Autore: stefano.pattavina Topic: Raccolta firme per proposta di legge di iniziativa popolare - Comune di Sortino  (Letto 6404 volte)

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Offline stefano.pattavina

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E' possibile firmare presso l'Ufficio Elettorale del Comune di Sortino dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 13. http://www.eutanasialegale.it/

Ben oltre la metà degli italiani, secondo ogni rilevazione statistica, è a favore dell'eutanasia legale,
per poter scegliere, in determinate condizioni, una morte opportuna invece che imposta nella
sofferenza. I vertici dei partiti e la stampa nazionale, invece, preferiscono non parlarne: niente
dibattiti su come si muore in Italia, tranne quando alcune storie personali si impongono: Eluana e
Beppino Englaro, Giovanni Nuvoli, i leader radicali Luca Coscioni e Piero Welby.
Oggi, chi aiuta un malato terminale a morire - magari un genitore o un figlio che implora di porre
fine alla sofferenza del proprio caro - rischia molti anni di carcere. Il diritto costituzionale a non
essere sottoposti a trattamenti sanitari contro la propria volontà è costantemente violato, anche solo
per paura, o per ignoranza. La conseguenza è il rafforzamento della piaga tanto dell'eutanasia
clandestina che dell'accanimento terapeutico.
Per rimediare a questa situazione, proponiamo poche regole e chiare, che stabiliscano con
precisione come ciascuno possa esigere legalmente il rispetto delle proprie decisioni in materia di
trattamenti sanitari, ivi incluso il ricorso all'eutanasia.

“Rifiuto di trattamenti sanitari e liceità dell'eutanasia”

Articolo 1
Ogni cittadino può rifiutare l’inizio o la prosecuzione di trattamenti sanitari, nonché ogni tipo di
trattamento di sostegno vitale e/o terapia nutrizionale. Il personale medico e sanitario è tenuto a
rispettare la volontà del paziente ove essa:
1) provenga da soggetto maggiorenne;
2) provenga da un soggetto che non si trova in condizioni, anche temporanee, di incapacità di
intendere e di volere, salvo quanto previsto dal successivo articolo 3;
3) sia manifestata inequivocabilmente dall’interessato o, in caso di incapacità sopravvenuta, anche
temporanea dello stesso, da persona precedentemente nominata, con atto scritto con firma
autenticata dall’ufficiale di anagrafe del comune di residenza o domicilio, “fiduciario per la
manifestazione delle volontà di cura”.

Articolo 2
Il personale medico e sanitario che non rispetti la volontà manifestata dai soggetti e nei modi
indicati nell’articolo precedente è tenuto, in aggiunta ad ogni altra conseguenza penale o civile
ravvisabile nei fatti, al risarcimento del danno, morale e materiale, provocato dal suo
comportamento.

Articolo 3
Le disposizioni degli articoli 575, 579, 580 e 593 del codice penale non si applicano al medico ed al
personale sanitario che abbiano praticato trattamenti eutanasici, provocando la morte del paziente,
qualora ricorrano le seguenti condizioni:
1) la richiesta provenga dal paziente, sia attuale e sia inequivocabilmente accertata;
2) il paziente sia maggiorenne;
3) il paziente non si trovi in stato, neppure temporaneo, di incapacità di intendere e di volere, salvo
quanto previsto dal successivo articolo 4;
4) i parenti entro il secondo grado e il coniuge con il consenso del paziente siano stati informati
della richiesta e, con il consenso del paziente, abbiano avuto modo di colloquiare con lo stesso;
5) la richiesta sia motivata dal fatto che il paziente è affetto da una malattia produttiva di gravi
sofferenze, inguaribile o con prognosi infausta inferiore a diciotto mesi;
6) il paziente sia stato congruamente ed adeguatamente informato delle sue condizioni e di tutte le
possibili alternative terapeutiche e prevedibili sviluppi clinici ed abbia discusso di ciò con il
medico;
7) il trattamento eutanasico rispetti la dignità del paziente e non provochi allo stesso sofferenze
fisiche. Il rispetto delle condizioni predette deve essere attestato dal medico per iscritto e
confermato dal responsabile della struttura sanitaria ove sarà praticato il trattamento eutanasico .

