Autore: vincenzo perez Topic: Lettera aperta a Pippo Fava...  (Letto 4900 volte)

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Offline vincenzo perez

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Lettera aperta a Pippo Fava...
« il: 14:02:32 pm, 13 Aprile 2014 »
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  • Salve amici di Paraparlando. Ritorno qui dopo una lunga assenza... Per comunicarvi qualcosa che ho ricevuto e così ve la sottopongo, senza alterare nulla, perché credo meriti molto e potrà suscitare serie e doverose riflessioni... So quanto sia difficile oggi leggere... guardiamo solo stupide immagini, senza leggere... E stavolta farlo credo valga davvero la pena...

    Caro Pippo,
    ho da poco smesso di leggere il brano del libro "I Siciliani" che parla della tua Palazzolo, della tua amata Palazzolo. Libro oramai introvabile, purtroppo.
    Non ho mai avuto tempo e modo di dirtelo, ma sei proprio un gran figlio di buona donna... Ti invidio da morire... Invidio il tuo stile, il tuo modo di scrivere o descrivere i tuoi luoghi, i tuoi personaggi, i tuoi affetti, i tuoi sentimenti, i tuoi amori. E' quello che ho sempre desiderato e mai raggiunto: scrivere così bene da poter essere compreso dal mondo, nessuno escluso. E chi ha avuto modo di leggerti, ha indossato i tuoi occhi, perché hai l'assurda abilità di infilare i tuoi occhi nelle mie orbite e farmi vedere le cose come tu vuoi che io le veda. Sono pochissimi gli scrittori che riescono a farmi vivere le loro storie, i loro luoghi, i loro sapori... E tu sei uno di questi, maledetto bravo giornalista che come uno stupido ti sei fatto ammazzare, togliendomi di fatto la possibilità di crescere con te. E dovere mi impone di essere schietto. Manchi da tanto, tante cose sono cambiate nel mondo e nel tuo adorato paesello... E tante altre sono rimaste uguali spiccicate così come le hai lasciate.
    A leggere quanto hai scritto, c'è proprio da rimpiangere quell'isola felice che era Palazzolo, quella dei tuoi ricordi da bambino e quella che rivedevi nelle tue brevi visite da adulto. Vivere di ricordi o di rimpianti certo è impossibile. Vivere sognando ciò che non c'è più, è triste. Accontentarsi della mediocrità è peggio. Poiché nel tuo paesello si vive di questo.
    Dalla descrizione che ne fai si respira una genuinità che non c'è più, come non c'è in qualsiasi altra parte di mondo. Ma qui, a Palazzolo, era semplice poterla mantenere... Non pensi che io abbia ragione?
    Ti debbo però fare una piccola rimostranza. Perché non hai sfiorato l'aspetto "politico" proprio nel capitolo dedicato a Palazzolo? Se non sbaglio, erano gli anni degli "onorevoli", quelli che hanno reso grande Palazzolo. Gli anni dei lavori pubblici esasperati e delle tangenti ad essi legate, gli anni delle pensioni per tutti, quelli in cui si raccomandava anche la scopa, e si dava lavoro e posto fisso anche a chi risiedeva ormai al camposanto, sottoterra.
    Ma sai che la gente, il popolo, vive di pancia. Se il popolo non fosse così istintivo e indemoniato, tu saresti qui, ancora accanto a me. E ti dico di più. Poiché gli animali proteggono i loro cuccioli anche a costo della propria vita. Gli umani no. Gli umani lasciano sempre soli coloro che alzano la testa e dicono in tutta libertà quello che pensano. Gli umani lasciano sempre soli quelli che dicono scomode verità. Ne sai qualcosa.
    Invece di blindarti, invece di proteggerti, invece di formare un cordone umano davanti a quell'automobile dentro la quale ti hanno crivellato di colpi, ti hanno lasciato solo.
    E debbo purtroppo raccontarti che quegli anni non sono mai definitivamente tramontati.  Non ci sono più quegli onorevoli, ma quel vecchio modo di fare politica, di parlare solo alla pancia della gente, quel vecchio modo di gestire la cosa pubblica sono rimasti tali e quali. La politica, sai meglio di me, è il luogo dei numeri, il luogo dell'assalto all'ultimo voto, del ricatto dei consiglieri al sindaco, della spartizione del denaro pubblico, della tangente da pagare se mando gli operai della ditta in questo o quell'altro ristorante a mangiare, della tangente all'assessore per aver comprato questo e non quell'altro spettacolo. La politica è definitivamente deceduta. Tu hai lasciato un certo tipo di politica e di politici... Oggi è ancora peggio.
    E insieme a quella politica e a quei politici morti, è morta, per esempio, pure Palazzolo... Spero con questo di non rattristarti.
