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Tematiche Generali => Cronaca & Notizie varie => Topic aperto da: a.merenda - 16:02:43 pm, 09 Novembre 2010

Titolo: Come stabilizzare i precari: contratto unico o nuove rigidità
Inserito da: a.merenda - 16:02:43 pm, 09 Novembre 2010
http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11/07/come-applicare-la-ricetta-di-draghi-contratto-unico-o-nuove-rigidita/75677/ (http://www.ilfattoquotidiano.it/2010/11/07/come-applicare-la-ricetta-di-draghi-contratto-unico-o-nuove-rigidita/75677/)


La discussione orbitante attorno l'universo welfare si incrocia spesso e volentieri con il tema del lavoro, quindi del precariato.
La flexsecuruty ed il contratto unico d'ingresso vegono talvolta indicati come possibile soluzione al problema della "mancanza di prospettive" (quindi di produttività ed investimenti) che affligge il lavoratore del terzo millennio.

Una via per l'equilibrio difficile fra flessibilità e certezza esistenziale viene offerta da questo interessante approccio già applicato in nord Europa.

Com'è possibile contestualizzarlo tra i c.d. PIGS (Portogallo,Italia,Gracia e Spagna) accusati di essere gli sperperoni d'Europa?

Ed inoltre, come si può scalfire il blocco monolitico dei privilegiati con contratti blindati dai sindacati pur in barba ad ogni tipo di regola etica e di rispetto verso la comunità? (mi riferisco, ad esempio, ai burocrati/dipendenti pocoquasinullafacenti che, ciononostante, trovano il modo di lamentarsi della loro nonattività lavorativa)


Ritengo che l'unica via possa essere la presa di coscienza da parte dei più giovani di fronte alla cinica realtà: quasi nessuno tra quelli che stanno vicini al trapasso (buona fetta dell c.d. classe dirigente pluruncaricata italiana) avrà a cuore il tuo futuro.
Semplicemente perchè la nostra prospettiva è la vita. La loro è la morte.

Detto questo ci sarebbe bisogno di prendersi la briga dell'indignazione e, conseguentemente, della riscoperta di cosa voglia dire onore e dignità.

Ma questa è (forse) un'altra storia.

In bocca al lupo a chi dovrà dar vita al mondo che verrà