Autore: ilredeglignoranti Topic: riflessioni  (Letto 3584 volte)

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Offline ilredeglignoranti

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riflessioni
« il: 22:30:53 pm, 21 Agosto 2009 »
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  • Ho aspettato che si concludessero i festeggiamenti in onore di San Sebastiano , anche al fine di evitare inutili polemiche e con l’evitare di danneggiare l’immagine della festa.
    Ma sicuramente una riflessione deve essere intavolata, molti  di voi avranno notato che nel programma della festa in una delle ultime pagine, è stato fatto un raffronto fra  i due Santi Sebastiano e Paolo, con un titolo che ad un uomo di chiesa è parso una bestemmia “Dio è geniale nei suoi santi”; da un lato è stato descritto San Paolo e dall’altra San Sebastiano.
    Dio non è un arbitro di una partita di calcio tra tifoserie rivali (sanpaulisi e sammastianisi), l’aggettivo geniale è quasi offensivo in quanto  Dio non paragona i suoi martiri. (Dio è sopra di noi, Dio è l’infinito non ha una mente umana).
    La descrizione fatta che sicuramente prende spunto da fatti citati nelle sacre scritture, poste cosi nasconde un certo razzismo strisciante, da un lato c’è il bello, il pulito e l’onesto, dall’altro il brutto, lo sporco e il cattivo.
    Ora che gli stupidi delle due tifoserie cavalcassero questi ideali gli uni contro gli altri, penso che fosse nell’idea di tanti, ma che scendessero in campo i fatti sacri ha conclamare ciò, anzi come riportato da più fonti (bisogna vedere quanto attendibili) sempre che questa idea malsana sia venuta proprio dagli ambienti religiosi.
    Se ciò fosse purtroppo vero ci ritroveremo davanti una nuova guerra di Santi, un ottimo esempio per le nostre giovani generazioni, assetate di egoismo e di sangue (negli ultimi anni ho visto crescere questo razzismo tra i giovani di parrocchie diverse, anche fomentato da adulti).
    Ma abbandonando questa tesi  che ritengo improbabile, è pur vero che i programmi delle feste sono un mix di sacro e di profano, e che di solito i preti non ci mettono mano, ma ritengo ingiusto per l’intera comunità religiosa palazzolese, questi affronti effettuati su brochure ufficiali dedicate ai Santi.
    Spero che nella prossima riunione settimanale dei ns. parroci si discuta di questo, di come arginare questo razzismo latente, di lasciare questi tifosi emarginati dalle nostre feste religiose; che poi ci sia un po’ di sano dualismo profano che è ed è stato il sale negli anni nelle nostre feste, anzi ha tenuto uniti i giovani delle varie parrocchie, hanno fatto reciprocamente  crescere i nostri giovani protetti nello spirito pulito delle nostre chiese.
    Questa riflessione non è una polemica contro gli ambienti religiosi della chiesa di San Sebastiano, e ho scelto la discussione nel forum per cercare di abbracciare il più possibile i giovani del ns. paese, ma questo paragone ha fatto storcere il naso a parecchie persone di tutte le comunità religiose di Palazzolo.
    saluti

    Offline Simix94

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    Re:riflessioni
    « Risposta #1 il: 21:00:37 pm, 09 Settembre 2009 »
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  • Spero che davvero abbandoni la tesi ritenuta improbabile, perchè anche io la condivido e soprattutto lo condivide il calendario e l'elenco ufficiale dei Santi della chiesa cattolica.
    Grazie..
                                                                                                  Sac. Caligiore Angelo

    Offline peppe

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    Re:riflessioni
    « Risposta #2 il: 10:51:52 am, 10 Settembre 2009 »
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  • Se ciò fosse purtroppo vero ci ritroveremo davanti una nuova guerra di Santi, un ottimo esempio per le nostre giovani generazioni, assetate di egoismo e di sangue (negli ultimi anni ho visto crescere questo razzismo tra i giovani di parrocchie diverse, anche fomentato da adulti).

    Francamente non leggo quasi mai i programmi dei festeggiamenti e se lo faccio, lo faccio in modo molto ma molto superficiale, limitandomi al solo programma della serata, ma questa affermazione sulle giovani generazioni assetate di sangue mi sembra un po una esagerazione.
    Non mi sembra, almeno per quello che può ricordare la mia giovane memoria, ci siano stati fatti di sangue vero e proprio.
    La lotta fra due "fazioni" come quelle dei sammastianisi e dei sanpaulisi è sempre esistita ed è stato il "quid" che ha fatto si che le tradizioni non si siano perse nel tempo!
    Tanto per essere più precisi le lotte vere e proprie avvenivano intorno al '600 quando le due confraternite si cimentavano in una lotta vera e propria al suon di sassate e scarpe bagnate (se la memoria non mi inganna vedi "studi acrensi vol.1").

