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Tematiche Generali => Politica => Topic aperto da: enrico tomasi - 01:43:17 am, 01 Settembre 2009
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Il direttore de Il giornale Vitttorio Feltri pubblica un fascicolo che riguarda il patteggiamento e la condanna di Dino Boffo, direttore del giornale della Cei L'avvenire, dopo che questo aveva rivolto delle critiche al premier circa la sua condotta morale.
Peccato che lo stesso Boffo pare sia stato colto in flagranza di reato mentre molestava la moglie del suo virile amante, e per questo pure condannato.
Insieme al cardinale Bagnasco, gran parte del clero manifesta apertamente solidarietà per il direttore dell'avvenire, uomo, a loro dire, di indubbia moralita', colpevole solamente di essere caduto in un affaraccio brutto, inquietante, fatto di “giornalismo spazzatura maleodorante".
A Feltri invece giungono elogi da parte della "laica intellighenzia italiana" per avere avuto il coraggio di essersi schierato apertamente contro certi rappresentanti della chiesa, colpevoli di macchiarsi del vile peccato d'impostura.
Da parte sua, Dino Boffo, si limita a delle contorte smentite, dicendo tutto meno la cosa più importante da dire in questi casi: nulla di vero in quello che scrive Feltri.
Mi chiedo chi dei due manifesti meno coerenza e più ipocrisia, il castigato reggente gay del giornale di proprietà della chiesa cattolica, la quale nel ventunesimo secolo si ostina ancora (con lo stesso Boffo in testa) a condannare l’omosessualità come peccato mortale, o il blasonato direttore di un giornale che si avvale della verità, troppo spesso nascosta per ragioni di opportunità, solo "per l'occasione", come arma di ricatto o di vendetta nei confronti di coloro che osano schierarsi contro il fratello del suo editore ?!
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GRAZIE FELTRI MITICO