    Quando tu dici, nel capitolo dedicato alla bellezza, parlando di Palazzolo "Ecco, questo è il corso del paese, la strada più amabile che io conosca. Fiancheggiata da piccoli palazzi dell'Ottocento, essa scende dapprima in lievissimo declivio formando un'ampia curva e poi ricomincia a salire, sempre più ripida in rettifilo, fino quasi alla cima della montagna... Ogni sera, un'ora dopo il crepuscolo, la strada si anima improvvisamente di migliaia di persone che passeggiano quietamente come in un rito, le ragazze più belle sottobraccio, i tavoli dei bar affollati di studenti...", io ti dico "Ecco, questo è solo un ricordo".
    E se parli oggi con un tuo concittadino, sentirai ripetergli "Una volta il carnevale era bellissimo... Una volta il paese era pulitissimo... Una volta il paese era tranquillissimo... Una volta c'erano tanti forestieri... Una volta cadeva la neve... Una volta il caldo estivo era secco... Una volta era un paese di villeggianti... Una volta c'era tanto lavoro... Una volta i giovani non scappavano... Una volta... Una volta... Una volta...".
    Sai qual è il problema? Lo avrai già intuito. Non certo la crisi, banale giustificazione della politica altrettanto banale, incapace di tutto, dedita solo agli affaracci propri. Il problema è la delega politica alle persone sbagliate! O, meglio, la delega tout court. Nessuno si impegna personalmente. Delegando significa che non sei mai responsabile, sia del bene che del male. Peggio della delega non c'è nulla. Perché guarda caso, chi viene delegato ad amministrare è sempre l'immagine fedele della mediocrità dell'elettore. Per questo Palazzolo, la tua bella unica inimitabile Palazzolo è morta, sfiorita, invecchiata.
    Per questo i giovani vanno via, ma non solo in cerca di lavoro. Scappano perché non si tollera più la loro voglia di divertirsi spensieratamente, non si tollera la musica, non si tollera la loro gioia di vivere... Scappano nelle sere estive in cerca di nuove mete. E, peggio, scappano col cervello seppur presenti fisicamente, scappano ubriacandosi, tirando coca, fumando erba come in un tentativo estremo di spegnere il cervello.
    Ma non li condanno. I ragazzi sono il risultato positivo o negativo delle nostre azioni. Peggio, sono il risultato della nostra indifferenza, del nostro non-pensare-al-loro-futuro, anzi, del nostro averglielo disintegrato quel futuro.
    Ti dico una cosa: ai tuoi, ai miei tempi, e non parlo di secoli fa, quando entravi nella classe di un liceo qualsiasi, e chiedevi "Cosa vuoi fare da grande?", sentivi mille risposte, mille sogni, mille professioni, tanta voglia di fare della propria vita una gran bella avventura. Questo non accade più, scordatelo, tutto annullato, tutto azzerato.
    Dici una grande verità. Non c'è un solo individuo che arrivando a Palazzolo non se ne innamori. E, purtroppo, si vive di una rendita che sta esaurendosi, anzi si sopravvive. Si vive di "mi-accontento", di "vabbè-e-io-che-posso-farci", e non per la voglia di mostrare di avere delle qualità reali e metterle in atto. I politici si limitano a fare i funzionari pubblici, puri e semplici burocrati. La loro immaginazione è totalmente spenta. E la loro colpa più grande? Avere spento la passione nelle categorie economiche che sono il motore di una comunità.
    Palazzolo, la tua bella e amabile Palazzolo, dovrebbe aprirsi al mondo. Forse, non saprai del prestigioso riconoscimento conquistato "Patrimonio dell'Umanità"... Ma Palazzolo non era pronta per un riconoscimento simile. I tuoi concittadini avrebbero prima fatto bene a capire cosa significa "Patrimonio dell'Umanità"! Per non continuare a buttare cartacce a terra per strada, per tenerla pulita come lo era quando giocavi da bambino le tue partite di calcio. Avrebbero dovuto capire che Palazzolo andava "blindata", agghindata come l'attrice più bella al mondo. Avrebbero dovuto capire i giovani del sabato sera, che marciapiedi cosparsi di bottiglie di birra e bicchieri di plastica non possono fare di una città il "Patrimonio dell'Umanità". I commercianti, la politica, i cittadini tutti avrebbero dovuto capire l'importanza di una sana mummificazione della città, confezionata come il regalo più bello dentro la sua impossibile isola pedonale, per proteggerla, tutelarne la bellezza, migliorarne l'aspetto senza violentarla.
    L'altro giorno, dei turisti palesemente del nord, dicevano "Questa città è impossibile per i pedoni..." e mi sono vergognato. E mi vergogno tutte le volte che una mamma col suo passeggino fa la gimcana tra automobili, moto smarmittate, impedimenti di qualsiasi genere, con l'aggravante che una mamma col suo bambino sono cose sacre e non debbono dare la precedenza alle automobili come accade qui e in tanti altri luoghi di questo amato-odiato Sud!!!
    Vero, verissimo, dici bene "I cambiamenti e la civiltà di un popolo avvengono nell'arco di un tempo lungo..." Ma questo tempo non può essere interminabile!
    Adesso, perdonami, devo scappare. Mi farò sentire presto. Tuo perenne estimatore. 

