00 in P.za Marconi ( Puzzu 'Ngigneri ). Dobbiamo essere tantissimi, ditelo a tutti !!!  >:( >:( >:( >:( >:( >:( >:( >:( >:( >:( >:( >:( >:( >:( >:(

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    Re:QUESTIONE ACQUA PUBBLICA - IMPORTANTE
    « Risposta #1 il: 13:33:43 pm, 26 Ottobre 2011 »
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  • mi auguro solo che le liberalizzazioni dei servizi pubblici richiesteci dall'EU in questo momento di crisi non costituiscano il grimaldello per sovvertire la volontà popolare italiana...

    la resistenza (anche fisica) rimane l'unica alternativa possibile

    Offline Franco Nero

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    Re:QUESTIONE ACQUA PUBBLICA - IMPORTANTE
    « Risposta #2 il: 15:19:26 pm, 26 Ottobre 2011 »
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  • Sfoghi di panza:

    Come molti hanno affermato in tempi non sospetti "l'unità monetaria" non può surrogare l'inesistente Europa dei popoli. O si fa l'Europa dei popoli coesa intorno ad una politica che metta la finanza al servizio del bene comune oppure non c'è Europa che tenga. E mi pare che il giochetto dell'acqua privata sia perfettamente speculare al bene privato e non a quello comune.
    Se l'Italia oggi piange, certo  Francia e Germania non hanno nessun motivo per ridere...i loro rappresentanti hanno dimostrato tanta inadeguatezza al ruolo quanto il nostro disastroso Berlusconi..Questi due per salvarsi di fronte all'imminenza delle elezioni hanno giocato sporco ed hanno dimostrato chiaramente di anteporre in modo plateale gli interessi nazionali a quelli europei,..altro che Europa dei popoli.. nel girodi 6 mesi Sarkosì e Angela hanno fatto un sol boccone di quella idea: il francese si è fiondato il Libia per indebolire la posizione dominante dell'Italia sul mercato energetico, proprio quella Francia che ha imbottito le sue banche di titoli greci, portoghesi e irlandesi e che oggi con tutta l'imbecillità tipica della sua grandeur fa la lezione all'Italia perchè non digerisce Draghi e Vinismaghi; la tedesca poi..che si opponeva strenuamente all'acquisto da parte della bce dei buoni del tesoro italiani..
     Oggi QUESTI DUE addirittura si comportano come quelli che devono dare ordini all'Italia, minandone continuamente la credibilità internazionale, come se non bastasse a questo un governo fantoccio nelle mani di incapaci.
    Quanto all'Europa ..ad oggi quello che chiamiamo Europa è stato un esperimento NON RIUSCITO..mi verrebbe da dire (di pancia)..primma è megghiu è..tanto prima o poi accadrà.

    Dalla pancia

    Franco Nero >:( >:( >:(

    Offline a.merenda

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    Re:QUESTIONE ACQUA PUBBLICA - IMPORTANTE
    « Risposta #3 il: 15:57:56 pm, 27 Ottobre 2011 »
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  • L'iniziativa dei 12 sindaci che non consegnano gli impianti a SAI 8
    In piazza il 19 novembre a Siracusa per difendere l'acqua pubblica
          
    Scritto da Gagi      

    Mercoledì 26 Ottobre 2011 - 22:16
    Canicattini - In piazza per difendere l’acqua pubblica. È quanto deciso ieri sera, in un incontro che si è svolto presso il Palazzo Comunale di Canicattini Bagni, dal Coordinamento dei Sindaci che non hanno consegnato gli impianti delle loro città a SAI 8, la società che in provincia di Siracusa gestisce il Servizio Idrico Integrato, e con il quale i primi cittadini hanno intrapreso un braccio di ferro per la rescissione del contratto, per una serie di inadempienze contrattuali, ad iniziare dai mancati investimenti nel territorio e il pagamento dei canoni annuali (oltre 4 milioni di euro per gli anni 2010 e 2011), che le vengono contestate.

    Nella foto un momento dell'incontro tra il Coordinamento dei Sindaci e il Comitato Referendario per l'Acqua Bene Comune

    Insieme ai sindaci ieri sera c’erano anche i rappresentanti territoriali e regionali del Comitato Referendario Siciliano “2 Si per l’acqua bene comune”, che ha presentato all’Assemblea Regionale Siciliana una Proposta di Legge di iniziativa popolare, sottoscritta anche dai 12 Comuni che si rifiutano di consegnare gli impianti (che tra l’altro hanno modificato i propri Statuti a favore dell’acqua “bene comune”), attualmente in discussione alla IV Commissione all’ARS, per un riordino del Sistema Idrico Integrato della Regione Sicilia, alla luce del Referendum per la gestione pubblica dell’acqua, votato da quasi la totalità degli italiani.

