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Comuni Zona Montana Iblea => Sortino => Topic aperto da: carmelo spataro - 14:03:38 pm, 01 Agosto 2012

Titolo: suicidi nelle carceri
Inserito da: carmelo spataro - 14:03:38 pm, 01 Agosto 2012
                                                                 

                                                                                                                        Gruppo consiliare Provincia regionale

                                                                                                                                            di Siracusa

Troppi i suicidi dentro gli istituti penitenziari. Anche Siracusa non sfugge ad una statistica che vede un numero impressionante di suicidi e tentati suicidi indifferentemente tra i detenuti ed il personale di polizia penitenziaria. Molto probabilmente sono due facce della stessa. Nel corso del 2010 una apposita commissione speciale del Consiglio Provinciale aveva evidenziato le condizioni critiche in tutte le strutture penitenziarie presenti in provincia di Siracusa. La situazione oggi non è migliorata, anzi si è pericolosamente aggravata. Il disagio e la invivibilità delle strutture carcerarie è ormai insostenibile al punto da violare le norme costituzionali troppo spesso chiamate in causa nell’agone politico ma colpevolmente trascurate nella difesa dei diritti fondamentali dell’uomo in uno Stato come quello italiano che viene definito democratico nei suoi principi fondamentali. Siracusa e le sue tre strutture di Noto, Siracusa e Brucoli rientrano in pieno in questo scenario raccapricciante dove i il rapporto il detenuto è, nel rapporto con la polizia penitenziaria, il doppio di quello minimo stabilito dalla legge. Il Parlamento, nonostante l’allarme e la necessaria attenzione richiamata dal Capo dello Stato, latita ed omette interventi correttivi tanto da essere più volte stato condannato dagli organismi europei in più occasioni. A questo punto, pur non condividendone i presupposti legislativi, appare sempre più sostenibile la tesi dell’amnistia per manifesta incapacità dello Stato e del Parlamento Italiano.


Siracusa 30 luglio 2012

Il Consigliere Provinciale PD
  Dott. Carmelo Spataro
Titolo: Re:suicidi nelle carceri
Inserito da: Nello Bongiovanni - 19:18:14 pm, 01 Agosto 2012


OSSERVAZIONI UGL SU FENOMENO SUICIDI POLIZIA PENITENZIARIA
Riunione OO.SS. Amministrazione Penitenziaria  31 luglio 2012