    Offline SC

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    Re:Lettera aperta a Pippo Fava...
    « Risposta #1 il: 16:14:11 pm, 13 Aprile 2014 »
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  • Salve amici di Paraparlando. Ritorno qui dopo una lunga assenza... Per comunicarvi qualcosa che ho ricevuto e così ve la sottopongo, senza alterare nulla, perché credo meriti molto e potrà suscitare serie e doverose riflessioni... So quanto sia difficile oggi leggere... guardiamo solo stupide immagini, senza leggere... E stavolta farlo credo valga davvero la pena...


    beh ben tornato vincenzo finita dunque la stizza? meglio così sopratutto se cominci a scrivere in maniera + decente.

    se lo scritto non è veramente tuo sarebbe opportuno che ne indicassi l'autore, altrimenti siamo comunque liberi di pensare che sia tuo

    e ora aggiungo con tuo probabile disappunto le mie riflessioni ma a questo punto se sei tornato le avrai previste.
    anche io stimo come certamente saprai Giuseppe Fava , non a caso ho prodotto  un cortometraggio su una sua opera, non ne condivido le idee politiche  ma stimo moltissimo la sua spinta etica, condivisa fino al punto di costruire uno strumento come paraparlando.

    in quello che hai scritto per me ci sono elementi  che  a mio parere non vanno in profondità di fava.
    Chi era Fava ? quale è stata la sua etica caratterizzante? la lotta alla mafia  e la lotta alla mala politica? no

    non era questo ma era quello di dire apertamente quello che a suo parere era giusto o sbagliato

    di analizzarlo di capirlo ma di prendere posizione e dirlo.
    che so facciamo un esempio spicciolo e stupido? se uno viene minacciato  perché ha detto che in piazza si fa bordello con sottospecie di musica è giusto o non giusto dire che quelle minacce  sono sbagliate senza che questo faccia diventare le sue critiche giuste?
    e se uno dice ad un altro "che prima o poi qualcuno ti romperà i denti" secondo te eticamente bisogna dirlo che è sbagliato?

    si in paese qualcuno fa una violenza  , una "spinta" è giusto dire che è sbagliato o no?dimmi secondo Giuseppe Fava lo avrebbe detto o no?

    chi autorizzava Giuseppe Fava ad essere "il censore di un  paese" come catania?
    per  me l'autorizzazione ha un nome "certificato di coscienza"

    sai per chi ha questo certificato  diviene difficile stare zitti ma sopratutto viene accompagnato da un altro certificato quello della Verità a cui fava dedica l'etica del giornalismo.

    ora in questo scritto hai parlato di rimostranza nei confronti di fava  e della politica di palazzolo. ma visto che giuseppe fava era sicuramente un amante delle verità non può essere vero che anche la situazione politica di palazzolo a quel tempo non fosse  abbastanza distante dalle porcate che c'erano in altri posti in sicilia?