Articolo 4
Ogni persona può stilare un atto scritto, con firma autenticata dall’ufficiale di anagrafe del comune
di residenza o domicilio, con il quale chiede l’applicazione dell’eutanasia per il caso in cui egli
successivamente venga a trovarsi nelle condizioni previste dall’art. 3, comma 5 e sia incapace di
intendere e volere o manifestare la propria volontà, nominando contemporaneamente, nel modo
indicato dall’art. 1, un fiduciario, perché confermi la richiesta, ricorrendone le condizioni.
La richiesta di applicazione dell’eutanasia deve essere chiara ed inequivoca e non può essere
soggetta a condizioni. Essa deve essere accompagnata, a pena di inammissibilità, da
un’autodichiarazione, con la quale il richiedente attesti di essersi adeguatamente documentato in
ordine ai profili sanitari, etici ed umani ad essa relativi.
Altrettanto chiara ed inequivoca, nonché espressa per iscritto, deve essere la conferma del
fiduciario.
Ove tali condizioni, unitamente al disposto di cui al precedente art. 3, comma 7 siano rispettate,
non si applicano al medico ed al personale sanitario che abbiano attuato tecniche di eutanasia,
provocando la morte le paziente, le disposizioni degli articoli 575, 579, 580 e 593.

Offline a.merenda

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favorevole


non sarebbe meglio fare un banchetto?

in P.zza G.Verga domenica 9 c'è il mercatino dell'usato di mattina. Quindi un bel pò di gente. Io sarò lì, disponibile a dare una mano

Offline negi

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Io suggerisco di fare un coordinamento della zona montana, che si occupi oltre che di questa L.I.P., per la quale sono strafavorevole, anche di quella Rifiuti Zero. Costituiamo un comitato che si occupi di portare avanti le pratiche della partecipazione, un esempio valido è anche quello di Canicattini sulla delibera dell'Anagrafe degli Eletti......sulla scia dei referendum del 2011 (Acqua Pubblica e Nucleare). Dobbiamo unire le nostre forze, quella di cittadini consapevoli, che vogliono cambiare il corso delle cose... Gli amministratori avveduti non disdegnano gli aiuti che arrivano dalla comunità, negli statuti comunali sono presenti articoli sulla partecipazione e trasparenza, ampliamoli, rinnoviamoli, utilizziamoli....per cui vediamoci, sentiamoci agiamo......

Offline Nello Bongiovanni

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LA VITA LA PUO' TOGLIERE SOLAMENTE GESU' CRISTO.....


E' possibile firmare presso l'Ufficio Elettorale del Comune di Sortino dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 13. http://www.eutanasialegale.it/

Ben oltre la metà degli italiani, secondo ogni rilevazione statistica, è a favore dell'eutanasia legale,
per poter scegliere, in determinate condizioni, una morte opportuna invece che imposta nella
sofferenza. I vertici dei partiti e la stampa nazionale, invece, preferiscono non parlarne: niente
dibattiti su come si muore in Italia, tranne quando alcune storie personali si impongono: Eluana e
Beppino Englaro, Giovanni Nuvoli, i leader radicali Luca Coscioni e Piero Welby.
Oggi, chi aiuta un malato terminale a morire - magari un genitore o un figlio che implora di porre
fine alla sofferenza del proprio caro - rischia molti anni di carcere. Il diritto costituzionale a non
essere sottoposti a trattamenti sanitari contro la propria volontà è costantemente violato, anche solo
per paura, o per ignoranza. La conseguenza è il rafforzamento della piaga tanto dell'eutanasia
clandestina che dell'accanimento terapeutico.
Per rimediare a questa situazione, proponiamo poche regole e chiare, che stabiliscano con
precisione come ciascuno possa esigere legalmente il rispetto delle proprie decisioni in materia di
trattamenti sanitari, ivi incluso il ricorso all'eutanasia.