Il drammatico aumento dei gesti estremi compiuti dal personale di Polizia Penitenziaria, impone profonde riflessioni rispetto alla deriva in cui questo organismo dello Stato sta inesorabilmente cadendo per le molteplici cause che rendono critico il funzionamento del sistema penitenziario.
I circa 100 suicidi in dieci anni e i sette di quest’ultimo tra le fila dei Baschi Azzurri, a nostro avviso, hanno radici proprio in un decadimento dei valori fondamentali della vita e delle finalità del lavoro che viene svolto e degli obiettivi che sempre più si chiede di raggiungere.
Obiettivi che contrastano con la compressione di diritti contrattuali, l’abbandono di chi dovrebbe occuparsi di risolvere i problemi lavorativi con spirito di partecipazione e condivisione delle numerose frustrazioni ed incertezze che la vita moderna riserva all’interno di un mondo che di moderno non ha proprio nulla.
Se queste prime riflessioni sono frutto di una conoscenza diretta dei problemi generali che riguardano il mondo delle carceri, sul quale l’UGL si è esercitata ad una disamina anche con seminari e convegni dedicati, in ultimo al rilievo dello stress da lavoro correlato, ciò che occorre rilevare è lo stato d’abbandono in cui versano donne e uomini che operano in questo delicato settore della sicurezza da cui derivano molte delle patologie che portano a gesti estremi come quelli che bisogna cercare di arginare in ogni modo.
L’instabilità umorale spesso nasconde una problematica latente al punto che sintomi collegati a disturbi della personalità vengono occultati da una personalità c.d. egosintonica, ovvero in sintomi che l’ego della persona interessata non si rende neanche conto di avere.
Fare finta di niente e non accorgersi di alcuni comportamenti ossessivi, talvolta ben accetti (es. il collega che pretende un ordine assoluto della propria scrivania) e non essere in grado di vederli può portare nel tempo ad un deterioramento comportamentale da parte dei soggetti interessati e questo essere causa di momenti in cui esplodono le tensioni al punto da far sentire sull’orlo del baratro proprio chi sembrerebbe avere meno problemi lavorativi.
La famiglia gioca indubbiamente un ruolo importante nelle dinamiche in cui si sviluppano tali eventi e un ambiente lavorativo ostile, sia sotto l’aspetto strutturale, sia sotto il profilo dei rapporti interpersonali, spesso viziati dal rapporto gerarchico funzionale che non consente a chi ha il potere di controllo di percepire a fondo la personalità di chi è ad egli sottoposto, è un motivo di sentirsi abbandonati e non accettati.
In particolare la condizione di molti operatori della Polizia Penitenziaria, per lo più con una media di 15/20 anni di servizio e un ruolo relativamente basso o intermedio, è spesso complicata dal doversi confrontare con chi non esercita un ruolo di comando ma di potere coercitivo, ciò per indubbia carenza formativa.
La gestione dei rapporti tra superiore e subalterno deve essere un punto su cui riflettere profondamente se si vuole cercare di migliorare l’accettazione del ruolo di ciascuno ed evitare che i contrasti personali incidano sui rapporti professionali.
Riteniamo che vada introdotta una figura di mediazione delle dinamiche relazionali che deve essere quella di un esperto psicologo, ma anche una migliore formazione di chi deve gestire gli uomini, spesso infatti l’approssimazione del comando è fonte di insicurezza e solitudine per chi poi a sua volta deve poter gestire i rapporti umani con le persone detenute.
Molte volte il sindacato è costretto ad intervenire per ingiusto abbassamento della classifica annuale di merito, ciò perché il personale interessato non sa neanche le ragioni reali di quello che considera un abuso. Questa percezione lo porta ad avere atteggiamenti di disinteresse ancora più elevati e un approccio con il proprio superiore distorto a causa dell’assenza di comunicazione.
Ad avviso dell’UGL oltre ad una profonda riforma del sistema sanzionatorio va del tutto eliminato questo strumento che come spesso accade per i rapporti disciplinari è diventato uno strumento di gestione del personale. A farne le spese sono sempre più spesso coloro che rivestono un incarico sindacale, motivo per cui l’UGL ha proposto di spostare nella Commissione Centrale di Disciplina l’esame di tutti i procedimenti che interessano tali soggetti.
Non da sottovalutare la completa disapplicazione di norme introdotte recentemente e che riguardano la sfera dell’individuazione dello stress da lavoro correlato.
Su tale condizione, riteniamo utile consegnare all’Amministrazione un apposito studio fatto dall’IPER dell’UGL dal quale emergono dati molto interessanti e che, se calati sulla realtà penitenziaria potrebbero essere emblematici di situazioni veramente difficili.
Un’attuazione della norma di riferimento richiamata da espresse circolari del Ministero del Lavoro, potrebbe dare un quadro generale più idoneo di studi effettuati solo sul fenomeno suicidi. Questi rappresentano ad avviso dell’UGL la punta di un iceberg di tutte le difficoltà che vive chi lavora in condizioni disagiate e con carichi di lavoro inaccettabili.
Per contrastare o almeno tentare di farlo, il fenomeno dei suicidi tra i colleghi della Polizia Penitenziaria, occorre dare corso a strumenti di sostegno che debbono consentire a questi di non sentirsi soli nel momento del bisogno. Per questo motivo riteniamo fondamentale che siano istituiti centri d’ascolto che possano salvaguardare la privacy di chi vi si rivolge ma essere uno strumento anche meramente di sfogo rispetto ad una condizione di disagio contingente.
Riteniamo in tal senso di sottolineare che sintomi quali il burnout andrebbero meglio studiati e non solo sotto l’aspetto statistico ma, come accaduto in passato con un approfondito esame attraverso una ricerca diretta delle dinamiche che li determinano.
Facile scoprire che i rapporti umani tra colleghi, superiori gerarchici posizione lavorativa, ruolo inappropriato, gestione dei rapporti con i detenuti, e dinamiche familiari, possono determinare situazioni di assoluta inadeguatezza psicologica tali da far scaturire problemi d’identità e dunque di approccio con la realtà.
Va anche sottolineato che spesso i problemi che affliggono il personale hanno natura diversa da un disturbo della personalità ma sono frutto di fattori diversi che riguardano spesso il fatto di non conoscere i propri diritti o di non sapersi comportare per farli rispettare.
L’UGL in definitiva ritiene che i centri d’ascolto debbano essere formati si da esperti psicologi ma integrati anche da esperti legali e non ultimo interfacciati con chi ha il dovere di tutela sindacale, poiché i problemi rappresentati possono essere risolti di volta in volta da un intervento medico, legale e non ultimo di carattere sindacale.
Riservandosi la presentazione di un’analisi più approfondita, si prende atto della volontà di affrontare una volta per tutte il problema che rappresenta un motivo di vergogna per tutto il sistema sicurezza.

