Acqua Bene Comune - Comitato Civico Val d'Anapo -

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Il Comitato Civico Val d’Anapo esprime la propria soddisfazione per il Consiglio Comunale  del prossimo 5 febbraio che prevede l’approvazione della petizione di iniziativa popolare da esso presentata  “Servizio idrico integrato quale servizio pubblico essenziale, privo di rilevanza economica”.
L’accesso all’acqua sarà riconosciuto nello statuto comunale, speriamo con voto unanime, come bene comune privo di rilevanza economica, un bene che non si può commercializzare, vendere e comprare, e l’acqua sarà così riconosciuta a Palazzolo come un diritto fondamentale di ogni essere vivente il cui valore non è quantificabile né può essere fonte di profitto.
Vogliamo ringraziare tutti i cittadini che hanno avuto la sensibilità di firmare, e tutti coloro che si sono prodigati per cercare le firme (in pochi giorni più di 400), dai semplici cittadini alle associazioni, questo è un  passo importante verso la democrazia partecipativa, e l’espressione da parte dei cittadini di Palazzolo Acreide in difesa di un bene comune inalienabile come l’acqua, il segno che lentamente si sta compiendo un processo di riavvicinamento tra istituzioni e sentire comune su un tema di vitale importanza come questo.
Già una settantina di comuni in Sicilia, di ogni colore politico, hanno deliberato in tal senso e per la legge, per l’adesione al Coordinamento nazionale degli enti locali per l’acqua bene comune,  per sottrarsi alla disciplina dell’art. 15 della legge 135 recentemente approvata dal governo Berlusconi  che impone per legge l’ingresso dei privati nella gestione delle risorse idriche.
Il comitato civico Val d’Anapo in futuro continuerà ad opporsi a questo scellerato progetto di mercificazione dei beni comuni che vuole sottrarre ai cittadini le risorse primarie e la stessa democrazia,  e si prodigherà sostenendo ed organizzando anche a Palazzolo la raccolta di firme per il referendum promosso dal forum italiano dei movimenti per l’acqua e da un ampio cartello di sigle, che vuole l’abrogazione degli articoli di legge che impongono la privatizzazione dell’acqua.
Per riaffermarne il valore di bene comune e diritto umano universale, rivendicare la gestione pubblica e partecipativa e per chiedere l’approvazione della legge di iniziativa popolare nazionale presentata nel 2007 e non ancora discussa in parlamento.
Nel momento in cui la crisi dell'economia diventa crisi della democrazia, nuove forme di agire cooperativo si affacciano all'orizzonte della vita politica. La sfida che ci attende consiste nel comprendere come questo porti non a una riduzione, ma ad un rafforzamento del potere di comunità e Amministrazioni; nel passare dal dominio delle ragioni elusive della politica alla rinascita di politiche inclusive della ragione e del bene comune.
Per questo il comitato civico Val d’Anapo cercherà di sfruttare al massimo gli artt. 38  (istanze-petizioni e proposte) e 39 (referendum consultivo) dello Statuto Comunale, per ridare voce ai cittadini e stimolarne la voglia di partecipazione.
Abbiamo già delle idee, sintetizzate in una decina di punti,  da introdurre nello statuto comunale in una sezione dedicata interamente alla democrazia diretta e partecipativa: elezione diretta del difensore civico, assemblea pubblica a richiesta dei cittadini, trasparenza nelle riunioni della giunta comunale, con sedute aperte al pubblico  e video trasmesse nel sito del comune, diario pubblico dell’assessore, in un blog collegato a quello del comune egli dovrà aggiornare quotidianamente il suo operato; possibilità per i cittadini di partecipare al consiglio comunale con domande e interventi, e poterlo fare anche collegati da casa attraverso internet, pensiamo anche alle petizione on-line e al Bilancio Partecipativo.