Autore: carmelo spataro Topic: ABOLIZIONE PROVINCE  (Letto 9121 volte)

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Offline carmelo spataro

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Re:ABOLIZIONE PROVINCE
« Risposta #15 il: 16:47:17 pm, 21 Marzo 2013 »
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  • il motivo è semplice. L'abolizione delle province non è mai stata nel programma elettorale. Anzi il contrario ! il Presidente ha sempre parlato di " rivalutare" il ruolo delle province tanto che le elezioni , con proprio decreto, erano state anticipate ad Aprile ! In merito alla difesa di ufficio ! dico che oltre ad essere sempre stato un profondo sostenitore della riforma e non della abolizione ora non posso cambiare opinione semplicemente perchè Crocetta ha cambiato opinione ! Se fossi stato uno che pensava di potere , in ogni caso, lucrare sulla mia futura posizione, Le garantisco che avrei dovuto adeguarmi. Questo non l'ho fatto e riterrei addirittura strano che trovare un mio tornaconto o interesse ! considerato però che il mondo gira al conrario mi aspetto anche questo. Ho deciso semplicemente di rispondere alla mia coscienza !
    « Ultima modifica: 16:49:08 pm, 21 Marzo 2013 da carmelo spataro »

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    Re:ABOLIZIONE PROVINCE
    « Risposta #16 il: 23:04:40 pm, 21 Marzo 2013 »
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  • dottor spataro non si può trincerare dietro al "non era in programma" , era tema nazionale e io gli specificatamente le avevo chiesto di illustrarci la posizione di crocetta dato i vostri rapporti
     
    non si deve seccare  ma è vero che lei è sempre stato contrario all'abolizione delle province ma se si parla rivoluzione crocetta, lei sembra  volere un cambiamento gattopardiano

    le ricordo le sue parole lei disse " sinceramente non abbiamo parlato ne è stato sollecitato da alcuno su questo tema" :


    Questione delle province : sinceramente non ne abbiamo parlato nè è stato sollecitato da alcuno su questo tema. Posso dirti come la penso io. Innanzitutto questo sarà un tema che dovrà affrontare il prossimo parlamento regionale. Infatti il provvedimento nazionale dovrà essere recepito dalla regione siciliana o modificato in quanto a regione a statuto speciale. Infatti la legge di riordino per esempio esclude le province di Trento e Bolzano. Io penso che la questione del risparmio della spesa pubblica sulla abolizione o riduzione delle province sia un grande messagio mediatico dato in pasto all'opinione pubblica che non sposta di una sola virgola la questione nelle suo origini fondative. Diversi studi indipendenti condotti dalla Bocconi e dalla Luiss hanno dimostrato che non si risparmierà un solo centesimo. Purtuttavia ritengo utile ridurre il numero delle province così come si dovrebbero ridurre il numero dei comuni ( ma nessuno ne parla ). I parametri stabiliti dalla legge nazionale dicono che potranno rimanere le province che avrano almeno 350 mila abitanti e 2500 chilometri quadrati. S e questo dovesse essere recepito dalla sicilia rimarrebbero solo Palermo, Messina, Catania ed Agrigento. Ragusa, enna e caltanissetta non avrebbero nessuno dei due requisiti. Siracusa avrebbe il requisito della popolazione ma non quello della estensione ( poco più di 2000 chilometri quadrati) Mentre Trapani non raggiungirebbe il criterio della estensione per pochissimo ( se non sbaglio 2459 chilometri quadrati ) Questa la questione. L'argomento sarebbe molto lungo e meritevole di approfondimento ma non voglio scrivere un trattato. Sono comunque sempre a disposizione di chi come Adele vuole un confronto serio e leale.

    perchè non sollecitò lei la domanda pubblica sulle provincie a crocetta? ora avrebbe + diritto di dire che crocetta ha cambiato idea, invece anche nel post c'era una prospettiva di rinvio della riforna

    non l'ha sollecitato lei ed ecco che ci hanno pensato i grillini a sollecitarlo dalla sua difesa appare chiaro che manco chi sosteneva  crocetta capiva la sua idea di "rivoluzione"

    cmq ripeto continuo a non capire la sua difesa delle provincie che non è nel merito ma solo di "posizioni politiche" ma perchè dovrebbero rimanere  che vantaggio offrono etc etc

    dottor spataro glielo ho detto altre volte dovete cominciare a parlare con le persone spiegando le vostre posizioni usando questi nuovi mezzi come ha dimostrato di fare in qualche modo grillo (e lo dico da non grillino il successo di grillo è dovuta all'assolutà sordita della politica tradizionale rispetto al paese)
    « Ultima modifica: 23:30:31 pm, 21 Marzo 2013 da SC »
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    Offline carmelo spataro

