Autore: SC Topic: L'antipolitica siciliana: il movimento dei forconi  (Letto 3246 volte)

0 Utenti e 1 Visitatore stanno visualizzando questo topic.

Offline SC

  • Administrator
  • Scrittore del Forum
  • *****
  • Post: 3.062
  • Sesso: Maschio
  • Ci si impegna e poi si vede
    • Google Profile
L'antipolitica siciliana: il movimento dei forconi
« il: 19:27:14 pm, 17 Gennaio 2012 »
  • Publish
  • LA SICILIA SI FERMA PER RIPRENDERSI LA LIBERTA'



    mi sembra una riedizione dei fasci siciliani, con un po di populismo e di qualunquismo spero che le loro rivendicazioni siano concrete e chiare

    ma è certo che non ci sia veramente nessuno dietro?
    chi sono gli ideologi i capi, i leader quelli incaricati di mediare i risultati?

    cosa li accontenterà? una diminuzione del carburante? e di quanto? del 10 del 20 del 30?

    scusate i miei dubbi, la gente è esasperata e ha il diritto di protestare ma nella storia il vocio all'ingrosso raramente ha ottenuto dei risultati se non per i pochi che hanno tenuto il megafono
    Informa anche tu con Openjournalism
    ----------------------
    Così scrivo secondo le mie idee personali

    Così come Amministratore del Forum
    Regolamento

    Offline a.merenda

    • Global Moderator
    • Scrittore del Forum
    • *****
    • Post: 1.988
    • Sesso: Maschio
    Re:L'antipolitica siciliana: il movimento dei forconi
    « Risposta #1 il: 11:27:29 am, 20 Gennaio 2012 »
  • Publish
  • c'è tanta voglia di ribellione ma bisogna mirare bene per colpire nel bersaglio...

    fino ad oggi il blocco ha danneggiato i siciliani e non penso che così si possa ottenere molto...

    inoltre le infiltrazioni criminali di cui si parla (denuncia di Lo Bello e associazioni di categoria) gettano un ombra sulle modalità su chi realmente comanda la protesta.....

    Insomma: c'è il rischio concreto che il malcontento delle persone si incanali verso un populismo fatto di proclami e desideri più che di strategie concrete.


    PUR TUTTAVIA NON BISOGNA DIMENTICARSI DI ASCOLTARE E COMPRENDERE CHE IL MALCONTENTO E LA RABBIA PER COME CI SIAMO RIDOTTI MONTA SEMPRE DI PIU'.

    PERO' se i manifestanti intendono fare ciò che dicono la direzione è Palermo, Palazzo dei Normanni - u pisci feti da testa. E con Palermo non intendo dire che deve esserci l'assalto al parlamentare bensì il BLOCCO DEL PARLAMENTARE.
    In questa maniera emergerà il politico che riesce a dialogare con il popolo che chiede determinate cose e da questo CONTATTO fra la gente e il mondo POLITICO può generarsi un effetto di reale e fattiva organizzazione politica



    UNA COSA E' CERTA: si è acceso un motore di rivolta che ci condurrà ad un cambiamento. In bene o in male spetterà a noi deciderlo con il nostro impegno fatto di azioni, pensieri e parole.

    Mi auguro che si ottenga ciò che viene richiesto anche se, conoscendo le modalità del movimento non penso si possa fare molto in questo modo.


    Nel frattempo resta giorno 23 gennaio come data fissata per il fermo nazionale dell'autotrasporto. Ecco, quello si che sarebbe un colpo mirato e ben assestato dove già 24 ore generano perdite per milioni di euro e le multinazionali sono costrette a scendere a patti.


    PERO' CHE SI RICORDI BENE UNA COSA: nel 2012 LA RIVOLUZIONE CULTURALE SI FARA' QUANDO SI PRETENDERA' DI LAVORARE MEGLIO E DI PIU' MA SOPRATTUTTO IN LIBERTA'. QUANDO SI CAPIRA' CHE NON SI INVESTE IN SICILIA PERCHè C'è IL TIZIO CHE TI CHIEDE IL PIZZO O CHE TI FA SALTARE IN ARIA IL MEZZO DA LAVORO O CHE TI MINACCIA DI CHIUDERE I NEGOZI O ALTRO..