    è pur vero che i programmi delle feste sono un mix di sacro e di profano, e che di solito i preti non ci mettono mano
    Perchè solo il programma è un mix di sacro e profano? La festa non lo è con i fuochi d'artificio e lo spettacolo musicale?
    La festa in se stessa a parer mio ha poco di sacro e molto di profano visto il business che vi gira attorno, ma questo è un mio parere personale che si può o no condividere e non credo che in tutto questo, compreso il momento in cui viene stilato il programma, non mettano mano i preti e che siano allo scuro di tutto.

    Ecco perchè credo che la tua sia una battaglia già persa in partenza.
    « Ultima modifica: 10:54:34 am, 10 Settembre 2009 da peppe »

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    Re:riflessioni
    « Risposta #3 il: 18:40:54 pm, 10 Settembre 2009 »
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  • Mi inserisco in questo topic perché vorrei sottolineare alcuni aspetti riguardanti le feste religiose che caratterizzano le estati iblee e non. Forse non è coerente con l’argomento in questione, ma voglio esprimere alcuni spunti di riflessione.
    Per quanto ricordi io, che non sono poi così giovane, una volta le feste erano attese sia perché momenti di riunione delle famiglie, ma soprattutto perché erano momenti di espressione della devozione che la gente aveva nei confronti dei santi venerati. Da quello che vedo purtroppo adesso non è più così.
    C’è sempre stata la divisione fra l’aspetto pagano e religioso della festa; nel passato l’aspetto pagano si esprimeva con semplici manifestazioni che miravano a fare della festa anche un motivo di allegria e di socialità particolare. Ma l’aspetto religioso era veramente “religioso”. I “devoti” erano veramente “devoti” del Santo che si onorava. Le manifestazioni religiose (messa, processione ecc) erano veramente sentite e vissute senza esagerazioni di nessun genere.
    A cosa assistiamo oggi?
    Cominciamo dall’aspetto religioso: gruppi e confraternite formati da giovani e meno giovani che non sempre, a mio parere, capiscono il vero senso religioso della faccenda che si affannano a preparare la festa cercando se possibile di superare i sostenitori di un altro santo; si assiste a fenomeni che sfiorano il fanatismo, masse di ragazzi vocianti o urlanti slogan accompagnati da gesti come se fossero allo stadio. E spesso questi stessi ragazzi sono gli stessi che nella vita di tutti i giorni fanno cose inenarrabili e incivili. Ma davvero pensiamo che questi giovani capiscono il senso della festa per un santo? Io li interrogherei su questo, ma mi piacerebbe che i catechisti e chi si occupa della formazione religiosa dei ragazzi si chiedessero quanto di religioso ci sia in certe manifestazioni. Non sono certo le urla da stadio o il fatto di indossare tutti la stessa maglietta o di alzare la mano tutti insieme dicendo “viva……” che esprimono un sentimento religioso. Forse, chissà, si dovrebbe tornare ad una maggiore sobrietà e semplicità per eliminare poi le polemiche che a tutte le feste inevitabilmente si accompagnano. Evito di frequentare le feste, mi innervosiscono le manifestazioni al di sopra delle righe, i fuochi da parecchie migliaia di euro con utilizzo di elicottero, le susseguenti polemiche nei forum e in piazza, le lotte fra i sostenitori di un santo o di un altro (poveri santi, chissà come sono infastiditi!).
    L’aspetto non religioso poi! E’ l’occasione per avere il cantante di successo che viene, si esibisce per qualche minuto e va via. Benissimo. Ma quanti disagi provoca a volte una manifestazione di questo genere nei paesi? A volte tanti, soprattutto quando il paese non è attrezzato per ricevere un vasto pubblico (penso ai problemi relativi alla sicurezza). Non dico che bisogna tornare ai tempi del “palo della cuccagna”, ma neanche sprecare tante risorse per una sola serata.
    (Per inciso: Una volta arrivavano le bancarelle …. A nucidda miricana, a simenza, a calia!!!!! Cosa arriva adesso? La bancarella con le mutande e i reggiseni, quella con le scarpe, la pizzeria ambulante che riempie di fumo il quartiere e lascia cumuli di cartoni e spazzatura varia e così via. Ogni tanto anche quella con a nucidda a semenza e a calia. Ma vi sembra normale che si possa accettare una faccenda di questo genere?)
    E allora credo che bisognerebbe rivedere il tutto anche alla luce del fatto che la crisi è reale, che non si possono sprecare soldi in un certo modo e, soprattutto, si dovrebbero educare i giovani ad un VERO senso religioso che prescinde da certo imperante fanatismo, pericoloso e inutile.
     

     

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