ParaParlando il forum degli iblei

Comuni Zona Montana Iblea => Palazzolo Acreide => Topic aperto da: sebyali - 19:31:09 pm, 31 Luglio 2010

Titolo: Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: sebyali - 19:31:09 pm, 31 Luglio 2010
Appassionante tema questo del parco in quanto scalda gli animi dei contendenti.

Alcune riflessioni:

-Chi vuole a tutti i costi il parco e perché?
-Chi non lo vuole è sicuro che non sia un opportunità?
-La politica cosa vuole?
- Cosa più importante cosa vogliono quelli che vivono e lavorano all'interno del territorio che cadrà nella perimetrazione del parco.
-La creazione del parco potrebbe essere strumentale e strumentalizzata?
-L'imput del parco da chi viene.


Vi faccio notare che quelli che diciamo sono favorevoli non hanno smentito il fatto che ci saranno dei vincoli seppur per aree. Sempre vincoli sono come se io andassi a casa di una persona e la obbligo a colorare le stanze del colore che piace  me.

 Mi preme far presente che se riscatto ci deve per il territorio essere non necessariamente deve passare per gli uffici del parco. Supponiamo che  io produco olio l'ente parco me lo fa vendere ad un prezzo congruo?  Il parco aggiungerà valore a quello che produco? Non credo perché dovrebbe mettersi contro alle lobby del grano del latte degli ortaggi e così via. Sto parlando di cose pratiche per così dire, cose terra terra.
Il parco, farà da intermediario per stabilire prezzi più equi per i produttori?

Non mi ricordo qualche post indietro chi proponeva per quanto riguarda il turismo di controllare le effettive presenze di turisti e non i posti letto che fra l'altro rimangono vuoti gran parte dell'anno. Questa è una nuova prospettiva di vedere le cose, magari nessuno ci aveva pensato.

Insomma la maggior parte delle persone non vuole il parco. Però a mio avviso chi non vuole il parco ha delle responsabilità e cioè quella di trovare i modi per smuovere l'economia di queste contrade che è stagnante. E cosi mentre si dice no che è sacrosanto, vediamo di trovare tutti insieme la strada maestra per nuove forme di economia che ridia fiducia a chi qui ci vive e ci lavora. Parliamone tutti insieme prima che sia troppo tardi.

 

Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 15:56:31 pm, 02 Agosto 2010
l'intervento di sebyali era interessante e rischiava di essere perduto nel topic di 14 pagine del video

penso che sia meglio riproporlo così in un nuovo topic piuttosto che perdersi in un topic lunghissimo

ad ogni modo la tematica non è pertinente solo palazzolo mi riservo di spostarlo in una board generale se non ci saranno interventi specifici
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 16:41:44 pm, 02 Agosto 2010
-Chi vuole a tutti i costi il parco e perché?

lo vogliono in primis quei gruppi che sono convinti che le regole fanno la società e non viceversa,
ma se quelle regole non vengono "sentite" si rischia un educazione all'illegalità anche di quella gente generalmente onesta.
secondariamente vogliono il parco chi spera di risolvere problemi di carattere occupazionale con posti tipo i forrestali


-Chi non lo vuole è sicuro che non sia un opportunità?

qualunque cosa perseguita seriamente e rigorosamente può essere un opportunità, ma nel parco sono coinvolte migliaia di persone che non l'hanno voluto e non lo vogliono, questa non è la premessa per perseguire un risultato seriamente.
diventa solo una puntata alla roulette.


-La politica cosa vuole?

sistemare un po di "amici" e avere la possibilità di sfruttare i fondi dei parchi a scopo clientelare.

- Cosa più importante cosa vogliono quelli che vivono e lavorano all'interno del territorio che cadrà nella perimetrazione del parco.

la gente vuole innanzitutto poter decidere della propria vita senza dover chiedere permessi o nulla osta a nessuno.

-La creazione del parco potrebbe essere strumentale e strumentalizzata?

ogni iniziativa lo è figurati un parco di + di 100 mila ettari

-L'imput del parco da chi viene.

l'iNput viene dagli ambientalisti, senza che ci sia mai stato un opera di sensibilizazione della popolazione hanno profittato dello zio ministro durante il governo prodi

Vi faccio notare che quelli che diciamo sono favorevoli non hanno smentito il fatto che ci saranno dei vincoli seppur per aree. Sempre vincoli sono come se io andassi a casa di una persona e la obbligo a colorare le stanze del colore che piace  me.
no guarda se parli con il dottor guzzardi per esempio dice che vincoli diversi da quelli attuali  non ce ne sono affatto, si può continuare a fare tutto quello che si vuole, le strade di collegamento fra siracusa e ragusa le allargheranno senza problemi, se vorresti allevare struzzi, o fare serre lo potrai fare senza problemi, energie rinnovabili (ossia eolico e solare) quanto ne vuoi

a me non sembra così, penso che il parco nasca per la preservazione del territorio e delle specie esistenti e non per lo sviuppo

Mi preme far presente che se riscatto ci deve per il territorio essere non necessariamente deve passare per gli uffici del parco.
concordo

Supponiamo che  io produco olio l'ente parco me lo fa vendere ad un prezzo congruo?
il prezzo lo stabilisce il mercato non il parco, il parco stabilisce le regole di coltivazione e quindi i conseguenti costi per te, in compenso non   impedisce che dentro il parco arrivi l'olio spagnolo ad un prezzo inferiore

Il parco aggiungerà valore a quello che produco?
aggiungerà un pezzo di carta il marchio, se questo è un valore è tutto da dimostrare, anche se un modo c'è
quando vai l supermercato attualmente quanti prodotti di "parchi" vedi ed acquisti?

Non credo perché dovrebbe mettersi contro alle lobby del grano del latte degli ortaggi e così via. Sto parlando di cose pratiche per così dire, cose terra terra.
fai bene è il ragionamente giusto che andrebbe fatto indipendentemente dalle posizioni prese.

Il parco, farà da intermediario per stabilire prezzi più equi per i produttori?
non mi risulta sia fra i suoi compiti, non è un consorzio, è un parco

Non mi ricordo qualche post indietro chi proponeva per quanto riguarda il turismo di controllare le effettive presenze di turisti e non i posti letto che fra l'altro rimangono vuoti gran parte dell'anno. Questa è una nuova prospettiva di vedere le cose, magari nessuno ci aveva pensato.
scusami sai che neanche in luogo chiuso e piccolo come la casa museo monitorano le effettive visite dei turisti , cosa ti fa pensare che lo potrebbe e dovrebbe fare un grande parco?


Insomma la maggior parte delle persone non vuole il parco. Però a mio avviso chi non vuole il parco ha delle responsabilità e cioè quella di trovare i modi per smuovere l'economia di queste contrade che è stagnante.
la responsabilità è innanzitutto di chi fa una scelta che non è condivisa, si rischia di fare una guerra senza truppe e con troppi disertori.

vanno fatte proposte politiche con un anima che suscitino la dignità del popolo, che esaltino gli individui e le loro idee non che la mortifichino


E cosi mentre si dice no che è sacrosanto, vediamo di trovare tutti insieme la strada maestra per nuove forme di economia che ridia fiducia a chi qui ci vive e ci lavora. Parliamone tutti insieme prima che sia troppo tardi.

concordo, sicuramente non ho messo su un forum per promuovere il silenzio, ma da solo non basto proponete voi argomenti topic, discussioni , paragoni
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: sebyali - 20:28:19 pm, 02 Agosto 2010
Mi sono preso la briga di andare a spruculiare all'interno del sito del PARCO NAZIONALE DELLA VAL GRANDE e vi riporto per intero così com'è un bando di finanziamento di alcune attività. Il tutto è visto sotto un'ottica ambientale e non economica, visto che non sono a scopo di lucro. Ci sono delle  limitazioni e non devono essere a scopo di lucro. allora mi chiedo se lo scopo sarebbe  quello di migliorare l'economia degli IBLEI come faranno gli operatori economici se poi L'ente parco presenterà bandi del genere?

AVVISO PUBBLICO PER LA PRESENTAZIONE DELLE RICHIESTE DI CONTRIBUTO AL
PARCO NAZIONALE DELLA VAL GRANDE
L’Ente Parco Nazionale Val Grande intende procedere alla concessione di contributi ai sensi del
Regolamento Contributi adottato con deliberazione n°11 del 21.5.2002.
Per l’anno 2009 i criteri e le priorità sono state deliberate dal Consiglio Direttivo in data 29.01.2009 con
deliberazione n° 7, resa esecutiva in data 21.08.2009.
1) Ammissibilità delle domande
Sono ammissibili alle provvidenze le iniziative finalizzate allo sviluppo delle attività nei settori ambientale,
culturale, turistico, economico-produttivo e sportivo nelle materie di competenza dell’Ente, aventi le seguenti
caratteristiche:
- siano rilevanti nell’ambito dello specifico contesto istituzionale del Parco;
- siano compatibili con i piani di programmazione dell’Ente Parco;
- vengano effettuate nel rispetto delle disposizioni vigenti nelle singole materie;
- siano caratterizzate da finalità pubblica;
- siano realizzate senza finalità di lucro.
2) Modalità di intervento dell’Ente Parco a sostegno delle iniziative proposte
I contributi oggetto del presente avviso potranno essere erogati, in relazione alle disponibilità dell’Ente
Parco, sotto forma di contributo economico diretto ovvero di supporto con materiale informativo e
divulgativo.
Ad esempio le attività di animazione locale (come attività sportive, attività di animazione giovanile), che
possono diventare occasione per veicolare temi e contenuti propri delle finalità istitutive del Parco, potranno
essere sostenute con materiali divulgativi e promozionali forniti dal Parco (gadgets, magliette e così via);
3) Soggetti beneficiari
Possono presentare istanza gli Enti Pubblici, Enti Privati, Associazioni ambientaliste riconosciute dal
Ministero dell’Ambiente, Associazioni turistiche Pro Loco iscritte all’Albo delle Associazioni Turistiche Pro
Loco della Provincia e Associazioni locali legalmente costituite da almeno un anno.
4) Modalità di presentazione delle domande
L’istanza di contributo, da presentare con le modalità di cui all’art 5 del regolamento del Parco, dovrà essere
consegnata a mano al protocollo dell’Ente, ovvero:
- spedita a mezzo del servizio postale, con raccomandata con avviso di ricevimento o posta celere;
- trasmessa a mezzo fax al numero 0324.878573;
Il termine entro il quale tale istanza dovrà pervenire è fissato per il giorno 30.09.2009.
Le domande già presentate nel corso del 2009 saranno prese in considerazione.
Per informazioni contattare gli uffici del Parco al n. 0324.87540.
Vogogna, 1.09.2009
IL DIRETTORE
Dr. Tullio Bagnati
Ente Parco Nazionale Val Grande
Istituito con D.P.R. del 23.11.1993
Sede operativa: Piazza Pretorio, 6 – 28805 Vogogna (VB) Italia – Tel. 0324 87540 Fax 0324 878573
E-mail: info@parcovalgrande.it - Sito internet: http://www.parcovalgrande.it (http://www.parcovalgrande.it)
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: sebyali - 20:29:23 pm, 02 Agosto 2010
http://db.parks.it/operazionetrasparenza/pdf/trasparenza28.pdf (http://db.parks.it/operazionetrasparenza/pdf/trasparenza28.pdf)

Da questo link risulta che un dirigente guadagna 66.886,93 € lorde l'anno.

EVVIVA  almeno uno lo abbiamo sistemato, non so la, ma qui qualche politico si sarebbe tolto qualche  obbligo, se non più di uno.
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: sebyali - 20:36:55 pm, 02 Agosto 2010
Non mi ero accorto della creazione di questo post e avevo postato sull'altro gli ultimi due interventi. Ora ve li rendo noti su questo. Penso che possano essere utili a capire e a rendersi conto se sia meglio o no avere un parco dentro casa. Spero di dare un contributo a questa diatriba. ringrazio Salvo  Caligiore per aver creato un'altro topic dove si possa discutere più pacatamente al fine di capire meglio...... spero.
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 20:41:18 pm, 02 Agosto 2010
Ed io, sign. Sebyali", la risposta sullo stipendio l'ho data sull'altro.

Che faccio?.


                                                                                                                     pinoguzzardi
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: cherumubeddi - 21:17:47 pm, 02 Agosto 2010
Copia/incolla!!!!

chi semu beddi!
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: sebyali - 21:23:55 pm, 02 Agosto 2010
Vado a leggere sull'altro.
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: sebyali - 21:58:53 pm, 02 Agosto 2010
Non voglio entrare in polemica con pinoguzzardi, in merito al post sullo stipendio di un dirigente del parco,  e nemmeno fare i conti in tasca a chi, eventualmente lavorerebbe all'interno del parco ma mi sembra che tutto sia asservito a volontà politiche di vecchio costume.

Io non sono assolutamente contro al parco per partito preso, solo mi sforzo di capire la ricaduta che il parco potrebbe avere sul territorio, e se chi ci lavora e ci vive ne trarrà benefici, sia in termini economici sia sotto il profilo sociale. 

Sto cercando, e appena ne troverò traccia ve ne darò conto, dell'incremento di reddito pro capite delle popolazioni che vivono all'interno dei vari parchi in Italia. O qualcuno ne fosse già in possesso li volesse rendere visibili a tutti.... questo è un modo per rendere un servizio a chi non ha ancora le idee chiare.

Voglio poi fare notare che nella nostra zone ci sono già delle zone con dei vincoli quasi simili ai parchi vedi Cava Grande, Pantalica, Vendicari, ed altre, perché non si sviluppano le potenzialità e le sinergie di e fra queste aree, invece di buttare tutto in un calderone che per dimensione potrebbe diventare poco gestibile dal punto di vista logistico. Perché non partire dal piccolo, DALLE ZONE CHE GIÀ ESISTONO se poi si vedono dei risultati si inseriscono anche altre aree più marginali, o che hanno un altro tipo di interesse.
 

 
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: sebyali - 22:28:07 pm, 02 Agosto 2010
http://www.parconazionale5terre.it/consulenti-e-collaboratori.asp (http://www.parconazionale5terre.it/consulenti-e-collaboratori.asp)

Altri collaboratori e consulenti nel Parco Nazionale delle Cinque Terre
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 22:52:13 pm, 02 Agosto 2010
Come Lei ha dimostrato, sign. "sebyali", le retribuzioni del personale di un parco nazionale, sono assolutamente normali.

Nel merito del problema che Lei ha posto è corretto affermare che nel nostro territorio esistono già zone con vincolo assoluto ( Cava grande, Pantalica, Vendicari e molte altre ancora) e queste rientrenanno nella zona A del parco.

Il resto del territorio, così come da proposta dei cosiddetti " ambientalisti" fatta propria dalla provincia regionale di Siracusa, non avrà alcun vincolo aggiuntivo rispetto a quelli già esistenti ( vincolo paesaggistico, vincolo idrogeologico) ma nei confronti del quale bisogna codificare regole condivise "sul come fare".

Successivamente il territorio sarà diviso in quattro fascie, sempre però sulla scia del consolidato come sopra.

E' un problema che non può riguardare solo alcune zone, si parlerebbe altrimenti solamente di " riserva", ma di un intero territorio il cui perimetro è ancora da segnare e verso il quale dovrà innestarsi una politica di " conservazione e sviluppo".

E questi due obiettivi  verranno governati dall'Ente parco con la fattiva e decisa partecipazione  degli Enti locali.

E lo sviluppo dovrà trovare " sponda" proprio dalla tutela e conservazione del nostro bel paesaggio nel suo complesso, sia esso naturale che architettonico/culturale tramite il turismo, oltre che dalla incentivazione di una agricoltura d'eccellenza e di un artigianato di qualità.


                                                                                                                      pinoguzzardi




                                                                                                                       
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 23:05:49 pm, 02 Agosto 2010
Condivido in pieno seby.

A proposito di numeri, personalmente ho trovato quelli dell'espresso, da nessun sostenitore del parco smentiti.
Essi dimostrano sprechi, malaffari, malcostumi, nepotismi, corruzione, quanto di peggio insomma la macchina politico-clientelare del nostro paese possa esprimere.
 
Vorrei essere smentito sulla base di numeri e circostanze precise, alla pari di quelle dell'inchiesta che ho pubblicato e che riguarda buona parte dei parchi nazionali italiani. Ma fino ad oggi, nonostante infiniti interventi, nessuno ha fornito un solo elemento che, specie dal punto di vista economico, possa consentirci una più razionale e serena analisi, e chi sa, magari convincerci dell'utilitá del parco.

Mi auguro lo possa fare tu seby, qui nessuno è contro per partito preso, sono i carrozzoni politici, specie se sulle nostre teste che non vogliamo più tollerare.
Stipendiare con somme da manager altra gente che affianca 30.000 forestali nel compito del nulla, non so a te, ma a me può dare parecchio fastidio.
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: sebyali - 23:21:44 pm, 02 Agosto 2010
Ho dimostrato che gli stipendi sono normali....... ma quanti consulenti anche per decidere di cose semplicissime.

Comunque io credo che l gente abbia paura dei vincoli e che li spaventi dover affrontare dei cambiamenti che non vogliono o non si sentono di fare.

Per anni ad esempio sono stati consigliati che la razza brunalpina (bruna adesso)era ottima sia per il latte che  per la carne era per cosi dire  a doppia peculiarità, per cui le SOAT  ed altri organismi statali e di controllo hanno pressato affinché si cambiasse per una questione di reddito e di convenienza. Adesso dovrebbero ricambiare per la modicana solo perché è autoctona e lo imporrebbe il parco. Lei mi dirà che i cambiamenti porteranno benessere, ma  io ho i miei buoni dubbi.
 Il cambiare specialmente per chi è anziano (e la nostra è tendenzialmente un agricoltura che grava per una buona percentuale su un gran numero di anziani)non è facile o semplice.
Magari un giovane si lascia meglio orientare ma chi è vecchio è per natura poco incline al cambiamento.

I  tecnici poi non vedono di buon occhio il parco e questo è tutto dire, temono un'arguirsi della burocrazia e degli adempimenti.

Per non parlare di chi con un misero contributo dovrà cambiare il tetto della propria casa pur non avendo i soldi.

La condivisione delle idee e delle cose da affrontare ed in che tempi dovrà, (semmai si farà il parco),essere il tema fondamentale nei prossimi mesi.

 

Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 23:29:50 pm, 02 Agosto 2010
Dottor guzzardi, ma di quale sviluppo continua a parlare?
Non e' stato in grado di fornire un solo e misero elemento a sostegno del fatto che l'istituzione di un parco possa incrementare l'economia nelle aree che lo riguardano!!
 
A nome di chi parla? Di quale Turismo e agricoltura d'eccellenza si occupa, cosa ne sa lei? Cosa e a chi vorrebbe vendere? Ha mai venduto qualcosa nella sua vita? Ė mai stato in concorrenza con qualcuno che vende ciò che produce o vende lei? Ha idea, li dove il turismo funziona, quali esperienze, quali professionalità  sono in gioco, o crede che siano una manciata di contributi a fare la differenza?

Lo vuole il parco? Per fare cosa che non potrebbe fare anche senza, e senza mettere le mani nelle tasche dei contribuenti???

cosa faranno di concreto i suoi figli, i suoi nipoti una volta istituito, di cosa si occuperanno? Forse di Coltivazioni "ecologiche", come ebbe a riferirmi testualmente sull'altro Topic?

 O forse ancora Ė della gestione che avranno la possibilità di occuparsi? Mi tolga questo dubbio! 
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: sebyali - 23:43:35 pm, 02 Agosto 2010
Non voglio fare il moderatore, mi riferisco ad  Enrico Tomasi e a Pino Guzzardi, ma cerchiamo di non ricominciare una discussione a due. Cerchiamo di discuterne in maniera pacata e con cognizione di causa. Se avete voglia di litigare c'è l'altro post.

Se Enrico può invece pubblicare quei dati dell' espresso a cui accennava cosi da avere ulteriori dati di cui discutere, e che non riesco a trovare. Grazie in anticipo.   
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 00:07:08 am, 03 Agosto 2010
Tranquillo seby, nessuna voglia di litigare, solo di risposte che sono convinto arriveranno, come al solito, con delle belle e chilometriche citazioni di articoli di leggi.

Ecco il link che illustra gli infiniti benefici che i parchi nazionali italiani offrono: agli amici e agli amici degli amici:

  http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Parco-nazionale-degli-sprechi/1997007&ref=hpsp (http://espresso.repubblica.it/dettaglio/Parco-nazionale-degli-sprechi/1997007&ref=hpsp)



Ps: sono 3 pagine, non ti fermare alla prima....
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 07:32:53 am, 03 Agosto 2010
Egregio sign. Tomasi,

per fatto personale.

" O forse ancora Ė della gestione che avranno la possibilità di occuparsi? Mi tolga questo dubbio!", e ciò con riferimento ai miei figli ed ai miei nipoti.

Ma non le sembra che questa Sua affermazione sia assolutamente meschina come se pino guzzardi si esponesse e lottasse per gli interessi propri e della sua famiglia e non già per un progetto che coinvolga tutta la popolazione iblea?

Vi è solo una spiegazione a questa Sua meschineria.

Non mi conosce di persona,  seppure tutto quello che ho scritto sul parco nazionale degli blei Le avrebbe consentito di valutare con correttezza e non di affondare nella melma di  in quella che ribadisco essere stata una " meschineria" .

Io invece mi illudevo che Lei fosse una persona seria, seppure nella diversità delle nostre opinioni, atteso che la serietà prescinde dalla diversità di giudizi sulle cose.

Peccato. 

                                                                                                                                 pinoguzzardi 

P.S.: sono molto rattristato di ciò che sono stato costretto a scrivere ma le Sue meschine affermazioni  attengono a quei comportamenti  sui quali  più io tengo e che la mia piccola storia personale ha dimostrato: l'onestà e la correttezza  che spero e voglio poter continuare a praticare fino a quando il fato lo vorrà.

Spero che provi vergogna, sign. Tomasi, sarebbe un segno di ravvedimento e di Sua onestà intellettuale.

Il citato ravvedimento servirà in primo luogo a Lei: tornerà ad essere una uomo normale con tutti i pregi ed i difetti che abbiamo tutti ma si toglierà di dosso la patente di uomo meschino, come nella fattispecie, verso la quale patente però ritengo e spero che questo episodio sia stato un mero infortunio, quell' eccezione che conferma la regola avversa.
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: Luca - 11:36:39 am, 03 Agosto 2010
O forse ancora Ė della gestione che avranno la possibilità di occuparsi?"
O forse ancora Ė della gestione che avranno la possibilità di occuparsi?
certo che qualcuno dovrà occuparsene e questo anche a livelli diversi, dalla manutenzione alla dirigenza passando per l'amministrazione. Questi saranno comunque oneri aggiuntivi da sostenere, salvo uso degli stessi operai forestali (ma non so se tecnicamente fattibile).

Quanto da me scritto non ha ovviamente nessun riferimento effettivo alle vicende "personali" tra "pino guzzardi" ed "enrico tomasi". Sono certo che la cosa si ricomporrà nel migliore dei modi visto che tutto sembra essere nato da una frase che poteva essere intesa come allusiva ma suppongo non voluta.  :)
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 12:35:32 pm, 03 Agosto 2010
Egregio sign. Tomasi,

per fatto personale.

" O forse ancora Ė della gestione che avranno la possibilità di occuparsi? Mi tolga questo dubbio!", e ciò con riferimento ai miei figli ed ai miei nipoti.

Ma non le sembra che questa Sua affermazione sia assolutamente meschina come se pino guzzardi si esponesse e lottasse per gli interessi propri e della sua famiglia e non già per un progetto che coinvolga tutta la popolazione iblea?

Vi è solo una spiegazione a questa Sua meschineria.

Non mi conosce di persona,  seppure tutto quello che ho scritto sul parco nazionale degli blei Le avrebbe consentito di valutare con correttezza e non di affondare nella melma di  in quella che ribadisco essere stata una " meschineria" .

Io invece mi illudevo che Lei fosse una persona seria, seppure nella diversità delle nostre opinioni, atteso che la serietà prescinde dalla diversità di giudizi sulle cose.

Peccato. 

                                                                                                                                 pinoguzzardi 

P.S.: sono molto rattristato di ciò che sono stato costretto a scrivere ma le Sue meschine affermazioni  attengono a quei comportamenti  sui quali  più io tengo e che la mia piccola storia personale ha dimostrato: l'onestà e la correttezza  che spero e voglio poter continuare a praticare fino a quando il fato lo vorrà.