IL SEGRETARIO NAZIONALE
Giuseppe Moretti
DIRIGENTE NAZIONALE UGL P.P.
Sebastiano BONGIOVANNI







                                                                 

                                                                                                                        Gruppo consiliare Provincia regionale

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Troppi i suicidi dentro gli istituti penitenziari. Anche Siracusa non sfugge ad una statistica che vede un numero impressionante di suicidi e tentati suicidi indifferentemente tra i detenuti ed il personale di polizia penitenziaria. Molto probabilmente sono due facce della stessa. Nel corso del 2010 una apposita commissione speciale del Consiglio Provinciale aveva evidenziato le condizioni critiche in tutte le strutture penitenziarie presenti in provincia di Siracusa. La situazione oggi non è migliorata, anzi si è pericolosamente aggravata. Il disagio e la invivibilità delle strutture carcerarie è ormai insostenibile al punto da violare le norme costituzionali troppo spesso chiamate in causa nell’agone politico ma colpevolmente trascurate nella difesa dei diritti fondamentali dell’uomo in uno Stato come quello italiano che viene definito democratico nei suoi principi fondamentali. Siracusa e le sue tre strutture di Noto, Siracusa e Brucoli rientrano in pieno in questo scenario raccapricciante dove i il rapporto il detenuto è, nel rapporto con la polizia penitenziaria, il doppio di quello minimo stabilito dalla legge. Il Parlamento, nonostante l’allarme e la necessaria attenzione richiamata dal Capo dello Stato, latita ed omette interventi correttivi tanto da essere più volte stato condannato dagli organismi europei in più occasioni. A questo punto, pur non condividendone i presupposti legislativi, appare sempre più sostenibile la tesi dell’amnistia per manifesta incapacità dello Stato e del Parlamento Italiano.


Siracusa 30 luglio 2012

Il Consigliere Provinciale PD
  Dott. Carmelo Spataro
Titolo: Re:suicidi nelle carceri
Inserito da: enrico tomasi - 20:31:32 pm, 01 Agosto 2012
http://www.ristretti.it/commenti/2010/giugno/pdf2/suicidi_confronto.pdf (http://www.ristretti.it/commenti/2010/giugno/pdf2/suicidi_confronto.pdf)

signor spataro,
come potrà notare dal grafico, in italia la media dei suicidi nei carceri è identica a quella europea.
il dramma se mai sta nel sovraffollamento delle strutture. bisognerebbe "forse" costruirne delle nuove per risolvere il problema.


la triste e nota verità e che mancano i fondi purtroppo. cosi' come mancano i soldi per sistemare le strutture scolastiche, gli ospedali fatescenti, le strade scassate, le città sporche, il dissesto idrogeologico...ecc.
 capirete, fin quando c'e' gente che in periodo di elezioni fa comizi (sopra e sotto i palchi) promettendo di sperperare denaro pubblico, con quali risorse si dovrebbero affrontare i veri problemi?

ma d'innanzi alle elezioni imminenti in sicilia un po di sana propaganda anche su questo fronte non fa mai male....giusto?