“Rifiuto di trattamenti sanitari e liceità dell'eutanasia”

Articolo 1
Ogni cittadino può rifiutare l’inizio o la prosecuzione di trattamenti sanitari, nonché ogni tipo di
trattamento di sostegno vitale e/o terapia nutrizionale. Il personale medico e sanitario è tenuto a
rispettare la volontà del paziente ove essa:
1) provenga da soggetto maggiorenne;
2) provenga da un soggetto che non si trova in condizioni, anche temporanee, di incapacità di
intendere e di volere, salvo quanto previsto dal successivo articolo 3;
3) sia manifestata inequivocabilmente dall’interessato o, in caso di incapacità sopravvenuta, anche
temporanea dello stesso, da persona precedentemente nominata, con atto scritto con firma
autenticata dall’ufficiale di anagrafe del comune di residenza o domicilio, “fiduciario per la
manifestazione delle volontà di cura”.

Articolo 2
Il personale medico e sanitario che non rispetti la volontà manifestata dai soggetti e nei modi
indicati nell’articolo precedente è tenuto, in aggiunta ad ogni altra conseguenza penale o civile
ravvisabile nei fatti, al risarcimento del danno, morale e materiale, provocato dal suo
comportamento.

Articolo 3
Le disposizioni degli articoli 575, 579, 580 e 593 del codice penale non si applicano al medico ed al
personale sanitario che abbiano praticato trattamenti eutanasici, provocando la morte del paziente,
qualora ricorrano le seguenti condizioni:
1) la richiesta provenga dal paziente, sia attuale e sia inequivocabilmente accertata;
2) il paziente sia maggiorenne;
3) il paziente non si trovi in stato, neppure temporaneo, di incapacità di intendere e di volere, salvo
quanto previsto dal successivo articolo 4;
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della richiesta e, con il consenso del paziente, abbiano avuto modo di colloquiare con lo stesso;
5) la richiesta sia motivata dal fatto che il paziente è affetto da una malattia produttiva di gravi
sofferenze, inguaribile o con prognosi infausta inferiore a diciotto mesi;
6) il paziente sia stato congruamente ed adeguatamente informato delle sue condizioni e di tutte le
possibili alternative terapeutiche e prevedibili sviluppi clinici ed abbia discusso di ciò con il
medico;
7) il trattamento eutanasico rispetti la dignità del paziente e non provochi allo stesso sofferenze
fisiche. Il rispetto delle condizioni predette deve essere attestato dal medico per iscritto e
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Articolo 4
Ogni persona può stilare un atto scritto, con firma autenticata dall’ufficiale di anagrafe del comune
di residenza o domicilio, con il quale chiede l’applicazione dell’eutanasia per il caso in cui egli
successivamente venga a trovarsi nelle condizioni previste dall’art. 3, comma 5 e sia incapace di
intendere e volere o manifestare la propria volontà, nominando contemporaneamente, nel modo
indicato dall’art. 1, un fiduciario, perché confermi la richiesta, ricorrendone le condizioni.
La richiesta di applicazione dell’eutanasia deve essere chiara ed inequivoca e non può essere
soggetta a condizioni. Essa deve essere accompagnata, a pena di inammissibilità, da
un’autodichiarazione, con la quale il richiedente attesti di essersi adeguatamente documentato in
ordine ai profili sanitari, etici ed umani ad essa relativi.
Altrettanto chiara ed inequivoca, nonché espressa per iscritto, deve essere la conferma del
fiduciario.
Ove tali condizioni, unitamente al disposto di cui al precedente art. 3, comma 7 siano rispettate,
non si applicano al medico ed al personale sanitario che abbiano attuato tecniche di eutanasia,
provocando la morte le paziente, le disposizioni degli articoli 575, 579, 580 e 593.
--------
Vi sono momenti, nella Vita, in cui tacere diventa una colpa e parlare diventa un obbligo.
Un dovere civile, una sfida morale, un imperativo categorico al quale non ci si può sottrarre.

Offline donatella

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Della mia vita... e quindi della mia morte...caro Nello decido io!

Offline Lelios

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Favorevole, andrò a firmare!