Spero che provi vergogna, sign. Tomasi, sarebbe un segno di ravvedimento e di Sua onestà intellettuale.

Il citato ravvedimento servirà in primo luogo a Lei: tornerà ad essere una uomo normale con tutti i pregi ed i difetti che abbiamo tutti ma si toglierà di dosso la patente di uomo meschino, come nella fattispecie, verso la quale patente però ritengo e spero che questo episodio sia stato un mero infortunio, quell' eccezione che conferma la regola avversa.

ma cosa fa adesso dottor guzzardi, invece di rispondere si finge vittima?

e cosa le avrei chiesto di cosi melmoso...lei che crede tanto in questo parco dovrebbe essere contento se qualcuno dei suoi ne facesse parte della gestione.
la mia una domanda meschina? no dottor guzzardi,  la chiami come vuole, non mi scandalizzo, dopo aver etichettato i miei quesiti come impertinenti, fuori luogo e quant'altro, lei con l'ennesimo aggettivo non fa altro che rafforzare la mia tesi.

dovrei provare vergogna signor guzzardi? e per cosa, per l'onestà intellettuale che le ho mostrato riportando forse l'unica cosa che in tanti si staranno chiedendo, considerando che a supporto delle sue idee sul parco è riuscito a riportare unicamente ritagli di leggi, mille auspici, e tante polemiche sulla correttezza del significato di questa o quella parola latina, francese o detto che sia?

mi spiace dottore, da lei non prendo lezioni di ravvedimenti. se vuole, cosa che mi auguro, continuare a praticare questo forum ed interloquire con la mia persona ne dovrà fare a meno. cerchi di sforzarsi nell'attenersi ai temi della discussione con argomenti e sopratutto risposte piuttosto.

e continui tranquillamente a pensare cio' che vuole su di me signor guzzardi, non mi sforzero' più di tanto nel cercare di persuaderla a cambiare opinione, dopo quanto afferma in questo suo ultimo post, non ne sento nessuna necessità mi creda... vada tranquillo!
se sente l'esigenza LEI di affondare nella melma qualcosa o qualcuno, lo faccia da solo, io nel frattempo continuero' ad occuparmi d'altro!

 la saluto affettuosamente
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 22:25:37 pm, 03 Agosto 2010
"I miserabili nei quali mi sono imbattuto lungo una settantina d'anni non sono miserabili seri come quelli di Victor Hugo, sono miserabili del genere che il dialetto siciliano chiama "  MISARABBILI", volendo, con quel termine indicare gli invidiosi, i millantatori, i vanitosi, i presuntuosi ed anche i pavidi"     

Così scriveva Salvatore Fiume in un Suo racconto pubblicato con i tipi di Zenadobi, Firenze.

Ed io ne ho incontrato uno, in questo forum.

E ne sono ulteriormente convinto di quella sua condizione, dopo aver letto l'ultimo post di costui.

Eppure, dopo avere esternato la mia opinione che confermo, alla fine gli avevo teso la mano.

Ma questi non l'ha colto, non ne è capace.

Lei ( la L è maiuscola solamente perchè siamo in un capoverso), Tomasi,  ha cercato di ledere la mia onestà intellettuale sulla quale assolutamente non transigo con la conseguenza che non mi resta che confermare ed allargare la mia opinione nei suoi confronti:oltre ad essere meschino è anche misarabbili.   

Ha affermato il Tomasi " si finge vittima" e voglio ribadire a costui che la finzione non è nelle mie prerogative e quello che ho scritto allora ed anche ora non è assolutamente una finzione: ho esternato le mie opinioni con assoluta cognizione di causa.
                                                                                                                   
                                                                                                                             pinoguzzardi

   
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 00:57:38 am, 04 Agosto 2010

speravo di sbagliarmi dottore, ma vedo che ci trova proprio gusto a spargere belletta.
nel frattempo insisto nel ribadirle che su questo topic si sta trattando altro.

se vuole parlare di miseria, miserabbili, invidia, presunzione, meschinerie, melma o sostanze simili, apra un nuovo topic, sta dimostrando di saper affrontare questi argomenti con vera cognizione di causa, le faccio i miei complimenti.

auguri

Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 01:01:35 am, 04 Agosto 2010
chiedo scusa a sebyali e mi auguro la discussione possa prosegiure rimanendo in tema
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 01:14:06 am, 04 Agosto 2010
Il tema del topic è " domande sul parco su cui riflettere" e questo " signore" in un suo post di questo topic ha scritto:

" Dottor guzzardi, ma di quale sviluppo continua a parlare?
Non e' stato in grado di fornire un solo e misero elemento a sostegno del fatto che l'istituzione di un parco possa incrementare l'economia nelle aree che lo riguardano!!
 
A nome di chi parla? Di quale Turismo e agricoltura d'eccellenza si occupa, cosa ne sa lei? Cosa e a chi vorrebbe vendere? Ha mai venduto qualcosa nella sua vita? Ė mai stato in concorrenza con qualcuno che vende ciò che produce o vende lei? Ha idea, li dove il turismo funziona, quali esperienze, quali professionalità  sono in gioco, o crede che siano una manciata di contributi a fare la differenza?

Lo vuole il parco? Per fare cosa che non potrebbe fare anche senza, e senza mettere le mani nelle tasche dei contribuenti???

cosa faranno di concreto i suoi figli, i suoi nipoti una volta istituito, di cosa si occuperanno? Forse di Coltivazioni "ecologiche", come ebbe a riferirmi testualmente sull'altro Topic?

O forse ancora Ė della gestione che avranno la possibilità di occuparsi? Mi tolga questo dubbio! 
"

Argomento in perfetta sintonia con il tema così come le mie risentite risposte a quest'ultima meschina e miserabile frase così come meschina e miserabile è stata la domanda " a nome di chi parla?".


                                                                                                                                   pinoguzzardi
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 01:28:02 am, 04 Agosto 2010
Vedo che questo " signore" sta scrivendo in questo momento in questo topic.

Prima che continui con ulteriori fesserie vorrei augurare a costui:

domattina, dopo la barba, si guardi le gote e se li troverà arrossate ce lo racconti.

Ed io ritirerò quegli epiteti.


                                                                                                              pinoguzzardi
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 09:12:51 am, 04 Agosto 2010
La lettura del sottostante  studio della Accademia Nazionale dei Georgofili, avente per oggetto "SVILUPPO SOSTENIBILE E PIANIFICAZIONE DELLE AREE  PROTETTE", ci potrà aiutare a capirne di più ed a continuare a discutere pacatamente.

Tra pari, così come ci riteniamo essere tali  io e l'utente " sebyali"e non solo, a differenza invece di alcuni altri.

http://www.deistaf.unifi.it/bernetti/DOWNLOAD/pubblica/p29.pdf (http://www.deistaf.unifi.it/bernetti/DOWNLOAD/pubblica/p29.pdf)

                                                                                                                                               pinoguzzardi                                                                                                     
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: sebyali - 17:17:52 pm, 05 Agosto 2010
Ho passato gli ultimi giorni nella lettura che mi sono state indicate dai partecipanti alla discussione e cioè: "Parco nazionale degli sprechi" di Primo Di Nicola e SVILUPPO SOSTENIBILE E PIANIFICAZIONE DELLE AREE PROTETTE** di Augusto Marinelli Iacopo Bernetti* oltre che PARCHI E CULTURA LIBRO BIANCO 2009 di di Federculture e Federparchi, e devo dire mi sono e mi sto chiarendo particolarmante le idee.

E adesso voglio aggingere ulteriori temi alla discussione che mi auguro interessanti

SVILUPPO SOSTENIBILE E PIANIFICAZIONE DELLE AREE PROTETTE** dice testuali parole o consiglia:
La salvaguardia e la valorizzazione del prodotto locale può così essere effettuata solamente tramite la creazione di un consorzio di trasformazione dei prodotti del parco, che consentirà di inserire anche il settore zootecnico e pastorale nel mercato dei prodotti di qualità garantiti dal parco.

1) qualcuno ha mai chiestoo ai sostenitori del si se è prevista la creazione di un consorzio.
2)Voi cosa ne pensate?

E ancora:

Un possibile strumento specifico finalizzato all'integrazione dei diversi
interventi sul territorio è il cosiddetto "parco agricolo". Il modello del parco agricolo
rappresenta una struttura complementare a quella del parco naturale ed è realizzabile con un insieme di interventi finalizzati ad integrare la produzione agricola con l'erogazione di servizi sociali. Il parco agricolo è dotato di un suo piano specifico e sibasa su una propria zonizzazione, pur rimanendo inserito nel piano di gestione
generale del parco.

1) E' prevista la nascita anche del parco agricolo?
2) Sarebbe auspicabile la nascita insieme al parco di un parco agricolo che tenga conto dei bisogni degli agricoltori?

La nascita di un consorzio sarebbe a mio modo di vedere auspicabile,per evitare i conflitti che inevitabilmente stanno nascendo   potrebbe essere gestito direttamente dai produttori che cosi verrebbero coinvolti direttamente nelle decisioni che riguardano il parco e la sua gestione. Insieme, consorzio e parco agricolo, tutelerebbero in modo netto le giuste richieste e la rappresentanza degli agricoltori. Ma credo che tutto questo non sia stato neppure preso in considerazione.

Magari se ne è parlato ed io non ne sono a conoscenza!!!!!!

Discutiamo di questo, altre domande ed altri temi li proporrò a breve.






Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 08:47:40 am, 06 Agosto 2010
Come si ha avuto modo di notare e constatare la pacata dscussione e la divulgazione delle conoscenze e delle idee servono a sgombrare il campo da tutti gli equivoci, oltre alle nebbie.

L'utente " sebyali", uomo pacato, con riferimento allo " sviluppo sostenibile ed alla pianificazione delle aree protette" ha riportato il relativo studio sul'argomento dell'Accademia dei Georgofili nel quale  si propone, tra l'altro, che "  La salvaguardia e la valorizzazione del prodotto locale può così essere effettuata solamente tramite la creazione di un consorzio di trasformazione dei prodotti del parco, che consentirà di inserire anche il settore zootecnico e pastorale nel mercato dei prodotti di qualità garantiti dal parco".

Si è chiesto quel gentile utente se " è prevista la creazione del relativo consorzio".

La legge quadro sulle aree protette, in quanto norma programmatoria, fissa due principi ed obiettivi:

- La conservazione dei beni paesaggistici ed architettonici/culturali del territorio, oltre che delle attività economiche tradizionali;

- lo sviluppo dell'economia del territorio facendo leva sul primo principio.

Con riferimento all'agricoltura l'art. 14 della citata norma prevede che uno dei compiti dell'Ente Parco è " l'agevolazione e la promozione, anche in forma cooperativa, di attività tradizionali ed artigianali, agro silvo-pastorali ........".

Come farà l'Ente Parco ad attemperare a quell'obbligo di legge?

Con i previsti documenti programmatori quali il Piano del Parco ed il Piano pluriennale economico e sociale, proprio quei documenti che allora mancavano in quei parchi di cui all'inchiesta dell'Espresso, così come peralto fatto notare dall stesso autore del servizio giornalistico.

Qualora l'Ente Parco degli Iblei, supportato da uno dei suoi organi istituzionali quele è la Comunità di Parco costituita da tutti i Sindaci del territorio, dai Presidenti delle tre Province interessate e dal Presidente della Regione, riterrà che per raggiungere quell'obiettivo obbligatorio previsto dalla legge, riferito all'economia del territorio, potrà ed io aggiungo dovrà, sostenere la creazione di un consorzio di trasformazione dei prodotti che possa favorire l'inserimento sul mercato di beni alimentari  di qualità garantiti dal marchio del parco, con particolare riferimento a quelli provenienti dal settore zootecnico e pastorale oltre evidentemente a quello agricolo.   
 
Altra domanda che si è posto questo utente è se " è prevista la nascita di un parco agricolo" ed ha questa  si può rispondere analogamete alla prima.

E' tutto da costruire nell'ambito dei citati obiettivi previsti dalle legge ( conservazione e sviluppo), tutto dipenderà dalla intelligenza iblea e dagli uomini, possibilmente non "portaborse" dei politici e sarà questa la chiave di volta sulla quale la società civile blea dovrà vigilare, che avranno l'onere e l'onore di gestire il Parco nell'interesse assoluto e primario della popolazione residente nel territorio ibleo.


                                                                                                      pinoguzzardi       
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: sebyali - 10:08:39 am, 06 Agosto 2010
A me pare  che il si o il no al parco siano superati in quanto il parco è ormai costituito di fatto. Ora si tratta di trovare la strada per ridurre i danni che il parco provocherà alle aziende presenti sul territorio IBLEO. Come dimostrano i video di Salvo Caligiore che con un lavoro certosino ha ripreso tutti gli interventi nel corso di questi mesi. Si parlava, in uno di questi video, di una proposta da parte dell'unione dei comuni condivisa dalla maggior parte dei sindaci dei comuni della provincia di Siracusa. si potrebbe partire da lì se le proposte sono valide, per contrapporsi a un parco dei vincoli, rendendolo un parco più vivibile.

Come fare a controllare sprechi, nepotismi, clientelismi, malaffare e quant'altro. certamente dipende dagli uomini che esercitano il potere   ma sappiamo che per altro anche nelle migliori intenzioni si può cadere in un bicchiere d'acqua. La domanda la rivolgo a Pino Guzzardi  che come fautore del si dovrebbe anche fornirci delle indicazioni su questi temi. Io penso come ho più volte sostenuto che una maggiore partecipazione e rappresentanza della volontà di chi abita e vive nel territorio sia auspicabile. Penso che non sarà più possibile tornare indietro.  Penso poi che e lo ripeto che nessuno è contro il parco e men che meno Primo Dinicola autore dell'articolo proposto da Enrico Tomasi,  anzi mi sembra di capire che invece sia un naturista convinto lo dimostra il fatto che viva e abita in  un paesino di alta montagna come solo chi vuole vivere in pieno la natura possa fare,ma sta  di fatto che l'inchiesta condotta ha evidenziato questo stato di fatto, innegabile da chiunque. cosa ci fa credere che i problemi di altri parchi in Italia non c'è li troveremo qui? Guzzardi e Tomasi insieme a Caligiore e tutti gli altri siamo disposti a vigilare affinché non si abbiano esperienze di malgoverno del parco???????       
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 12:13:10 pm, 06 Agosto 2010
" ridurre i danni che il parco provocherà alle aziendi presenti sul territorio ibleo"!.

Sarebbe interessante approfondire l'argomento partendo dall'elenco dei supposti danni qualora se ne abbia contezza.

Ma se lo si afferma è evidente che li si conoscono.

E  potrebbe Lei, sign. " sebyali" fare un escursus di questi presunti " danni" partendo dall'elenco di  quelli dimostrati che avrebbe rilevato nei preziosi video del sign. Caligiore?

Li vogliamo elencare per favore?

Sulla proposta dell'Unione dei Comuni stendiamo un velo pietoso, basta guardare tutti i perimetri dei parchi nazionali, contigui e non già " reticolati" o " gattopardati", oltre al fatto che non è stata presa in considerazione da nessuna altra superiore Istituzione, così come da alternativo " perimetro" contiguo proposto dalla Provincia Regionale di Siracusa e si aspetta analoga proposta per il territorio di Ragusa.
 
Nel merito di quella proposta, che io continuo a chiamare " gattopardata" con riferimento a Tomasi di Lampedusa e a quel concetto, ho già espresso la mia opinione in questo forum che riassumo:

- poichè  nasce da un copia-incolla della già esistente Rete natura 2000, che allo stato vincola in assoluto quelle zone  comprendenti esclusivamente aree assolutamente non antropizzate e disabitate da esseri umani, a quali soggetti dovrà essere rivolta l'attività del parco per la promozione economica e sociale del territorio?     

- quale " ddieri" propone l'Unione dei Comuni per Sede ed Uffici del Parco al quale la fauna locale, non umana, potrà rivolgersi?

- verso chi dovranno essere rivolte le  previste agevolazioni, per esempio,  per le biblioteche ed i servizi sociali, se il parco è costituito esclusivamente da un territorio in cui è assente l'uomo?

- chi farà quel da Lei auspicato consorzio e con quali prodotti: i funghi ipogei, gli asparagi spontanei o altre essenze della relativa flora, forse i sette nani?

Veda, sign. "sebyali" quella non può essere una proposta di perimetro complessivo bensì può riguardare solamente  una delle quattro zone di un parco così come prevede a regime la norma: la riserva integrale, ove il vincolo è assoluto come lo è in quei territori  già da ora, indipendentemente dal parco.

La proposta della Provincia Regionale invece, correttemente oltre che intelligentemente, attiene ad un territorio contiguo e  senza soluzione di continuita e nell'ambito dello stesso, ed in relazione alle norme di salvaguardia che dovranno essere inserite nel Decreto attuativo in attesa della zonizzazione, ha proposto, accettando l'idea dei cosiddetti " ambientalisti", due zone:

- la zona A, quale riserva integrale, identificata proprio con la mappa di natura 2000 e quindi con la proposta dell'Unione dei Comuni;         

- la zona B, quale resto del territorio del parco mantenenendo ove già previsto, gli attuali vincoli  paesaggistici, idreologici ed  archeologici, senza aggiungere di più rispetto all'esistente.

Il resto saranno " regole" condivise sul "come fare  le cose" , nell'interesse sia del territorio che della sua gente, attuale e futura.


                                                                                                                                    pinoguzzardi

P.S.: mi ha chiesto" Come fare a controllare sprechi, nepotismi, clientelismi, malaffare e quant'altro".

Ed io Le rispondo: individuare un Presidente ed un Direttore del Parco assolutamente onesti e motivati, così come scegliere  a fare parte di quell'organo dell'Ente Parco che è la Comunità di Parco, i migliori Sindaci del territorio con quelle caratteristiche.

E poi, la società civile, utilizzando tutti gli attuali strumenti che si hanno a disposizione per conoscere e  "parlare" o " gridare",  e la relativa funzione di questi ed altri  forum la ritengo preziosa.                                                                                                                                 
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: sebyali - 13:10:22 pm, 06 Agosto 2010
I video riportano i fatti così come sono. Sono le persone  a parlare liberamente ognuno con le loro idee, quelli a favore e quelli contrari. Ed in questi giorni li ho aperti tutti. Oltre ad aver letto una caterba di opuscoli e file PDF articoli e quant'altro, tutto molto interessante devo dire.

Nei video di Caligiore molti si sono espressi contro il Parco e parlo del prof, Monaco, Paolo Petrolito, e diversi altri che non conosco, ma sono contro il parco il prof. Gionfriddo, il prof. Sarcia. Parlo di persone che hanno alle spalle una vita dedicata all'agricoltura sia sul campo, come eccellenti professionisti ed in ambito scolastico.Mi sembra stupido non tenere conto delle loro perplessità, e di tutti gli altri che dicono di no al parco.

Faccio notare che determinate perplessità vengono dalla considerazione del fatto che dove c'è ambiente naturale non ci può essere agricoltura e viceversa. Il parco nel suo insieme deve avere soluzione di continuità tra le aree con vincoli integrali i cosiddetti corridoi potrebbero dico potrebbero essere le zone a più alto rischio di conflitto. Ed i conflitti vanno sempre evitati.

Come mai gli altri parchi non hanno varato gli adempimenti di legge  come il piano, il regolamento e il progetto pluriennale di sviluppo economico, eppure alcuni dei parchi che non lo hanno fatto sono dei parchi importanti, come mai mi chiedo e vi chiedo?
 
Perché delegare sempre altri al fare  e non mettersi la in prima persona. Guardi che poi le righe scritte su questo forum rimangono e non le vorrei dire glielo avevo detto.
Insomma costruiamo delle regole certe dalla quale nessuno si senta fuori o estromesso non mi sembrano cose assurde, o fuori dal mondo.

Credo che su questo si possa concordare.
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 14:28:36 pm, 06 Agosto 2010
" Perché delegare sempre altri al fare  e non mettersi la in prima persona. Guardi che poi le righe scritte su questo forum rimangono e non le vorrei dire glielo avevo detto.

Insomma costruiamo delle regole certe dalla quale nessuno si senta fuori o estromesso non mi sembrano cose assurde, o fuori dal mondo".


Mai io, nel mio piccolo, mi sono messo in prima persona fino al punto che qualcuno mi ha accusato di essere motivato perchè la mia azione è finalizzata alla sistemazione dei miei " lattanti" tre nipotini.

Ed ancora aspetto informazioni su un certo  "rossore" certamente spuntato dalle Sue guance porporine.

Non le ho chiesto di elencare coloro che sono pro o contra i parchi ma di elencare i documentati  presunti danni  desunti dai preziosi video del sign. Caligiore, così come da Lei sostenuti rilevati.

Il paventato danno più rilevante è stato quella " insuffalto" sugli allevamenti bovini.

Un importante personaggio politico  quale è Titti Bufardeci ha sostenuto che nel parco degli Iblei si sarebbe potuto allevare solamente ed esclusivamente la mucca modicana in quanto la sola autoctona, con conseguente " fucilazione" al muro di tutte le altre razze di bovini che producono ottimo latte sia in quantità che in qualità.

Ed è stata questa la " bufala" più eclatante smentita sia da altri politici che dal successivo imbarazzante silenzio del suo autore ed, altresì, dal Direttore del parco nazionale delgi abruzzi il quale, ad apposita domanda proprio da me sollecitata ad un agricoltore presente in quella bella sala buscemese, ha risposto che trattasi di una solenne sciocchezza, con riferimento alla politica dei parchi, tant'è, ha riferito  che nel citato parco un allevatore conduce una prospera azienda allevando mucche non autoctone, di razza " simmental", coadiuvato dalla sua bella e bionda moglie tedesca.

A parte quella bella tedesca è la norma che smentisce il " titti".

L'art. 11 della più volte citata norma prevede che " nei parchi sono vietate le attività e le opere che è possono compromettere la salvaguardia del paesaggio e degli ambienti naturali tutelati, con particolare riguardo alla flora ed alla fauna protette ed ai rispettivi habitat ed in particolare è vietata l'introduzione di specie estranee, vegetali ed animali, che possano alterare l'equilibrio naturale". 

E l'equilibrio naturale attiene non vi è dubbio agli animali non di allevamento, " fuori dai recinti" è il termine utilizzato nei piani dei Parchi adottati in Italia proprio a significare che gli allevamenti non hanno nulla a che vedere con quella prescrizione.

In un Suo post ho letto una preoccupazione riguardante il presunto onere che gli allevatori dovrebbero sostenere per modificare le attuali copertura in lamiera delle loro stalle.

Non è così.

L'art. 11 del citato regolamento da adottare disciplinerà, tra l'altro, " la tipologia e le modalità di costruzione di opere e manufatti".

Ma sarà una disciplina ex nunc non già ex tunc e ciò per i principi generali del diritto..

Al limite quel regolamento potrà prevedere degli incentivi per la ristrutturazione volontaria  di quelle vecchie coperture secondo i nuovi canoni condivisi stabiliti dall'ente Parco e ciò al fine di " valorizzare il patrimonio architettonico anche rurale".

Le voglio fare un esempio.

Molti dei centri storici dei nostri Comuni sono ora soggetti a vincolo paesaggistico con la conseguenza che anche nel caso di installazione di un portoncino è necessario, riguardo alla tipologia di quel manufatto, il parere della Sovrintendenza.

E questa non si sognerà mai di autorizzare la installazione di un giallo portone in alluminio anodizzato.

Ciò non significa che gli attuali analoghi portoni esistenti dovranno essere abbattuti se installati in un momento storico 
" senza regole codificate" e, quindi, legittimamente da parte dei cittadini.

Qualcuno ha pensato, per la fattispecie, la creazione di un fondo comunale per finanziare la volontaria riconversione, con agevolazioni pubbliche, ma il tutto sulla base della volontarietà di ciascun proprietario.

"Costruiamo delle regole certe dalla quale nessuno si senta fuori o estromesso non mi sembrano cose assurde, o fuori dal mondo".

Certo che non lo sono ma perchè quel suo periodo è in forma dubitativa?