    LA RIVOLUZIONE PER LA SICILIA E' LA LIBERTA' DI LAVORARE SENZA ASSOGGETTARSI ALLA VIOLENZA.




    Offline a.merenda

    • Global Moderator
    • Scrittore del Forum
    • *****
    • Post: 1.988
    • Sesso: Maschio
    Re:L'antipolitica siciliana: il movimento dei forconi
    « Risposta #2 il: 12:09:41 pm, 20 Gennaio 2012 »
  • Publish
  • "Forconi": L'alba dell'ultimo giorno. La rabbia della "Rivoluzione" ma la forza è nel voto. Siracusa al collasso

    ATTUALITÀ 20 Gennaio 2012

     
    Ultime 24 ore di blocchi. Ultimo giorno di paralisi.

    Strade deserte e auto ferme, come nelle migliori pellicole americane. Un nuovo e ultimo giorno per partecipare/protestare/sposare/inveire contro o con un movimento che è riuscito a far inginocchiare il gigante Sicilia.

    Un pachiderma, la nostra regione, che si alimenta di clientelismo, padronato e ignoranza, ignorando il bello di una regione viva, sana, fertile e sincera. Una terra che ha tutto ma non stringe nulla. Una nuova alba, o forse l'ultima di una protesta strana. Molti ancora non conoscono il perchè di tutto ciò ma i link su facebook si rincorrono alla stessa velocità con la quale la rete rimbalza notizie di rivoluzione. Notizie che hanno il sapore di libertà. Notizie che sono gonfiate con gli steroidi di un disagio che infiamma e alimenta tutto, facendo rimbombare ogni dettaglio.

    La sicilia ha risposto, Siracusa si è paralizzata. Le forze dell'ordine non sono intervenute. Nessuno sa cosa fare. La necessità di informazione dei lettori ha portato questo giornale online a segnare ogni giorno un record di lettori. Una necessità, è questo che spinge le persone a non rimanere immobili davanti al nulla.

    Sembra strano parlare di nulla, ma Siracusa è una città siciliana come altre. Piena di tutto ma senza una vera anima unita, forte, calda. La distanza dal continente atrofizza le menti e le ambizioni. "Abbandonate ogni speranza voi che entrate", forse Dante avrebbe potuto scriverlo sul cartello Villa San Giovanni - Messina. Eppure una scintilla fa esplodere tutto quello su cui nessuno avrebbe scommesso. La città risponde. Tutti chiudono, tutti seguono il progetto di chissà chi, perchè dietro i "forconi" nessuno sa bene chi si nasconda. Tutti reagiscono, si agitano e si muovono in maniera scoordinata come un pesce appena pescato che rimbalza nella barca, boccheggiante, ala ricerca di ossigeno. Tutto torna vivo, o forse è solo l'ultimo colpo di coda.

    La Sicilia è sempre stata una terra di conquista, i Siciliani hanno radicato nei secoli un istinto "antigovernativo" per difendersi dall'invasore. Ma oggi siamo in un mondo civile e democratico.

    Il problema siamo noi. "Noi" che vendiamo un voto per avere il politico amico. "Noi" schiavi di noi stessi che del clientelismo facciamo uno stile di vita.... l'amico dell'amico dell'amico dell'amico e così via.

    "La Rivoluzione" si fa nelle piazze con il popolo, ma il cambiamento si fa dentro la cabina elettorale con la matita in mano. Quella matita, più forte di qualsiasi arma, più pericolosa di una lupara e più affilata di un coltello. "Lo Stato" siamo noi, e la dignità non deve essere in vendita. Oggi sarà una lunga giornata di protesta. Ma questa protesta non deve danneggiare noi stessi ma arrivare lontano, l'Italia ha bisogno della Sicilia. e la Sicilia ha bisogno di una Nazione.