    Insieme, quindi, il Coordinamento dei Sindaci e il Comitato Referendario Siciliano, hanno concordato azioni di lotta comuni, ad iniziare dalla manifestazione pubblica a Siracusa programmata per sabato 19 Novembre alle ore 10,00, per ribadire assieme ai cittadini, alle associazioni, alla società civile e alle forze sociali e politiche della provincia, e complessivamente della Sicilia, l’inadeguatezza di una gestione privata dell’acqua, che sta causando, a senire i sindaci, enormi disagi alle popolazioni, sia per i mancati investimenti nel territorio, sia in termini di costi, a dir poco eccessivi.

    Dunque, dopo aver vinto il primo scontro ottenendo dal TAR la sospensiva dei commissariamenti ad acta decisi dalla Regione, per la consegna degli impianti, i sindaci sono sempre più decisi a recuperare il loro ruolo all’interno dell’ATO, oggi, a loro giudizio, occupato abusivamente (e in tal senso sono stati presentati ricorsi al TAR), dal Commissario regionale, e riconfermano la volontà di mantenere pubblico il servizio di gestione dell’acqua, non cedendo gli impianti a SAI 8.

    Si intensificano così le iniziative e si allarga il fronte delle adesioni in questa battaglia che non vede più soli i sindaci, ma con loro ci saranno oltre al Comitato Referendario Siciliano “2 Si per l’acqua bene comune”, anche tutti i cittadini, le associazioni, la società civile e quanti hanno a cuore il futuro di un servizio essenziale, come quello idrico che, secondo il sindaco di Canicattini Bagni, Paolo Amenta, vice presidente dell'Ato Idrico, non può essere mercificato, né può ripercorre strade, ritenute fallimentari, come quella della privatizzazione con SAI 8.

    Un appello che i sindaci rivolgono a tutti, soprattutto alle popolazioni dei Comuni della provincia, per una adesione massiccia alla manifestazione del 19 novembre al termine della quale, in Piazza Archimede, si chiederà un incontro con il Prefetto di Siracusa.



    da: http://www.giornaledisiracusa.it/component/content/article/25892.html

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    Re:QUESTIONE ACQUA PUBBLICA - IMPORTANTE
    « Risposta #4 il: 11:00:19 am, 06 Novembre 2011 »
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  • INTERROGAZIONE

    (urgente, con risposta orale)

     

    AL PRESIDENTE DELLA REGIONE ED ALL’ASSESSORE REGIONALE

    PER L’ENERGIA ED I SERVIZI DI PUBBLICA UTILITÀ

     

     

    Opportune iniziative per il regolare funzionamento dell’ATO Idrico di Siracusa

     

     

    Premesso che:

    -       il 12 e 13 giugno 2011 la maggioranza assoluta degli italiani e dei siciliani ha votato SI ai due referendum per la pubblicizzazione dei servizi idrici; il combinato disposto dei due esiti referendari consegna un quadro normativo che rende necessaria la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato poiché, come sancito nella sentenza della Corte costituzionale di ammissibilità del primo quesito, l'abrogazione del “decreto Ronchi” rimanda direttamente alla disciplina comunitaria, la quale prevede anche la gestione pubblica dell'acqua (tramite enti di diritto pubblico), mentre l'abrogazione di quella parte del comma 1 dell'art. 154 del D.lgs 152/2006 relativa all'adeguata remunerazione del capitale investito ha eliminato la possibilità per il gestore di ottenere profitti garantiti sulla tariffa; anche in questo caso la Corte costituzionale ha decretato che la nuova tariffa è immediatamente applicabile e deve prevedere esclusivamente la copertura dei costi e la stessa manovra finanziaria nazionale, al suo art. 4, pur reintroducendo la possibilità di privatizzare i servizi pubblici locali, ne esclude il servizio idrico integrato.