                                                                                                                    pinoguzzardi     



     
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: sebyali - 15:43:36 pm, 06 Agosto 2010
Figurarsi se io ho dubbi, credo nella buona fede delle persone e nelle idee di ognuno, seppur contrapposte e poi credo che da questo dibattito, possano nascere idee concrete per la salvaguardia del nostro ambiente. Mettendo al centro di tutto l'uomo nel rispetto della natura, degli animali, e dell'ambiente, partendo però dall'uomo. 
Quindi la mia non voleva essere una forma dubitativa nei confronti di Pino Guzzardi  ma una forma affermativa convinto come sono che tutti perseguiamo uno scopo comune.
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: sebyali - 15:47:01 pm, 06 Agosto 2010
Spero che agli altri utenti non gli sia seccata la lingua, o bloccati i polpastrelli mi piacerebbe saper e cosa ne pensano gli altri. Altrimenti diventa un dialogo a due fra me e Pino Guzzardi.
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 18:09:23 pm, 06 Agosto 2010
Ed è stata questa la " bufala" più eclatante smentita sia da altri politici che dal successivo imbarazzante silenzio del suo autore ed, altresì, dal Direttore del parco nazionale delgi abruzzi il quale, ad apposita domanda proprio da me sollecitata ad un agricoltore presente in quella bella sala buscemese, ha risposto che trattasi di una solenne sciocchezza, con riferimento alla politica dei parchi, tant'è, ha riferito  che nel citato parco un allevatore conduce una prospera azienda allevando mucche non autoctone, di razza " simmental", coadiuvato dalla sua bella e bionda moglie tedesca.
 

lo stesso direttore  nello stesso passaggio ha detto che avrebbe avuto difficoltà se si fosse trattato di un allevamento di struzzi
facendo dunque capire che la cosa passa comunque da lui, ossia è necessario, un nulla osta o permesso all'ente parco cosa che ora non è necessario.

e basta con sta storia che "c'era gente che pensava che nel parco etc etc" era gente che aveva delle domande lecite ma che qualcun altro con il vizio di definire assurde le domande ci continua a fare la salsa.

la maggior parte di domande serie sono rimaste inevase o "senza dati".

i parchi sono strumenti di tutela e valorizzazione del territorio non di sviluppo economico dire il contrario è una bugia ma ci sono evidentemente una serie di personaggi adusi allo scopo.

infatti lo stesso ducoli ammetteva, seppure implicitamente, che gran parte del giro economico accreditato al parco era probabilmente da annoverarsi a quello della stazione sciistica.

questo parco è stato progettato male e promette di realizzarsi peggio
i parchi si costruiscono partendo da nuclei piccoli ed eventualmente allargandoli con il tempo non il viceversa facendo entrare quelle comunità che sono abbastanza mature da rispettare le regole ivi esistenti.

qui la gente è palesemente contraria, nel momento che questo parco verrà attuato veramente, ognuno farà i cazzi propri e così otterremo un altra legge fatta per essere infranta educando ancora di + alla mancanza di legalità.




Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 18:16:43 pm, 06 Agosto 2010
Vogliamo sfatare un'altra "bufala", l'ultima che è rimasta?.

Ed è quella riguardante l'iter di formazione della legge istitutiva del Parco degli blei.

Si è sostenuto che un gruppo di " carbonari", gli ambientalisti, con delle riunione segrete tenutasi presso una pinacoteca di Palazzolo ( sull'Oglio?) hanno tramato affinchè lo zio Pecoraro Scanio, allora Ministro dell'ambiente firmasse e facesse approvare dal parlamento italiano quella legge istitutiva, così come si è letto in questo forum a firma s.c.

E ciò contro la volontà di un intero popolo, con particolare riferimento all'ignaro  popolo Palazzolese stante che quelle riunioni si tenevano in riva al fiume Oglio e non già in riva all'Anapo .

Di fatto invece:


Comitato Promotore del Parco degli Iblei

Verbale della riuinione

L’anno duemilasei addì 10 del mese di gennaio alle ore 17.00 e seguenti nella sala delle adunanze,
regolarmente convocato, si è riunito in Palazzolo Acreide, presso la sede della pinacoteca di via
Maestranza, il Consiglio Direttivo del Comitato Promotore del Parco degli Iblei nelle persone dei
Signori:

Turibio ing. Domenico presidente SI
Attardo dott. Antonino consigliere SI
Di Falco sig. Nanni consigliere SI
Gisarella dott. Corrado consigliere SI
Pantano dott. Paolo consigliere SI

Presiede la seduta il Presidente, Ing. Domenico Turibio.

Nessuno dei componenti del Collegio dei Revisori dei Conti è presente.

Viene nominato nella qualità di segretario, a norma dell’art. 10 dello Statuto del Comitato
Promotore, il Dott. Corrado Gisarella.

Interviene il sindaco di Palazzolo Avv. Domenico Nigro. Il sindaco ringrazia il comitato promotore
per la scelta effettuata, in sede di sua costituzione, di eleggere Palazzolo quale sede del Comitato
promotore e quindi del costituendo Parco degli Iblei. In ragione di ciò offre la sua disponibilità ai
fini dei lavori del comitato. Anzitutto, annuncia il proposito del comune di mettere a disposizione
del comitato alcuni locali di proprietà comunale che possono essere adibiti ad uffici del comitato.

Nelle more del completamento dei restauri che interessano il Palazzo Municipale, il sindaco Nigro
rende disponibile il suo ufficio e la sala della pinacoteca, ove attualmente si riunisce il Consiglio
Comunale di Palazzolo.

Inoltre, quale componente della giunta dell’Unione dei Comuni “Valle degli Iblei” si impegna a portare a conoscenza di detta giunta i lavori e le proposte del comitato.


A questo punto i lavori del Consiglio direttivo proseguono senza la presenza del sindaco Nigro.

Il presidente pone in discussione la proposta relativa alle quote che ciascuna associazione e ciascun
componente del comitato hanno l’obbligo di versare, ai sensi dell’art. 5 dello Statuto del Comitato
Promotore. Dopo ampio dibattito tra i componenti del Consiglio, si addiviene alla decisione di
proporre all’Assemblea del Comitato la seguente proposta di contributo: 100 € per ogni
associazione aderente e 50 € per ciascun componente inteso quale persona fisica.

Si stabilisce la data di convocazione dell’assemblea, fissandola per il giorno di gioved’ 26 gennaio
2006 alle ore 17:00 presso la sala della Pinacoteca di via Maestranza, in Palazzolo Acreide.



open journalism.
                                                                                                               pinoguzzardi
 
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: sebyali - 21:12:01 pm, 06 Agosto 2010
Quello che afferma Pino Guzzardi è vero. Sono stato più volte invitato anch'io alle riunioni del comitato promotore dal Dott. Paolo Pantano. Solo che all'inizio alla cosa non si è dato il giusto peso. Palazzolo è stata più volte interessata nelle decisioni riguardanti il parco. da allora sono passati cinque anni ecco perché dico che forse siamo un po in ritardo rispetto al momento in cui il parco è effettivamente nato. 
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 21:38:40 pm, 06 Agosto 2010
sentite è inutile dire che una riunione fra ambientalisti era un momento pubblico, non lo è, anche se lo sapeva domenico nigro non cambia la cosa.

e non sono di certi gli inviti personali a cambiare le cose.

quel comitato non si è mai dato pena di andare fra gli agricoltori o le associazioni di categoria a chiedere che ne pensavano.


sono solo una lobby che approfittando del momento favorevole del governo con il ministro "amico" ha  caricato il territorio di un fardello del tutto inutile e pericoloso.
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 21:53:02 pm, 06 Agosto 2010
Il sign. Caligiore ancora insiste.

Sostiene che " la maggior parte di domande serie sono rimaste inevase o senza dati".

Se quella relativa ai " dati", ma non può essere diversamente, è la medesima che mi ha rivolto il sign. Tomasi con riferimento al parco parco nazionale Val Grande e precisamente :
prego elencare di quanto in questo parco da lei citato è aumentato il reddito medio della popolazione , di quanto è diminuita la disoccupazione e di quanto è diminuita l'eventuale emigrazione ho già dato al citato utente la mia risposta che, probabilmente Lei non ha letto, e che pertanto riproduco quì di seguito:

" quelle risposte non sono in grado di darle, non ho dati, ed una risposta concreta si deve dare nel caso in cui si chiede quali siano i dati per cui una persona abbia fatto certe affermazioni.

Io, non avendo dati, non ho affermato nulla rispetto allo sviluppo economico del  Parco nazionale Val Grande che giustifichi una risposta a quella domanda, ho semplicemente publicato il " Regolamento pluriennale per la concessione di contributi e sussidi finanziari per l'agricoltura sostenibile", quale esemplificazione di attività " incollabili" nel Parco Nazionale degli Iblei"


Quali dati volete da me?

Sul resto della Sua domanda,(  " la maggior parte di domande serie sono rimaste inevase") ne aspetto ora anche da Lei, dopo averlo chiesto invano al sign. Tomasi, il relativo elenco.

Sono qui ad attendere.


                                                                                                                           pinoguzzardi



P.S: con riferimento al successivo intervento  del sign. s.c. sulla " riunione degli ambientalisti" e della relativa conoscenza di " Domenico Nigro" volevo ricordare allo stesso che l'Avv. Domenico Nigro era allora il Sindaco di Palazzolo, che quelle che Lei ha definito "riunioni" si tenevano presso la sala Comunale e non già nella "putia ro purpittaru" e che quel Sindaco si era impegnato a riferire all'Unione dei Comuni l'andamento dei lavori complessivi e le proposte che sarebbero venute fuori.

Altro che " invito personale", bensì invito " istituzionale" al Sindaco che rappresentava tutta la comunità palazzolese, Lei compreso. 

E quelle parole dell'avv. Domenico Nigro " Il sindaco ringrazia il comitato promotore per la scelta effettuata, in sede di sua costituzione, di eleggere Palazzolo quale sede del Comitato promotore e quindi del costituendo Parco degli Iblei. In ragione di ciò offre la sua disponibilità ai fini dei lavori del comitato. Anzitutto, annuncia il proposito del comune di mettere a disposizione del comitato alcuni locali di proprietà comunale che possono essere adibiti ad uffici del comitato" non furono pronunciate dal cittadino Nigro  davanti ad un fumante " caddozzo di sasizza palazzolose" ma dal Sindaco di Palazzolo Acreide e nella sede istituzionale del Comune.

                                                                                                           
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: cherumubeddi - 22:07:10 pm, 06 Agosto 2010
toc toc,  c'è permesso???  si puòò???  entro solo per un saluto al pinoguzzardi ed esco...  Buon pacco!!! ehmm parco!!!

chi semu beddi!
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 22:24:54 pm, 06 Agosto 2010
E gli altri non li saluta, sign. " chisemubeddi"?

Sono"belli" anche loro, monellino.


                                                                                                         pinoguzzardi

                                                                                                                   
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 22:25:31 pm, 06 Agosto 2010
allora dottor guzzardi anche se domenico nigro era il sindaco di palazzolo questo non significa che palazzolo sapesse quello che stava avvenendo e forse manco lui se ne rendeva conto tenendo anche conto che per quello che so la sua posizione è per un parco minimo precisamente quello reticolare.

le posso dire che c'era + possibilità di saperlo se la cosa fosse avvenuta "ndo puppittaro"  piuttosto che nella "sede provvisoria comunale" di quel momento che era la via maestranza.
e comunque stia sicuro che se il mio amico domenico  ne avesse parlato con me avrebbe avuto lo stesso no che ho ribadito quando ne abbiamo parlato ultimamente.

se pensa pubblicando quell'atto che io le ricordo ho pubblicato prima di lei di cambiare la sostanza delle cose  ossia che il parco degli iblei è una decisione di Roma per accontentare un piccolissima minoranza della nostro territorio si sbaglia di grosso.


quanto alle domande  lei a parte pubblicare leggi, intenzioni, e regolamenti vari  o pareri della sua parte non è stato in grado di fornire nulla di interessante altro che smentite, non sarebbe dovuto essere diffile avvallare le sue tesi di sviluppo economico attraverso i parchi visto che sono + da  70 anni che alcuni esistono evidentemente questo non corrisponde esattamente alla realtà.
al contrario noi abbiamo portato i fatti narrati dall'espresso.

i suoi argomenti non convincerebbero un bambino di prima elementare si figuri la gente culturalmente preparata che frequenta questo forum, il parco non va avanti  per quello che dice lei ma solo perchè la politica ci ha intravisto un occasione ghiotta di clientelismo.

Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 22:41:14 pm, 06 Agosto 2010
La notizia  non è che Domenico Nigro non sia d'accordo con Lei, era cosa già nota, ma che è stata smentita la " bufala" delle riunioni " massoniche", nel buio delle secrete.

Grave l'affermazione " forse neanche Lui se ne rendeva conto" riferita all'avvocato Domenico Nigro.

Per darLe merito, sign. Caligiore,  quel documento l'ho tratto proprio da un Suo post seppure Lei la relativa sostanza continua a non coglierla. 

Quando la prima delle mie nipotine raggiungerà l'età per frequentare la prima elementare, se il fato ancora mi assiste, verificherò quella Sua affermazione.

Sulle domande a cui io non avrei risposto aspetto ancora l'elenco.
 

                                                                                                          pinoguzzardi
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 23:11:30 pm, 06 Agosto 2010
La notizia  non è che Domenico Nigro non sia d'accordo con Lei, era cosa già nota, ma che è stata smentita la " bufala" delle riunioni " massoniche", nel buio delle secrete.
 

può per favore riportare le mie parole in cui parlo di riunioni massoniche al buio di secrete, sa io le mie parole ancora le ricordo , non sono come certe persone che dimenticano a convenienza


Grave l'affermazione " forse neanche Lui se ne rendeva conto" riferita all'avvocato Domenico Nigro.
 
mi risulta sia un uomo non un dio , quindi se per lei non è blasfemia io non vedo tutta sta gravità e se Nigro mi dice che lui non è per la proposta del parco che è uscita dagli ambientalisti  ma solo  per un versione minimale (come ha ribadito nei video) mi sembra chiaro che la proposta abbia travalicato le sue intenzioni.
io sono per il no, e qualunque metro quadro in + lo ritengo un danno quindi anche se sono contrario già al minimo sono ancora + contrario al massimo.


Per darLe merito, sign. Caligiore,  quel documento l'ho tratto proprio da un Suo post seppure Lei la relativa sostanza continua a non coglierla. 
 
che ci vuole fare non siamo tutti menti illuminate  come la sua che riesce parlare senza avere dati, riesce a dare interpretazioni delle norme migliori di quelle degli avvocati, e conosce le regole di edificazione meglio degli ingegneri e architetti



Sulle domande a cui io non avrei risposto aspetto ancora l'elenco.
 

dottore sono tutte domande ,disseminate nei post,  da lei definite strane, fuori luogo e inopportune etc  e tutte hanno bisogno di essere corredati da dati  che lei stesso ammette di non possedere dando come giustificazione la sua stessa ignoranza.

e noi accettiamo la sua giustificazione di cui ci eravamo abbondantemente resi conto

ora mi spiace la lascio come sempre nell'illusione che rispondendo per ultimo abbia convinto tutti
saluti
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 23:21:26 pm, 06 Agosto 2010
Ed io aspetto ancora l'elenco, sign. Caligiore.

Nel precedente mio post mi sono scordato a chiederLe, rilevata la sostenuta Sua intelligenza a fronte di altri da Lei medesimo sostenuti ignoranti e ciò evidentemente con riferimento esclusivo alla problematica parco degli blei, quando ha affermato che era favorevole al parco, risolto il problema generale del collegamento stradale col ragusano e quello personale delle coltivazioni OGM, è stato per Lei quello un momento di obnubilamento del sensorio, di defaillance della Sua  intelligenza?

La saluto anch'io.


                                                                                                            pinoguzzardi
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 23:30:45 pm, 06 Agosto 2010
carissimo dottore è vero lo ribadisco se nel parco si può fare tutto, persino coltivare gli ogm come dice lei allora sono per il parco che problemi ci sono

ma è abbastanza evidente che la mia è una provocazione perchè so già da pareri molto + autorevoli dei suoi che queste cose non sono possibili

vuole sfatare le mie posizioni alla racconti se esiste il caso di un'autostrada costruita all'interno di un parco già esistente
oppure un industria agroalimentare cresciuta all'interno di un parco.
oppure un parco eolico/solare di tipo industriale fatto all'interno di un parco.

altrimenti la finisca di citare leggi che lei interpreta a suo modo e senza alcuna autorevolezza, visto che  avvocati e un ingegneri  ne sanno + di lei in materia e dicono l'esatto contrario di quello che dice lei.

 e ora la saluto sul serio
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: sebyali - 23:49:31 pm, 06 Agosto 2010
Da dove si è partiti ha poca importanza,sta di fatto che al momento in pochi sono favorevoli al parco punto.

Pino Guzzardi non riesce a capire questa cosa  importante,  per quindi adeguarsi al sentire comune, non crede a quello che dicono gli altri, o che si possano verificare i fatti che preoccupano la maggioranza delle persone.

Abbandonare le proprie posizioni a volte e necessario per vedere le cose da un altro punto di vista, può essere una dote questa di grande sagacia.

I parchi in ogni dove sono dei carrozzoni, dimostrabile e dimostrato. Anche se la teoria dice che sono delle istituzioni virtuose, ma mi dispiace dirlo la realtà e ben diversa.

I politici giocano su questa forme di associazionismo per placare la loro sete di potere e poter sistemare alcuni dei loro clienti e portaborse. Dimostrabile e dimostrato nelle discussioni.

I soldi sono pochi e saranno sempre meno, come si farà a gestire un parco di cosi vaste dimensioni. Dimostrabile e dimostrato ( che i soldi non ci saranno).

Che il parco possa portare ricchezza alle maestranze  e che possa avere ricadute di un qualche rilievo sul territorio, come da teoria, E tutto da dimostrare.

La nascita di un parco è auspicabile la dove non ci sono conflitti sociali e qui i conflitti seppur minimi ci sono, bisogna arrivare per forza a problematiche più pesanti. Non credo.

Non vedo idee chiare neppure sulla sistemazione delle varie aree del parco. Io dicevo di prendere in considerazione la proposta dell'unione dei comuni e Pino Guzzardi mi dice di stendere un velo pietoso anche su questa.

E non mi sembra possibile accettare, allo stato attuale, il parco così come è stato pensato non ci sono le condizioni sociali,culturali ed economiche per farlo.

Servono proposte, magari  contrapposte ma fattive e terra terra, che tengano conto del tessuto sociale degli Iblei.

Può darsi che i politici vogliano fare da sè senza il sostegno popolare ma mi sembra molto rischioso e poco proficuo.

Questi sono i fatti che piaccia o no, e bisogna tenerne conto nella discussione, solo per non finire in un muro contro muro che non porta da nessuna parte se non a fare il gioco di chi vuole approfittarne.     

 

   
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 09:43:46 am, 07 Agosto 2010
Ancora con "  avvocati e un ingegneri  ne sanno + di lei in materia e dicono l'esatto contrario di quello che dice lei", come se non avesse letto il sign. Caligiore  le singole prese di posizione ufficiali dell'Ordine degli Ingegneri e degli Architetti.

Di avvocati locali che non condividono l'idea del Parco degli Iblei ne conosco solo uno il quale, a vederlo e sentirlo in alcuni servizi di questo forum, oltre che a leggerlo in un periodico locale, a parte il  dimostrato Suo errore nei presupposti concettuali, si era schierato, allora decisamente, contro l'idea del parco sostenendo una strana tesi che così si può riassumere: io non conosco la problematica del parco e quando uno  non conosce una cosa si schiera contro, a prescidere, come affermava  Totò.     

Non sa più cosa dire il nostro s.c., è in affanno come quell'altro " primus" nazionale del quale, ieri, l'ex berlusconiano di ferro, Gabriele Albertini, nel recente tempo passato sindaco di Milano: " Berlusconi ha costruito un partito dove ciò che piace al principe ha vigore di legge e dove chi non è d'accordo viene messo alla porta".

E non vorrei applicare la proprietà transitiva.

Rispetto alle affermazioni del pacato utente " sebyali" non posso convenire sulle stesse.

In un forum ibleo parallello a questo si può visualizzare un convegno ( sessione HD video) tenutosi a Buscemi ed avente quale oggetto " Il Parco degli Iblei - opportunità e problematiche" con la partecipazione in primo luogo dei cittadini iblei e poi dal Direttore  del parco nazionale degli Abruzzi, del Presidente del parco nazionale delle cinque terre ( in video conferenza) e da un dirigente  dello stesso citato ultimo parco.

Una conferenza molto riuscita alla quale però, caso strano, non partecipò il sign. Salvo Caligiore nella Sua, per altri versi ed occasioni, eccellente funzione " testimoniale" .

Gli dia una occhiata, sign, " sebyali" e forse, con  sagacia, cambierà idea sul concetto parco/carrozzone.

Una domanda : quali sono le attuali non esistenti " condizioni sociali, culturali ed economiche per farlo" ?.

Ed altresì Le chiedo di chiarire meglio questa Sua osservazione " La nascita di un parco è auspicabile la dove non ci sono conflitti sociali e qui i conflitti seppur minimi ci sono, bisogna arrivare per forza a problematiche più pesanti. Non credo".

A meno che Lei non confonda le diversità di opinioni con i conflitti sociali che sono tutta un'altra cosa e dei quali mi permetto di indicarne una delle tante definizioni, tralasciando di citare Carlo Marx:

" l'espressione conflitto sociale deriva dalla sociologia moderna e definisce i contrasti fra gruppi sociali riguardo a valori immateriali (prestigio, onore), allo status sociale, all'esercizio del potere o alla divisione delle risorse disponibili in maniera limitata (Disuguaglianza sociale). I conflitti possono manifestarsi apertamente o rimanere allo stato latente. Essi si esprimono attraverso diverse forme di alterazione dell'ordine sociale costituito, e spaziano da azioni individuali a forme rituali e simboliche circoscritte ad aree ristrette, fino a sfociare in scontri potenzialmente senza limiti (guerra civile)".

Non penso assolutamente  che la discussione sul parco degli blei sfocerà in una guerra civile.

Non è uno scontro tra " classi".

Rispetto a quel " velo pietoso" sulla proposta di un parco " gattopardato"   ne ho cercato di dimostrare le motivazioni rispetto a quel sostenuto mio " stendere" e nessuno è intervenuto a confutare, nel merito, quelle mie osservazioni, ed io aspetto.

Ed è proprio in relazione a quelle osservazioni che Fabio Granata così si è espresso: 

" Sul Parco degli Iblei è in corso una campagna di disinformazione tendente a diffondere paura e sospetto: da qui una serie di strambalate teorie su perimetrazioni limitate e salvaguardia delle attività produttive. L’esperienza dei Parchi insegna invece che la loro istituzione non solo non condiziona le attività produttive di qualità ma le fa crescere enormemente."

Fabio Granata, deputato di questa Repubblica oltre che avvocato, come quell'altro.



                                                                                                                      pinoguzzardi



 

 
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 10:06:28 am, 07 Agosto 2010
Ancora con "  avvocati e un ingegneri  ne sanno + di lei in materia e dicono l'esatto contrario di quello che dice lei", come se non avesse letto il sign. Caligiore  la presa di posizione ufficiale dell'ordine degli Ingegneri e degli Architetti.

dottore questo si chiama estrapolare frasi del contesto, non ho citato ingegneri e architetti e avvocati in quanto  favorevoli o sfavorevoli al  parco su questo so benissimo che ci sono posizioni differenti, valga per tutti quella dell'ing. Turibio presidente del comitato pro parco.
promotore del  parco ma che mi ha negato personalmente la possibilità delle serre in zona C che lei ha cassato come infondata.
ho parlato con architetti che mi hanno confermato che l'ente parco tende a bloccare le strade da costruire, fatto accaduto ad un architetto palazzolese per il parco di bronte.

ma lei mi nega questo. il documento dal lei citato non è relativo al discorso vincoli tecnici che nasceranno  ma un parere generico sulla fattibilità e sostenibilità del parco

rispetto + un ambientalista che mi dice i vincoli ci sono e me li dice, che lei che quasi dice che non ci sono vincoli cercando di ingannare me e  la gente mettendomi davanti al fatto compiuto ma purtroppo ho visto e dimostrato che è sua consuetudine e questo rende la conversazione noiosa e mediocre.