    Che oggi sia una buona "Rivoluzione" per tutti, e che quella matita con la sua croce abbia un significato forte, quando ognuno dovrà fare i conti con la propria dignità.

    di Giangiacomo Farina

    da: http://www.siracusanews.it/node/26375

    Offline a.merenda

    • Global Moderator
    • Scrittore del Forum
    • *****
    • Post: 1.988
    • Sesso: Maschio
    Re:L'antipolitica siciliana: il movimento dei forconi
    « Risposta #3 il: 15:46:39 pm, 20 Gennaio 2012 »
  • Publish
  • http://www.socialsicilia.it/


    Così immagino la Rivoluzione in Sicilia

    20 gennaio 2012 | Nella categoria: Primo Piano,Spazio Libero | Scritto da: Gianmarco Catalano


    Per una volta, sento di esprimere una voce fuori dal coro. Un pensiero distonico rispetto all’apparente assuefazione che sembra aver investito, senza troppi punti di domanda, le migliaia di persone unite nelle manifestazioni di questi giorni in tutta la Sicilia. Il movimento dei Forconi, gli autotrasportatori, i pescatori, gli agricoltori e i braccianti, disoccupati, studenti, comitati, associazioni. Tutti accomunati dalla voglia di scendere in strada e protestare. Qualcuno parla di “rivoluzione culturale”, altri di “riscatto del popolo siciliano”, altri ancora, in perfetto stile leghista, di “lotta per una Sicilia libera da Roma ladrona”.

    E così via, in un’escalation di imbarbarimento generale e di profetismo che sembra non lasciare spazio a giudizi e richiederebbe un’adesione acritica alla mobilitazione, senza remore, nè perplessità. Qualunquismo, demagogia e tanta confusione. Ma, come dicono i “rivoluzionari” di questi giorni, l’importante è bloccare tutto, fermare la Regione e farsi sentire. Ma per cosa? A quale fine? Cosa si propone? quali le idee? Cosa si rivendica?

    Questi e molti altri sono i dubbi, più che legittimi, nutriti da chi come me rifiuta di abdicare alle proprie facoltà intellettive per buttarsi nella mischia. E non si tratta di banale e aprioristica diffidenza. Per gli individui abituati a pensare e riflettere prima di agire, accettare di prendere parte ad una manifestazione popolare ( e sentirsene parte!), qualunque essa sia, implica innanzitutto la libertà di scelta in assoluta autonomia e secondo coscienza. E come scegliere se non dopo averne appreso la reale sostanza?

    L’informazione sui fatti, la comprensione di essi, rendono il cittadino libero e consapevole. In democrazia, chi si fa promotore di una presunta battaglia ha il diritto-dovere di farsi capire, prima ancora di chiamare le persone a raccolta. Deve sapere da che parte andare, quali strade imboccare, e quanto è disposto ad accogliere le idee e le proposte dei cittadini che intende coinvolgere. In parole spicciole, occorre avere ben chiari propositi e finalità delle azioni promosse.

    Limitarsi a protestare non basta. E non prospetta nulla di buono. Il disagio che coinvolge i siciliani, il sud – i più vessati dalla crisi economica e dalle scelte irresponsabili dei governi – è chiaro a tutti e rischia di degenerare in qualcosa di più grave e serio. Una protesta “senza testa”, seppur mossa da innegabili ragioni, può sfociare in violenta ribellione e caos. Può liberare la strada a frange estremistiche pronte alla strumentalizzazione e a far danno. E questo sarebbe il definitivo fallimento di una lotta per il bene comune. Un film vecchio e già visto.

    Per questo, occorre prima di tutto stabilire la rotta da seguire. Mettere nero su bianco una linea programmatica su cui convenire. Se è vero che questa battaglia non é solo di alcune categorie, ma è di tutta la parte sana di questa Sicilia, l’apporto “intellettuale” dei cittadini – di tutti, dal pescatore al professore – non può e non deve mancare. Immagino uno straordinario laboratorio Culturale e Politico a cielo aperto.
    Una gigantesca “agorà partecipata”articolata in varie assemblee-distretti, nelle piazze, da Trapani a Siracusa, che lavori attivamente nella redazione di una “Costituzione dei cittadini”, di un documento popolare di rivendicazione che contenga delle proposte concrete e innovative sulle tematiche più rilevanti: ambiente, cultura, lavoro, servizi, tassazione. Sarebbe il primo storico atto normativo frutto di un vero e proprio cantiere di democrazia diretta, pura emanazione del popolo, da presentare ai governi nazionale e regionale che sarebbero chiamati a discuterne nelle sedi istituzionali. Le idee, prima dei forconi e dei numeri, sono la vera forza d’urto. Così io immagino la Rivoluzione.