    è stato tutto oro per quarant'anni la politica a palazzolo? no sicuramente,è sicuramente esistita gente che otteneva un posto di lavoro per il figlio perché tagliava capelli  a mezzo paese e controllava un bel gruppo di voti e questo non era bello ne giusto
    ma da qui ad accostare la politica di un piccolo paese di provincia a quella di una città per cui i funzionari venivano "spinti" nel cemento ne passa un po.

    e inoltre se la politica di quel tempo faceva così schifo perché  c'è quella nostalgia dei "bei carnevali", dei "turisti" della pulizia etc.

    vero è, alcune cose apparentemente funzionavano meglio ma dipende dal concetto di funzionare,

    i carnevali erano partecipati ma i costi erano molto superiori, è facile ottenere la partecipazione se paghi mezzo paese.
    partecipare ad un gruppo non costava nulla praticamente se ti andava male riprendevi i soldi del vestito

    dirai ma c'era un ritorno turistico e io dico immagino di si , ma se ci spendi 10 per riprendere 5  non fai un buon affare

    il carnevale di palazzolo è stata una costosissima  invenzione che ora il comune fatica a sostenere.

    capisco la bellezza e lo sviluppo di una arte carristica che indubbiamente c'è stata e che è evidente nei carri degli anni 2000
    ma parliamoci chiaro se in quegli anni avessero speso in infrastrutture  forse oggi avremmo meno artisti della cartapesta ma avremmo  un economia molto e persone con un futuro meno incerto.

    se penso che il metano è stato attivato da soli 4 anni mi viene la rabbia con una serie di polemiche imbecilli sulla sua "utilità"

    nel nord'italia usano il metano dagli anni 50 è stato il fulcro del boom economico degli anni 60 e noi negli anni 80  pensavamo a ballare per 3 giorni l'anno.

    come vedi non ho difficoltà ad ammettere errori , la politica sbagliò perché segui troppo gli umori della gente dappertutto non solo a palazzolo anzi a palazzolo qualche cosa l'azzeccarono se in paesi vicina (vedi un realtà come florida) si è strutturata la mafia come clan mentre da noi fortunatamente no.


    Il dottore Andrea Musso si vanta giustamente di avere fatto i carnevale delle brasiliane del 1989  ma per me è entrato nella storia di questo paese per aver fatto in modo che tutti potessimo avere l'acqua corrente ogni giorno tutti giorni dell'anno e non come era quando ero bambino che in estate era RAZIONATA

    per l'intera stagione turistica del 1989 spese circa 200 milioni (di cui 80 per il carnevale) per darci l'acqua ogni giorno ne spese 120 di quella stagione turistica ci restano i ricordi  e qualche video  mentre con l'acqua ci laviamo ogni giorno  anche i nati dopo il 1989.

    se vuoi attraverso questa tabella
    http://xoomer.virgilio.it/ertpiv/stat.htm

    puoi farti il conto di quanto valgono i soldi quel tempo ora



    per il resto che dirti la solita storia dell'isola pedonale ma se ci tieni così tanto e pensi che ci sia un così tale sostegno popolare e visto che sai già un esperto di firme  perché  non sfrutti  l'art. 38 dello statuto comunale

    fai una petizione seria per richiedere un regolamento  indirizzata al consiglio comunale e non al sindaco e la porti in discussione servono 50 firme e tre responsabili

    Citazione
    Art. 38
    Istanze - Petizioni - Proposte
     
    I cittadini, singoli od associati, i comitati ed i soggetti collettivi in genere possono rivolgere al Sindaco o al Consiglio Comunale istanze, petizioni e proposte.
    L'istanza rappresenta la richiesta di intervento, dell'Amministrazione o del Consiglio Comunale, o di chiarimenti sulle motivazioni dell'adozione di un provvedimento, avente ad oggetto questioni di interesse generale o collettivo ad esclusiva competenza locale.
    Il Sindaco, ricevuta l’istanza, su relazione degli organi e/o degli uffici competenti, ha l'obbligo di esaminarla e di rispondere entro il termine di trenta giorni.
    Le istanze di competenza del Consiglio Comunale devono essere inserite all'ordine del giorno entro 30 giorni dal ricevimento.
    Le istanze vanno presentate in carta libera e con un minimo di 10 sottoscrizioni.
    La petizione rappresenta la formale domanda al Sindaco o al Consiglio Comunale per esporre comuni necessità e chiedere adeguati provvedimenti amministrativi, sottoscritta, con le medesime modalità per la presentazione dei referendum, da almeno cinquanta dei soggetti di cui all'art.1, ultimo comma, del presente Statuto.
    La petizione deve contenere l'indicazione di tre cittadini rappresentanti dei firmatari che devono preventivamente essere uditi dal Sindaco. Ove trattasi di argomenti di competenza del Consiglio Comunale, devono preventivamente essere uditi anche dal Presidente di tale organo.
    I termini di risposta sono gli stessi stabiliti ai commi 3 e 4 del presente articolo.
    Qualora il Sindaco o il Consiglio Comunale non ritengano di aderire all'indicazione contenuta nella petizione, la deliberazione conclusiva dell'esame deve essere espressamente motivata.

