«Tutti noi giurammo sulle bare dei nostri colleghi, dei nostri amici , dei nostri maestri, che avremmo messo tutto l'impegno per fare piena luce sulla loro uccisione. È quello che stiamo facendo, nonostante, sulla strage di via D'Amelio, si siano registrati, come si è scoperto, molti depistaggi. Il 19 luglio del '92 è uno dei giorni più bui dello Stato perché non è stato in grado di difendere, pur sapendolo, l'uomo che in quel momento era il più in pericolo nel nostro Paese: Paolo Borsellino. Ed è purtroppo ancora un giorno buio perchè ancora, a distanza di vent'anni, non esiste una verità giudiziaria su quanto avvenuto».
Queste le parole di Antonio Ingroia, procuratore aggiunto della Procura Distrettuale Antimafia di Palermo, rispondendo ieri sera sul palco di Piazza XX Settembre a Canicattini Bagni per il primo appuntamento di "Libri in Piazza", alla domanda del giornalista Aldo Mantineo se si fosse mai chiesto: "Chi me l'ha fatto fare?".
La presenza del giudice antimafia nella cittadina iblea in occasione della manifestazione ideata e condotta dal giornalista siracusano, Aldo Mantineo, e prodotta da Erica Servizi Multimediali in collaborazione con il Comune canicattinese, per parlare di libri, di scrittori e personaggi del nostro tempo.