 
Titolo: Re:suicidi nelle carceri
Inserito da: carmelo spataro - 22:56:03 pm, 01 Agosto 2012
Gentile Sig. Enrico Tommasi, mi spiega perchè pensa che in ogni occasione  ci sia del " torbido " ? cosa vuol dire che questo post è stato inserito a seguito della imminente campagna elettorale ? Mi permetto do dirLe che in data 6 Maggio 2010 il sottoscritto in qualità di Presidente della commissione speciale istituita per fare fare luce sulla situazione penitenziaria in provincia di Siracusa pubblicò su questo sito la relazione che troverà ancora nei post risalenti a quella data. Io non penso che la questione penitenziaria sia solo un fenomeno legato alla edilizia carceraria anche se importante. In merito a questo problema penso che basterebbe riconvertire gli edifici ( per es. ex caserme ) pubblici per affrontare tale questione. Ma ripeto quasi tutti in questi anni convengono sulla necessità di affrontare la questione ma mai è stato fatto un passo in avanti. Per esempio io credo che la legislazione vigente ha aggravato di tanto il sovraffollamento delle carceri. Lei sa che nelle carceri mandamentali oltre un terzo dei detenuti è in attesa di giudizio ? Lei sa che gran parte di questi detenuti sono eztracomunitari che non sono in grado  di difendersi a differenza di chi ha i mezzi finanziari per evitare il carcere o ridurre la sanzione ? Lei sa che in celle dove dovrebbero stare in quattro si trovano in dodici ? Lei sa che lo standard di spazio necessario e di 7 metri quadri a detenuto ed invece in alcuni casi la media è di due metri quadri a detenuto ? Lei sa che da anni si parla di pene alternative( servizi sociali esterni, penne accessorie, detenzione domiciliare ) per alcuni tipi di reato ed invece si è passati ad un inasprimento di pene per tipologie di reati che potrebbero essere diversi da quelli di una detenzione ? Bene tutti convengono su queste questioni ma lo Stato italiano ed il Parlamento hanno omesso ogni titpo di intervento legislativo. Se lo Stato è in una situazione di piena illegalità allora dico che a questo punto debba essere valutata la possibilità di una amnistia almeno per alcuni tipi di reato. Poi le consiglio di leggere la relazione. Penso che offra tanti punti di riflessione e credo che sia utile per comprendere una realtà che il mondo fuori dalle mura carcerarie sconosce.
Titolo: Re:suicidi nelle carceri
Inserito da: Manfredi - 11:00:38 am, 02 Agosto 2012
http://www.altrodiritto.unifi.it/index.htm (http://www.altrodiritto.unifi.it/index.htm)
Titolo: Re:suicidi nelle carceri
Inserito da: a.merenda - 12:05:31 pm, 02 Agosto 2012
sulla base di tutti questi spunti sarebbe opportuno organizzare un gruppo di legali che istruiscano una class action fatta dalle famiglie dei detenuti nei confronti dello Stato

rivolgendosi anche alla corte europea dei diritti dell'uomo

c'è chi pensa che gli strumenti cognitivi a disposizione dell'uomo del 2012 siano eterni non riuscendo ad immagineare ciò che non c'è.
Costruire nuove carceri è l'idea più ottusa che sento circolare riguardo all'argomento

la depenalizzazione di alcuni reati, rieducazione alternativa e mediazione civile approfondita anche in ambito penale mi sembrano invece percorsi da approfondire concretamente


es: trovano tizio con 100 grammi di droga (esempio generico). Sanzione: vai a pulire i cessi per 3 anni. No costi di struttura, solo di personale per sorveglianza. Domicilio presso abitazione del sanzionato e solo se necessario in strutture esterne




E' LA PAROLA CARCERE CHE VA CANCELLATA DAL VOCABOLARIO DELL'ESSERE UMANO.
LA TECNOLOGIA CI AIUTERA' IN QUESTO



da Wikileaks - http://www.fabioghioni.net/blog/2010/12/06/da-wikileaks-microchip-per-i-detenuti-la-mania-per-la-privacy-tedesca-google-e-la-cina/ (http://www.fabioghioni.net/blog/2010/12/06/da-wikileaks-microchip-per-i-detenuti-la-mania-per-la-privacy-tedesca-google-e-la-cina/)

7. (S) HOW TO TRACK DETAINEES: “I’ve just thought of something,” the King added, and proposed implanting detainees with an electronic chip containing information about them and allowing their movements to be tracked with Bluetooth. This was done with horses and falcons, the King said. Brennan replied, “horses don,t have good lawyers,” and that such a proposal would face legal hurdles in the U.S., but agreed that keeping track of detainees was an extremely important issue that he would review with appropriate officials when he returned to the United States.