     Considerato che:

     - con delibera n. 3 del 26 ottobre 2007 l’Assemblea del Consorzio ATO Idrico 8 di Siracusa aveva deciso, tra l’altro, di approntare gli atti necessari per la stipula della convenzione per la gestione del servizio idrico integrato nella provincia di Siracusa con l’ATI “SOGEAS ATO IDRICO 8 S.p.A.”, aggiudicataria della gara;

     - il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, con sentenza n. 290/2011 ha annullato la summenzionata delibera del riscontrandovi la “palese violazione dell’art. 57 del D.Lgs. n. 163/2006” (ritenendo che l’Assemblea aveva “illegittimamente riaperto la negoziazione modificando le condizioni originarie” poste a base del bando di gara) e con ciò rendendo nullo o annullabile o quantomeno inefficace l’attuale contratto fra lo stesso Consorzio e l’ATI aggiudicataria; ordinando inoltre che la sentenza venisse eseguita dall’Autorità Amministrativa che avrebbe pertanto dovuto avviare un nuovo procedimento di affidamento del servizio, con un nuovo bando di gara;

    - l’effetto caducatorio del contratto, quale conseguenza dell’annullamento dell’aggiudicazione della gara, è principio ormai consolidato in giurisprudenza (cfr Cassazione Civile sez. I, 15.04.2008, n. 9906; Consiglio di Stato Ad. Plen. 19 marzo 1984 n.6) e ripetutamente il Consiglio di Stato ha sottolineato che "l'annullamento dell'aggiudicazione (...) comporta la ceduazione automatica degli effetti negoziali del contratto successivamente stipulato, stante la preordinazione funzionale tra gli atti" (C.d.S., sez. V, 14.01.11, n. 11; 20.10.10, n. 7578);

    - la stessa sentenza del CGA in parola precisa che “la disciplina amministrativa dell’illegittimità non annette alcun rilievo “sanante” o “scriminante” a circostanze diverse da quelle prese in considerazione (…). La valutazione dell’assetto degli interessi pubblici da perseguire rimonta infatti al legislatore, il quale ha ammesso la possibilità di una scissione tra illegittimità e annullabilità soltanto nelle circoscritte ipotesi delle illegittimità non invalidanti (di cui alla L 241/1990), i cui presupposti certamente non ricorrono nel caso in specie”;

    - a tale principio si è sempre correttamente ispirata l’Amministrazione regionale ed in particolare con il Decreto Presidenziale n. 548 del 22.09.2010 avente ad oggetto il caso rilevante della stipula delle convenzioni per la realizzazione di quattro termovalorizzatori in Sicilia finalizzati all’utilizzo della frazione residua dei rifiuti urbani; in esso, a seguito della sentenza della Corte di Giustizia Europea del 18 luglio 2007 nella quale veniva dichiarata la illegittimità delle procedure di gara seguite dall’Agenzia Regionale per i Rifiuti e le Acque per l’affidamento e la stipula delle convenzioni stesse, nonché tenuto conto dei profili di nullità scaturenti dalla illegittimità della procedura di gara, veniva dichiarata la caducazione delle convenzioni di affidamento sottoscritte in esecuzione della stessa;

    - il principio costituzionale di buon andamento ed imparzialità da parte della pubblica amministrazione, non ammette disparità di comportamento della Regione stessa nelle due situazioni in oggetto, risalenti alla identica fattispecie di illegittimità della procedura di affidamento, da cui deve identicamente discendere la caducazione delle convenzioni che ne derivano;

     Osservato che:

     - con Decreto del Presidente della Regione Siciliana n. 984 del 8 luglio 2011 è stato nominato il Commissario Straordinario in sostituzione del Consiglio di Amministrazione del Consorzio ATO Idrico 8 di Siracusa, con incarico di procedere all’adozione di tutti gli atti necessari al regolare funzionamento dell’ente fra i quali, espressamente citati, quelli “obbligatori per la definizione dei rapporti con il gestore SAI 8 S.p.A., sia in ordine ai contestati inadempimenti contrattuali sia alle modalità di ottemperanza alla sentenza n. 290/2011 del CGA”;

    -       con propria delibera n. 3 del 2.08.2011, il Commissario Straordinario ha invece sostenuto, interpretando il giudicato del CGA, che “l’annullamento della aggiudicazione definitiva, ai sensi degli artt. 121 e 122 del codice del processo amministrativo di cui al D.Lgs n. 104 del 2.07.2010, non determina la inefficacia automatica ed immediata del contratto, disponendo l’art. 121 che il giudice che annulla l’aggiudicazione definitiva dichiara l’inefficacia del contratto nei casi di gravi violazioni specificamente indicate e che tuttavia, il contratto resta efficace anche in presenza di gravi violazioni qualora venga accertato che il rispetto di esigenze imperative connesse ad un interesse generale imponga che i suoi effetti siano mantenuti”; 

