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Tematiche Generali => Politica => Topic aperto da: Paolo Giardina - 20:23:51 pm, 04 Giugno 2014

Titolo: Meravigliarsi della futteca.
Inserito da: Paolo Giardina - 20:23:51 pm, 04 Giugno 2014
(https://fbcdn-sphotos-f-a.akamaihd.net/hphotos-ak-xfp1/t1.0-9/10444447_844143445614427_3435226240769522100_n.jpg)
Questa questione del Mose, lascia increduli e perplessi.
Essendo consapevole che qualcuno legge questo articolo, sono portato a scrivere in un certo modo, all'interno di determinati canoni.
Quello che accade lascia sorpresi perchè tutti sanno che sono intercettati e di essere sotto controllo, eppure i comportamenti sono, per usare un eufemismo, “incuratamente strani”.
Chiaramente bisogna essere garantisti fino in fondo, ma questo è l'aspetto giuridico della questione. Poi c'è un aspetto politico –quello retorico della faccenda- ed infine c'è un aspetto sociale, che non ha nulla a che vedere né con la politica, né con la giustizia.
Il riferimento è a quell'ormai diffuso senso di impunità sociale di questa “gente”, che si sente autorizzata a far tutto, qualunque cosa.
Nessuno si sorprende perchè i sistemi utilizzati nella politica sono uguali a quelli tipici della società, cioè fregare il prossimo tuo (come te stesso). Non tutti sia chiaro.

Probabilmente questo livello della situazione è determinato dal fatto che pretendiamo, in prima istanza, che sia la magistratura a “fermare” la corruzione, poi la politica “mirando” a politici “onesti” (i supereroi), ma nessuno si pone il problema che questi sistemi sono ancor prima che politici, sociali.
Non esiste alcun sistema in cui non si verifica una complicità tra governanti e governati, nel bene e nel male; dire che le responsabilità risiedono soltanto in una sola parte, è un pò come il gioco dell'uovo e la gallina.

Probabilmente, nella nostra società mancano quei meccanismi che una volta  esistevano, manca il “controllo sociale”, che determinava le “scelte” della vita, e non era soltanto "privazioni di libertà" ma soprattutto “rispetto del prossimo”.
A conti fatti, le libertà sono private e il prossimo non esiste.
Ecco, questa è una vera epidemia della società. Se c'è qualcosa che deve ancora “meravigliarci”, non è la corruzione in se, ma il fatto che sia diventata una normalizzazione dei nostri comportamenti.

Un politico ha sostenuto che questa vicenda “allontana la gente dalla politica”, questo è il più piccolo dei nostri problemi.

paolo.giardina@virgilio.it