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    Re:ABOLIZIONE PROVINCE
    « Risposta #17 il: 09:13:16 am, 22 Marzo 2013 »
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  • Come vede sono sempre stato coerente con le cose che dicevo prima, esprimendo le mie opinioni in tutte le occasioni ( stampa, televisione, ed ogni mezzo di comunicazione ) ed anche nel corso di una partecipatissima conferenza stampa all'ARS. Successivamente alla data del post ed addirittura 10 giorni prima del suo annuncio, in una trasmissione televisiva, l'opinione del Presidente sulle Province era diversa. E poi, mi scusi, se le mie opinioni fossero state di mera posizione politica avrei dovuto adeguarmi alle posizioni del PD  e del Presidente. Le motivazioni sono coerenti con "le mie idee politiche" e con le ragioni molte delle quali sono contenute nel post precedente che contiene le considerazioni del Presidente dell'URPS e dell'UPI. Spero di essere stato chiaro con la speranza che questo dibattito non si trasformi in una piacevole discussione a due.
    « Ultima modifica: 09:20:58 am, 22 Marzo 2013 da carmelo spataro »

    Offline a.merenda

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    Re:ABOLIZIONE PROVINCE
    « Risposta #18 il: 11:00:36 am, 22 Marzo 2013 »
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  • pare che l'abolizione delle province scompagini assetti ed equilibri politici consolidati nel tempo

    sentivo, ad esempio, a proposito dell' "unione" fra Caltagirone, Gela e Piazza Armerina....
    Il blocco declasserebbe sia Enna che Caltanissetta, ad esempio


    Ora, dando per assodato il timore di alcuni politici che vedono cadere tanti punti di riferimento su cui hanno basato la loro attività, direi che il nodo si può sciogliere solo su due dati:
    1) miglioramento da un punto di vista organizzativo
    2) risparmio in denari

    in entrambi i casi si tratta di riduzione dei costi


    Ed il punto sta proprio quà: non è tanto dare ragione ad una o l'altra delle fazioni pro e contro province, bensì individuare un'idea di Italia (e Sicilia) futura...


    La mia: l'Italia dei Comuni - con relativa applicazione del principio dell'autonomia finanziaria sancito dal Titolo V Cost, art. 119.

    Si badi bene: quest'articolo non è ancora stato applicato visto  il blocco del federalismo fiscale (sulla quale riforma avrei da ridire poichè in luogo della regione come cardine della trasformazione dovrebbe esserci il Comune.)
    Dunque un'autonomia (dal basso) che contempli una forte responsabilità sia degli amministratori locali che sbagliano sia in termini di tetto massimo alla perequazione da parte dello stato centrale.



    Tutti argomenti, questi che dovrebbero affrontarsi mettendo mano alla riforma delle istituzioni. Una sorta di costituente post II guerra mondiale.

    Solo che la guerra non è ancora finita, temo


    A tal proposito occhio a Massimo Fini di qualche tempo fa che parla con Grillo: http://www.beppegrillo.it/2011/05/la_democrazia_s_1.html

    La cosa che mi fa più rabbia è che quando si parla di questi temi le c.d. eminenze grigie della fu sinistra derubricano il tutto come "fare filosofia" (nell'accezione negativa, ovviamente).

    E quindi andiamo avanti così. Complimenti
    mentre anche i muri stanno capendo quel che dice il buon Ascanio: http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/22/ascanio-celestini-siamo-contro-a-prescindere-nessuno-ci-rappresenta/538430/

    Offline a.merenda

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    Re:ABOLIZIONE PROVINCE
    « Risposta #19 il: 11:21:40 am, 22 Marzo 2013 »
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  • quindi dopo il feudalesimo finanziario di cui sopra una nuova Italia dei Comuni, quindi il Risorgimento

    http://bur.rcslibri.corriere.it/libro/4402_italia_dei_comuni_montanelli_gervaso.html

    questa volta all'interno di una cornice europea, però

    dunque fine dello stato nazione ed inizio della discussione sull'applicazione concreta della governance globale

    ps: non credo nella visione fantasiosa di Casaleggio (vedasi filamato su "Gaia" quale sua visione del futuro) bensì al cosmopolitismo kantiano

    (specifico per evitare appunti fuoriluogo)

    Offline Lelios

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    Re:ABOLIZIONE PROVINCE
    « Risposta #20 il: 10:53:24 am, 23 Marzo 2013 »
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  • Buongiorno,
    leggo con interesse e la stampa locale e nazionale e i vostri commenti su questo topic e quello che ho inteso capire è che la totalità di voi, stampa compresa, ragiona solamente in termini di "opportunità".

    Opportunità politica per alcuni che difendono l' istituzione provincia regionale come strumento necessario di democrazia partecipata e avversano l' istituto "liberi consorzi" come una duplicazione degli enti intermedi che tanto il governo Crocetta vorrebbe abolire.

    Opportunità economica per altri che dall' abolizione delle province troverebbero un gruzzoletto di soldi pubblici regionali da destinare ad altri settori, come ad esempio la creazione di un reddito minimo di cittadinanza (per dirla alla grillina) o giù di lì.