    Offline a.merenda

    • Global Moderator
    • Scrittore del Forum
    • *****
    • Post: 1.988
    • Sesso: Maschio
    Re:L'antipolitica siciliana: il movimento dei forconi
    « Risposta #4 il: 18:01:59 pm, 20 Gennaio 2012 »
  • Publish
  • http://www.notapolitica.it/liveblogging.aspx?id=4810#



    LA POLITICA IN DIRETTA  20/01/2012

    17:06 - Sicilia: I Forconi non si fermano, altri 7 giorni di protesta

    La protesta del movimento I Forconi in Sicilia continuerà per altri sette giorni. I manifestanti hanno chiesto ed ottenuto l'autorizzazione a proseguire dalla questura di Palermo pochi minuti fa. Assicurato il passaggio dei mezzi che trasportano beni di prima necessità, bloccati i tir con carburante. La notizia è stata fornita dai responsabili contattati telefonicamente. (cg)

    Offline SC

    • Administrator
    • Scrittore del Forum
    • *****
    • Post: 3.062
    • Sesso: Maschio
    • Ci si impegna e poi si vede
      • Google Profile
    Re:L'antipolitica siciliana: il movimento dei forconi
    « Risposta #5 il: 21:08:05 pm, 20 Gennaio 2012 »
  • Publish
  • Movimento dei Forconi (Avola) a Catania


    c'è un punto un il presidente dell'aias (gli autrasportatori)  parla in maniera vagamente negativa della nuova autority dei trasporti proposta da monti

    di che si tratta?perchè si è eventualmente contrari?

    vorrei inoltre segnalare l'artico di sonia alfano

    http://www.soniaalfano.it/blog/2012/01/19/perche-non-sto-con-i-forconi-siciliani/
    « Ultima modifica: 21:12:16 pm, 20 Gennaio 2012 da SC »
    Informa anche tu con Openjournalism
    ----------------------
    Così scrivo secondo le mie idee personali

    Così come Amministratore del Forum
    Regolamento

    Offline SC

    • Administrator
    • Scrittore del Forum
    • *****
    • Post: 3.062
    • Sesso: Maschio
    • Ci si impegna e poi si vede
      • Google Profile
    Re:L'antipolitica siciliana: il movimento dei forconi
    « Risposta #6 il: 14:43:23 pm, 21 Gennaio 2012 »
  • Publish
  • metto qui, con il beneficio del dubbio, il programma dei forconi postato su facebook

    Citazione
    Per chii avesse ancora dei dubbi sul perchè si protesta in Sicilia ecco di seguito alcuni punti del PROGRAMMA DEL MOVIMENTO DEI FORCONI:
    - BLOCCO DEI PRODOTTI AGRICOLI PROVENIENTI DALLA CINA E DAI PAESI ESTERI
    - COSTO ENERGIA ELETTRICA A 0,030 €
    -DEFISCALIZZAZIONE
    - COSTO GASOLIO E BENZINA A 0,70 €
    - ATTUAZIONE COMPLETO DELLO STATUTO SICILIANO
    - BLOCCO E RIMODULAZIONE DEL PSR 2007/2013
    - SNELLIMENTO DELLA BUSROCRAZIA REGIONALE E NAZIONALE
    - RISORSE DELLA REGIONE SPESE PER LO SVILUPPO SOCIO ECONOMICO DELLA SICILIA
    - ACCESSO AL CREDITO
    - BLOCCO DELLA DEBITORIA E PROCEDURE SERIT E EQUITALIA
    -MONETA POPOLARE
    MARTINO MORSELLO
    RESP MOVIMENTO DEI FORCONI
    328/6009880
    Informa anche tu con Openjournalism
    ----------------------
    Così scrivo secondo le mie idee personali