Titolo: Re:suicidi nelle carceri
Inserito da: enrico tomasi - 12:55:32 pm, 02 Agosto 2012
Gentile Sig. Enrico Tommasi, mi spiega perchè pensa che in ogni occasione  ci sia del " torbido " ?

semplice, alla fine del suo post ha inserito la parolina magica "indulto".
ha idea da quanti politici di tutte le religioni viene usata ogni volta che ci sono votazioni?

signor spataro, io non penso che ci sia del torbido per astratto. le ho riportato un grafico che dimostra chiaramente che i suicidi di cui lei parla sono in taluni casi anche sotto la media considerando i dati europei.
Quindi se non vuole che le si attribuisca del torbido, prenda atto che scrive cose su cui é poco informato. in caso contrario ha mentito sulla statistica.

quello che manca per risolververe il vero problema, cioe' che nelle celle per quattro detenuti ce ne stanno sette, non sono le sue relazioni, del cui contenuto il web, i giornali e le tv erano stracolme già prima del 6 Maggio 2010, ma i soldini per realizzarne delle nuove, o come dice anche lei, riconvertire altri edifici.

immagina quanti carceri vecchi, quante strutture pubbliche fatescenti, quante strade dissestate si potrebbero sistemare (ad esempio) con i soldi che il suo ente spreca per relazionare sull'acqua calda?

mi tolga una curiosita poi circa l'idea di pene alternative per alcuni tipi di reato.
per i servizi sociali esterni intende quegli stessi lavori che vuole attribuire ai forestali o ai LSU?
i carcerati siciliani in fila per tre accodati a questi?

Titolo: Re:suicidi nelle carceri
Inserito da: enrico tomasi - 13:14:20 pm, 02 Agosto 2012
c'è chi pensa che gli strumenti cognitivi a disposizione dell'uomo del 2012 siano eterni non riuscendo ad immagineare ciò che non c'è.

gia'..e immagina che c'e' addirittura chi non vede manco quello che c'e'

Costruire nuove carceri è l'idea più ottusa che sento circolare riguardo all'argomento
ad ognuno le sue "ottusioni" antonio...che ci vuoi fare

la depenalizzazione di alcuni reati, rieducazione alternativa e mediazione civile approfondita anche in ambito penale mi sembrano invece percorsi da approfondire concretamente
es: trovano tizio con 100 grammi di droga (esempio generico). Sanzione: vai a pulire i cessi per 3 anni. No costi di struttura, solo di personale per sorveglianza. Domicilio presso abitazione del sanzionato e solo se necessario in strutture esterne

si, ok, un sorvegliante per detenuto...
ma quanti dovrebbero essere questi a pulire cessi? il 2013 sarà l'anno dei pulitori di cessi :)


Titolo: Re:suicidi nelle carceri
Inserito da: carmelo spataro - 14:34:36 pm, 02 Agosto 2012


Studi l'agomento Sig. Tommasi. Poi ne riparliamo anche se sono sicuro che  troverà argomenti per fare polemica che io ho sempre evitato di fare.
Titolo: Re:suicidi nelle carceri
Inserito da: Nello Bongiovanni - 16:48:40 pm, 02 Agosto 2012
Su alcune soluzioni che tu hai espresso io non li condivido, ma è giusto dire che hai svolto un lavoro egeregio con la commissione provinciale...prendendo atto della situazione disastrosa in cui versano gli istituti penitenziari...per il resto togliendo il Tommasi che oramai nemmeno lo considero...gli altri io li giustifico perchè dovrebbero vivere lo stato di cose all'interno delle carceri...Con molta sintesi dico che in ogni Istituto regna uno stato alle proprie convenienze...alla cara reclusione di augusta l'impianto elettrico non è a norma...il gruppo elettrogeno non funzione l'impianto antincendio non funzione...ci sono infiltrazioni di acqua ovunque...l'acqua viene erogata 3 ore al giorno...ecc.ec. faccio una domanda in una struttura pubblica potrebbe rimanere aperta senza tutti questi requisiti??? assolutamente no...in Italia invece un carcere può continuare a funzionare...l'unica soluzione a mio avviso è solo una investire in strutture moderne in modo che si risparmia del personale e la vita del detenuto è più dignitosa...un saluto...almeno su questa materia lasciatemi dire che sono un esperto...




