Il comitato Civico Val d'Anapo segue l'evolversi della ripubblicizzazione del servizio idrico in Sicilia, questo che segue è il report della conferenza stampa, diramato agli iscritti dal forum regionale, tenutesi alcuni giorni fa a Palermo, nella quale si presentava la proposta di legge di iniziativa popolare che anche il nostro comune ha deliberato, primo della provincia di SR, sulla spinta delle firme raccolte dal comitato....il comitato è in costante contatto con il forum nazionale e regionale, di recente ha chiesto all'amministrazione comunale che anche lo Statuto del nostro comune riconosca il Diritto umano all'acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico; Il comitato civico sarà impegnato anche nel referendum nazionale che sarà presentato nella manifestazione del 20 marzo prossimo a Roma.
135 Comuni ed una Provincia deliberano per la legge di ripubblicizzazione del servizio idrico in Sicilia.
Mercoledì 10 marzo si e svolta a Palermo presso la Sala Rossa di Palazzo dei Normanni, la conferenza stampa di presentazione della legge di ripubblicizzazione del servizio idrico in Sicilia.
Per la prima volta si utilizza lo strumento legislativo della proposta di legge di iniziativa consiliare, e l’Assemblea Regionale sarà chiamata a discutere della legge deliberata dai Comuni.
Questo strumento legislativo, L.R. 1/2004, prevede che per proporre un d.l. occorra, nell’arco di 90 giorni, la deliberazione di almeno 40 consigli comunali che rappresentino 500.000 abitanti. (10% popolazione).
il 4 dicembre, si sono tenuti in tutta l’Isola tanti Consigli comunali aperti e contemporanei per approvare la proposta di legge. A questo primo blocco di delibere ne sono seguite molte altre fino al 3 marzo.
Il risultato dell’iniziativa è straordinario.
135 Comuni delle nove province siciliane, e la Provincia Regionale di Messina hanno deliberato per la legge. Il numero di cittadini rappresentati supera il milione e 500mila abitanti, connotando l’iniziativa legislativa come una vera e propria rivoluzione dal basso, condivisa nei contenuti, aldilà delle appartenenze partitiche, da cittadini ed enti locali.
In una sala gremita, gli Amministratori che hanno promosso la legge si sono incontrati per presentare l’iniziativa alla stampa e per rilanciare con forza la battaglia per l’acqua pubblica in Sicilia.
Nella relazione introduttiva il sindaco di Palma di Montechiaro, Rosario Gallo, ha evidenziato il grande risultato che il coordinamento enti locali siciliano ha saputo concretizzare con la presentazione della legge, e con l’adesione al coordinamento nazionale degli enti locali per l’acqua bene comune, con il quale condivide e promuove le iniziative in campo.
In un passaggio introduttivo è stato posto l’accento sulla presenza di un refuso nella legge (art.8 comma 2) in evidente contraddizione con lo spirito della legge e la volontà dei comuni deliberanti. Tutti i presenti sono stati concordi nel rendere manifesta la volontà che le parole “società di capitale” vengano cassate in fase di audizione dei sindaci presentatari, nelle competenti commissioni parlamentari attraverso la presentazione di un documento esplicativo. Ma l’accento è stato posto innanzi tutto sulla necessità di difendere il contenuto interamente volto alla ripubblicizzazione del d.l. dalle possibili bordate in fase di discussione in Aula, ed al rischio che gli emendamenti possano stravolgerne il contenuto. Le Amministrazioni si sono dette determinate a vigilare su questo pericolo presenziando alla discussione in Aula Parlamentare, ed a rilanciare con forza la volontà espressa .
Durante la discussione sono state ascoltate le testimonianze degli Amministratori siciliani che hanno partecipato all’Assemblea Nazionale del Coordinamento dello scorso 6 marzo a Roma, ed è stata deliberata la partecipazione organizzata del Coordinamento siciliano, con delegazioni dei Sindaci e dei consigli comunali di tutte le province con fasce e gonfaloni, alla manifestazione indetta dal Forum dei movimenti per l’acqua, per il 20 marzo a Roma.
Ma si è anche proposto di rilanciare le iniziative locali con una grande manifestazione regionale.
Negli interventi dei Sindaci, dei Presidenti di consiglio e dei rappresentanti del forum regionale, si è evidenziata la necessità, a presentazione avvenuta, di continuare a sollecitare tutti gli altri Comuni e Province della Regione a deliberare per la legge, e di lanciare il disegno di legge anche per iniziativa popolare per coinvolgere tutti i cittadini, e rendere ineludibile per il Governo Regionale la volontà popolare espressa.
L’Assemblea si è conclusa con l’individuazione di un gruppo di coordinamento delle iniziative in corso, composto da un sindaco ed un consigliere per provincia, al quale è stato dato mandato di richiedere un incontro urgente con il Presidente dell’Assemblea Regionale, con i Capigruppo Parlamentari, e con l’Assessore preposto.
Con la presentazione della legge si è giunti alla tappa conclusiva di un lungo percorso che si è dimostrato capace di innescare un processo virtuoso, la cui portata politica, sotto gli occhi di tutti, può dirsi rivoluzionaria, e che si è concretizzata aldilà di ogni più rosea aspettativa; ma siamo appena all’inizio.
Il fronte delle Amministrazioni comunali contrarie alla privatizzazione del S.I.I. che si è via via allargato ed ha preso consapevolezza delle proprie potenzialità, è più che mai determinato a portare avanti questa battaglia di civiltà utilizzando ogni strumento democratico per affermare il principio di tutela della proprietà e della gestione del servizio idrico attraverso la costituzione di aziende speciali o aziende speciali consortili, e per restituire ai cittadini la proprietà di un bene essenziale per la vita, che gli è stato indebitamente sottratto, trasformandolo in merce da acquistare a caro prezzo. I comuni oltre che per la legge hanno deliberato per l’adesione al coordinamento nazionale degli enti locali, e per la modifica dello statuto con la dichiarazione del servizio idrico come bene comune privo di rilevanza economica.
La legge andrà difesa durante l’iter parlamentare attraverso il sostegno degli enti locali, dei cittadini, dei lavoratori, e con l’adesione di nuovi Comuni e Province.
Ma quello che più conta, e che oggi incassiamo come un grande risultato, è l’essere riusciti ad avviare un percorso condiviso nel quale si è spezzato l’isolamento e l’impotenza dei singoli, e che ci consente di guardare al futuro con una forza ed una consapevolezza che ci fa ben sperare di potere conseguire il risultato auspicato.
La Sicilia è in movimento.