     tratto da
    http://www.comune.palazzoloacreide.gov.it/ev/hh_anteprima_argomento_home.php?idservizio=10014&idtesto=270&x=a6aecd4dd6188b2063fdb232660d74ae


    come vedi c'è un modo per usare le firme in maniera concreta  se ci credi così tanto usalo e ti fai rispondere ufficialmente
    « Ultima modifica: 17:10:25 pm, 13 Aprile 2014 da SC »
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    Re:Lettera aperta a Pippo Fava...
    « Risposta #2 il: 22:29:28 pm, 13 Aprile 2014 »
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  • La depressione – Un indovino mi disse (Tiziano Terzani)

    In quelle condizioni era naturale essere depresso, come è naturale che lo sia per chiunque abbia ancora un’idea di quel che la vita potrebbe essere e non è. La depressione diventa un diritto, quando uno si guarda attorno e non vede niente o nessuno che lo ispiri, quando il mondo sembra scivolare via in una gara di ottusità e di grettezza materialista. Non ci sono più ideali, non ci sono più fedi, non ci sono più sogni. Non c’è più niente di grande in cui credere; non un maestro a cui rifarsi.
    Raramente l’umanità è stata, come in questi tempi, priva di figure portanti, di personaggi di luce.
    Dov’è un grande filosofo, un grande pittore, un grande scrittore, un grande scultore? I pochi che vengono in mente sono soprattutto fenomeni di marketing.
    La politica, più di ogni altro settore della società, specie quella occidentale, è in mano ai mediocri, grazie proprio alla democrazia, diventata ormai un’aberrazione dell’idea originale quando si trattava di votare se andare o no in guerra contro Sparta e poi… di andarci davvero, andarci di persona, magari a morire. Oggi, per di più, democrazia vuol dire andare ogni quattro o cinque anni a mettere una croce su un pezzo di carta ed eleggere qualcuno che, proprio perché deve piacere a tanti, ha necessariamente da esser medio, mediocre e banale come sono sempre state tutte le maggioranze. Se mai ci fosse una persona eccezionale, qualcuno con delle idee fuori dal comune, con un qualche progetto che non fosse quello di imbonire tutti promettendo felicità, quel qualcuno non verrebbe mai eletto. Il voto dei più non lo avrebbe mai. E l’arte, quella scorciatoia alla percezione della grandezza? Anche lei non aiuta più la gente a capire l’essenza delle cose. La musica sembra ormai fatta per arrivare solo alle orecchie, non all’anima; la pittura è spesso un’offesa agli occhi; la letteratura, anche lei, è sempre più dominata dalle leggi del "mercato". E chi legge più di poesia? Il suo valore esaltante è stato dimenticato! Eppure una poesia può accendere nel petto un calore, forte come quello dell’amore. Una poesia, meglio di tutti i whiskies, meglio del Valium e del Prozac, potrebbe "tirare su", sollevare l’animo, perché alza il punto di vista da cui guardare il mondo. Quando ci si sente soli ci sarebbe da trovare più compagnia nel leggere dei bei versi che nell’accendere la televisione!

    P.S. Caro SC, ringraziandoti per il bentornato, spero di farti regalo gradito con questo brano di Terzani consigliatomi da un caro amico... A me è servito...
    « Ultima modifica: 23:00:28 pm, 13 Aprile 2014 da vincenzo perez »

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    Re:Lettera aperta a Pippo Fava...
    « Risposta #3 il: 00:08:43 am, 14 Aprile 2014 »
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  • si si tratta di un pezzo effettivamente  interessante, assumere come causa della depressione la sostanziale perdita di valore e di valori dell'informazione e cultura corrente è sicuramente una cosa su cui talvolta medito come penso capito a molti ma  che vedo che terzani esprime in maniera  sicuramente più efficace.

    c'è nell'analisi il limite della soggettività , per esempio quando terzani parla di mancanza di grandi filosofi a cui ispirarsi o artisti, onestamente ritengo che le figure di valore esistono vedi per esempio un karl popper, o artisti come kubrick nel cinema , e molti altri qualcuno ha visto  persino terzani come potenziale guida.