Studi l'agomento Sig. Tommasi. Poi ne riparliamo anche se sono sicuro che  troverà argomenti per fare polemica che io ho sempre evitato di fare.
Titolo: Re:suicidi nelle carceri
Inserito da: enrico tomasi - 18:24:02 pm, 02 Agosto 2012
...per il resto togliendo il Tommasi che oramai nemmeno lo considero
ma come BBongiovanni?! proprio adesso che ti eri convertito al comunismo pure tu e giusto quando su un argomento sostieni (da esperto che sei) ne più ne meno quello che avevo detto io?
:)
Titolo: Re:suicidi nelle carceri
Inserito da: a.merenda - 18:26:23 pm, 02 Agosto 2012
dunque meglio investire soldi in costruzione di opifici a sostegno dell'attività lavorativa (quindi rieducativa) di queste persone anzichè costruire altre carceri, le quali, dovrebbero piuttosto essere riqualificate in dormitori


all'interno degli opifici e dei dormitori videosorveglianza e microchip


ps: chi ha paura di immaginare è destinato a vivere nella trappola dell'eterno presente
Titolo: Re:suicidi nelle carceri
Inserito da: enrico tomasi - 18:27:30 pm, 02 Agosto 2012
Studi l'agomento Sig. Tommasi.
il suo? e a quale scopo?
per capire che oltre all'acqua calda ha scoperto anche il copia e incolla?
Titolo: Re:suicidi nelle carceri
Inserito da: enrico tomasi - 18:30:45 pm, 02 Agosto 2012
ps: chi ha paura di immaginare è destinato a vivere nella trappola dell'eterno presente
gia ..e chi si ostina a non voler prendere atto del presente  è destinato a non avere futuro
Titolo: Re:suicidi nelle carceri
Inserito da: carmelo spataro - 21:58:54 pm, 02 Agosto 2012
Scusi Sig. Tommasi, probabilmente Lei ha capito male. Ma chi ha parlato di indulto ? Io , se vuole anche in maniera provocatoria e suggerita, se vuole, anche dalla assenza di una riforma del diritto penitenziario e del codice penale da parte dello Stato e del Parlamento, ho parlato di amnistia che è una cosa diversa dall'indulto. Secondo il nostro codice penale l'indulto è un intevento legislativo che implica una estinzione del reato o (  almeno secondo l'ultimo provvedimento legislativo in tal senso ) di alcuni tipi di reato mentre l'amnistia è un provvedimento che estingue la pena. Come capirà sono due cose completamente diverse !
Titolo: Re:suicidi nelle carceri
Inserito da: enrico tomasi - 22:28:35 pm, 02 Agosto 2012
Signor Spaddaro, se rilegge attentamente le risulterà ovvio che ho sbagliato a scrivere. Tanto che ho fatto cenno a quanto riportato da lei. E  lei parlava di amnistia, ovvio.

Mi perdoni il lapsus.

Ma lei fuori dal forum é abituato a rispondere alle domande, o con la scusa che non vuole polemizzare gira alla larga anche li dai suoi interlocutori?