P.S. anche Titti Bufardeci è avvocato come quegli altri, così come lo è l'avv.Nigro (reticolare) così come lo è Bono (e votato contro al parco in parlamento a suo tempo) che guarda caso ha dimezzato la superficie proposta degli ambientalisti, mi scusi quindi se me ne sbatto i coglioni della sua stella polare Fabio Granata
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 10:38:15 am, 07 Agosto 2010
Invece di " sbattersi i cabasisi", termine più gentile rispetto a quello da Lei usato in linea con la Sua ostinata tradizione scurrile, perchè non si legge, a proposito di Fabio Granta, uomo lontano da me dal punto di vista ideologico ma sicuramente onesto e culturalmente preparato, l'ultimo Suo saggio, edito da Lombardi,  " L'Italia a chi la ama".le cui conclusioni politiche si possono così riassumere: " Urge uscire dall'afasia. Una politica non più rassegnata alla ripetizione dell'esistente chiama oggi all'attivismo laico e appassionato per una nuova Italia da costruire insieme ai nuovi italiani che la amano"

A parte la prefazione di Giancarlo Fini che riproduco:

" Non è solo un invito all’amor di patria –espressione cara ai nostri padri e ai nostri nonni, ma che scalda sempre il cuore- né soltanto un’esortazione all’impegno civico. “L’Italia a chi la ama” contiene anche una certa idea della nazione, della nazione come patrimonio collettivo che cresce e si rinnova con l’impegno dei cittadini. ...Le nazioni camminano: sono progetto e politica, non solo memoria e folklore. Men che mai sono idoli neopagani, fondati sui miti foschi e rovinosi del “sangue” e del “suolo”.

Si impegni anche Lei, sign. Caligiore, la ami questa Italia oltre al nostro bellissimo " sacro suolo" ibleo", questo non certo " mito fosco e rovinoso". 

Una "chiosa".

perchè non chiede all'ing. Turibio quale è la norma giuridica che espressamente vieta di installare serre nella zona C di un parco nazionale, io da "ignorante", come sostiene Lei, non la conosco.

E se me la partecipa, quella risposta, sarà un modo per diminuire la mia ignoranza.

So solo che l’agricoltura intensiva in serra  presuppone di solito l’uso massiccio di pesticidi e fitofarmaci ed allora quel divieto potrà essere, ma non è detto, inserito nel Regolamento del Parco, se condiviso anche dalla Comunità di Parco e quindi dai Sindaci del territorioseppure  un condizionamento sull'uso dei pesticidi e fitiofarmaci nelle serre lo ritengo personalmente opportuno, nell'interesse dell'ambiente e della salute della gente .

Ma Lei con i pesticidi, i fitofarmaci e le colture OGM ha un buon rapporto.

Io, invece, No.

Questione di diversità di opinioni.

Rispetto ai vincoli Lei mistifica le mie affermazioni: non ho mai detto che vincoli non ce ne saranno ho detto invece che, se le "norne di garanzia" saranno scritte come da proposta degli ambientalisti fatte proprie, in definitiva, dalla nostra Provincia Regionale, nel territorio del Parco non vi sarà alcun vincolo in più rispetto a quelli oggi fortunatamente esistenti.

Il rischio è, per i " troppo furbi", che l'Ente Parco sono certo li farà rispettare.

Per il  resto saranno solo "regole condivise sul fare le cose" al fine di tutelare la bellezza del nostro, anche Suo, bel territorio ibleo. 


                                                                                                                        pinoguzzardi

Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 11:24:12 am, 07 Agosto 2010
perchè non chiede all'ing. Turibio quale è la norma giuridica che vieta di installare serre nella zona C di un parco nazionale, io da "ignorante", come sostiene Lei, non la conosco.

E se me la partecipa, quella risposta, sarà un modo per diminuire la mia ignoranza.


dottore io ai miei allievi nei corsi dico sempre che l'ignoranza è una condizione superabile la stupidità no

mi dica cosa devo pensare ora che mi chiede di citare una norma da lei stesso citata e su cui abbiamo dibattuto proprio la prima volta che abbiamo parlato di turibio,  mi sembra un assoluta perdita di tempo è evidente che lei è convinto di avere + autorevolezza di Turibio nell'interpretare quella norma

So solo che l’agricoltura intensiva in serra  presuppone di solito l’uso massiccio di pesticidi e fitofarmaci ed allora quel divieto potrà essere, ma non è detto, inserito nel Regolamento del Parco, se condiviso anche dalla Comunità di Parco e quindi dai Sindaci del territorio.


aaahhhhhhhhhhh quindi  lei lo sa ma lo nasconde, stiamo scoperchiando gli altarini.

mi faccia capire una cosa sta comunità del parco ha potere di veto sul regolamento? e se non si raggiunge un compromesso cosa succede si ferma il parco o si applicano le regole + strette possibili? e sopratutto se già lei dimostra di non accettare la proposta dei sindaci sul parco reticolare  cosa dovrebbe farmi pensare che i sindaci contino così tanto da poter imporre un regolamento non tanto vincolante?

ah per favore mi eviti i panegirici sui politici che attualmente le stanno simpatici, io non sono un leccaculo di nessuno manco dei politici con cui condivido amicizia, se l'hanno informata diversamente l'hanno informata male.

e sinceramente preferisco leggere un buon libro di letteratura anche se contiene termini scurrili che un'opera di propaganda di granata

anzi mi hanno consigliato Charles_Bukowski (http://it.wikipedia.org/wiki/Charles_Bukowski) che in compagno di sbronze  parla di un tale che si "fotteva" un cocomero e poi lo faceva mangiare ad un altro.
se non ci crede guardi qua

http://books.google.it/books?id=-87po2CKxLoC&pg=PA99&lpg=PA99&dq=cocomero+bukowski&source=bl&ots=E-luypZ9CC&sig=ONNGoqrFV09c_JgAv0n24-G2PeY&hl=it&ei=2iNdTMCqG4yjsQaKp9jyBw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CBUQ6AEwAA#v=onepage&q&f=false (http://books.google.it/books?id=-87po2CKxLoC&pg=PA99&lpg=PA99&dq=cocomero+bukowski&source=bl&ots=E-luypZ9CC&sig=ONNGoqrFV09c_JgAv0n24-G2PeY&hl=it&ei=2iNdTMCqG4yjsQaKp9jyBw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CBUQ6AEwAA#v=onepage&q&f=false)

lo legga pure lei forse le farà bene
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: sebyali - 11:34:17 am, 07 Agosto 2010





LEI HA DICHIARATO SIG. GUZZARDI:
"So solo che l’agricoltura intensiva in serra  presuppone di solito l’uso massiccio di pesticidi e fitofarmaci ed allora quel divieto potrà essere, ma non è detto, inserito nel Regolamento del Parco, se condiviso anche dalla Comunità di Parco e quindi dai Sindaci del territorio seppure  un condizionamento sull'uso dei pesticidi e fitiofarmaci nelle serre lo ritengo personalmente opportuno, nell'interesse dell'ambiente e della salute della gente ."

Non necessariamente in serra si devono usare pesticidi e fitofarmaci i maniera massiccia, si usano quando è strettamente necessario e con i giusti tempi di carenza.
anche in serra si può fare un agricoltura biologica. Anche la sono gli uomini che devono sapere come e quando usare i fitofarmaci. Gli stessi uomini che stiamo formando nelle scuole agrarie alla quale spieghiamo come funziona una serra e come la si usa. che sia tutto tempo perso?????
Da un lato si investe per dare questo tipo di cultura dall'altro si tende ad eliminare le coltivazioni in serra, che poi se ben usate sono il solo punto forte dal punto di vista economico, vedere  pachino con il ciliegino, il  ragusano con i fiori e le primizie, lei vuole affossare ancora di più la nostra economia.


Per quanto concerne i conflitti ho estrapolato il concetto dal file che mi ha indicato lei
signor Guzzardi ed i conflitti verbali possono diventare conflitti sociali nel momento in cui alcune famiglie potrebbero perdere il lavoro a causa del parco. E come consigliato dai Georgofili bisognerebbe evitarli.


SE NEL PARCO DEGLI ABRUZZI VA TUTTO A MERAVIGLIA ALLORA, L'INCHESTA DI PRIMO DI NICOLA E' UNA BUFALA ANCHE QUELLA. ALLORA QUALSIASI COSA SIA CONTRO VA CESTINATA
                                                                                                                       
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 11:37:31 am, 07 Agosto 2010
Egregio sign. Caligiore, in tema di agricoltura in generale ma soprattutto di quella auspicabilmente praticabile nelle individuate zone protette, quale è il Parco degli Iblei, perchè non da una occhiata a queso link?

Servirà ad incrementare le sue già vaste conoscenze ed a confutare meglio le opinioni degli " ignoranti" e degli " stupidi" come me, stante le Sue " pacate" definizioni.


http://www.itr.si/javno/youth_farm/it/non-agric-activities5.html (http://www.itr.si/javno/youth_farm/it/non-agric-activities5.html)

Rispetto ai " cocomeri" se ne faccia una scorpacciata, seppure per favore non già assieme ai " liquidi semini" di Herb,  alla Bukovshi, sconcezza alla quale Lei si è ispirato,  è il periodo: il cocomero, al naturale e senza condimenti,rinfresca il palato ed anche le menti.

Non mi risulta che Lei sia un " lecchino" ( a non volere usare il Suo scurrile termine) di nessuno, tant'è che non lo ho mai affermato.

Rispetto alle serre il pacato " sebyali" ci ha ricordato che " anche in serra si può fare un agricoltura biologica" così come abbiamo appreso questi insegnare nelle scuole agrarie.

Si tranquillizzi, sign. Caligiore.

Ergo, il Regolamento del parco, a quelle condizioni, potrà benissimo non nibire l'agricoltura in serra nella zona C, fermo restando che nessun divieto è legittimamente possibile nella zona D soddisfacendo il giusto obiettivo di salvaguardare sia la salute dei cittadini che vorranno consumare quei prodotti biologici, oltre che l'ambiente.

In tal senso si parla di " agricoltura d'eccellenza".

Il sign. " sebyali" ha fatto una affermazione che condivido in generale rispetto al concetto: "i conflitti verbali possono diventare conflitti sociali nel momento in cui alcune famiglie potrebbero perdere il lavoro a causa del parco. E come consigliato dai Georgofili bisognerebbe evitarli"

L'accademia dei Geogofili non ha mai parlato di " famiglie che potrebbero perdere posti di lavoro a causa del parco", affermazione, pertanta la Sua, priva di riscontro anche teorico.

A meno che  non la si  supporti con specifiche proprie argomentazioni.


                                                                                                                                       pinoguzzardi
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 12:37:06 pm, 07 Agosto 2010
Io ho un sogno, sign. Caligiore.

Il " rosso del Parco", vino biologico prodotto nelle nostre belle colline blee.

Ma il medesimo concetto può essere esteso anche all'olio.

Dia uno sguardo:

 http://www.italiaatavola.net/articoli.asp?cod=14549 (http://www.italiaatavola.net/articoli.asp?cod=14549)

ed altresì:

venerdì 6 agosto 2010

Vigneti biologici: la Spagna sorpassa l'Italia

Dopo aver perso il primato europeo delle coltivazioni biologiche, l'Italia ha ora perso anche il primato mondiale (e quindi anche europeo) per i vigneti biologici. Dopo il Mondiale di calcio del Sud Africa, così, gli spagnoli portano a casa altri due sorpassi ai nostri danni.

Con 53.959 ettari di vigneti bio (il 9,43% della superficie bio totale), infatti, nel 2009 la Spagna avrebbe raggiunto e superato il nostro paese. In Italia, nel 2009 gli ettari di colotivazione biologica della vite erano

43.614 (dati Sinab, 2009).

Un balzo sorprendente della Spagna rispetto al 2008, quando gli ettari di vite biologica erano circa 30.000: un aumento di ben il 75%.

La crescita dei vigneti bio in Spagna è del resto in linea con la grande crescita di tutto il settore biologico iberico, arrivato nel 2009 a 1,6 milioni di ettari.

La coltivazione biologica della vite si concentra in un numero limitato di aziende ed in poche regioni: Castiglia-La Mancha (28.700 ettari), Murcia (quasi 11mila), Comunità Valenciana, Catalogna,  Castiglia y Leon ed Estremadura.



Ha mai assagiato i vini della " rioja", in grandissima parte prodotti con metodi biologici?

Mi venga a trovare e lo confronteremo con quello della mia modestissima produzione familiare, ma anche questa biologica.


                                                                                                                             pinoguzzardi

                                                                                                         
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 12:54:45 pm, 07 Agosto 2010
e cosa c'azzeccano i parchi nazionali con l'aumento della produzione di vini in Spagna?

Le riformulo la domanda: le risulta che in Spagna ci sia stato un balzo in positivo della produzione di coltivazioni biologiche grazie alla creazione di nuovi parchi nazionali, se si, quanti e quali dal 2008 ad oggi?

A proposito di spagna, sa dirci in percentuale quante coltivazioni biologiche sono all'interno dei parchi e quante no, ha pure i numeri dell'Italia?

Le risulta che il più grande produttore locale di alimenti biologici e' a favore del parco?
sa dove e per quale motivo quest'ultimo produce il suo bel rosso " biologico", venduto in tutto il mondo e in grandi quantita?
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: sebyali - 13:27:22 pm, 07 Agosto 2010
Che L'Accademia Dei Georgofili  parli di conflitti è innegabile a meno che non mi ritenga incapace di
 leggere e capire un testo. Sicuramente se si parla di parchi non si tratterà di conflitti bellici ne di conflitti a fuoco. Il conflitto nasce nelle  difficoltà di qualcuno rispetto ad altri la protesta in se è già un conflitto per una società che dovrebbe garantire pace e serenità a tutti.

Non vorrei tediarvi con cose personali ma l'esempio calza a puntino.
Il sottoscritto lavorava a Palazzolo da settembre dovrò recarmi ad Avola, trasferito perché qui si e dovuto tagliare un posto nella scuola grazie alla rimodulazione della legge Gelmini. Ringrazio sempre Dio per il posto di lavoro seppur lontano, me mi chiedo se non sia un impatto troppo forte per la mia famiglia e sulla sua organizzazione. Oltre agli aggravi di spesa che dovrò sostenere per spostarmi. Andrò a prendere il posto che era di un precario che forse rimarrà a casa. Conflitto sociale,attenzione  solo per i più poveri non mi vedremo mai Berlusconi e ed un altro riccone lottare per un pezzo di pane.
Questo non sarà attinente al tema del topic ma mi sembra abbastanza pregnante per sondare il significato del e sul teme dei conflitti. Ripeto sempre da evitare in quanto arrivando dal basso sono pericolosi.

Vuole sapere la stragrande maggioranza  delle produzioni biologiche in mano di chi sono?
Sono in mano a  grandi gruppi che hanno soldi da investire (tra l'altro anche palazzolesi ) che hanno soldi da investire E SERRE NELLA QUALE PRODURRE

E poi ancora da noi la stragrande maggioranza delle produzioni uva da vino sono biologiche seppur non certificate in quanto nessuno sulla vite si sognerebbe di usare fitofarmaci se non quelli consentiti anche in agricoltura biologica, come rame zolfo ed altro. Nelle nostre colline non c'è produzione di grandi quantità di uva per la vinificazione tranne quelle ad uso familiare. Per il biologico ci vuole la certificazione e questa costa,  non escludendo che chi ha la certificazione biologica non faccia uso di pesticidi , ma questa è un altra storia. 

   
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: sebyali - 22:52:49 pm, 07 Agosto 2010
Aggiungo un articolo del corriere della sera

CORRIERE DELLA SERA

I TAGLI ALLE AREE PROTETTE
L' Italia dei parchi a rischio chiusura
Salviamo i nostri parchi naturali da una morte annunciata

Questo è un appello, un appello contro una morte annunciata. All' allarme generale sul paesaggio, minacciato dal cemento, dall' assurda collocazione delle pale eoliche, dall' inquinamento delle acque e dal degrado delle periferie e dei centri storici, si aggiunge un' altra minaccia concreta. La manovra taglia il 50% delle risorse ai parchi naturali. I parchi sono creature fragili. Hanno bisogno di manutenzione continua e di sorveglianza. I parchi sono considerati, oggi, riserve della biosfera. Proteggono la fauna marina e quella montana, preservano specie vegetali e il loro complesso sistema. Sono fonte di bellezza, certo, però anche riserve di natura. Parchi e riserve sono distribuiti in tutto il mondo, censiti dall' Unesco, garantiti dall' impegno finanziario e organizzativo degli Stati. Sono, nelle classifiche dell' Unesco, «patrimonio dell' umanità», meglio, nella definizione inglese, world heritage, ovvero patrimonio del mondo, vale a dire non soltanto un patrimonio per l' uomo, ma per tutto quel delicato sistema che è l' intero mondo, un sistema cui proprio l' uomo ha arrecato danni immensi. In termini d' immediato ritorno, i parchi sono una grande risorsa turistica per un Paese come il nostro che dal turismo ricava il 12% del Pil, che riceve ogni anno oltre 43 milioni di turisti, che dispone di oltre 130 mila strutture ricettive e che dunque dà lavoro a una parte rilevante della popolazione mentre incassa valuta. La Federparchi, la struttura cui fanno capo 23 parchi nazionali e 130 parchi regionali, prevede la chiusura del 50% dei suoi federati. Sarà allora una triste conta quella che deciderà sui parchi da chiudere. Eliminiamo prima lo Stelvio o il Gran Paradiso, l' Abruzzo o l' Etna oppure le Cinque Terre? E perché no il parco marino di Punta Campanella nel golfo di Sorrento, o quello delle Tremiti? Il Gennargentu si metta in fila, i Monti Sibillini aspettino il loro turno, magari dopo il Parco del Ticino, poi verranno le Dolomiti Bellunesi, il Vesuvio, il Pollino, le Foreste Casentinesi, l' Arcipelago Toscano... L' elenco dei parchi comprende quasi tutte le bellezza naturali d' Italia, i pochi biosistemi ancora vivi, animali sopravvissuti alla caccia, come il lupo bruno marsicano, o agli erbicidi e agli insetticidi. Il fatto è che più che mai i parchi hanno bisogno di essere protetti da quanto li contorna. Quando leggiamo che nello scorso aprile nella zona dei Regi Lagni, in provincia di Caserta, sono stati arrestati, per danno ambientale, 22 imprenditori, chiusi 4 impianti di depurazione delle acque, presi provvedimenti contro 25 aziende zootecniche, abbiamo la percezione netta di quali sono i rischi per l' ambiente in cui viviamo e come tanto più sia necessaria una coraggiosa e generosa politica in favore dei parchi che sono, oltre che riserve della natura, riserve della cultura e presidi della bellezza, modelli educativi di rispetto del territorio. In una simile prospettiva di tagli sconsiderati, l' impegno del ministro Prestigiacomo, che si è battuta contro il dimezzamento dei fondi, da solo non basta: serve una presa di posizione del governo, un intervento del premier Berlusconi. Altrimenti rischia di apparire contraddittoria anche la campagna promossa dal ministro del Turismo che invita a godere della bellezza del «giardino d' Europa». Se i tagli sono imposti da Bruxelles, è anche vero che il patrimonio naturale italiano, dallo Sciliar all' Etna, dalla foca monaca al lupo appenninico, non è soltanto nostro ed è un bene già diminuito nei secoli, che solo con una politica e una spesa costante può essere salvato. La politica, appunto, dei parchi, per i quali noi occupiamo uno dei primi posti nel mondo. RIPRODUZIONE RISERVATA

Bertelli Carlo

del 18 luglio 2010

il link dell'articolo

http://archiviostorico.corriere.it/2010/luglio/18/Italia_dei_parchi_rischio_chiusura_co_9_100718002.shtml (http://archiviostorico.corriere.it/2010/luglio/18/Italia_dei_parchi_rischio_chiusura_co_9_100718002.shtml)
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: sebyali - 22:57:23 pm, 07 Agosto 2010
PROTESTE CONTRO I TAGLI AI PARCHI. PRATESI (WWF) E CRESPI (FAI) SCRIVONO A BERLUSCONI

venerdì 23 luglio 2010      
“Signor Presidente, in questi giorni milioni di italiani hanno sentito la sua voce in uno spot pubblicitario che, in nome del Ministero del Turismo, invitava a viaggiare in Italia: il paese più bello del mondo per la sua cultura, la sua arte, il suo paesaggio”. Così inizia la lettera scritta a Berlusconi dal Presidente onorario del Wwf Fulco Pratesi e della Fai, Giulia Maria Mozzoni Crespi, per sollecitare un autorevole intervento del premier affinchè fermi il taglio delle risorse ai parchi nazionali incluso nel testo della finanziaria. Il dimezzamento del “già magro contributo devoluto dal Ministero dell'Ambiente” (quasi 52 milioni di euro nel 2009) secondo i due ambientalisti porterà i parchi ad una “morte certa”.
 
Per Pratesi e Crespi, che danno voce sui quotidiani ad sit- in di protesta tenutosi in queste ore davanti al Ministero della Prestigiacomo, in gioco c'è il futuro ambientale della nostra terra. Opinione condivisa da Cianciullo su Repubblica, che fa eco ai vari appelli delle associazioni e del presidente di Federparchi Giampiero Sammuri, sostenendo che le risorse elargite non basteranno nemmeno per l'ordinaria amministrazione e che i parchi si troveranno sprovvisti di difese contro abusivismo edilizio, incendi, inquinamento e bracconaggio.
 
L'intera operazione poi metterebbe a rischio un settore che da lavoro a 86 mila occupati. Una serie di dati alla rinfusa, quelli forniti dalla Federparchi, per alzare il tiro sul rischio che tutta la comunità correrebbe. Una cosa, fra tutti questi dati, però è certa. Dal 70 all'80 per cento dei contributi va ai costi del personale. Per esempio, il Gran Paradiso ha quasi cento dipendenti (con un tasso di assenza medio del 13%, soprattutto grazie all'abnegazione dei guardaparco) che costano quasi tre milioni e 800mila Euro, su un bilancio di sei milioni e 500mila Euro, di cui quattro milioni e 800mila di contributi statali e regionali (anno 2007). 119 sono invece i dipendenti del Parco d'Abruzzo (tasso di assenteismo del 34%!) e costano quasi cinque milioni di Euro su un bilancio di settemilioni e 400mila Euro (con contributi pubblici per più dell'80%).
 