    Opportunità funzionale per altri, ovverosia come si trasferirebbero e a chi le funzioni che in questo momento esercita le provincia, soprattutto in capo a viabilità, edilizia scolastica e beni culturali ?

    Con dispiacere devo constatare però che nessuno di noi Siciliani o Italiani in genere, ha tentato di spostare il ragionamento in termini di LEGALITA'. Attenzione non legalità nel senso di contrasto al crimine, alle mafie o al racket (principio di fondamentale osservanza per qualsiasi società che si definisca civilie) quì fuori contesto, ma legalità nel senso di ossequio al "principio di legalità", uno dei caratteri essenziali dello stato di diritto.

    Per via analogica, si trasferisce il principio di legalità formale e sostanziale dallo Stato alla Regione, ancor più autonoma e dotata di Statuto autonomo di formazione pre Costituzionale e assorbito dall' ordinamento italiano come norma di rango superiore (L.Cost n 2 del 1948).

    Il principio di legalità formale stabilisce che : l'amministrazione pubblica non ha altri poteri se non quelli conferiti dalla legge. (fonte Okpedia.it)
    Il principio di legalità sostanziale stabilisce che: lo Stato deve esercitare il potere nei limiti e nelle modalità prescritte dalla legge. (Okpedia.it)

    Ora, facendo tesoro del dettato di questi 2 principi in cui si suddivide il principio di legalità e considerando lo stesso come principio fondamentale dell' ordinamento (come vorrebbero i giudici costituzionali) ancorchè implicitamente costituzionalizzato (come dichiarato da una parte della dottrina) o esplicitamente costituzionalizzato (come individuato da un' altra parte della dottrina nell' art 23 cost), si può ben intendere come lo Statuto siciliano abbia rispetto alle leggi regionali e rispetto alla composizione degli enti locali regionali, carattere di fonte gerarchica superiore e pertanto ispiratrice di ossequioso rispetto.

    Lo Statuto siciliano all' art 15 parla espicitamente di soppressione delle province, del resto trovo molto limitata e scarsa di contenuto la tesi che "provincia regionale" sia qualcosa di diverso rispetto a "provincia" come se un aggettivo, "regionale" in questo caso possa cambiare la natura del nome a cui si riferisce.

    Pertanto la battaglia del presidente Crocetta e del M5S in Sicilia si colora non solo di opportunità a cui tutti fanno riferimento, ma soprattutto di "legalità" principio del quale purtroppo troppo spesso facciamo a meno.

    Naturalmente questa è solo la mia opinione.

    Saluti

    Offline a.merenda

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    Re:ABOLIZIONE PROVINCE
    « Risposta #21 il: 18:39:11 pm, 24 Marzo 2013 »
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  • hai senz'altro ragione ma la questione relativa al principio di legalità legato alla vicenda delle province deve essere inquadrata nell'ottica di:

    - approvazione della Costituzione italiana subito dopo quella dello Statuto siciliano
    - funzionalità politica originaria (vedasi ruol del Prefetto come longa manus del Governo con ben maggiore rilevanza rispetto ad oggi)

    dunque d'accordo con quello che evidenzi ma, a mio parere, la vicenda va inquadrata sotto diversi punti di vista


    inoltre, come mi insegni, attorno al concetto di legge girano i famosi principi interpretativi quale quello analogico e/o cronologico he hanno tenuto su la querelle politico giuridica tra Sicilia e stato centrale

    personalmente sono uno di quelli che pensano che la Sicilia totalmente autonoma ci avrebbe regalato maggior benessere e che un'eventuale "legame" con l'Italia avrebbe dovuto passare solo ed esclusivamente per un accordo di tipo confederativo

    Detto questo la situazione oggi è diversa ed il principio di legaità da te suggeritoci pone nuove questioni soprattutto nell'ambto del rapporto fra territori nell'impalcatura istituzionale dell'Eurpa che verrà...(se ve ne sarà una!)


    Offline Lelios

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    Re:ABOLIZIONE PROVINCE
    « Risposta #22 il: 18:05:50 pm, 25 Marzo 2013 »
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  • Io penso che la questione conflitto tra l' art. 114 Cost e lo statuto siciliano sia facilmente risolvibile a favore dell' ultimo facendo riferimento ai dettami dell' art. 116 Cost. il quale parla di particolari forme di autonomia adottati con legge costituzionale come lo statuto

    La questione principio cronologico, credo possa essere superata adottando il principio della competenza legislativa residuale in capo alle regioni e in particolare alla nostra regione dotata di particolare autonomia.

    I predellini dell' isola parlano già di riforma anticostituzionale, ma non dicono il perchè. Sarebbe proficuo per la discussione che qualcuno di loro ci spiegasse le ragioni giuridiche delle loro dichiarazioni, non solo quelle politiche.

     

     

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