Ciao salvo , condivido il tuo " entusiasmo " per la categoria forestali e articolisti , la prima è stata una scelta politica alla non rivoluzione da parte dei disoccupati del sud , offrendo loro giornate di " LAVORO " con paga da imprenditore e impegno zero , PANZA E PRESENZA , la seconda , art 23 fu un momento politico che cercò di agguantare i voti di un'età per loro persa ( i giovani ) da allora si sono garantiti i loro voti fino a qualche anno fa quando anche loro stanchi di essere presi in giro e convinti della sistemazione a vita e del non precariato , decisero di anon andare a votare , molti di loro lo fanno ancora. Ricordo ancora gli inizi dell'art 23 , erano progetti fatti per NOI COOPERATIVE che avremmo dovuto gestire i giovani che ne facevano richiesta , e com'è finita ? Loro lavorano da vent'anni e passa e noi paghiamo le tasse .
Ma direi ancora agli amici forestali , di quale conquista parlate , forse di quella di essere stati per anni convinti che la forestale avesse risolto i vostri problemi economici facendovi fare prima 51 giorni poi 101 e infine 151 prima della sistemazione a vita ? E noi imprese che così come voi abbiamo lavorato con la Forestale per oltre un ventennio , proponendo anche noi privatizzazioni dei boschi per renderli fruibili a tutti dando servizi vari in cambio di salvaguardia e manutenzione delle aree boschive , noi , non abbiamo il vostro stesso diritto ad essere salvaguardati ed ad avere garantita la occupazione per i nostri soci , che puta caso , fanno solo quello come lavoro , IMPRENDITORI AGRICOLO A TITOLO PRINCIPALE .