giusto per farglelo notare,
Se non c'ha fatto caso, dei suoi compaesani le hanno posto dei quesiti.
Ha intenzione di rispondere pubblicando altri pizzini crocettiani, o vuole degnarci di qualche ragionamento piú o meno articolato, ma suo?
Come le faceva notare anche Antonio, qui non siamo su uno di quei giornali di partiti di cui lei  e crocetta fate parte, ma che odiate cosi tanto.
Titolo: Re:suicidi nelle carceri
Inserito da: carmelo spataro - 23:02:59 pm, 02 Agosto 2012
Gentile Sig, Tomassi ( solo ora ho compreso la Sua consapevole intenzione di storpiare il nome ma non avevo fatto caso che si chiamasse Tomasi e non Tommasi ) ho in altre occasioni, a proposito di programma, detto che io non sono il candidato e fareste bene a chiedere direttamente a Crocetta i vostri quesiti. Posso solo dire che sul web ci sono stati migliaia di interventi e di risposte dirette da parte di Crocetta su questioni programmatiche. Potete benissimo intervenire sul gruppo e chiedere tutto quello che volete. Crocetta ha sempre risposto naturalmente compatibilmente con i suoi tempi e con lo spazio che può dedicare a circa 50 mila aderenti ai gruppi. Comunque una parte del programma è già stata sottoscritta da oltre 500 persone tra ammnistratori, sindaci, consiglieri comunali, provinciali, assessori, studenti e gente comune non impegnata in prima persona nelle istituzioni. Un modo nuovo che mai era stato messo in atto. Già questo lo ritengo un fatto molto positivo. Naturalmente ci sarà sempre qualcosa che non sarà di Suo gradimento ma almeno ho cercato di dare le mie risposte. Più di questo oggettivamente non posso fare augurandomi che questo scambio di opinioni possa coinvolgere spazio e persone pià numerose di quelle, che con tutto il rispetto, possiamo rappresentare, io, Tito e Lei Sig. ToMasi !
Titolo: Re:suicidi nelle carceri
Inserito da: a.merenda - 10:25:29 am, 03 Agosto 2012
vabbè va.....


facciamo così che ci sbrighiamo: COSA NE  PENSA CROCETTA DELLA SITUAZIONE CARCERARIA IN SICILIA?



Carmelo Spataro è un esperto. Nello Bongiovanni è un esperto. Enrico Tomasi già sa.


L'opinione del referente siracusano del gruppo Crocetta collimerà con il candidato alla presidenza?


ps: UN MIO AMICO 90ENNE NON SI E' ISCRITTO A FACEBOOK E NON PUO' LEGGERE IL PROGRAMMA. IO NON SONO ISCRITTO NEPPURE.
SUL WEB (via google) NON HO TROVATO PROGRAMMI POLITICI RIFERITI A CROCETTA.

Cos'è? l'approccio Fava secondo cui il programma si costruisce sul web?

Persino Grillo ha dimostrato più chiarezza d'intenti.

Per quanto riguarda il resto dei papabili candidati forse solo Musumeci (La Destra) conserva un minimo di chiarezza espositiva.

Ah, ho capito: il programma di Crocetta è la "carta d'intenti" del PD?

http://www.partitodemocratico.it/speciale/cartadintenti/home.htm (http://www.partitodemocratico.it/speciale/cartadintenti/home.htm)


E se è così come fa il PD Siciliano a non appoggiare Crocetta? E come fa Crocetta a chiedere ancora sostegno al PD?


Tutto questo discutere e parlare (per alcuni blaterare inutilmente) lo facciamo perchè amiamo la nostra terra.
Ricordiamocelo, al netto di un rispetto annacquato dalla mancanza di cultura della responsabilità.
Il riferimento non è ovviamente personale,bensì di contesto.
Titolo: Re:suicidi nelle carceri
Inserito da: a.merenda - 16:05:15 pm, 06 Agosto 2012
laddove la mano pubblica non interviene agiscono le lobbies che hanno come obiettivo di medio termine quello di influenzare tutte le decisioni a livello mondiale sulla base del criterio del profitto

lo stato-nazione non basta più- ad un coordinamento internazionale basato sul profitto dove corrispondere un coordinamento transnazionale fondato sul non-proft


ONG e lobbies che cercano il profitto riproporranno in forma più complessa ualcosa che assomigliò alla contrapposizione fra industriali e sindacati 40anni fa.

il settore pubbilco "dovrebbe" regolare questi rapporti avendo la legittimazione popolare.

unica via: la confederazione mondiale - portavoce dei 5 continenti - in qualche maniera già ipotizzata da Kant (quando parla del cosmopolitismo)


dall'universale al particolare, ritorno all'oggetto del topic subito sotto:


