E’ in questo adesso
dove il tempo volge al mutamento
e dove più forte gira il vortice del fare
che l’ora stringe 
e tutto si fa fretta 
Ma come il terremoto
che la gemellità del lembo 
alla madre terra strappa
così quando lo stesso ritmo non segue
anche il cuore amato scinde    e si fa sera
Il passo col rallento infatti 
all’altra via volge sullo strappo
ma è un arrivederci 
-vorrei gridare al pianto- e non l’addio 
che sboccia sul traguardo che non possiede ere o spazio.
Così 
quando il tempo s’ammassa sulla soglia
e il giro di boa divide i passi differenti
unisce quelli ad ampi abbracci 
sul delizioso canto della stessa melodia
tiziana mignosa
dicembre duemilaundici
Note: a Elena