    Così come Amministratore del Forum
    Regolamento

    Offline negi

    • Scrittore del Forum
    • *****
    • Post: 571
    • Sesso: Maschio
    Re:L'antipolitica siciliana: il movimento dei forconi
    « Risposta #7 il: 15:47:13 pm, 21 Gennaio 2012 »
  • Publish
  • Un popolo, come quello siciliano, con i suoi vizi, di molto superiori alle virtù, anche questa volta ha sbagliato modi e tempo della protesta, la protesta poteva essere esercitata, se si voleva nel momento democratico più alto: il voto..........nel 2008, nel 2006, per non andare troppo lntano, è stato offerto a tutti noi di poter voltare pagina votando una donna onesta, che veniva dall'impegno civile, e con tutti i limiti della politica, avrebbe potuto dare il via ad un lento cambiamento....si trattava della Sig.ra Rita BORSELLINO.... (la sorella di Paolo Borsellino, magistrato ucciso dalla mafia) i siciliani, e i capi che adesso giudano questa assurda protesta, erano parte attiva tra queli che hanno detrminato l'elezione di Salvatore Cuffaro (poi finito in carcere), e dell'attuale presidente della Regione: On. Raffaele Lombardo. Il vecchio detto recita:"chi è causa del suo mal pianga se stesso".....ecco perchè la vera rivoluzione deve essere dentro di NOI, dentro ogni Siciliano, e deve partire da subito, soprattutto nelle nuove generazioni, i siciliani quelli veri, quelli che amano la propria terra, debbono cambiare profondamente....."un paradiso abitato da diavoli" diceva Sciascia, una persona può nascere povera, sfortunata,  ma tutto un popolo non può dirsi sfortunato, non può sempre dare la colpa ad altri......oggi piangiamo le conseguenze del nostro vittimismo imperante, e di una classe politica modesta, per non dire altro, ma sono i politici che noi abbiamo votato, e quindi quella politica che oggi laprotesta vuole abbattere, io penso, che è l'esatta fotografia dei siciliani...politici che incarnano al comando della nava gli stessi vizi dei siciliani, non possiamo nasconderci che siamo campioni di egoismo, di individualismo esasperato, di totale mancanza di solidarietà collettiva, e di mancanza  atavica di difesa dei beni comuni....cu futti, futti, ca DIU perdona a tutti.....ma futtitinni, campa e fai campari.... iu nenti visti, nentui sacciu....Io da siciliano soffro a scrivere queste cose, ma spero che finalmente i siciliani, siano pronti ad effettuare la vera rivoluzione, quella etica e morale, che parte da ognuno di NOI, da me per primo......riacqusire quella coscienza civica che può veramente cambiare la Sicilia...questo articolo che segue "Paralizzare l'Isola danneggia solo noi"  di ENRICO DEL MERCATO apparso ieri su la repubblica di palermo: http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/01/20/news/paralizzare_l_isola_danneggia_solo_noi-28491494/ , se lo leggete attentamente può chiarirvi le idee, sulla protesta che sta' paralizzando la sicilia...una sicilia che negli ultimi venti anni ha accordato inentorrattemente il suoi consensi ai proconsili del Cavaliere, a partire dal 61 a zero, e ancora peggio a personaggi controversi che erano legati a doppio mandato alla mafia.....sono deluso, frustrato e infelice per la mia terra!!!!! ciao.


    L'ANALISI
    Paralizzare l'Isola danneggia solo noi
    di ENRICO DEL MERCATO

    Paralizzare l'Isola danneggia solo noi
    Cosa succede in Sicilia?, si chiedono oltre lo Stretto scrutando sugli schermi tv i Tir che bloccano le strade e le lunghe file di auto in coda ai distributori di benzina ormai a secco. Cosa bolle nel pentolone dell'ennesimo accrocco prodotto dall'ormai celebre laboratorio siculo nel quale si tengono l'un l'altro neofascisti, centri sociali, aspiranti politici o ex tali, agricoltori allo stremo, pescatori in panne e perfino, stando all'allarme lanciato da Confindustria, "esponenti della criminalità organizzata"?

    Noi, quaggiù, del nuovo prodotto del laboratorio politico siciliano abbiamo assaggiato, finora, la parte più indigesta: la benzina che non c'è più, i supermercati che si svuotano, i blocchi stradali. Sono disagi che colpiscono i siciliani (sempre di meno stando alle ultime rilevazioni sulla disoccupazione) che lavorano, che hanno bisogno di spostarsi.

    LEGGI / Rivolta dei trasportatori, Sicilia alla paralisi

    E sono disagi che potrebbero ripercuotersi ancor più duramente sulla già fragile economia dell'Isola. Le associazioni imprenditoriali hanno già lanciato l'allarme per il blocco delle merci e le relative perdite in termini di fatturato che ne deriveranno. Forconi e padroncini dovrebbero innanzitutto riflettere su questo. E' giusto dire di battersi per le sorti future della Sicilia e, nello stesso tempo, condannare lavoratori e imprese siciliane all'immobilità? Si dirà: è l'unico modo per far sentire la protesta. Può darsi, di certo è il modo migliore per rendere la protesta impopolare perfino nel clima impastato di antipolitica e ribellismo generico che governa un Paese e una regione costretti a sgomitare sul fondo di tutte le classifiche di ricchezza, efficienza e modernità da anni di mala politica e di gestione amministrativa affaristico-clientelare.

    Forse, per i leader della protesta che sta paralizzando l'Isola sarebbe meglio ordinare la rimozione dei blocchi e, magari, mettersi a riflettere su un paio di cose. A cominciare proprio dal loro rapporto con la politica. Mettiamo da parte quelli che giocano agli opposti estremismi (Forza Nuova e Centri sociali) e concentriamoci sulle figure che i resoconti giornalistici di questi giorni hanno raccontato essere quelle che guidano la nuova "rivolta siciliana".
    Mariano Ferro, imprenditore agricolo di Avola e capo del movimento dei Forconi, per esempio, ha alle spalle militanza e candidature in Forza Italia e, infine, una recente vicinanza (con relativo intervento a un congresso) all'Mpa. Giuseppe Richichi storico patron dell'Aias, dopo aver guidato la feroce serrata dei camion del 2000, è sempre stato segnalato vicino all'area di centrodestra e Martino Morsello, altra guida dei Forconi, vanta addirittura un passato da consigliere comunale del Psi negli anni Ottanta, quando il Psi era partito ricco e di governo.

    Tutti e tre, dunque, hanno sempre partecipato alla politica stando dalla parte di chi comandava o comanda che poi in Sicilia, dal Dopoguerra ad oggi, è sempre lo stesso blocco sociale che ha solo smesso i panni della Dc e dei partiti suoi alleati indossati durante la Prima Repubblica per sostituirli con quelli dei berlusconiani e dei loro satelliti nella Seconda.

    Il disastro della Sicilia è balzato davanti ai loro occhi solo in queste settimane? Non si sono accorti, durante le trascorse militanze, che la Sicilia veniva depredata e affamata nonostante la gran mole di denaro pubblico che l'Europa cattiva (di soli finanziamenti europei negli ultimi dieci anni abbiamo ricevuto ben più di 18 mila miliardi vecchie lire) destinava all'Isola? E se se ne sono accorti hanno essi levato la loro voce per protestare magari facendo qualche blocco stradale sotto casa di Gianfranco Micciché che in questi anni è stato più volte sottosegretario di Stato e vice ministro e il cui neonato movimento sicilianista adesso li sostiene?

    Il fatto è - e qui siamo al secondo punto della riflessione da fare con gli agricoltori, i camionisti, i pescatori che assediano le strade e i porti - che le rivendicazioni che si intravedono dietro la protesta hanno sinistre assonanze con i programmi che i partiti di centrodestra - da Forza Italia-Pdl all'Mpa - hanno offerto ai siciliani per ottenere i loro voti (tanti, tantissimi) e governare l'Isola nell'ultimo ventennio.

