(http://www.paraparlando.com/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fdippsicologia.psi.uniroma1.it%2Ffoto%2FPadiglione2.gif&hash=8e093cd7b33b8b4bb6c7e88c1cef7773)
http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/casamuseouccello/#_blank (http://www.regione.sicilia.it/beniculturali/casamuseouccello/#_blank)
Casa museo Antonino Uccello:
giorno 6 febbraio, alle ore 11, presso la Casa museo Antonino Uccello, Palazzolo Acreide, si svolgerà un seminario del Prof. Vincenzo Padiglione (Simbdea, Università di Roma): Per una museografia del contemporaneo.
Alcune buone ragioni suggeriscono un più deciso impegno dei musei nel dar rappresentazione etnografica a quel presente dilatato e culturale che chiamiamo contemporaneo. Un motivo ha a che fare con il nostro mestiere, le mutazioni intercorse e le sfide aperte. Noi antropologi nel novecento siamo diventati più contemporaneisti; abbiamo imparato a considerare diversamente gli altri, non più come fossili viventi, sopravvivenze di una storia passata. Abbiamo ridimensionato lo sguardo antiquario criticando vizi e pregiudizi dell’antropologia classica. Ci siamo sempre più riconosciuti in quello che è divenuto il nostro metodo aureo del conoscere, l’etnografia: pratica esperienziale e contestuale di documentazione il cui vertice prospettico risiede nella contemporaneità e le cui fonti principali sono per lo più coeve al ricercatore. Con questa antropologia che mette a problema le teorie e le pratiche del presente, i musei etnografici italiani nella loro gran parte stentano a stabilire un rapporto stabile e continuativo. Il loro patrimonio documenta nel migliore dei casi il cambio epocale di un modo di vita, una fase dolorosa per molte comunità del passaggio alla modernità. E lascia percepire come siano stati traumatici certi effetti sulle conoscenze locali e sulle soggettività. Vi trovano rappresentazione le memorie delle generazioni più anziane o immediatamente scomparse. Non hanno spesso alcuna visibilità problemi, saperi ed esperienze di quelle più giovani e in generale dei ceti urbani.