I matti hanno una marcia in più 
rispetto agli ubbidienti treni 
che mentre sui binari scorrono 
sognano voli screziati d’infinito 
senza per questo mai sgarrare
al di fuori del loro lento fantasticare
In effetti
sono diversi
ma non di certo 
per ciò che si è portati a credere
e a pensare
Di sicuro non seguono 
a capo basso
il grigio flusso di chi è convinto d’essere normale 
solo perché i giochi  rappresenta
nella stanza dove alloggia
la moltitudine della gente
Diverso non vuol dire 
essere sbagliato
pensiero limitante
di chi si definisce giusto e sano
E mentre tutti gli altri
impauriti li allontanano
loro azzardano 
ridendo irriverenti 
i più arditi attraversamenti
di bizzarre e colorate soglie
invisibili a chi non sa come si osa
I matti parlano 
vedono e toccano 
mondi sconosciuti 
a chi s’accontenta di sostare
dentro le alte mura
del vedo e tocco
e nulla più esiste
tiziana mignosa
settembre duemilaundici