« Risposta #15 il: 17:24:46 pm, 23 Gennaio 2012 »
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Scusate ma di cosa stiamo parlando...le Leggi vanno rispettate punto e basta...la cosa grave invece è un paese all'abbandono...nessun progetto...nessuna programmazione...la politica assente...le istituzioni che qualcuno dice elette democraticamente...cosa stanno facendo...cari amici fiumi di parole e di fatti concreti dovremmo spenderli per questi argomenti...litigano per una legge che deve essere rispettata...litigano per chi deve fare l'assessore per rispettare la quota rosa...litigano chi deve fare l'assessore e a chi tocca...nel frattempo i cittadini attendono invano risposte che mai arriveranno...siamo al disastro completo...scusate il mio pessimismo...ma ci stiamo giocando non il nostro futuro ma quello dei nostri figli...
1) INFATTI NON ESISTE UNA LEGGE CHE IMPEDISCE AL MINISTRO X DI AVERE IL FRATELLO DEPUTATO (che io sappia almeno)
2) la legge va rispettata quindi sono d'accordo che uno dei Parlato debba dimettersi. Sindacavo l'efficacia
3) il ruolo di assessore in un comune è fondamentale (dovrebbe). Se si intende solo come "prestigio" siamo alla frutta anche perchè ci sarebbe tanto da lavorare in quel ruolo lì
4) sul fatto che i due fratelli non sono stati eletti ma uno nominato, l'altro eletto hai ragione. Inconsapevolmente scrivevo pensando che il successo elettorale del consigliere sia stato generato dal bagaglio di consenso dell'assessore. Insomma volevo dire che si sapeva che Parlato V. doveva fare l'assessore e che i voti al fratello candidato al consiglio avrebbero voluto dire consenso differito all'assessore (oltre a quello del fratello, per carità. Anche se non l'ho visto, prima d'oggi, presente nell'agone politico)
5) la costituzione, ribadisco, è come un qualsiasi statuto di una qualsiasi associazione. Va citato se se ne sente l'esigenza. Sulla pertinenza della citazione è chiaro che si può disquisire

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Vi sono momenti, nella Vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo.
Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre.