Forse 
le piaceva 
come il vento 
quando le soffiava tra i capelli
mentre il tramonto
si intrufolava tra le spighe
colorandole  d’Amore gli occhi
o quando 
di leggerezza 
pettinava la pelle al mare
mentre il respiro 
s’arrestava sulla bellezza.
Forse
le piaceva così tanto 
da arrivare a scegliere di farne 
l’angelico custode 
del subbuglio colorato
della sua anima.
Era 
lo zampillio dell’acqua 
sulla crepa del deserto 
che le era cresciuto intorno 
come i rovi soffocano
i castelli delle favole più belle.
Era il sogno 
sulle mani avide 
che non avrebbe mai voluto aprire
lasciando la libertà 
alle ali delicate
di farfalle indifferenti
scegliendo per Amore
di morire.
tiziana mignosa
giugno duemilaundici