Valori approssimativi e sommari, che a molti danno l'idea che più che parchi, questi siano carrozzoni. Basta sapere, come relaziona la Corte dei Conti, che per uno di questi due parchi le spese per le attività istituzionali (fra il tecnico, lo scientifico e il gestionale) sono passate dai novecentomila euro del 2003 ai trecentoquarantamila del 2007.

il link dell'articolo

http://www.bighunter.it/Natura/ArchivioNews/tabid/220/newsid734/5965/Default.aspx (http://www.bighunter.it/Natura/ArchivioNews/tabid/220/newsid734/5965/Default.aspx)
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: sebyali - 23:06:57 pm, 07 Agosto 2010

di Matteo Fusilli Presidente Federparcho
Data : 23 - 24 luglio 2004
Fonte : Convegno La scommessa della qualità italiana Ravello Festival 2004

L’istituzione dei parchi in Italia, nella prima metà del secolo scorso, è stato il sogno di pochi studiosi, uomini di scienza, giornalisti, naturalisti. Per far nascere il Parco d’Abruzzo numerose furono le iniziative della Lega per la protezione dei monumenti naturali, dell’Associazione Pro Natura e della Società Botanica Italiana. Inoltre, un forte impulso fu dato da Benedetto Croce, filosofo eminente, nato nel 1866 proprio a Pescasseroli.
Nel 1922 fu istituito il Parco Nazionale del Gran Paradiso, prima area protetta italiana e, dopo oltre venti anni, l’Italia ebbe altri due parchi nazionali: il Circeo (1934) e lo Stelvio (1935).
Bisogna attendere la seconda metà degli anni ’60, perché si produca una svolta importante nella cultura, nella politica e nella complessiva visione del mondo. Un movimento che nasce nell’università californiana di Berkeley e si estende a quasi tutto il mondo occidentale e pone con forza, tra tante altre questioni, anche quelle ambientali.
Si fa strada nella comunità scientifica e soprattutto nelle coscienze la preoccupazione per il futuro del pianeta e l’allarme per lo sfruttamento intensivo delle risorse naturali. La mobilitazione dell’opinione pubblica porta alla dichiarazione dell’Anno europeo della conservazione della natura nel 1970 e negli Stati Uniti, il 22 aprile dello stesso anno, è proclamata la Giornata della Terra. Iniziative che segnalano un crescente interesse per le tematiche ambientali.
Negli anni ‘70 e ‘80 che in varie parti d’Italia nascono movimenti, associazioni e gruppi spontanei, che attraverso campagne di stampa, raccolta di firme, petizioni e proposte di legge d’iniziativa popolare, si mobilitano per l’istituzione dei parchi.
Dopo oltre cinquanta anni dalle prime istituzioni, la realtà è in movimento e la mobilitazione culturale, scientifica e sociale si salda con le iniziative parlamentari. Nel 1991 è approvata la “Legge quadro sulle aree protette”.
In quegli anni la tensione positiva di un movimento di idee si incontra con le istituzioni parlamentari, scrivendo una delle pagine più belle ed entusiasmanti della nostra storia recente.
Molte volte, da parte di nemici dichiarati, ma anche di giganti solitari dell’ambientalismo, si tende a presentare la vicenda dei parchi come un processo elitario, che ha come protagonisti minoranze evolute contro maggioranze disinformate e spesso rumorose. In parte è andata così e un ruolo decisivo lo hanno avuto sicuramente singoli studiosi, rappresentanti di associazioni, organi di stampa nazionali e locali, singole personalità della cultura e della scienza. Ma nei territori coinvolti direttamente dall’istituzione dei parchi vi è stato un confronto di idee e interessi contrapposti e uno scontro, in alcuni casi anche fisico, sul futuro di quelle aree che hanno visto la partecipazione diretta di migliaia e migliaia di cittadini. Questo confronto può essere paragonato, per l’intensità del coinvolgimento politico e culturale, anche se in scala minore, alle grandi passioni che si sono manifestate a livello nazionale in occasione dei referendum degli anni ’70. Molti di coloro che avevano dato vita a quel movimento, “la generazione della 394”, si ritrovano negli anni successivi ad amministrare e dirigere i parchi.
Il sogno della costituzione dei parchi può diventare realtà. Ha inizio, tra mille contraddizioni, una fase “garibaldina”, con le intese sulle perimetrazioni, l’istituzione dei nuovi enti, la nomina degli amministratori, il coinvolgimento delle popolazioni, il rapporto finalmente positivo con le comunità locali e con gli operatori economici, i primi progetti di conservazione.
I parchi crescono, si affermano, dimostrano che è possibile integrare ambiente e sviluppo, rendono visibili i territori, sollecitano orgogli locali, voglia di stare insieme, capacità di “riguardare i luoghi”, nel senso di averne riguardo e di riconoscerne il valore.
Oggi i parchi italiani rappresentano una realtà importante, un punto di qualità del nostro Paese in ritardo su molte altre rilevanti questioni ambientali, ma che è, nel sistema internazionale delle aree protette, un’esperienza originale, innovativa e anche molto apprezzata nei consessi mondiali.
Non voglio dare i numeri delle aree protette italiane che interessano il 12% del territorio nazionale, ma è bene sapere che esse assicurano al nostro Paese il primato europeo per la biodiversità, tutelano alcune delle più grandi riserve di acqua dolce d’Europa e custodiscono la gran parte dei boschi e delle foreste del nostro paese.
Le aree marine protette italiane tutelano e valorizzano un patrimonio ecologico inestimabile e contribuiscono a qualificare l’offerta turistica del nostro Paese. Risorse territoriali importanti per la qualità e la competitività del sistema Italia. Una parte pregiatissima del “Made in Italy”, che rappresenta il maggiore elemento di forza della nostra economia e per il futuro del nostro Paese.
Il movimento mondiale dei Parchi si è ritrovato a Durban, lo scorso settembre e ha indicato nuovi traguardi. I 3.000 partecipanti del III Congresso Mondiale dei Parchi, una comunità multietnica appassionata e rappresentativa di una rete mondiale di 100.000 aree protette, alla presenza di Nelson Mandela, hanno indicato che i parchi, in quanto “uno dei più formidabili impegni collettivi della storia dell’umanità in materia di utilizzazione della Terra”, devono contribuire alla “riduzione della povertà e allo sviluppo economico”, essere “sorgente di benefici oltre i confini degli stati, oltre le società, i sessi, le generazioni”, “scuole viventi, luoghi straordinari in cui l’uomo trova le proprie radici, in cui le culture, i sistemi di valori e di conoscenze si trasmettono di generazione in generazione” ed essere “fattori di amicizia e di pace”. La realtà di un nuovo sogno è nei parchi per la vita e nei parchi per la pace. Inoltre, Federparchi e Legambiente stanno promuovendo, con grande successo, la costituzione della Federazione dei Parchi del Mediterraneo.
Il successo dei Parchi può produrre equivoci e strumentalizzazioni. La tentazione di istituirli in ogni collegio elettorale è forte, così come la falsa coscienza di pianificare sviluppo e infrastrutture distruttive e allo stesso tempo, istituire aree protette.
All’opposto c’è chi propende per “…una politica per le aree protette basata essenzialmente sulla quantità di territorio da sottrarre allo sviluppo, sull’arroccamento in poche isole di natura, contrapposte al degrado circostante”.
Non desideriamo quel futuro, “sarebbe solo compensazione, funzionale al mondo che ci circonda, l’ora d’aria del grande meccanismo della produzione”.
I parchi in Italia, oltre a preservare ecosistemi di grande valore, hanno rappresentato la sola risposta di carattere nazionale a un modello di sviluppo distruttivo di risorse ambientali e culturali, che aveva prodotto cattedrali nel deserto, cementificazione delle coste, urbanizzazione selvaggia, abbandono delle campagne e delle aree montane e provocato modificazioni fisiche irreversibili del nostro Paese.
Tutto questo non è considerato dagli economisti/sacerdoti del P.I.L. Non troverete le aree protette nel P.I.L. perché con questo antiquato strumento non è possibile misurare la coesione sociale, la riscoperta della cultura materiale, l’orgoglio dell’appartenenza.
Dobbiamo provare a definire un’idea nuova di ricchezza, in cui il patrimonio ambientale e naturale è un’importante risorsa da proteggere e valorizzare per la qualità della vita e dello sviluppo.
La forza dei parchi è nella capacità di “ricordarsi del futuro”.
Bertold Brecht in “Vita di Galileo”, a un allievo, deluso dal fatto che il maestro ritratta le sue teorie di fronte alla minaccia delle torture e al rogo della Santa Inquisizione, fa dire: “Disgraziato il paese che non ha eroi” e Galileo risponde: “Felice quel paese che non ha bisogno di eroi”. Il sogno per il futuro deve essere proprio questo: “Felice quel paese che non ha bisogno di parchi”, perché appartiene alla normalità delle scelte politiche ed economiche e dei comportamenti quotidiani, il rispetto per le risorse ambientali.
In questi anni abbiamo imparato a sognare e a rendere possibili i nostri sogni. Ora, semplicemente non possiamo, non dobbiamo, non vogliamo smettere. Come canterebbero i Negrita “…c’è che ormai ho imparato a sognare, non smetterò”.

il link dell articolo
http://www.symbola.net/html/article/LarivalutazionedeiParchi (http://www.symbola.net/html/article/LarivalutazionedeiParchi)
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: cherumubeddi - 02:38:53 am, 08 Agosto 2010
E gli altri non li saluta, sign. " chisemubeddi"?

Sono"belli" anche loro, monellino.


                                                                                                         pinoguzzardi

                                                                                                                   


...non ce ne bisogno egregio pinoguzzardi... di là ci parliamo continuamente... sà, na stu forum ci sono altri 1500 circa topic abbastanza importanti quanto lo è, per lei che vuole dire sempre l'ultima, quello sul pacco... ehm parcoibleo....
Non sento il Sig Dott. Cascone...   starà montando un'altro video??? Ci stupirà di certo!!!

PS4: una curiosità:ma lei è pensionato??? o libero professionista???

chi semu beddi!  
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 02:55:29 am, 08 Agosto 2010
vorrei ricordare e raccomandare  agli utenti che quando citano articoli prodotti da altre fonti come giornali o quant'altro è pratica in questo forum aggiungere la propria posizione personale magari minima ma delucidativa del senso della citazione.

altra cosa che ricordo che "riproduzione riservata"  significa che ci si assume le responsabilità di eventuali ritorsioni del'autore  e che il forum non risponde di questo,
questo solo per chiarezza poi ognuno si assume le responsabilità di sorta
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: sebyali - 09:22:02 am, 08 Agosto 2010
Ma certamente gli articoli servono solo ad aggiungere quei dati e punti di vista diversi dai nostri sulle quali si può poi discutere. Gli articoli sono fatti per leggerli da chiunque mica ho detto che sono miei. La mia posizione personale poi mi sembra abbastanza chiare. gli articoli volevano dimostrare che sui parchi e la loro gestione calerà la mannaia della finanziaria per  cui la gestione sarà sempre più difficile. Sicuramente avrei potuto inserire solo il link scusate....
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 11:29:53 am, 09 Agosto 2010
Egregio sign Tomasi,

la problematica delle culture biologiche ha sicuramente a che vedere con un Parco Nazionale e specificatamente con il Parco Nazionale degli Iblei.

Non per nulla, con il sign. Caligiore in testa, uno dei motivi della avversione  a questo parco  è quello della coltivazione bilogica nella futura da individuare zona C.

Come è noto, la prassi nei Parchi istituiti vuole che si rispetti sì la norma di legge ma gradatamente, con il convincimento, con gli incentivi per riconvertire al biologico parte della agricoltura degli iblei.

Come Lei sa, una delle idee non certo per scopi personali ma per l'economia del nostro bel territorio ibleo, è quello di impiantare, nella nostra valle di cui entrambi siamo dirimpettai, ma anche altrove, dei vigneti per produrre vino di qualità.

Lei stesso ha affermato che il vino biologico ha trovato grande sbocco nei mercati mondiali con la conseguenza che nel caso in cui dovesse affermarsi questa idea di uno " che non conta nulla",  la istituzione del Parco nazionale degli blei non interferirà su quella scelta, bensì la favorirà facendo venire meno, sin da ora, una delle bufale intercorse.

Lei mi ha chiesto:

"se in Spagna ci sia stato un balzo in positivo della produzione di coltivazioni biologiche grazie alla creazione di nuovi parchi nazionali" ed altresì:

" A proposito di spagna, sa dirci in percentuale quante coltivazioni biologiche sono all'interno dei parchi e quante no, ha pure i numeri dell'Italia?".

Ed io le rispondo non lo so, contribuendo in questo modo a farmi appellare da S.C. quale " ignorante che non ha dati".

Poichè quei dati non reggevano le mie considerazioni sul biologico, ma erano solamente delle disquisizioni su una cultura biologica, non mi preoccupo.

Alcune notizie li ho tratte da Internet e li riporto:

" Il Vino del Parco Nazionale del Cilento

I vitigni locali, introdotti ad Elea ed a Paestum dagli antichi colonizzatori greci, trovano nella natura argillosa-calcarea del terreno e nel clima della zona le condizioni per esprimere al meglio la propria personalità. Le viti producono pochi grappoli, dai quali si ottengono vini di eccellente qualità, che si abbinano perfettamente alla cucina tipica cilentana: "povera", semplice, ma gustosissima.

II territorio del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano include ben due delle denominazioni enologiche del territorio campano.

Le denominazioni sono relativamente recenti, ma certamente destinate a connotare progressivamente il paesaggio rurale e a creare una tendenza di sviluppo molto significativa. Quelle che ricadono in questo areale produttivo sono: la DOC Castel San Lorenzo e la DOC Cilento. Le denominazioni tutelano le caratteristiche produttive di queste zone, espresse con uve presenti da decenni e quindi considerabili tradizionali, come: Barbera, Sangiovese, Trebbiano e Malvasia. A queste si associano uve locali come: Aglianico, Greco e Fiano, già localmente denominato Santa Sofia.

DOC Castel San Lorenzo

La denominazione di origine controllata Castel San Lorenzo si estende interamente nei terrtori dei comuni di Castel San Lorenzo, Felitto e Bellosguardo e in parte dei comuni di Aquara, Castecivita, Roccadaspide, Magliano Vetere e Ottati. Le condizioni pedoclimatiche hanno reso queste zone adatte alla coltivazione della vite da tempi remoti e il disciplinare ne tutela le specificità colturali e ampelografiche preesistenti. I vini prodotti con tale denominazione sono il Barbera, il Rosso, il Bianco, il Rosato e il Moscato nelle versioni Spumante e Lambiccato, derivato da tradizionali sistemi di vinificazione. Le rese massime in vigna sono di 100 quintali per ettaro per i Rossi, i Rosati e la Barbera e di 120 per i Bianchi. E' consentita la dicitura riserva per il vino Barbera, dopo un sufficiente periodo di invecchiamento in legno e un grado alcolico di almeno 11,50.

DOC Cilento
La denominazione di origine controllata Cilento, comprende un vasto territorio nella provincia di Salemo (ben 58 comuni). E' stata istituita nel 1989 per tutelare un consistente numero di vini prodotti in zona con uve diffuse in Campania fin dall'epoca romana. Oltre all'Aglianico troviamo il Bianco, il Rosato e il Rosso. La produzione massima di uva non deve superare i 100 quintali per ettaro; la resa di uva in vino è del 70 per cento e scende al 50 per cento nel caso dell'Aglianico".
 
 
da " il portale internet del cilento".

Così come in territorio del parco del Gargano i vini di Vico e di Monte sant'Angelo.

http://www.vieste.it/puglia/gargano/prodotti-tipici-gargano.htm (http://www.vieste.it/puglia/gargano/prodotti-tipici-gargano.htm)

Tutti vini che si pregiano del marchio di ciascuno dei rispettivi parchi.

Ma non solo vini.

Ed a proposito del contenuto di questo ultimo link mi piace sottolineare:

" Inoltre, il Parco Nazionale del Gargano insieme alle aziende agricole ed agrituristiche del territorio ha istituito "Biogargano", un consorzio misto, nato con l'obiettivo di valorizzare e promuovere i prodotti tipici e quelli da agricoltura biologica dell'area del Gargano".Ed altresì:

" I cinque prodotti selezionati da Slow Food sono stati inseriti nell'Atlante dei prodotti tipici dei parchi italiani insieme ad altri 194 prodotti.  Un modo, questo, per riscoprire e valorizzare il ricco patrimonio eno-gastronomico del Gargano   e delle aree protette italiane "

Così come lo Sciacchetrà, prodotto nel territorio del Parco delle cinque terre e che una bella signora a bordo di un elicottero ieri nella trasmissione televesiva " Linea Verde| ne ha rivendicato l'attenzione a cura di quell'Ente Parco così come i chilometri di terrazzamementi  con muri a secco  che sono stati ripristinati con in contributi di quell'Ente.

Ed ecco il motivo del mio riferimento al vino biologico.

Il sign. " sebyali", al quale continuo a ricordare che l'Accademia dei Georgofili non ha mai paventato rischi di perdita di posti di lavori nei Parchi nazionali, ha pubblicato un link a firma di Matteo Fusilli ove si legge:

"Molte volte, da parte di nemici dichiarati, ma anche di giganti solitari dell’ambientalismo, si tende a presentare la vicenda dei parchi come un processo elitario, che ha come protagonisti minoranze evolute contro maggioranze disinformate e spesso rumorose.

In parte è andata così e un ruolo decisivo lo hanno avuto sicuramente singoli studiosi, rappresentanti di associazioni, organi di stampa nazionali e locali, singole personalità della cultura e della scienza.

Ma nei territori coinvolti direttamente dall’istituzione dei parchi vi è stato un confronto di idee e interessi contrapposti e uno scontro, in alcuni casi anche fisico, sul futuro di quelle aree che hanno visto la partecipazione diretta di migliaia e migliaia di cittadini. Questo confronto può essere paragonato, per l’intensità del coinvolgimento politico e culturale, anche se in scala minore, alle grandi passioni che si sono manifestate a livello nazionale in occasione dei referendum degli anni ’70. Molti di coloro che avevano dato vita a quel movimento, “la generazione della 394”, si ritrovano negli anni successivi ad amministrare e dirigere i parchi.

Il sogno della costituzione dei parchi può diventare realtà. Ha inizio, tra mille contraddizioni, una fase “garibaldina”, con le intese sulle perimetrazioni, l’istituzione dei nuovi enti, la nomina degli amministratori, il coinvolgimento delle popolazioni, il rapporto finalmente positivo con le comunità locali e con gli operatori economici, i primi progetti di conservazione.

I parchi crescono, si affermano, dimostrano che è possibile integrare ambiente e sviluppo, rendono visibili i territori, sollecitano orgogli locali, voglia di stare insieme, capacità di “riguardare i luoghi”, nel senso di averne riguardo e di riconoscerne il valore.

Oggi i parchi italiani rappresentano una realtà importante, un punto di qualità del nostro Paese in ritardo su molte altre rilevanti questioni ambientali, ma che è, nel sistema internazionale delle aree protette, un’esperienza originale, innovativa e anche molto apprezzata nei consessi mondiali.

Non voglio dare i numeri delle aree protette italiane che interessano il 12% del territorio nazionale, ma è bene sapere che esse assicurano al nostro Paese il primato europeo per la biodiversità, tutelano alcune delle più grandi riserve di acqua dolce d’Europa e custodiscono la gran parte dei boschi e delle foreste del nostro paese.

Le aree marine protette italiane tutelano e valorizzano un patrimonio ecologico inestimabile e contribuiscono a qualificare l’offerta turistica del nostro Paese. Risorse territoriali importanti per la qualità e la competitività del sistema Italia. Una parte pregiatissima del “Made in Italy”, che rappresenta il maggiore elemento di forza della nostra economia e per il futuro del nostro Paese.

Il movimento mondiale dei Parchi si è ritrovato a Durban, lo scorso settembre e ha indicato nuovi traguardi. I 3.000 partecipanti del III Congresso Mondiale dei Parchi, una comunità multietnica appassionata e rappresentativa di una rete mondiale di 100.000 aree protette, alla presenza di Nelson Mandela, hanno indicato che i parchi, in quanto “uno dei più formidabili impegni collettivi della storia dell’umanità in materia di utilizzazione della Terra”, devono contribuire alla “riduzione della povertà e allo sviluppo economico”, essere “sorgente di benefici oltre i confini degli stati, oltre le società, i sessi, le generazioni”, “scuole viventi, luoghi straordinari in cui l’uomo trova le proprie radici, in cui le culture, i sistemi di valori e di conoscenze si trasmettono di generazione in generazione” ed essere “fattori di amicizia e di pace”. La realtà di un nuovo sogno è nei parchi per la vita e nei parchi per la pace. Inoltre, Federparchi e Legambiente stanno promuovendo, con grande successo, la costituzione della Federazione dei Parchi del Mediterraneo.
 
 
 
In questo momento noi cittadini iblei siamo nella fase del " confronto ideologico", anche aspro, lontano però mille miglia da un " conflitto sociale".

E faccio mia la frase di chiusura di quel post: " In questi anni abbiamo imparato a sognare e a rendere possibili i nostri sogni. Ora, semplicemente non possiamo, non dobbiamo, non vogliamo smettere."

Non debemus, non possumus, non volemus ..., a mutuare   Barnaba Niccolò Maria Luigi Chiaramonti ( Pio VII).

E ciò nell'esclusivo interesse del popolo ibleo.


                                                                                                                                 pinoguzzardi
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: sebyali - 12:08:51 pm, 09 Agosto 2010
La nostra zona non essendo una zona particolarmente vocata alla produzione di uva da vino non può produrre vino in quanto non esistono quote vino.
Le quote per il vigneto sono in sostanza dei certificati di "permesso di reimpianto vigneto", se acquisti un terreno senza vigneto, per impiantarlo devi acquistare anche un numero x di quote pari all'estensione del terreno che vuoi didicare a viticoltura. Le quote vengono trasferite nominativamente all'atto dell'acquisto.
Alcune voci dicono però che nei prossimi 4/5 anni dovrebbero essere abolite per volontà della comunità europea. ma prima di allora come risolvere il problema.

Penso però che si potrebbe produrre sugli iblei  un ottimo vino collinare, con caratteristiche eccezionali.
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 12:42:14 pm, 09 Agosto 2010
L'arma ritenuta " letale" dai signori Salvo Caligiore ed entico Tomasi per " uccidere" le dee dei sostenitori del parco degli Iblei è stata l'inchiesta del settimanale Espresso che quì di seguito riproduco:


http://espresso.repubblica.it/dettaglio/parco-nazionale-degli-sprechi/1997007//2 (http://espresso.repubblica.it/dettaglio/parco-nazionale-degli-sprechi/1997007//2)

A parte l'"orrore" rilevato da quel giornalista per " per il finanziamento per la  ristrutturazione della chiesa di San Marco (206 mila euro) e di ( Castel del Monte), realizzati impianti per la distribuzione del gas (Pietracamela) e persino l'illuminazione stradale (Pescosansonesco), iniziative che io ritengo invece assolutamente in linea con le previsioni normative della legge quadro riguardo al restauro dei beni architettonici ed il miglioramento della vita sociale delle collettività locali, il medesimo giornalista ne motiva le cause di alcune disfunzioni  in alcuni parchi ricercandole nella mancata adozione, in quel momento e nei parchi citati, dei previsti documenti programmatici tant' è che ha sostenuto :  "Per potere operare correttamente i parchi devono dotarsi per esempio di strumenti di programmazione come il piano, il regolamento e il progetto pluriennale di sviluppo economico."

Tutti documenti dei quali si è discusso ampiamente in questo forum e sulla mancanza dei quali io ho esprrsso la mia opinione con riferimento alla cattiva gestione, allora, di  quei Parchi.

Altresì, in quell'articolo, si legge:

" Bisogna ripensare il ruolo dei parchi", dice Fulco Pratesi, presidente onorario del Wwf: "Ormai sono visti da politici e amministratori soprattutto come un'opportunità da sfruttare per l'occupazione e lo sviluppo locale". Stessa riflessione del ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, che dopo essersi battuto per aumentare le risorse delle aree protette ha preteso un giro di vite: "Ho avviato un'indagine sull'utilizzo dei finanziamenti pubblici", annuncia il ministro, "ci vuole un drastico cambio di indirizzo".

Ed anche lo zio Pecoraro Scanio  allora si è mosso per arginare " I Parchi degli sprechi".

Ed oggi?

Quì di seguito riprodunco un servizio riferito al Parco Nazionale del Gargano, uno dei Parchi di quella inchiesta, ove quel concetto  è stato ulteriremente espresso

Comunità del Parco: ok al Bilancio 2010. La soddisfazione del Commissario Pecorella

La Comunità del Parco ha approvato il bilancio di previsione 2010. L’approvazione è avvenuta all’unanimità dei presenti convenuti (erano in sedici i vari sindaci o delegati dei comuni ed enti sovracomunali: Apricena, Carpino, Ischitella, Isole Tremiti, Lesina, Mattinata, Monte Sant’Angelo, Peschici, Rignano Garganico, Rodi Garganico, San Giovanni Rotondo, San Marco in Lamis, San Nicandro Garganico, Vico del Gargano, Vieste e Provincia di Foggia). Assenti invece i comuni di Serracapriola, Cagnano Varano, Manfredonia e gli enti sovra comunali come Regione Puglia e Comunità Montana del Gargano. La seduta si è svolta ieri lunedì 19 luglio 2010 presso Palazzo di Città a San Nicandro Garganico. Soddisfatto il commissario dell’area protetta Stefano Pecorella: “Ringrazio tutti i Sindaci e gli amministratori per la collaborazione e l’attenzione mostrate sull’argomento. Gli obbiettivi di rilancio della pianificazione territoriale dell’area, trascurata per troppo tempo, possono essere colti solo seguendo il metodo della condivisione delle scelte strategiche degli interessi della comunità. Continueremo in questa direzione al fine di approvare i vari strumenti di pianificazione che ci permetteranno di attingere i fondi necessari per la tutela ambientale e lo sviluppo del Gargano”. Pecorella si è poi soffermato sui tagli introdotti dalla manovra di Governo e che hanno “provocato” più di qualche grido d’allarme nei giorni scorsi: “Siamo preoccupati per i tagli al bilancio dell’ente ed auspico un intervento deciso del Ministro on. Prestigiacomo, al quale abbiamo deciso, con accordo unanime e bipartisan, di inviare un documento attraverso il quale manifestare le legittime istanze del nostro territorio per un’attenzione maggiore alla tutela ambientale. Allo stesso tempo, proprio per sopperire ai tagli previsti, saremo chiamati ad un maggiore senso di responsabilità sia nell’amministrare il danaro pubblico attraverso un controllo più efficace della spesa sia attraverso l’aumento della capacità progettuale per attingere nuovi fondi che, ci auguriamo, non siano più soltanto strategici ma, bensì, ordinari. E’ questa la scommessa che ci attende nel prossimo futuro per non perdere il treno dello sviluppo.