     

    -       invero, l’intera lettera dell’art. 121 citato dispone che: “tra le esigenze imperative rientrano, fra l’altro, quelle imprescindibili di carattere tecnico o di altro tipo, tali da rendere evidente che i residui obblighi contrattuali possano essere rispettati solo dall’esecutore attuale” ma, nel caso in ispecie, per effetto della sentenza del CGA ed in considerazione dell’esigenza di assicurare alla collettività la continuità del servizio idrico, l’attuale gestione può essere mantenuta sino al subentro del nuovo gestore conseguente all’espletamento della nuova gara di aggiudicazione ed alla stipula del relativo contratto di affidamento;

     

    - al riguardo, il Consiglio di Stato ha recentemente chiarito che "i ricordati articoli 121 e 122 attribuiscono esclusivamente al giudice amministrativo tali poteri di decisione e valutazione dell'efficacia del contratto a seguito dell'annullamento dell'aggiudicazione" (C.d.S., sez. V del 07.09.11, n. 5032);

    Valutato che:

    -       alla luce di quanto sopra, appare inopportuna la diffida ai sindaci, contenuta nella delibera commissariale n. 3 del 2.08.2011, ad “adempiere immediatamente l’obbligazione contrattuale, da loro assunta con la convenzione stipulata in data 13.11.2002 di conferimento al Consorzio e di consegna materiale al gestore unico delle opere e degli impianti pertinenti al servizio idrico integrato”, in riferimento alla mancata consegna da parte di alcuni comuni dell’ATO, derivante  dalla previsione di consegna di tutte le reti idriche in tre tranche successive, secondo quanto fu concordato tra l’ATO ed il gestore, su richiesta di quest’ultimo;

     

    -       con nota del 10.10.2011 il Comitato Referendario Regionale “2 Sì per l'Acqua Bene Comune - Sicilia” ha rappresentato al Presidente della Regione ed all’assessore regionale per l’energia ed i servizi di pubblica utilità la situazione venutasi a creare a seguito delle citate deliberazioni del Commissario straordinario del Consorzio ATO Idrico di Siracusa, sostenendo l’opportunità di cercare una “soluzione (alternativa, ndr) alla transizione tra l’attuale gestione e la ripubblicizzazione del servizio” da assumere di concerto con i Sindaci ed evitando che si “diffidi gli stessi a consegnare reti ed impianti”

     

    - lo stesso CGA, riconoscendo nella citata delibera n. 290/2011 “l’interesse a contrastare l’esecuzione di una delibera ritenuta illegittima e tuttavia comportante l’obbligo, per l’amministrazione civica appellante, di privarsi dei relativi impianti e di consegnarli alla Sogeas” ha evidenziato che “L’interesse a ricorrere si radica nel dovere di assicurare ai propri cittadini una corretta gestione del servizio idrico integrato”, in tal modo qualificando – nello specifico caso in specie – l’interesse stesso di resistere alla consegna degli impianti;

    - con sentenza n. 1279 del 20.10.11 il TAR di Catania ha sospeso l’efficacia della prima di tali diffide disposte dalla Regione a seguito della citata deliberazione Commissariale n. 3/2011.

     

    PER SAPERE

     

    -       qual ragioni giustificano, da parte dell’Amministrazione Regionale, le diverse determinazioni in ordine alla caducazione delle convenzioni derivanti dall’annullamento per illegittimità delle relative procedure di affidamento, nel caso dei quattro termovalorizzatori per l’utilizzo della frazione residua dei rifiuti urbani in Sicilia ed in quello, oggetto della presente interrogazione, dell’ATO Idrico 8 di Siracusa, in difformità peraltro alla sentenza del CGA n. 290/2011 e quali iniziative intende assumere al riguardo;

     

    -       se non ritenga inopportuna, nelle condizioni date e nel caso in specie, la citata azione di diffida ai sindaci a consegnare al gestore unico del Consorzio ATO le opere e gli impianti pertinenti al servizio idrico e quali iniziative intende assumere al riguardo.

     

    ​De Benedictis


     

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