Autore: negi Topic: Intesa tra Fondazione Fava e MIUR- iniziative culturali e sociali su G.FAVA  (Letto 2546 volte)

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Qualche nostro concittadino, in questi concitati giorni preelettorali a Palazzolo, in un commento pubblico sulla politica italiana e locale, erroneamente informato e non conoscendo i fatti, affermava di considerare l'opera svolta annualmente dalla Fondazione, dal Coordinamento Fava Palazzolo e da tante associazioni in ricordo  di Giuseppe Fava "un convegno annuale (l'unico che si tiene a Palazzolo) di dubbio valore rievocativo......." immagianiamo solo perchè la Fondazione e il Coordinamento hanno richiesto il patrocinio degli eventi all'attuale amministrazione. E io oggi mi sento di dire, senza paura di essere smentito, che se c'è questo accordo tra Fondazione Fava e Ministero dell'Istruzione una non trascurabile parte è anche merito dei ragazzi di Palazzolo, della sua comunità e dalle scuole che hanno seguito con interesse e partecipazione tutte le iniziative promosse, di riconosciuta valenza nazionale e di grande valore culturale,  anche per il prestigio degli ospiti, in questi anni a Palazzolo in memoria di Giuseppe Fava....per questo mi sento di ringraziare tutti voi.....Grazie, grazie, grazie.........

Il Ministero dell’istruzione ha firmato un’intesa con la Fondazione Giuseppe Fava, il giornalista ucciso dalla mafia a Catania il 5 gennaio 1984.
La figlia di Fava e un funzionario del Miur hanno sottoscritto l’accordo che prevede iniziative culturali e civili per ricordare nelle scuole italiane il cronista ucciso dal potere politico-mafioso.

Da qui al 5 gennaio 2014 (anniversario del delitto Fava), tutte le scuole italiane potranno studiare le cose dette e scritte da Pippo Fava, faranno lezioni con esperti, scriveranno articoli, gireranno video, scatteranno foto.
Fava ha scritto: “A che serve vivere se non si ha il coraggio di lottare?”. Lo faceva dire a un suo personaggio nella commedia “la Violenza”. E questo fu lo spirito del giornale, lottare per la verità, che animò la redazione dei ragazzi de “I Siciliani”, la rivista che Fava fondò nel 1982 dando l’occasione di imparare un mestiere liberamente a una decina di ragazzi italiani.
Fondazione Fava e Miur cercheranno di dare ai ragazzi italiani l’occasione di studiare (fuori dai testi) la figura di un giornalista libero, un grande educatore civile, un appassionato cronista. “Apri la finestra sulla tua città e racconta dove vedi traccia di mafie”. Sarà questo - più o meno - il titolo del bando intitolato a Fava e l’Ansa.it accoglierà i lavori delle scuole che aderiranno al bando del Miur. Poi, a gennaio, Catania diventerà capitale delle scuole italiane. Come Palermo per il 23 maggio.

p.s. nei prossimi giorni contatterò la Fondazione per far si che anche Palazzolo possa essere protagonista di questa iniziativa.

Il video che vi propongo di vedere collegandovi al link che segue è stato girato a Palazzolo il 20 dicembre 1983 dal nostro concittadino  Enzo Mormina e reidtato e pulito da Nomadica.

https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=eMOABDHT6fM
« Ultima modifica: 16:00:43 pm, 28 Aprile 2013 da negi »

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Ecco l'intero articolo scritto da da Antonio Roccuzzo, uno dei ragazzi de "ISiciliani", oggi caporedattore al TG de La7....

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/19/miracoli-civili-la-memoria-di-fava-e-il-ministero-dei-ragazzi/534958/

Miracoli civili: la memoria di Fava e il ministero dei ragazzi
di Antonio Roccuzzo | 19 marzo 2013




Ieri in una stanza di un palazzone romano di viale Trastevere è successo un piccolo “miracolo” civile. La parola – mi rendo conto da ateo convinto – va fin troppo di moda, dopo l’irruzione in scena di papa Francesco, ma qui non c’è nulla di cattolico, state tranquilli. Anche se di miracoli così ce ne sono tanti tra le pieghe nascoste d’Italia e molti altri ne dovrebbero accadere.

E’ accaduto, e io ne sono stato testimone, che il Ministero dell’istruzione ha firmato un’intesa con la Fondazione Giuseppe Fava. Elena Fava, la figlia del giornalista ucciso dalla mafia a Catania il 5 gennaio 1984 e mio maestro di giornalismo, e la professoressa Giovanna Boda, responsabile del dipartimento dello studente del Miur, hanno messo la firma sotto sette fogli di carta. “Da oggi ci siamo alleati”, ha detto una sorridente “burocrate” che non ha nulla di burocratico nei toni e nelle parole.

Il miracolo è questo: 30 anni (quasi) dopo l’assassinio di Fava un pezzettino dello Stato si è accorto di questo luogo della civiltà italiana, la Fondazione Fava, e le ha porto la mano, facendo proprio questo “esempio civile”. Per fare iniziative e cultura insieme, mettendo tutte le scuole italiane nella condizione di ricordare (senza retorica) un cronista ucciso dal potere politico-mafioso siciliano e italiano. Non era mai successo finora, non c’era stato nessun brandello di Stato (tribunali a parte) che, dal 1984 a oggi, avesse dato questo segno concreto di voler tutelare questa memoria e di darle lo spazio di esprimersi uscendo dai suoi confini.

In cosa consisterà questa “santa” e civile alleanza? Accadrà che da qui al 5 gennaio 2014 (anniversario del delitto Fava), tutte le scuole italiane potranno studiare le cose dette e scritte da Pippo Fava, faranno lezioni con esperti, scriveranno articoli, gireranno video, scatteranno foto.

Fava ha scritto: “A che serve vivere se non si ha il coraggio di lottare?”. Lo faceva dire a un suo personaggio nella commedia “la Violenza”. E questo fu lo spirito del giornale, lottare per la verità, che animò la redazione dei ragazzi de “I Siciliani”, la rivista che Fava fondò nel 1982 dando l’occasione di imparare un mestiere liberamente (e come si potrebbe farlo senza?) a una decina di ragazzi italiani.

Per me e per gli altri compagni di quella avventura giovanile fu l’attimo fuggente, l’occasione di provare a scrivere ed esprimersi liberi. Un privilegio per un cronista italiano, una grande scuola di vita e una splendida bottega dove apprendere un mestiere.

Ecco, lo spirito di questa alleanza tra Fondazione Fava e Miur è proprio questo: dare ai ragazzi italiani l’occasione di studiare (fuori dai testi) la figura di un giornalista libero, un grande educatore civile, un appassionato cronista. “Apri la finestra sulla tua città e racconta dove vedi traccia di mafie”. Sarà questo – più o meno – il titolo del bando intitolato a Fava e l’Ansa.it accoglierà i lavori delle scuole che aderiranno al bando del Miur. Poi, a gennaio, Catania diventerà capitale delle scuole italiane. Come Palermo per il 23 maggio.

Perché i miracoli civili hanno i loro esempi e i loro nomi da proporre per far camminare le idee.

Ragazzi di tutte le scuole d’Italia, datevi da fare a scrivere. Fava avrebbe creduto in voi. Come – 30 anni fa – credette in me, in Claudio, in Michele, in Elena, Rosario, Riccardo, Sebastiano, Lillo, Fabio e in tutti quelli che sono venuti dopo. 

 

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