Fin ora tutte queste opportunità ci risultavano precluse poiché non erano stati approvati, né era stato dato inizio all’iter per la loro approvazione. Oggi, invece il Piano del Parco, dopo il sì dell’ente, è in attesa di essere adottato dalla regione Puglia; il Piano Pluriennale Socio Economico sbarcherà la prossima settimana in Regione per l’ok, ed il Regolamento è tornato ad essere oggetto di serrato confronto con la comunità e la struttura del Parco
. Siamo ad un buon punto e sono fiducioso nel fatto che con questo nuovo spirito di collaborazione interistituzionale,
grazie anche ad una Comunità del Parco forte ( i sindaci del territorio) e responsabile, centreremo l’obiettivo finale”.
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Monte Sant’Angelo, 20 luglio 2010

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                                                                                                                                pinoguzzardi

P.S: in risposta a " sebyali":

" Penso però che si potrebbe produrre sugli iblei  un ottimo vino collinare, con caratteristiche eccezionali".

Constato che abbiamo la stessa idea.
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 13:23:51 pm, 09 Agosto 2010
dottor guzzardi, io le avevo chiesto:

1) le risulta che in Spagna ci sia stato un balzo in positivo della produzione di coltivazioni biologiche grazie alla creazione di nuovi parchi nazionali, se si, quanti e quali dal 2008 ad oggi?

2) A proposito di spagna, sa dirci in percentuale quante coltivazioni biologiche sono all'interno dei parchi e quante no, ha pure i numeri dell'Italia?

3) Le risulta che il più grande produttore locale di alimenti biologici e' a favore del parco?

4) sa dove e per quale motivo quest'ultimo produce il suo bel rosso " biologico", venduto in tutto il mondo e in grandi quantita?

le sue notizie riportate da internet non hanno attinenza con i miei quesiti, come manco tutto il resto.
sono 4 domande, riesce a darmi semplicemente 4 risposte entrando nello specifico?

Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 13:38:40 pm, 09 Agosto 2010
Le ho già detto, gentile sign. Tomasi che non so rispondere a quei Suoi quesiti.

Ne ignoro le risposte.

Ma ribadisco: non mi preoccupo perchè quelle risposte non reggevano alcun mio ragionamento che era incentrato, invece, sulla produzione biologica anche del vino e sulla certezza che il Parco nazionale degli Iblei non interferirà, in negativo, sulla problematica da me accennata.

Così come è successo in altri Parchi e per altri famosi vini.

Spero di non doverglieLo ribadire ancora una volta.

Una curiosità, visto che Lei non è " ignorante" come me, anche nella fattispecie in esame,: chi sarebbe  il più grande produttore locale di alimenti biologici che non è a favore del parco ed il motivo (?) per cui  produce il suo bel rosso " biologico", venduto in tutto il mondo e in grandi quantita? "

E ciò per incrementare le mie conoscenze, seppure mi piacerebbe conoscere le relative motivazioni addotte da quel signore.

Ma " sarà verità"?

Sarà così in quanto lo afferma Lei, restano le motivazioni che, se le concosce, ne faccia cenno seppure per interposta persona.


                                                                                                                     pinoguzzardi
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 13:58:42 pm, 09 Agosto 2010
aveva ammesso la sua ignoranza solo per mettà delle mie domande dottore, prendo atto che il suo riferimento riguarda anche il resto.

a cosa dovrei risponderle io? l'esperto pare sia lei...è lei che dice di preferire il cibo biologico e produce vino, io mangio quello che capita, bevo coca cola e non ho affermato nulla, se non, che un signore di palazzolo vende dell'ottimo vino in tutto il mondo




Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 14:21:58 pm, 09 Agosto 2010
Ma nei territori coinvolti direttamente dall’istituzione dei parchi vi è stato un confronto di idee e interessi contrapposti e uno scontro, in alcuni casi anche fisico, sul futuro di quelle aree che hanno visto la partecipazione diretta di migliaia e migliaia di cittadini. Questo confronto può essere paragonato, per l’intensità del coinvolgimento politico e culturale, anche se in scala minore, alle grandi passioni che si sono manifestate a livello nazionale in occasione dei referendum degli anni ’70. Molti di coloro che avevano dato vita a quel movimento, “la generazione della 394”, si ritrovano negli anni successivi ad amministrare e dirigere i parchi.

il documento lo sta riportando lei non io dottor guzzardi

e l'ultima frase è indicativa delle vere finalità dei parchi, però non lo diciamo a voce alta perchè altrimenti si grida alle insinuazioni...
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 14:29:53 pm, 09 Agosto 2010
E no, sign. Tomasi,

io ho ammesso la mia ignoranza su tutte le sue poste domande a differenza di Lei, non ignorante, che soppongo ne conosca le risposte.

Lei non ha solo affermato che" un signore di palazzolo vende dell'ottimo vino in tutto il mondo", il che mi fa enormemente piacere, ma ha anche detto che quel signore " non è favorevole al parco degli Iblei".

Poichè Lei si è dimostrato ferrato sulle idee di quel signore Le ho chiesto di farci sapere, per interposta persona, quali sono questi motivi.

Così come mi " intriga" conoscere il " motivo" ( ?) per cui quel signore produce vino biologico.

Sarà per cultura, come la mia spero, oppure per semplice scelta di mercato. 

E Lei che suppongo sappia, "quel motivo", stante il modo come ha formulato la domanda a me,  perchè non ne esterna, quella conoscenza, ai più?.

Ma secono Lei uno che produce nel proprio orto e vigneto familiare con metodi biologici  deve conoscere se in Spagna ci sia stato un balzo in positivo della produzione di coltivazioni biologiche grazie alla creazione di nuovi parchi nazionali oltre alle percentuali di coltivazioni biologiche sono all'interno dei parchi e quante no.

Mi creda, se lo avessi saputo ne avrei supportato un ragionamento.

La lascio alla Sua " coca cola"  ed a mangiare " quello che capita".

Sarà, la Sua,  una scelta di vita sulla quale nessuno potrà avere modo di obiettare, attiene a fatti personali assolutamente insindacabili.


                                                                                            pinoguzzardi

                                                                                                                 





                                                                                                 
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 14:41:21 pm, 09 Agosto 2010
Insinui  pure, sign Caligiore.

Seppure la ritengo una meschineria il sostenere che un movimento " pro parco degli Iblei", supportato come è da una grandissima quantità di Associazioni facente parte della Società civile oltre che da grandi uomini di cultura e di amanti del bel territorio ibleo, trovi motivazione nella speranza di un incarico di Presidente del Parco, peraltro di competenza della Stefania Prestigiacomo appartenente ad una formazione politica a cui Lei si ispira, così come sembra.

Nè si può pensare che vi siano Sindaci del territorio o componenti dell'Accademia nazionale dei Lincei e da altre inossidabili istituzioni o quei due designati delle associazioni ambientalistiche  " intrallazzare" a favore del Parco in funzione di quelle aspettive afferenti la composizione degli organi dell'Ente.

Il resto del personale del Parco, a partire dal suo Direttore, sarà assunto con pubblico concorso.

Mi sembra una affermazione, la Sua,  degna più becero qualunquismo, movimento del dopoguerra che, come Lei sa,  ignorava l'aspetto politico del vivere associato.


                                                                                                           pinoguzzardi
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 14:43:45 pm, 09 Agosto 2010
 
Ma secono Lei uno che produce nel proprio orto e vigneto familiare con metodi biologici  deve conoscere se in Spagna ci sia stato un balzo in positivo della produzione di coltivazioni biologiche grazie alla creazione di nuovi parchi nazionali oltre alle percentuali di coltivazioni biologiche sono all'interno dei parchi e quante no.

Beh, poteva sempre consultare Internet, così come ha fatto per citare quell'articolo che ha postato, no?
Di cosa stiamo parlando se non di parchi allora??

La lascio al suo bel rosso biologico dottore ;)
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 14:50:22 pm, 09 Agosto 2010
Lo già fatto, gentile sign. Tomasi, se non altro per soddisfare  una Sua curiosità, ma non ho trovato quei dati.

Sarò " ignorante" anche nel sapere come si utilizza internet.

Seppure il modo come ha posto a me le domande mi dava l'impressione che Lei, invece, ne fosse a conoscenza di quelle notizie.


                                                                                                                  pinoguzzardi
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 16:37:59 pm, 09 Agosto 2010
Seppure la ritengo una meschineria il sostenere che un movimento " pro parco degli Iblei", supportato come è da una grandissima quantità di Associazioni facente parte della Società civile oltre che da grandi uomini di cultura e di amanti del bel territorio ibleo, trovi motivazione nella speranza di un incarico di Presidente del Parco, peraltro di competenza della Stefania Prestigiacomo appartenente ad una formazione politica a cui Lei si ispira, così come sembra.

Nè si può pensare che vi siano Sindaci del territorio o componenti dell'Accademia nazionale dei Lincei e da altre inossidabili istituzioni o quei due designati delle associazioni ambientalistiche  " intrallazzare" a favore del Parco in funzione di quelle aspettive afferenti la composizione degli organi dell'Ente.

come no, non si può pensare , perchè pensarlo nonostante  ci sono pure inchieste giornalistiche che lo dimostrano DATI ALLA MANO

la verà meschinità si chiama bugia
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 17:27:13 pm, 09 Agosto 2010
Ed io continuo a restare " basito" sulle osservazioni " caligioriane".

Resto della idea dell' errato pensiero  del sign. Salvo Caligiore sui veri interessi di coloro che vogliono il Parco degli Iblei, prescindendo dalla cultura, dalla tutela del paesaggio e da una possibile politica di sviluppo sostenibile del nostro territorio ibleo.

Sostiene questi che gli interessi attengono invece alla poltrona di Presidente del Parco e dintorni, la cui nomina avverrà a cura della "Stefania" nostrana, dello stesso schieramento, non so se politico ma sicuramente ideologico, del mio attuale interlocutore.

Sostenere ciò è assolutamente una meschineria, una squallida piccineria,  in quanto lontanissima dalla verità.

A meno che....... Stefania, Stefania, ti sei fatta scoprire dal sign. Salvo Caligiore.

Impunita monellina.

E se è così allora è verità.

Ma lo dimostri sign. Caligiore altrimenti resterà intruppato in quella schiera di grami poveri diavoli.

Non sarebbe, a dire il vero, il Suo caso ma Lei ogni tanto, seppure quale eccezione, ce la mette tutta.

Sarà facile per Lei affrancarsi.

" Basta la parola".

                                                                                                                               pinoguzzardi
   
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 20:54:22 pm, 09 Agosto 2010
Sostenere ciò è assolutamente una meschineria, una squallida piccineria,  in quanto lontanissima dalla verità.

A meno che....... Stefania, Stefania, ti sei fatta scoprire dal sign. Salvo Caligiore.

Impunita monellina.

E se è così allora è verità.

dottor guzzard cosa fa ci prova ancora? cita un nome di un politico nella sua  vaga speranza che dovrei secondo lei inchinarmi perchè ideologicamente simile, guardi il fatto che lei sia un intruppato non significa che lo siamo tutti.

dunque mi faccia capire se io dico che la prestigiacomo è un "impunita monellina"  che mira a fare clientelismo allora diventa + attendibile?
bella sta verità lontanissima che si avvicina in base al colore politico o quanto parliamo male di un determinato colore politico, i miei complimenti

mi ricorda tanto quei gesuiti settecenteschi dei quali si diceva fossero abituati a far credere che il bianco fosse nero e viceversa.

ad ogni modo  se non le fosse chiara ancora la mia posizione rispetto la prestigiacomo riguardo la questione del parco vale quello che ho detto per granata che non ho bisogno di ripetere perchè sono certo sia entrata nella sua testa, meglio di come entrasse herb nel cocomero.


P.S. dica la verità quando ha pensato alle parole "impunita monellina" stava pensando a tinto  brass e al suo "monella"
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 22:24:29 pm, 09 Agosto 2010
Lei, sign. Caligiore,

appassionato del " compagno di sbronze" scritto da  Charles Bukowski ed il cui titolo originale è " Erections, Ejaculations, Exhibitions and General Tales of Ordinary Madness"  e da cui  ha tratto l'osceno episodio del "Cocomero",  non poteva che pensare al nostrano Tinto Bras.

Nel merito, invece,  ha cercato di sfuggire al mio ragionamente teso a dimostrare l'inconsistenza della Sua misera tesi che vuole l'appassionarsi all'idea del Parco degli Iblei motivata dalla speranza di occupare posti di potere all'interno di quell'Ente.

Che grettezza.

A proposito di quella Sua dimostrata passione con quel " poeta maledetto", spero che tra cent'anni e più il Suo epitaffio non sia assimilabile a quello inciso nella tomba di quello scrittore:  don't try

Non ci provi ad essere come Bukowski, lasci perdere.

Così come La prego lasci perdere " le truppe", basta essere onesti intellettualmente .


                                                                                                                     pinoguzzardi
 
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 01:39:39 am, 10 Agosto 2010
Lo già fatto, gentile sign. Tomasi, se non altro per soddisfare  una Sua curiosità, ma non ho trovato quei dati.

Sarò " ignorante" anche nel sapere come si utilizza internet.

Seppure il modo come ha posto a me le domande mi dava l'impressione che Lei, invece, ne fosse a conoscenza di quelle notizie.


                                                                                                                  pinoguzzardi

seppure ne fossi a conoscenza di quelle notizie, non vedo da dove lei abbia potuto evincerlo!?


Sembra comunque che la sua ignoranza nell'utilizzo di internet abbia dei punti acuti solo in riferimento alle argomentazioni a supporto delle sue tesi; per il resto pare riesca a trovare di tutto sul web, complimenti!
dopo il latino e il francese, ora è il turno delle lezioni d'inglese dottore?

Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 07:04:46 am, 10 Agosto 2010
Nessuna lezione di inglese, sign. Tomasi,

solamente una albionica citazione a supportare una raccondazione rivolta al sign. Caligiore che, a parte la Sua irruenza per così dire " costituzionale", lo stimo per l'impegno profuso nel creare questo forum, strumento eccezionale di dialogo, con la speranza e l'auspicio fraterno  di determinarsi finalmente a cambiare atteggiamento nei confronti dei Suoi simili.

Che ccè vo.

"A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca": lo inviti e si autoinviti  a lasciare questo detto al cardinale Giulio Mazzarino o all'altro Giulio contemporaneo, i rapporti umani sono un'altra cosa e debbono essere ispirati a serenità e buona fede, salvo ad avere la possibilità di dimostrare la  fede avversa dell'interlocutore.

A proposito di web, una notizia.

La provincia Regionale di Ragusa, che sta preparando la proposta di perimetrazione del suo territorio e le norme di salvaguardia ha  " chiesto ufficialmente al comune di Monterosso Almo di valutare la possibilità di entrare a far parte del Parco come città, in modo da poterlo proporre quale sede distaccata dell’Ente Parco".

Sarebbe una iattura per Palazzolo Acreide e dintorni oltre che per uno dei suoi maggiori esponenti politici, l'Avv. Domenico Nigro il quale, in quel verbale del Comitato promotore riunitosi nella Casa Comunale " acreide" ove quel Comitato aveva avuto istituzionale accoglienza,  rivendicò Palazzolo quale sede del futuro Parco degli Iblei.

Uno scatto d'orgoglio, signori amministratori di questo forum, impediamo assieme la citata iattura con il ragionamento e le argomentazioni a favore, non fosse altro che per il diritto di primogenitura.

Ed ecco quel riferimento tratto dal web:

"Parco degli Iblei. Proposto ufficialmente al Comune di Monterosso Almo di entrare come città.
scritto il 2 ago 201 e pubblicato alle ore 14:18:13 - Fonte: redazione radiortm.it.

La perimetrazione del Parco degli Iblei è stato oggetto di un nuovo incontro presso la sede dell’assessorato provinciale al Territorio, Ambiente e Protezione Civile. L’incontro, che ha fatto seguito alla riunione svoltasi a Siracusa, è servito per fare il punto dell’attuale situazione e per illustrare ai presenti anche il modus operandi della Provincia regionale di Siracusa.
“Il lavoro fin oggi svolto dal nostro tavolo istituzionale – afferma l’assessore Salvo Mallia – è in linea con l’iter portato avanti dalla Provincia di Siracusa e pertanto, contrariamente a quanto affermato da qualcuno, ritengo che il tavolo abbia lavorato nella giusta direzione.

Per quel che concerne i passi successivi stiamo già lavorando alla redazione delle norme di salvaguardia come richiestoci espressamente dalla Regione, mentre per quel che riguarda la perimetrazione è stato chiesto ufficialmente al comune di Monterosso Almo di valutare la possibilità di entrare a far parte del Parco come città, in modo da poterlo proporre quale sede distaccata dell’Ente Parco.

Proprio per quel che riguarda la perimetrazione, in merito alle affermazioni sulle presunte pressioni ricevute dal sindaco di Scicli, intendo precisare che le richieste avanzate dal comune di Scicli sono state sempre accolte e presentate al tavolo regionale. Il sindaco Venticinque – afferma Mallia – sa bene che le osservazioni da noi sollevate volevano solo evidenziare che tali proposte sottoposte alla Regione,così come formulate da Scicli, non sarebbero mai state approvate perché, come più volte ribadito, il parco non può essere costituito a macchia di leopardo ma deve avere una logica continuità e, allo stato attuale, il territorio messo a disposizione dal comune di Scicli non ha punti di intersezione con la proposta formulata dal tavolo istituzionale. Tra l’altro – continua l’assessore – alla proposta di fornire un maggiore territorio in modo da creare continuità sul versante siracusano la risposta è stata negativa. Per questo stranizza una tale presa di posizione, considerato che fino ad oggi non si era mai verificata una divergenza d’opinione con gli amministratori del comune di Scicli e il vicesindaco, che ha preso parte agli incontri del tavolo istituzionale, non ha mai mostrato perplessità né tanto meno avanzato obiezioni. Rinnovo pertanto la mia massima disponibilità ed apertura al dialogo – conclude Mallia – al sindaco Venticinque. Desidero rassicurare, inoltre, il primo cittadino sull’intenzioni di questo Ente che non sono certo quelle di contrastare la volontà degli amministratori locali, ma di raccogliere le loro proposte e assolvere al compito di portavoce del territorio a livello"

                                                                                                                              pinoguzzardi


                                                                                                                           
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 02:04:31 am, 12 Agosto 2010
solamente una albionica citazione a supportare una raccondazione rivolta al sign. Caligiore che, a parte la Sua irruenza per così dire " costituzionale", lo stimo per l'impegno profuso nel creare questo forum, strumento eccezionale di dialogo, con la speranza e l'auspicio fraterno  di determinarsi finalmente a cambiare atteggiamento nei confronti dei Suoi simili.

Che ccè vo.
                       

dottor guzzardi, cercherò di essere meno irruento in questa risposta, per quanto il mio carattere lo riconosco non sia di certo dei migliori nei rapporti con il prossimo.
ho il difetto di dire le cose in faccia, e se non le dico la gente le legge nella mia faccia con altrettanto facilità, riconosco di avere una sostanziale incapacità a dissimulare quant'anche fosse necessario e laddove  tutti lo elogiano a parole quale pregio spesso è + vero che comporta i limiti di un difetto.
Tuttavia caro dottore sarà pure per la mia fastidiosa sincerità che sono costretto a prendere posizioni nette e seguire la mia coscienza in una terra come la nostra che ha fatto invece della dissumulazione e dell'ipocrisia la regola di vita.

Ho animato un forum finendo capro espiatorio dei problemi dello stesso, ne ho creato uno io nella speranza che la mia gente cominci a liberarsi da quel gretto provincialismo che la contraddistingue, che cominci finalmente a PENSARE a RAGIONARE fine e dignità dell'uomo.
mi darrà atto che non sono alla ricerca di facili simpatie, e di certo non si può dire che nella mia gestione severa del forum si possa dire che io sia un censore delle idee altrui.

mi chiede di essere meno irruento ma come si fa ad essere meno irruento in una regione dove si ricerca troppo " "a paci" nascondendo la vera violenza che questi malformati compromessi costituiscono.
come mi può chiedere di essere meno irruento in una società in cui si violenta continuamente il significato delle parole impedendo a coloro che sono destinatari di queste parole, ossia le persone di riconoscersi veramente in tale società come un eterno limbo in una bolla di sapone.
come mi può chiedere di essere meno irruento quando ogni cosa che viene fatta viene privato  del  suo valore intrinseco, della sua anima ogni cosa fatta priva di amore e di intelligenza.

il parco ne è un esempio

se qualcuno fosse venuto da me a dire che ci sono delle zone da proteggere e che il parco potrebbe essere un idea avrei potuto convenire , i parchi nascono picco e si ingrandiscono man mano.

invece qui mi è stato detto che il parco è strumento di svilupppo ed è l'unica soluzione ai problemi dell'agricoltura e si  parte da un parco enorme.

ma chi può decidere e dire i destini dell'agricoltura da qui a trent'anni? con quale diritto si può condizionare le scelte economiche di migliaia di persone?

a fronte di decine di parchi che funzionano male  un parco fatto in sicilia con criteri a dir poco arbitrari  dovrebbe funzionare bene, se permette ,dubito ,che non sia fantascienza questa.
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 11:15:17 am, 18 Agosto 2010
Ho apprezzato il tono pacato dell'intervento del sign. Salvo Caligiore.

Seppure resta ancora " intonsa" la Sua diffidenza verso il prossimo.

Si è sostenuto che la "nostra"  sia una terra ove la regola di vita della comunità è stata la dissimulazione e l'ipocrisia, con la conseguenza che si rende necessario prendere delle posizioni nette a seguire la coscienza di ciascuno.

Nel condividere  la necessità di " assumere posizioni nette"  non so se dissimulazione ed ipocrisia siano la costante del nostro popolo, seppure tenderei ad escludere questa tesi a livello di società civile, atteso che la finzione e ed il comportamento incoerente tra azione e valori enunciati non mi sembra aleggiare molto nel  nostro bel cielo.

Certo comportamenti incoerenti e menzogneri si sono di certo verificati e continuano a verificarsi soprattutto a livello di rappresentanti del popolo ma darei più enfasi, oltre che alla dissimulazione ed alla ipocrisia, soprattutto  alla mancanza, in costoro,  di una " idea", di una " mission" che possa coinvolgere sia ciascuno dei nostri paesini che l'intero territorio ibleo.

Mi permetta di dissentire su una Sua considerazione: "   come mi può chiedere di essere meno irruento quando ogni cosa che viene fatta viene privato  del  suo valore intrinseco, della sua anima ogni cosa fatta priva di amore e di intelligenza ed il parco ne è un esempio"

Sulla problematica parco sarà forse mancata l'intelligenza, ipotesi però da verificare, ma sicuramente non l'amore per il nostro bel territorio e per parte dei destini economici della nostra popolazione così come peraltro  sostiene Lei nella parte in cui afferma  "  il parco potrebbe essere un idea ".

Mi permetto ancora di insistere sul concetto di sviluppo di un territorio.

La legge sulle aree protette fissa due obiettivi: la preservazione del territorio e lo sviluppo dello stesso.

Se poi la gestione del Parco degli Iblei, così come paventa Lei,  sarà così ottusa da escludere interventi mirati alla sviluppo economico sarà colpa esclusiva della citata "gestione" e l'eventuale comportamento " contra legem" dovrà essere monitorato e sicuramente  " denunciato" con tutti i mezzi a disposizione della società civile, ivi compreso un " forum" come il Suo.

Ma io sono fiducioso.


                                                                                                                   pinoguzzardi
 

 
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 12:17:01 pm, 18 Agosto 2010
sviluppo per decreto! ecco il concetto.....
un bel modello da esportare, specie ai paesi del terzo mondo
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 12:43:29 pm, 18 Agosto 2010
Articolo 41 della Costituzione Italiana


" L'iniziativa economica privata è libera.

Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.

La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.


Luigi Einaudi  in sede di Assemblea Costituente espresse la speranza e l' auspicio affinché l’attività economica sia il più possibile compatibile con la massimizzazione della utilità collettiva e con una dignità umana sempre più elevata ed ampiamente riconosciuta.

Sign. Tomasi, si può ancora avere fede nella nostra Costituzione repubblicana?

Se è si, anche da parte Sua," è proprio quello il concetto".


                                                                                                                             pinoguzzardi


                                                                                                                             



 

Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 14:57:21 pm, 18 Agosto 2010
La fede è una corda alla quale si rimane appesi, quando non ci si impicca.