    La Sicilia zona franca nella quale si hanno sostanziosi sconti fiscali, per esempio, era il fulcro attorno al quale ruotava il primo programma di Forza Italia per le Regionali del 1996. Ne avete più sentito parlare? No, perché l'Unione europea non autorizza più zone franche e, certamente, non può consentire tali soluzioni in paesi dove il debito pubblico è elevatissimo a causa di sperperi e prebende che in questi venti anni non sono certo mancate.


    Il passaggio delle accise sulla benzina nelle casse della Regione? E' un cavallo di battaglia dell'Mpa di Lombardo, ma si è poi così sicuri che una volta intascate le accise la Regione le adoperi abbattere il prezzo della benzina? Oppure il ristoro fiscale andrebbe ad ingrassare i già stracolmi organici della pubblica amministrazione con nuove assunzioni di precari, consulenti e affini?

    In Sicilia, come ha svelato una recente inchiesta di Antonio Fraschilla su Repubblica, la benzina è la più cara d'Italia perché qui più che altrove le compagnie fanno cartello e impongono i prezzi. Forse più che fare le barricate per le accise converrebbe sostenere la liberalizzazione della vendita dei carburanti che, quella sì, porterebbe ad un abbassamento dei prezzi. E, allora, conviene togliere i blocchi, restituire i siciliani alla loro affannosa normalità e affrontare davvero i temi dello sviluppo dell'Isola. A cominciare proprio dalla scelta di chi candidare ed eleggere alle elezioni amministrative ormai imminenti.

    (20 gennaio 2012)
    « Ultima modifica: 09:57:52 am, 22 Gennaio 2012 da negi »

    Offline negi

    • Scrittore del Forum
    • *****
    • Post: 571
    • Sesso: Maschio
    Re:L'antipolitica siciliana: il movimento dei forconi
    « Risposta #8 il: 10:01:03 am, 22 Gennaio 2012 »
  • Publish
  • Tir e Forconi, stop alla protesta
    le imprese: danni per mezzo miliardo
    Le stime dei contraccolpi della protesta. Sessantasette richieste di nuova cassa integrazione. A lamentare perdite ingenti anche gli agricoltori "Così i prodotti di Israele e Spagna ci surclassano sui mercati europei" assedio ai benzinai nei supermarket caro prezzi e cibi scaduti ....

    http://palermo.repubblica.it/cronaca/2012/01/22/news/tir_e_forconi_stop_alla_protesta_le_imprese_danni_per_mezzo_miliardo-28559420/

    Per approfondire:
    Vi prego, non chiamatela rivoluzione…di Massimiliano Perna –ilmegafono.org
    Non si è mai formato un popolo e si vede.  E questi capi attuali cosa chiedono? Cosa reclamano oltre alla tutela degli interessi particolari delle proprie categorie? Niente, né lavoro per i giovani, né diritti, né misure a tutela dell’ambiente, né investimenti sociali e culturali volti ad arginare la povertà.
    E soprattutto nessuna parola contro chi frena davvero lo sviluppo di questa magnifica regione. Cinque lettere: mafia. Su questo si tace.

    http://www.ilmegafono.org/?p=6264

    Fabrizio Scire - manifestazione
    « Ultima modifica: 10:40:29 am, 22 Gennaio 2012 da negi »

     

    Sitemap 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 

    Facebook Comments

    Link Consigliati:
    Portale turistico per le vacanze a Siracusa e Provincia - vacanzesiracusa.com

    Increase your website traffic with Attracta.com
    Ai sensi della Legge 7 marzo 2001, n.62, il presente FORUM, non rappresenta una testata giornalistica in quanto sar� aggiornato senza alcuna periodicit�. Non pu� pertanto considerarsi un prodotto editoriale. Le immagini inserite, non sempre ma in massima parte, sono tratte da Internet; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, vogliate comunicarlo e saranno subito rimosse.Il Gestore del FORUM, non � responsabile del contenuto dei commenti ai post, n� del contenuto dei siti "linkati"

    WOP!WEB Servizi per siti web... GRATIS!