    è tuttavia vero che l'eccesso di informazione in un modo evidentemente non preparato a gestirla ha impedito  la capacità di selezione e di assimilazione determinando quella mediocrità collettiva che terzani denuncia.

    in pratica nonostante internet , nonostante la tv, i documentari i libri che costano sempre meno siamo sempre + ignoranti perché non si hanno capacità e metodo per discernere la notizia valutarla a priori e quindi si è + ignoranti e anche più pigri.

    c'è anche da dire che ad uno come terzani, figlio di operai laureato alla normale di pisa che non "sentiva sua quella famiglia" pur rispettandola molto, l'intero mondo doveva apparire per forza di cose mediocre, così come lo può apparire ad un umberto eco.

    ma sinceramente non capisco cosa ci azzecca tutto questo con quello per cui hai ricominciato a scrivere almeno che non sia la classica citazione per sentirsi più fighi in quanto si legge "terzani", ma sono certo che è solo la mia nota cattiveria a farmi pensare questo




    « Ultima modifica: 00:10:35 am, 14 Aprile 2014 da SC »
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    « Risposta #4 il: 12:52:05 pm, 14 Aprile 2014 »
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  • Non hai mai regalato un libro ad un amico??? Che ci trovi di strano??? Ti ho regalato un brano di libro per farmi perdonare la mia lunga assenza... Perché lo so che in fondo in fondo non sei cattivo... Vuoi apparire cattivello e furbetto... ma non lo sei... E chissà quanto ti sono mancato...!!! Ci divertiremo...  ;)

    Offline gilippo.dasparta

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    Re:Lettera aperta a Pippo Fava...
    « Risposta #5 il: 20:19:54 pm, 17 Maggio 2014 »
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  • Ma possibile che non troviate di meglio che pensare a demolire lapidi? E' un pezzo della nostra storia. Accettiamolo per quello che è. Per lo stesso principio miserabile bisognerebbe demolire il Colosseo e tutta via dei fori imperiali. Lo stesso teatro greco andrebbe raso al suolo perché Palazzolo ebbe dei sistemi mentali tipici degli spartani che stanno alla democrazia come il nazismo(leggete la STORIA, PER FAVORE). Dopo la battaglia dell'Assinaro 15mila ateniesi furono lasciati morire di fame di stenti e malattie nelle latomie di Siracusa, coadiuvati da Akray in questo massacro. Distruggiamo tutto allora anche il nostro pensiero e quello che non ci piace bruciamolo invece di criticarlo!! Ma vi pare discorso da gente civile? ma pensate a cose serie anziché a demolire pezzi della nostra storia.
    Buona serata.
    Salvo Figura

    Offline vincenzo perez

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    Re:Lettera aperta a Pippo Fava...
    « Risposta #6 il: 21:09:06 pm, 17 Maggio 2014 »
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  • Preg.mo sig. Figura, forse ha sbagliato a postare su questo argomento... Credo il suo intervento si riferisse alla lapide in piazza...

    Offline gilippo.dasparta

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    Re:Lettera aperta a Pippo Fava...
    « Risposta #7 il: 15:24:12 pm, 18 Maggio 2014 »
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  • Sì, si riferiva alla lapide in piazza. Mi scuso per l'errore, ma il senso del mio dire resta immutato. Ci sono cose MOOOLTO più serie su cui discutere e comunque non mi riferivo a lei Vincenzo ma all'altro interlocutore che strparla a sproposito. Forse è fuori dal tempo e dalla storia. L'epoca delle vendette è finita da tempo. E' ora di ricostruire dalle macerie di un paese che è stato culla di civiltà.
    Salvo

    Offline SC

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    Re:Lettera aperta a Pippo Fava...
    « Risposta #9 il: 10:14:44 am, 19 Maggio 2014 »
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  • immagino ci si riferisca a quqsto topic

    http://www.paraparlando.com/palazzolo_acreide/targa_esplicativa_sotto_la_lapide_fascista_al_comune_nel_giorno_della_liberazion_9657.0.html


    @Perfetto. Il topic è quello e il mio pensiero resta immutato con l'aggiunta che il giornalista salvatore Guglielmino, ottimo esternsore di "Palazzolo in maschera", stavolta ha toppato di brutto. Se cancellassimo ogni traccia della nostra storia credo che nemmeno... il nostro giornalista sarebbe mai nato! ;) :'(
    Una buona giornata.
    Salvo Figura

     

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