(Soren Kierkegaard)

Tuttavia, se preferisce, proponga di vendere articoli della nostra costituzione nel parco, prodotti alternativi al suo bel rosso biologico, nel caso questo non dovesse trovare mercato nonostante "l'etichetta"
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 17:21:37 pm, 18 Agosto 2010
" Vero è ben, Pindemonte! anche la Speme,
ultima Dea, fugge i sepolcri: e involve
tutte cose l'obblío nella sua notte;
e una forza operosa le affatica
di moto in moto; e l'uomo e le sue tombe
e l'estreme sembianze e le reliquie
della terra e del ciel traveste il tempo.

Ma perché pria del tempo a sé il mortale
invidierà l'illusïon che spento
pur lo sofferma al limitar di Dite
?"

 da " i sepolcri"- Ugo Foscolo

" Pandora, malgrado la raccomandazione di Giove a non aprirla
aprì l'anfora che aveva ricevuto da questi
liberando così tutti i mali del mondo in essa contenuti.

Solo la speranza rimase nel fondo dell'anfora
a contenere quella " ultima dea".

Richiuso il vaso  ed uscitene i contenuti
il mondo divenne un luogo desolato ed inospitale
finché Pandora lo aprì nuovamente per far uscire anche la speranza
".
 
liberamente tratto da Esiodo ne: " Le opere e i giorni"

Sign. Tomasi, tolga quel tappo.

Fede e speranza, per carità.


                                                                                                           pinoguzzardi
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 18:34:59 pm, 18 Agosto 2010
giusto, la speme è l'ultima a morire, me ne farò una ragione dottore, grazie.
pertanto mi pare di capire si possa aggiungere qualche bel libro del foscolo a quello della costituzione italiana, sempre rigorosamente marchiato "parco degli iblei" s'intende ;)
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 19:03:30 pm, 18 Agosto 2010
E sarebbe sicuramente un bel marchio, sign. Tomasi.

D'altronde un " occhio" particolare la relativa norma ( art. 14)  lo riserva  alle " agevolazioni e la promozione di servizi sociali e biblioteche".     




                                                                                                                             pinoguzzardi
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 19:21:21 pm, 18 Agosto 2010
si dottore, e sono sicuro che grazie a quel marchio e a quella normativa riusciremo a vendere benissimo anche l'aria fritta  ;)
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 19:41:40 pm, 18 Agosto 2010
Si rischia, con queso Suo atteggiamento sign. Tomasi, di cadere nel disfattismo.

" C'è un'ondata di disfattismo, di negatività, di sentimento di inevitabile decadenza che aleggia nell'aria,  non solo dall'inizio della crisi economica, ma da molto più tempo. Questo clima di negatività è contagioso, si sparge tra la gente spegnendo molti sorrisi, prima quotidiani e sinceri.

E' come un virus che avvelena la vita, per il quale la gente si dimentica della parola “vivere” e pensa solo a “sopravvivere”.

Da cosa nasce tale negatività? A volte sembra quasi che non essendo contenti della propria vita, si cerchi il “mal comune, mezzo gaudio”, una sorta di scusa morale per la propria incapacità di lottare e risollevarsi: “Così va il mondo”, “Questo e’ il Sistema”, “Sono tutti uguali!", sembrano pensare, invece di “Devo darmi da fare per cambiare le cose, per un domani diverso”.

Ricordiamoci sempre che ciascuno di noi è un esempio, non solo per il prossimo, ma anche per la nostra stessa anima: il nostro inconscio incamera i nostri pensieri e ce li restituisce sotto forma di stati d'animo, con il rischio di un circolo vizioso che porta alla depressione, alla sfiducia, allo scontro.

Non dite che è perché le circostanze e gli avvenimenti sono terribili: essi a volte lo sono, è vero, tuttavia la forza con cui la gente lotta per risollevarsi e tornare a vivere dipende dalla percezione che e’ possibile farlo.

Se continuiamo a circondarci e tempestare noi stessi e gli altri di messaggi che richiamano ineluttabile decadenza, come pensiamo di trovare la forza per risalire?

Diffidiamo di chi non perde occasione per promulgare le tenebre: o è perso, o è falso, cerca solo di accentrare l'attenzione su di sé incurante del danno che procura a chi gli sta attorno e ignorante sui danni che procura a sé stesso.

Abbiamo una responsabilità nelle parole che divulghiamo, come per quelle che accettiamo di ascoltare; una responsabilità verso noi e verso gli altri."
[/b]

da: Wolfghost.it


                                                                                                                                             pinoguzzardi
 
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 20:18:03 pm, 18 Agosto 2010
prendo atto che mi ha preso sul serio a proposito di aria fritta...  :)
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 21:30:15 pm, 18 Agosto 2010
dottore  mi scusi un po ma lei tutta la spazzatura che c'è sul web la riporta qui? dovremmo rimanere impressionati da cosa dalle parole del "ricercatore dell'anima" autore di quel sito?

chi è se non un imbecille qualsiasi che si scaglia contro la sperimentazione animale  (altresì detta vivisezione) che permettono alla scienza la dovuta sicurezza per darci farmaci efficaci che ci tengano in vita e non ci avvelinino?

la fede e la speranza e la carità per favore lasciamole alla religione , senza dubbio da rispettare ma fino a quando possiamo usare il cervello è dignità dell'uomo usarlo e ragionare.

e torniamo a noi lei dice:

Citazione
Se poi la gestione del Parco degli Iblei, così come paventa Lei,  sarà così ottusa da escludere interventi mirati alla sviluppo economico sarà colpa esclusiva della citata "gestione" e l'eventuale comportamento " contra legem" dovrà essere monitorato e sicuramente  " denunciato" con tutti i mezzi a disposizione della società civile, ivi compreso un " forum" come il Suo.

carissimo dottore che fa para le mani avanti prima del tempo
se va bene lei sarà tutto contento che va bene e di averlo sostenuto se va male la colpa sarà della "gestione"

troppo facile carissimo dottore troppo facile, questo è il solito comportamento squallido eprivo di dignità  dei siciliani sempre pronti a scaricare il barile

questa è la scusa per non fare mai le cose per bene, per non interessarsi, per MENTIRE, per DIMENTICARE o ignorare le cose che non convengono.

e io ho fatto un forum per costringere la gente a sapere e a prendere le responsabilità che una dignità eticamente intesa impone, per costringere la gente a non poter dire "io non sapevo"

allora
sappiamo che la politica a livello nazionale sta diminuendo i fondi per il parco al punto che con gli attuali stanziamenti sono a rischio gli attuali posti di lavoro.

sappiamo che tutti i parchi si sono sviluppati da un PICCOLO nucleo e poi allargati

sappiamo
che la gestione attuale dei parchi è soggetta a clientelismo e non esente da sprechi

sappiamo
che in sicilia i parchi non hanno e la gente si lamenta

sappiamo anche che non è stato preparato alcuno studio di impatto economico e lei che ha  una laurea in scienze economiche per primo l'avrebbe dovuto richiedere

tralascio volutamente quelle cose su cui abbiamo una posizione differente diciamo di intepretazione

ma queste cose le sappiamo, la razionalità ci impone di tenerle in considerazione e lei dottor guzzardi  ci propone fede e speranza e nel caso tutto vada male come queste premesse ci fanno intravvedere la colpa dobbiamo dare alla "gestione" perpetuando la situazione dei "siciliani piagnoni" che tanto ci viene rimproverata.


mi spiace non ci sto  e la colpa non la darò solo alla gestione se va male la colpa io la darò a lei e a tutti quelli come lei hanno sostenuto il parco, perchè vostra è la responsabilità di aver chiesto una cosa che ne io ne altri abbiamo chiesto.
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 06:42:46 am, 19 Agosto 2010
Pensavo che Lei, sign. Caligiore, fosse guarito e di ciò me ne ero congratulato, come avrà certamente letto.

Non è così, purtroppo per Lei, è rispuntata quella letteraria " corda".

" questo è il solito comportamento squallido e privo di dignità  dei siciliani sempre pronti a scaricare il barile".

Ma si rende conto di cosa ha affermato?

Cosa c'è di squallido e di indignitoso nel sostenere che la società civile dovrà, alla  bisogna,  "monitorare" se la futura gestione del Parco nazionale degli Iblei  assumerà comportamenti "contra legem" che farebbero un danno ai cittadini in contrasto con le nobili finalità previste dalla normativa?.

E quale " barile" si scaricherebbe?.

Tutti i Suoi " sappiamo" lasciano il tempo che trovano in quanto molti sono errati ed altri strumentali.

perchè vostra è la responsabilità di aver chiesto una cosa che ne io ne altri abbiamo chiesto", e su questa Sua frase io sono d'accordo con Lei.

Sarà mia responsabilità, assieme a tantissimi altri, avere perorato la causa del parco nell'interesse del popolo ibleo.

E non sarà una " colpa" come da Lei inopinatamente paventato, bensì un merito.

Lei, che ne aveva la possibilità,  si è a quel tempo distratto, non è intervenuto nelle fasi preparatorie e negli incontri che si sono tenuti a Palazzolo sulla problematica Parco a differenza dell'Avv. Domenico Nigro,  a quel tempo sindaco di Palazzolo il quale nel condividere l'iniziativa, oltre a mettere a disposizione  del Comitato Promotore gli uffici della " casa comunale", auspicò la vostra bella cittadina quale sede degli organi ed uffici del parco, così come peraltro Lei ha documentato in questo forum. 

Avrà assunto anche Lui un comportamento squallido e privo di dignità?.

 Assolutamente No a mio parere.

Spero che Lei non rivolga a quell'allora Sindaco, " la colpa di aver chiesto una cosa che ne io ne altri abbiamo chiesto"?.

Io ritengo invece, come ho già detto, che non trattasi di colpa bensì di merito e personalmente Lo ringrazio anche in relazione al fatto che quelle decisioni l' Avvocato Domenico Nigro li assunse nella Sua qualità istituzionale a rappresentare tutto il popolo palazzolese.

Pro bono pacis del sign. Caligiore e limitati dintorni.


                                                                                                                                                             pinoguzzardi
 

 P.S.: tra le righe dell'ultimo post del sign. Salvo Caligiore riscontro un riferimento alla vivisezione.

Ha sostenuto che si è ibecilli nello scagliarsi contro la vivisezione animale.

Ed io mi onoro di fare parte de quegli " imbecilli", a differenza Sua che " imbecille" non è.

 VIVISEZIONE CRIMINI NASCOSTI (http://www.youtube.com/watch?v=rZq41IUxVq8#)

Sfortunato il " nostro" seppure simpatico amico: non ne imbrocca una di questi tempi, il no al parco, gli ogm, la visisezione.

 
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 09:20:12 am, 19 Agosto 2010
" questo è il solito comportamento squallido e privo di dignità  dei siciliani sempre pronti a scaricare il barile".

Ma si rende conto di cosa ha affermato?

Cosa c'è di squallido e di indignitoso nel sostenere che la società civile dovrà, alla  bisogna,  "monitorare" se la futura gestione del Parco nazionale degli Iblei  assumerà comportamenti "contra legem" che farebbero un danno ai cittadini in contrasto con le nobili finalità previste dalla normativa?.

E quale " barile" si scaricherebbe?.

Tutti i Suoi " sappiamo" lasciano il tempo che trovano in quanto molti sono errati ed altri strumentali.

perchè vostra è la responsabilità di aver chiesto una cosa che ne io ne altri abbiamo chiesto", e su questa Sua frase io sono d'accordo con Lei.

Sarà mia responsabilità, assieme a tantissimi altri, avere perorato la causa del parco nell'interesse del popolo ibleo.

E non sarà una " colpa" come da Lei inopinatamente paventato, bensì un merito.


appunto dottore come si può vedere  lei vuole il merito  se la cosa va bene, mentre fariseicamente rilascia il fardello sulla società civile  e sugli altri compreso il sottoscritto se la gestione va male "che devono vigilare" e questo ragionamento/comportamento carissimo dottore si può tranquillamente definire squallido e privo di dignità.
si assuma la responsabilità di essere "sputato" se grazie al suo "merito" ci ritrovassimo nell'ennesimo carrozzone,
carissimo dottore dopo tutte queste discussioni nn potrebbe dire "io non sapevo", " o "non pensavo sarebbe andata così"

e la smetta di tentare di rigirare le carte in tavola, la gente che legge se ne accorge e i suoi ragionamenti sembrano quelli di un ubriaco che si attacca ai lampioni parafrasando Romano Prodi.

per quanto riguarda  le strade che imbrocco carissimo dottore sarei + cauto nel parlare, il parco sembra parcheggiato

l'europa diventa ogni anno meno restrittiva nei confronti degli ogm e l'italia si adeguerà stia tranquillo,
il vero motivo di ostruzione verso gli ogm è il fatto che siano quasi tutti brevetti statunitensi ed europa e italia sono indietro nella ricerca man mano che scadranno i brevetti  potremo "copiare" , la ricerca avanzerà nei nostri paesi e gli ogm diventeranno sempre "+ buoni" e sempre meno "cattivi".

per quanto riguarda la vivisezione di cui ho parlato spesso in altri topic anche di recente, mi basta sapere che lei e i suoi familiari   usate  tutti medicinali che sono passati  dal rigido protocollo medico che prescrive la sperimentazione animale prima di quella umana, e quindi ogni volta che acquistate e usate medicinali, protesi e quant'altro finanziando ipocritamente la sperimentazione animale altro che video.

Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 10:11:07 am, 19 Agosto 2010
" appunto dottore come si può vedere  lei vuole il merito  se la cosa va bene, mentre fariseicamente rilascia il fardello sulla società civile  e sugli altri compreso il sottoscritto se la gestione va male "che devono vigilare" e questo ragionamento/comportamento carissimo dottore si può tranquillamente definire squallido e privo di dignità.
si assuma la responsabilità di essere "sputato" se grazie al suo "merito" ci ritrovassimo nell'ennesimo carrozzone,
carissimo dottore dopo tutte queste discussioni nn potrebbe dire "io non sapevo", " o non pensavo sarebbe andata così"


E' questa una ulteriore dimostrazione di un comportamento  assolutamente fuorviante oltre squallido e privo di dignità quello posto in essere dal sign. Salvo Caligiore.


" i suoi ragionamenti sembrano quelli di un ubriaco che si attacca ai lampioni parafrasando Romano Prodi".

Che bel modo di condurre un forum e di argomentare a riscontro.

Io mi vergognerei, fossi in Lei.

Avevo in mente di farLe omaggio di un testo edito dalla CEDAM per " allargare" la Sua mente: " La gestione competitiva del territorio dei parchi nazionali" di Alessandra Storlazzi, docente di economia presso l'Università di Salerno.

Poichè però constato che la Sua mente rifiuta di " allargarsi", desisto, sarebbe inutile quell'omaggio.

In ogni caso le riproduco, quì di seguito" alcune delle considerazioni esposte in una recensione del lavoro di quella economista:

"La Gestione competitiva del territorio dei parchi nazionali" affronta le problematiche della gestione competitiva del territorio dei parchi nazionali nell'ottica dell'economia delle imprese e del marketing territoriale.

Tale ottica è considerata funzionale allo studio della realtà dei parchi nazionali italiani nella prospettiva della gestione competitiva del territorio. I parchi nazionali hanno come finalità prioritaria lo sviluppo sostenibile del territorio e si configurano quali realtà gestionali caratterizzate da un orientamento gestionale di tipo strategico.

Nel lavoro pertanto si evidenzia che lo sviluppo socio economico del territorio dei parchi nazionali è direttamente collegato alla capacità manageriale delle persone a cui è affidata la gestione ed al progetto di sviluppo strategico proposto."


Dal che, l'auspicato monitoraggio da parte della società civile  incredibilmente contestato dal sign. Salvo   Caligiore.( n.d.r.)

" La missione dello sviluppo economico sostenibile del territorio degli enti Parco è inoltre mediato e collegato al perseguimento di finalità ampie di tutela della natura, di rispetto di equilibri biologici e di tradizioni e culture popolari. Per tale motivo il valore creato dai parchi nazionali è, non solo valore economico, ma anche valore sociale.

Di grande rilevo sono le finalità plurime collegate ai molteplici interessi tutelati e all'ampio coinvolgimento dei soggetti (enti locali, residenti, operatori economici) che compongono il team di attori dello sviluppo socio-economico delle aree territoriali comprese nei parchi nazionali. Nelle conclusioni del lavoro e, alla luce delle premesse teoriche, sono proposte, in un'ottica prevalentemente normativa, le logiche operative idonee a caratterizzare i parchi nazionali nella prospettiva dell'orientamento virtuoso ai principi ed ai paradigmi della strategia e del marketing territoriale.

Parte prima: Logiche aziendali della gestione territoriale. -- Presentazione. -- Introduzione. --

I: L'analisi del territorio in una prospettiva economico-aziendale. --

II: L'affermarsi del marketing territoriale. --

III: I soggetti della competizione territoriale. --

Parte seconda: Problematiche ed opportunità di gestione del territorio dei parchi nazionali. --

IV: I parchi nazionali: nodi operativi dello sviluppo territoriale. --

V: Il governo e gli strumenti di gestione dei parchi nazionali. --

VI: Logiche e problematiche operative di gestione del territorio dei parchi nazionali. --

VII: Scelte operative di marketing territoriale per lo sviluppo sostenibile del territorio dei parchi nazionali

 
 
        [/i]                                                                                                                        pinoguzzardi


Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 10:35:25 am, 19 Agosto 2010
" appunto dottore come si può vedere  lei vuole il merito  se la cosa va bene, mentre fariseicamente rilascia il fardello sulla società civile  e sugli altri compreso il sottoscritto se la gestione va male "che devono vigilare" e questo ragionamento/comportamento carissimo dottore si può tranquillamente definire squallido e privo di dignità.
si assuma la responsabilità di essere "sputato" se grazie al suo "merito" ci ritrovassimo nell'ennesimo carrozzone,
carissimo dottore dopo tutte queste discussioni nn potrebbe dire "io non sapevo", " o non pensavo sarebbe andata così"


E' questa una ulteriore dimostrazione di un comportamento  assolutamente fuorviante oltre squallido e privo di dignità quello posto in essere dal sign. Salvo Caligiore.


dottore guardi  rinfacciandomi le mie stesse parole lei dimostra solo scarsa originalità nel vocabolario niente di +, oltrechè ricordare comportamente al di poco infantili "colpa tua no tua", ma glielo ho già detto in passato non occorre ribadirlo

il mio ragionamento è tutt'altro che fuorviante, anzi è alquanto lineare:
lei può rivendicare l'eventuale merito del sostegno al parco se e solo se ne è disposto ad accettare il demerito
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 11:10:18 am, 19 Agosto 2010
Ma che ragionamenti i Suoi: non entrano mai nel merito delle questioni poste sul tappeto.

Io non sto certo a rivendicare spontaneamente alcun merito sul progetto " parco", sono un semplice cittadino che crede in un progetto paesaggistico, culturale, sociale ed economico per il nostro territorio ed è per questo che lo difendo.

Lei invece a questo progetto non ci crede, e ciò malgrado averLe anche io " stoppato" tutte le perplessità che ha evidenziato, a base di "bufale" e di "asini che volano", e questo mio " stoppare" lo rivendico sì come merito.

Ma solo questo.   

Lei, invece, avversa il parco ma non propone nulla di alternativo per il nostro territorio escludendo la Sua passione per i prodotti OGM.

Le manca forse l'inventiva?

Una precisazione: non ho certo usato " le Sue stesse parole rinfacciandomi le  dimostrando solo scarsa originalità nel vocabolario niente di +" ".

Ma che dice?

Le Sue parole le ho riportato pari pari a supporto e sostegno dimostrativo  di una mia considerazione che ribadisco e ripropongo:

" E' questa una ulteriore dimostrazione di un comportamento  assolutamente fuorviante oltre squallido e privo di dignità quello posto in essere dal sign. Salvo Caligiore."
                                                                                                                          pinoguzzardi

                                                                                                                               
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 12:23:30 pm, 19 Agosto 2010
sono un semplice cittadino che crede in un progetto paesaggistico, culturale, sociale ed economico per il nostro territorio ed è per questo che lo difendo.
                                 

allo stato attuale non vedo nessun progetto, lei sostiene semplicemente l'ente parco.
mi faccia un elenco di gente che sia disposta ad investire sul parco, che abbia le idee chiare su cosa, come, quando e dove produrre.

 il suo motto insieme ai tanti/pochi sostenitori è: armiamoci e partite.

il resto dottore è semplicemente aria fritta
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 12:50:11 pm, 19 Agosto 2010
Egregio sign. Tomasi,

si sbaglia.

Io non sostengo alcun " Ente parco" se Lei  con questo ha voluto intendere i soggetti che lo gestiranno, seppure costoro saranno gli " attori" di una corretta gestione, bensì la istituzione del parco nazionale degli Iblei con i " progetti" a favore del territorio e delle attività agricole, turistiche ed artigianali, oltre che sociali, che la relativa normativa prevede.

Altro che " aria fritta", atteso che la stessa attiene  a  parole prive di contenuto, gonfie solo dell'aria emessa per pronunciarle.

E nel sostenere che " il resto non è altro che aria fritta", come ha fatto, Lei ci ha dato una dimostrazione di " parole prive di contenuto, gonfie solo dell'aria emessa per pronunciarle".

Chiedere oggi " l'elenco di gente che sia disposta ad investire sul parco, che abbia le idee chiare su cosa, come, qundo e dove produrre" è una domanda irricevibile, se non vuole che Le si risponda in teoria.

Nella prassi, così come prevede la legge, bisognerà aspettare che venga predisposto, a cura dell'Ente Parco, sia il Piano del Parco che il Piano pluriennale economico che dovrà prevedere " le iniziative atte a favorire lo sviluppo economico e sociale della collettività", ed allora Lei potrà avere quelle risposte che potrà, sia chiaro, anche non condividere.

Ma le avrà.

                                                                                                                                       pinoguzzardi

Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: Vincenzo Cascone - 12:57:33 pm, 19 Agosto 2010
Enrico, tutti i ristoratori, i B&B, hotel, agriturismi, aziende agricole, agrituristiche, enogastroniche, anzi facciamo al contrario TUTTI tranne appaltatori, trivellatori, speculatori che nel consumo del territorio accrescono i loro sporchi capitali. Voi a quale gruppo appartenete? 
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 13:05:33 pm, 19 Agosto 2010
scusa vincenzo, stai rispondendo alla mia domanda su chi sia disposto ad investire sul parco?
 non capisco la tua insinuazione sul gruppo di appartneneza, ma posso garantirti che non faccio parte di chi si arma per fare partire gli altri
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 13:07:40 pm, 19 Agosto 2010
Ma che ragionamenti i Suoi: non entrano mai nel merito delle questioni poste sul tappeto.

Io non sto certo a rivendicare spontaneamente alcun merito sul progetto " parco", sono un semplice cittadino che crede in un progetto paesaggistico, culturale, sociale ed economico per il nostro territorio ed è per questo che lo difendo.

Lei invece a questo progetto non ci crede, e ciò malgrado averLe anche io " stoppato" tutte le perplessità che ha evidenziato, a base di "bufale" e di "asini che volano", e questo mio " stoppare" lo rivendico sì come merito.
                                                                                                                               


dottore la nostra discussione è stata lunga e io non sento il bisogno di tornare nel "merito" di fronte a chi nega anche l'evidenza, le cose sono scritte ed ognuno può leggere, anche dopo anni.

le ricordo anche che lei non ha stoppato per niente me che non ho mai sostenuto "bufale" ma solo cose riscontrabili (vedi clientelismo nei parchi dimostrato tramite l'espresso)

per quanto riguarda tutte le affermazioni "stoppanti" lei si assume tutte le responsabilità inerenti qualora nel futuro dell'eventuale parco si dimostrassero non veritiere

io rivendico per gli individui il diritto a scegliere la propria vita e la scelte economiche e ad essere orginali non secondo criteri prestabiliti dall'alto,
io rivendico il primato dell'uomo sull'ambiente, e sul patrimonio che egli stesso ha contribuito a costruire,
io rivendico il diritto a pensare che l'uomo possa usare la razionalità per costruire un futuro migliore senza fedi in un passato che non sempre va conservato.


per il resto al precedente post in cui ribadisco quello che SAPPIAMO
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 13:09:19 pm, 19 Agosto 2010
Caro Vincenzo,

non penso proprio che " loro due" appartengono a nessuna di quelle categorie ( trivellatori, appaltatori, speculatori) ma semplicemente alla categoria dei " disinformati" e che, malgrado ogni sforzo finalizzato alla chiarezza, non accettano la verità e la realtà delle cose.