New York, ora Goldman Sachs prova a fare profitti con il recupero dei carcerati


Non solo azioni, obbligazioni, valute o derivati. Goldman Sachs amplia il portafoglio di investimenti puntando su un nuovo business: i carcerati. La banca d’affari americana ha ricevuto via libera dalle autorità di New York per investire 9,6 milioni di dollari in un programma di riabilitazione nel principale carcere della città. Il colosso finanziario, descritto dal magazine Rolling Stone nel 2009 come “un gigantesco calamaro vampiro attaccato alla faccia dell’umanità che protende i tentacoli succhia sangue verso qualunque cosa odori di denaro”, forse in questo modo potrà migliorare la sua immagine. Ma non solo. L’accordo prevede che la banca, se riuscirà a ridurre di almeno il 10 per cento la criminalità recidiva dei carcerati adolescenti della prigione di Riker Island, guadagnerà più di 2 milioni di dollari oltre alla restituzione del denaro investito.

L’iniziativa di Goldman Sachs segna un passo importante per la diffusione di questo tipo di strumenti finanziari, chiamati social impact bond e finalizzati alla raccolta da parte del settore pubblico di finanziamenti privati, che si stanno diffondendo velocemente in Inghilterra. Sarà la prima volta, infatti, che anche gli Stati Uniti adotteranno questo sistema, noto anche come pay for success bond. Ma gli esperti del campo non profit lanciano l’allarme: riparare all’irresponsabilità del governo incoraggiando investimenti di società private a caccia di profitti è un errore grave.

La remunerazione degli investitori, giustificata dal risparmio di cui può godere l’amministrazione pubblica nel lungo termine se i social impact bond vengono adottati con successo, rischia infatti di snaturare la natura del programma e la sua valutazione. “E’ un meccanismo capace di raccogliere molti soldi per risolvere i problemi più rapidamente” – ha commentato al Washington Post Antony Bugg-Levine, amministratore delegato di Nonprofit Finance Fund – “ma bisogna riflettere sulle conseguenze che si presenteranno nel lungo termine”.

Nonostante ciò, sono sempre più numerosi i governi che cedono alle offerte delle banche interessate a iniziative sociali. Nel caso del carcere newyorkese è stata proprio Goldman Sachs ad approcciare le autorità della metropoli dopo aver sentito che l’organizzazione responsabile del piano di riabilitazione era alla ricerca di finanziamenti. E’ poi intervenuto il sindaco di New York Michael Bloomberg che, tramite il suo gruppo filantropico Bloomberg Philanthropies, ha promesso alla banca la restituzione di 7,2 milioni di dollari su un totale investito di 9,6 milioni se non raggiungerà l’obiettivo. Goldman Sachs perderà quindi fino a 2,4 milioni di dollari nel caso in cui il programma non avrà successo, mentre incasserà 2,1 milioni, che saranno sottratti alle casse del Department of Correction della città, se otterrà risultati sufficienti.

L’investimento di Goldman Sachs, se avrà successo, darà una spinta agli altri social impact bonds che sono ora sotto esame in diverse parti del Paese. In Connecticut, Ohio e Massachusetts, per esempio, i governi locali stanno studiando accordi con società private per finanziare progetti di aiuto a senza tetto e giovani criminali. A sostegno di tali strumenti finanziari è sceso in campo perfino il presidente americano Barack Obama, che a febbraio del 2010 ha proposto per il budget federale del 2012 una spesa da 100.000 dollari per la gestione dei social impact bond.

L’idea è arrivata anche in Italia, dove Mario Calderini, consigliere del ministro per il Sostegno alla ricerca e all’innovazione, ha prospettato l’utilizzo dei social impact bond per i progetti delle smart communities, ovvero gruppi di persone che attraverso internet e nuove tecnologie condividono idee per rendere più efficiente la città. Sarà questa la strada giusta da percorrere? Un’alternativa, in realtà, esiste già. E’ la spesa pubblica, finanziata dalle entrate fiscali. Che, secondo un’opinione sempre più diffusa negli Stati Uniti, dovrebbe imporre più tasse alle banche. Proprio quelle che ora si mettono in fila per fare affari con il settore pubblico


da. http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/06/new-york-ora-goldman-sachs-prova-a-fare-soldi-con-carcerati/317893/ (http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/06/new-york-ora-goldman-sachs-prova-a-fare-soldi-con-carcerati/317893/)