Offline carmelo spataro

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Sbaglieremmo se pensassimo di fare dei temi etici, come quello dell'eutanasia, una battaglia ideologica o peggio ancora partitica. Mi professo un cattolico laico e cerco sempre di affronatre le questioni eticamente sensibili non con spirito " confessionale "cioè in modo ideologico tipico di chi affronta le questioni della vita dell'uomo solo ed esclusivanmente dal punto di vista della propria appartenenza religiosa. Purtroppo in Italia molti temi sono condizionati spesso da atteggiamenti tipici di chi intende "ingraziarsi" il gradimento del potere della Chiesa. Io sono profondamente rispettoso di chi ha una idea diversa dalla mia ma allo stesso tempo penso che un Stato laico debba regolamentare la propria società non con spirito irriguardoso verso i temi religiosi ma neanche con spirito di soggezione o condizionamento di una professione religiosa. I grandi temi etici come quello del divorzio, delle unioni civili ed anche quelli dell'eutanasia regolata da pricipi rigidi, devono essere lasciati al libero convincimento del legislatore e sottratti alle indicazione degli orientamenti dei propri partiti. Insomma il legislatore finora è sempre stato tirato dalla giacca da un lato e dall'altro facendo dell'Italia uno stato confessionale e non laico. Condizione che personalmente non condivido !!

Offline a.merenda

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"cattolico laico" ancora non l'avevo sentita...




Offline carmelo spataro

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Significa che sono un cristiano di fede cattolica ma che vive la propria fede con spirito laico cioè non rigidamente ingabbiato nelle regole confessionali della propria religione . Libero stato in libera chiesa ! Forse confondi laico con ateo ! Spero di essere stato chiaro !

Offline a.merenda

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semmai un cattolico di fede cristiana. Comunque, fa lo stesso. Ho capito.

Riguardo al "libero stato in libera chiesa" sarei più per "libero cittadino con libera spiritualità in libera comunità"..ma questa è un'altra storia

Una sola cosa non mi è chiara: c'è la firma di Carmelo Spataro sul documento oppure no?



Offline Franco Nero

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Se in Italia siamo nel medioevo dei diritti civili lo dobbiamo esclusivamente al cincischiare dei celeberrimi politici cattolici laici, che con il paravento della separazione della vita religiosa da quella politica hanno di fatto inquinato la laicità dello stato e dei partiti. Anche la DC  sosteneva questa separazione, ma di fatto si schierò contro l'aborto e il divorzio, prendendo una sonora lezione etica dal popolo italiano, PER NON PARLARE DEL PD che grazie a gente come Fioroni, Binetti ed altri non è stato capace nemmeno di approvare i dico, una scimmiottatura delle unioni civili, quando oggi in Francia c'è persino il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Insomma, fino a quando ci saranno questi proclami definitori da parte dei politici tipo "sono un cattolico laico" vorrà dire che è lontana l'uscita da questo medioevo dei diritti.

Per il resto sono d'accordo, ovviamente, con Donatella: della mia vita e della mia morte decido soltanto io!!

Saluti

Offline carmelo spataro

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Io non sono nè Binetti nè Fioroni se è queso che Trinità alias Franco Nero vuol fare intendere. Io personalmente facevo, con i pantaloncini corti, le battaglie per il divorzio. Detto questo sostengo le battaglie per la libertà dell'individuo ed, entro determinati limiti, della sua autodeterminazione nonchè per la laicità dello Stato che non deve essere condizionato nella sua legislazione dalla presenza dei dettami della professione cattolica. Più chiaro di così si muore ! o vuoi apparire anche con me il rivoluzionario che comunque deve distinguersi ad ogni costo come quello che deve stare sempre piu a sinistra degli altri !!!!

Offline sete

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Dio c'è ... Ed è comunista. (Franca Rame)

Offline Franco Nero

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Qui il problema non è essere più rivoluzionario o più a Sinistra di altri, è una questione politica molto più semplice nel la quale il bipolarismo non si gioca tra destra e sinistra, ma tra progresso e conservatorismo e dove non può incunearsi -come invece fa- l'equilibrismo tutto italiano di una politica cattolicamente laica o se vuoi laicamente cattolica che di fatto impedisce lo svolgersi pieno del progresso delle istituzioni.

Offline donatella

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Oggi quando sono andata a firmare l'ho fatto pensando a SARA in stato vegetativo ormai da anni...lei non avrebbe voluto vivere così!

 

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