Semplicemente per partito preso.

Ma io continuo ad essere fiducioso su di loro.

                                                                                                                        pinoguzzardi

 
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 13:14:53 pm, 19 Agosto 2010
Voi a quale gruppo appartenete?

noi apparteniamo al gruppo che le cose si fanno con il cervello pensandole prima, altrimenti sono tutte parole vuote di cui ci può innamorare ma che producono + danno che altro

e siccome il turismo non sempre significa rispetto del territorio ma + spesso distruzione del territorio in particolare di quello naturale io ci andrei piano con l'associarlo con uno strumento di tutela del territorio come dovrebbe essere il parco.


P.S al dottor guzzardi guardi che quello che è disinformato è lei che "non ha dati" ed non sopporta le domande "strane" , noi abbiamo sempre portato le informazioni necessarie anzi io ho lavorato affinche la gente sia + informata possibile lei stesso ne ha usufruito
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 13:34:53 pm, 19 Agosto 2010
Egregio sign. Salvo Caligiore,

ma di quale " passato" parla?

Non certo, spero, della tutela paesaggistica del nostro territorio bensì suppongo di capire dei metodi di coltivazione dei prodotti della terra.

Lei è come un toro dell'arena a fronte della  rossa " muleta": appena sente o legge il termine  "biologico", carica.

Sarà che forse aveva in mente di produrre dei prodotti OGM già in atto impedite dalla normativa ma ancora di più in un territorio individuato come zona C di un parco nazionale.

Veda, sign. Caligiore, in una zona come la nostra, anche dal punto di vista orografico,  solamente l'agricoltura e la silvicultura  " d'eccellenza" potrà avere spazio nei mercati, con prodotti " certificati", ed il Parco Nazionali degli Iblei ne darà l'opportunità. 

Assimili questo concetto tratto da Wikipedia e si renderà conto che una agricoltura di questo tipo, gradatamente estesa nella zona C del parco, non sarà certo una iattura, così come ancora la consodera Lei :

" L'agricoltura biologica in questi anni ha sollevato molto interesse nei consumatori soprattutto a causa di alcuni scandali alimentari (BSE e Diossina) pur rimanendo un mercato di nicchia, dovuto in larga parte ai prezzi più alti rispetto ai corrispettivi prodotti convenzionali.

 In Italia, uno dei paesi leader nella produzione biologica europea, interessa circa il 6,9% nel della superficie agricola, di cui più del 50% rappresentato da pascoli e foraggere Oltre alle considerazioni di tenore ambientale, altri motivi che hanno spinto l'adozione di questo tipo di pratica agricola in generale sono state quelle di tenore imprenditoriale (i consumatori sono disposti a pagare di più per i prodotti biologici) o legate alla disponibilità di finanziamenti dell'Unione europea per l'adozione di pratiche agricole eco-compatibili"


La filosofia dietro a questo diverso modo di coltivare le piante e allevare gli animali non è unicamente legata all'intenzione di offrire prodotti senza residui di fitofarmaci o concimi chimici di sintesi, ma anche (se non di più) alla fondata volontà di non determinare nell'ambiente esternalità negative, cioè impatti negativi sull'ambiente a livello di inquinamento di acque, terreni e aria.

Nella pratica biologica sono centrali soprattutto gli aspetti agronomici: la fertilità del terreno viene salvaguardata mediante l'utilizzo di fertilizzanti organici, la pratica delle rotazioni colturali e lavorazioni attente al mantenimento (o, possibilmente, al miglioramento) della struttura del suolo e della percentuale di sostanza organica; la lotta alle avversità delle piante è consentita solamente con preparati vegetali, minerali e animali che non siano di sintesi chimica (tranne alcuni prodotti considerati "tradizionali") e privilegiando la lotta biologica, tranne nei casi di lotta obbligatoria in cui devono essere usati i più efficaci principi attivi disponibili.

Gli animali vengono allevati con tecniche che rispettano il loro benessere e nutriti con prodotti vegetali ottenuti secondo i principi dell'agricoltura biologica"



                                                                                                   pinoguzzardi


P.S.: mi vuole per favore dinostrare quali sono " i dati che io non ho" se gli stessi siano stati a supporto delle mie argomentazioni?

Rispetto alle domande strane, certo che li sopporto, fermo restando che continuo a definirle strane se lo sono e se nessuno  mi dimostra il contrario, come non lo ha dimostrato Lei, "il gatto", così come "la volpe", il Suo socio di forum.

Ella sign. Tomasi è in assoluta malafede.

Mi rilegga e vedrà che la mia affermazione sui " dati non trovati sul Web" attenevano ad elementi sui quali  non avevo fondato alcuna tesi e che, pertanto, non era necessario concoscerli.

Faccia il serio e non dica buffonate nell'affermare, stante quanto sopra da me detto,"  lei ha messo per iscritto di non sapere neanche di cosa stesse parlando".

Buffonate, le Sue.

Io sopporto tutto, anche l'ignoranza, ma non  la falsità e la malafede.


   
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 13:38:48 pm, 19 Agosto 2010
Caro Vincenzo,

non penso proprio che " loro due" appartengono a nessuna di quelle categorie ( trivellatori, appaltatori, speculatori) ma semplicemente alla categoria dei " disinformati" e che, malgrado ogni sforzo finalizzato alla chiarezza, non accettano la verità e la realtà delle cose.

Semplicemente per partito preso.

Ma io continuo ad essere fiducioso su di loro.

                                                                                                                        pinoguzzardi


dottore, i suoi sforzi di chiarezza sono annegati in più di un occasione nell'ammettere la sua totale ignoranza; lei ha messo per iscritto di non sapere neanche di cosa stesse parlando.

e mi consenta, nonostante la sua laurea in economia, non ha saputo portatare una briciolo di rendiconto "razionale" a sostegno della sua ipotesi che i parchi nazionali portino economia, e ciò, ammettendo persino di non avere trovato nulla sulle pagine web.

e ora chiama disinformato me, dichiarandosi in possesso della verità delle cose? ci vada piano con i suoi prodotti biologici signor guzzardi...
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 14:08:10 pm, 19 Agosto 2010
Egregio sign. Tomasi,

la risposta alle Sue false ed in mala fede osservazioni glieli ho date nel post scriptum del mio precedente post.

E quando leggo: "Lei ha messo per iscritto di non sapere neanche di cosa stesse parlando" ribadisco la mia opinione su di Lei.

Falso ed in malafede, quanto meno in questa occasione.

                                                                                                                   pinoguzzardi
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 16:51:13 pm, 19 Agosto 2010
A proposito di uomo ed ambiente e del vero primato.

 "Purtroppo, si deve constatare che una moltitudine di persone, in diversi Paesi e regioni del pianeta, sperimenta crescenti difficoltà a causa della negligenza o del rifiuto, da parte di tanti, di esercitare un governo responsabile sull’ambiente.

Il Concilio Ecumenico Vaticano II ha ricordato che «Dio ha destinato la terra e tutto quello che essa contiene all’uso di tutti gli uomini e di tutti i popoli»  L’eredità del creato appartiene, pertanto, all’intera umanità. Invece, l’attuale ritmo di sfruttamento mette seriamente in pericolo la disponibilità di alcune risorse naturali non solo per la generazione presente, ma soprattutto per quelle future .

 Non è difficile allora costatare che il degrado ambientale è spesso il risultato della mancanza di progetti politici lungimiranti o del perseguimento di miopi interessi economici, che si trasformano, purtroppo, in una seria minaccia per il creato. Per contrastare tale fenomeno, sulla base del fatto che «ogni decisione economica ha una conseguenza di carattere morale» , è anche necessario che l’attività economica rispetti maggiormente l’ambiente.

 Quando ci si avvale delle risorse naturali, occorre preoccuparsi della loro salvaguardia, prevedendone anche i costi – in termini ambientali e sociali –, da valutare come una voce essenziale degli stessi costi dell’attività economica. Compete alla comunità internazionale e ai governi nazionali dare i giusti segnali per contrastare in modo efficace quelle modalità d’utilizzo dell’ambiente che risultino ad esso dannose.

Per proteggere l’ambiente, per tutelare le risorse e il clima occorre, da una parte, agire nel rispetto di norme ben definite anche dal punto di vista giuridico ed economico, e, dall’altra, tenere conto della solidarietà dovuta a quanti abitano le regioni più povere della terra e alle future generazioni.

Sembra infatti urgente la conquista di una leale solidarietà inter-generazionale. I costi derivanti dall’uso delle risorse ambientali comuni non possono essere a carico delle generazioni future: «Eredi delle generazioni passate e beneficiari del lavoro dei nostri contemporanei, noi abbiamo degli obblighi verso tutti e non possiamo disinteressarci di coloro che verranno dopo di noi ad ingrandire la cerchia della famiglia umana. La solidarietà universale, ch’è un fatto e per noi un beneficio, è altresì un dovere. Si tratta di una responsabilità che le generazioni presenti hanno nei confronti di quelle future, una responsabilità che appartiene anche ai singoli Stati e alla Comunità internazionale».

 L’uso delle risorse naturali dovrebbe essere tale che i vantaggi immediati non comportino conseguenze negative per gli esseri viventi, umani e non umani, presenti e a venire; che la tutela della proprietà privata non ostacoli la destinazione universale dei beni ; che l’intervento dell’uomo non comprometta la fecondità della terra, per il bene di oggi e per il bene di domani. [/u]
Oltre ad una leale solidarietà inter-generazionale, va ribadita l’urgente necessità morale di una rinnovata solidarietà intra-generazionale, specialmente nei rapporti tra i Paesi in via di sviluppo e quelli altamente industrializzati: «la comunità internazionale ha il compito imprescindibile di trovare le strade istituzionali per disciplinare lo sfruttamento delle risorse non rinnovabili, con la partecipazione anche dei Paesi poveri, in modo da pianificare insieme il futuro».

 La crisi ecologica mostra l’urgenza di una solidarietà che si proietti nello spazio e nel tempo. È infatti importante riconoscere, fra le cause dell’attuale crisi ecologica, la responsabilità storica dei Paesi industrializzati. I Paesi meno sviluppati e, in particolare, quelli emergenti, non sono tuttavia esonerati dalla propria responsabilità rispetto al creato, perché il dovere di adottare gradualmente misure e politiche ambientali efficaci appartiene a tutti. Ciò potrebbe realizzarsi più facilmente se vi fossero calcoli meno interessati nell’assistenza, nel trasferimento delle conoscenze e delle tecnologie più pulite."


Non è un discorso "ex cattedra" bensì  un semplice ma importante messaggio del Santo Padre Benedetto XVI, datato 1 gennaio 2010.

E sono questi concetti  il vero " primato dell'uomo" che tutti dobbiamo rivendicare, sign. Caligiore.

Ci rifletta.

Altro che " io rivendico il primato dell'uomo sull'ambiente", concetto che mi sembra avere i prodromi di una Sua avversa filosofia.



                                                                                                                  pinoguzzardi

 

 

Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 21:10:59 pm, 19 Agosto 2010
Egregio sign. Tomasi,

la risposta alle Sue false ed in mala fede osservazioni glieli ho date nel post scriptum del mio precedente post.

E quando leggo: "Lei ha messo per iscritto di non sapere neanche di cosa stesse parlando" ribadisco la mia opinione su di Lei.

Falso ed in malafede, quanto meno in questa occasione.

                                                                                                                   pinoguzzardi
Io ho un sogno, sign. Caligiore.

Il " rosso del Parco", vino biologico prodotto nelle nostre belle colline blee.

Ma il medesimo concetto può essere esteso anche all'olio.


Vigneti biologici: la Spagna sorpassa l'Italia

Dopo aver perso il primato europeo delle coltivazioni biologiche, l'Italia ha ora perso anche il primato mondiale (e quindi anche europeo) per i vigneti biologici. Dopo il Mondiale di calcio del Sud Africa, così, gli spagnoli portano a casa altri due sorpassi ai nostri danni.

Con 53.959 ettari di vigneti bio (il 9,43% della superficie bio totale), infatti, nel 2009 la Spagna avrebbe raggiunto e superato il nostro paese. In Italia, nel 2009 gli ettari di colotivazione biologica della vite erano

43.614 (dati Sinab, 2009).

Un balzo sorprendente della Spagna rispetto al 2008, quando gli ettari di vite biologica erano circa 30.000: un aumento di ben il 75%.

La crescita dei vigneti bio in Spagna è del resto in linea con la grande crescita di tutto il settore biologico iberico, arrivato nel 2009 a 1,6 milioni di ettari.

La coltivazione biologica della vite si concentra in un numero limitato di aziende ed in poche regioni: Castiglia-La Mancha (28.700 ettari), Murcia (quasi 11mila), Comunità Valenciana, Catalogna,  Castiglia y Leon ed Estremadura.[/i]

                                                                                                                             pinoguzzardi
                                                                                                         


1) le risulta che in Spagna ci sia stato un balzo in positivo della produzione di coltivazioni biologiche grazie alla creazione di nuovi parchi nazionali, se si, quanti e quali dal 2008 ad oggi?

2) A proposito di spagna, sa dirci in percentuale quante coltivazioni biologiche sono all'interno dei parchi e quante no, ha pure i numeri dell'Italia?

3) Le risulta che il più grande produttore locale di alimenti biologici e' a favore del parco?

4) sa dove e per quale motivo quest'ultimo produce il suo bel rosso " biologico", venduto in tutto il mondo e in grandi quantita?

le sue notizie riportate da internet non hanno attinenza con i miei quesiti, come manco tutto il resto.
sono 4 domande, riesce a darmi semplicemente 4 risposte entrando nello specifico?
Le ho già detto, gentile sign. Tomasi che non so rispondere a quei Suoi quesiti.

Ne ignoro le risposte.

                                                                           pinoguzzardi
Egregio sign Tomasi,
Lei mi ha chiesto:
..........

Ed io le rispondo non lo so, contribuendo in questo modo a farmi appellare da S.C. quale " ignorante che non ha dati".
                                                                                                pinoguzzardi
E no, sign. Tomasi,

io ho ammesso la mia ignoranza su tutte le sue poste domande a differenza di Lei, non ignorante, che soppongo ne conosca le risposte.
......................

Mi creda, se lo avessi saputo ne avrei supportato un ragionamento.

La lascio alla Sua " coca cola"  ed a mangiare " quello che capita".



                                                                                            pinoguzzardi

                                                                                                                 

si goda qualche 'coca cola' anche lei di tanto in tanto, provando magari ad alternarla al suo ottimo rosso biologico, altrimenti ho l'impressione che rischia di esternare all'infinito 'quello che capita' egregio sign. guzzardi
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 21:36:13 pm, 19 Agosto 2010
Con queste Sue riportate notizie non ha dimostrato un fico secco.

Non è riuscito a dimostrare la Sua falsa affermazione in ordine al fatto che io "abbia messo per iscritto di non sapere neanche di cosa stesse parlando".

Continuo a ritenerlo falso ed in malafede.

Con riferimento al " rosso biologico" spagnolo io avevo affermato che la Spagna aveva sorpassato l'Italia in quella produzione senza alcun minimo accenno alla problematica dei parchi spagnoli od ai loro relativi meriti.

Il mio era un ragionamento a contrastare l'idea del suo " socio" che avversa il biologico.

Lei invece mi ha chiesto dati sulla " incidenza" dei parchi spagnoli in quella produzione, argomento che io non avevo trattato, e la mia risposta non poteva essere che questa: non conosco i dati.

E questa è una ulteriore dimostrazione della Sua malafede  e falsità ideologica.

Mi ha rivolto altresì altre due domane idiote:

- Le risulta che il più grande produttore locale di alimenti biologici e' a favore del parco?

-  sa dove e per quale motivo quest'ultimo produce il suo bel rosso " biologico", venduto in tutto il mondo e in grandi quantita?


Ed io Le ho risposto: non lo so, ad entrambi i quesiti.

E' stata quella mia mancata risposta un lesa maestà nei Suoi confronti o la " dimostrazione di non sapere  di cosa stessi parlando"?

Sia serio, non buffoneggi.

                                                                                                                             pinoguzzardi
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 22:12:45 pm, 19 Agosto 2010

Il mio era un ragionamento a contrastare l'idea del suo " socio" che avversa il biologico.



carissimo dottore io avverso l'obbligo al biologico insito nei parchi, non avverso il biologico inquanto tale come libera scelta se uno ci crede e vuole investire i suoi soldi perchè no? ma se uno vuole investire in un agricoltura di tipo intensivo con criteri  industriali , e tecnologicamente avanzata non vedo perchè ci deve essere un parco ad impedirlo.

e la smetta con sta malafede , la mala fede c'è quando uno ha secondi fini sconosciuti e i secondi fini li possono avere solo coloro che la proposta del parco la stanno sostenendo
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 22:19:35 pm, 19 Agosto 2010

Con riferimento al " rosso biologico" spagnolo io avevo affermato che la Spagna aveva sorpassato l'Italia in quella produzione senza alcun minimo accenno alla problematica dei parchi spagnoli od ai loro relativi meriti.                                                 

infatti il suo riferimento era al parco degli iblei dottore, è di questo che si sta parlando...tanto che lei dice:

Io ho un sogno, sign. Caligiore.
Il " rosso del Parco", vino biologico prodotto nelle nostre belle colline blee.
Ma il medesimo concetto può essere esteso anche all'olio....


e lei afferma di non sapere manco chi, come, cosa, dove e quanto viene prodotto in zona, ne in riferimento a vini, ne per quanto riguarda tutto il resto dei prodotti biologici.

...ma dimenticavo che lei ha detto di non avere più l'età e che dovranno essere gli altri a produrre, lei, se mai, è in grado di dare degli ottimi consigli suggeriti dai sogni





Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 22:26:45 pm, 19 Agosto 2010
Ma perchè Lei, sign. Tomasi, insiste nel dire sciocchezze.

Non è un buon difensore di se stesso.

Ma i parchi in riferimento non erano quelli spagnoli, stante le Sue domande?

Che c'entra, in quel contesto di Sue specifiche e mirate domande, il Parco degli Iblei?.

E' meglio che non si esprima, si affidi ad un " difensore d'ufficio".


                                                                                                                 pinoguzzardi
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 23:02:03 pm, 19 Agosto 2010
Egregio sign. Salvo Caligiore,

Le riporto il concetto di agricoltura biologica così come rilevato da wikipedia:

" L'agricoltura biologica è un tipo di agricoltura che considera l'intero ecosistema agricolo, sfrutta la naturale fertilità del suolo favorendola con interventi limitati, promuove la biodiversità dell'ambiente in cui opera ed esclude l'utilizzo di prodotti di sintesi (salvo quelli specificatamente ammessi dal regolamento comunitario) e organismi geneticamente modificati".

Ma come potrebbe la legislazione riferita ad un Parco Nazionale non prevedere che nelle zone C ( aree di protezione ambientale, con riferimento per esempio anche alla qualità dell'acqua e dell'aria) non prevedere il non utilizzo di fertilizzanti organici e di pesticidi oltre che di organismi geneticamente modificati?

Nè ci si può appellare alla " libertà d'impresa" che la nostra costituzione, all'art. 41, così  governa:


" L'iniziativa economica privata è libera.

Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.

La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali."


Le voglio fare un esempio alla fattispecie assimilabile.

Un cittadino possiede un vetusto locale in pieno centro storico e lo vuole abbattere per costruirci un grattacielo.

E' assolutamente probabile che la P.A. non glielo consentirà.

Così è nel caso della agricoltura " con criteri industriali" in una zona protetta.

E' corretto che prevalga l'interesse pubblico rispetto a quello privato, così come previsto dalla Carta Costituzionale.

                                                                                                                                  pinoguzzardi   

P.S.: una domanda lecita, con auspicabile Sua risposta.

Quali sarebbero i secondi fini che possono avere coloro i quali la proposta del parco la stanno sostenendo?

Con la speranza che non riproponga la tesi degli " interessi familiari", mi pare che a qualcuno siano spuntate le guance porporine già una volta.
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 23:48:30 pm, 19 Agosto 2010
Ma perchè Lei, sign. Tomasi, insiste nel dire sciocchezze.

Non è un buon difensore di se stesso.

Ma i parchi in riferimento non erano quelli spagnoli, stante le Sue domande?

Che c'entra, in quel contesto di Sue specifiche e mirate domande, il Parco degli Iblei?.

E' meglio che non si esprima, si affidi ad un " difensore d'ufficio".


                                                                                                                 pinoguzzardi

illustrissimo,

se era sua intenzione intrattenere con me il giochetto delle tre carte, doveva da prima seguire il mio consiglio; questo suo strambalato tentativo denota una certa mancanza di lucidità, essenziale ai "mariuoli".

primo, nessuno qui è avverso al biologico in quanto tale, quindi lei non doveva contrastare l'idea di nessuno.....è andato fuori tema/sta dando i numeri.

secondo, con le mie domande non ho fatto nessun riferimento ai parchi spagnoli (mi perdoniiiiii), se non per capire cosa li potesse, da parte sua,  mettere in relazione all'argomento in questione, che era di natura economico

terzo, le domande su cui ha ammeso la sua ignoranza erano quattro, non due...o forse lei parte dal presupposto di vederci "doppio"?

quarto, non ho capito da chi o da cosa dovrei difendermi... se si riferisce alla sua persona, e con essa ai suoi sconclusionati giochetti o goffe battute in mancanza di argomentazioni che oltre ad offendere la sua intelligenza denotano a pieno la sua passione, più che ad un difensore civico dovrei/dovremmo rivolgerci a qualche altro professionista... per il suo bene s'intende.

la saluto
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 00:25:59 am, 20 Agosto 2010
primo: nessuno è avverso al biologico e questo mi fa piacere, stante la novità;

secondo: scriva in corretto italiano e forse capirò cosa abbia voluto dire (  " con le mie domande non ho fatto nessun riferimento ai parchi se non per capire cosa li potesse( !) da parte sua,  mettere in relazione all'argomento in questione, che era di natura economico. Stante la contorta formulazione la frase è risultata assolutamente incomprensibile;

terzo: le Sue domande idiote  erano quattro e le ho dato quattro negative risposte: due sui parchi spagnoli ed altre due su quel produttore locale, evidentemente rispetto all'affermato mio vedere doppio Lei ha le facoltà visive ridotte della metà. Sulla base di quelle mia quattro risposte sono certo che Ella abbia capito la sciocchezza che ha in precedenza affermato ("abbia messo per iscritto di non sapere neanche di cosa stesse parlando"). Spero in un ulteriore rossore delle Sue gote.

quarto: si deve difendere da sè stesso, dalla Sua seppure occasionale insulsaggine sign. Tomasi, ma ero stato chiaro in origine.

Ricambio il saluto.

                                                                                                                                 pinoguzzardi

                                                     
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 04:01:01 am, 20 Agosto 2010
dottore,

che fa, lei beve il vino e spera che a me diventino rosse le gote? :)

saro' pure occasionalmente insulso, ognuno ha i suoi difetti; lei ad esempio, a mio modesto avviso, mostra tutti i sintomi di chi è del tutto ottuso, specie quando afferma in continuazione e con accanita insistenza che le vengono rivolte domande idiote, fuori lougo, non pertinenti, ecc. ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.

si legga l'esatto significato della parola negativo (negative risposte?!).....ho l'impressione che Ella stia continuando a dare numeri.

forse, oltre a vederci doppio, era pure un po annebbiato e non si sarà del tutto reso conto, ma le affermazioni che lei definiva "negative risposte", erano/sono la presa d'atto, che oltre a sconoscere il nostro territorio nei suoi aspetti produttivi, Ella non capisce una mazza ne di produzioni di ortaggi, ne di vini, ne tanto meno della commercializzazione di questi...lei a riguardo ė un perfetto ignorante.

ora, se vuole, continui pure nella sua masturbazione celebrale, illudendosi di essere in possesso di "verità e realtà",e commentando con aria fritta cose che sconosce.
                 
         
   
          vorrà scusarmi per la forse eccessiva franchezza, ma spero in questo modo di essere stato chiaro anch'io.



l
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 07:42:20 am, 20 Agosto 2010
Ad una domanda si può rispondere in senso positivo oppure in senso negativo.

Domanda: "conosce lei chi è il maggior produttore di prodotti biologici della zona?"

L'interlocutore a cui è stata rivolta la domanda può rispondere in senso affermativo oppure in senso negativo.

Ed io ho risposto no, in senso negativo.

Si aiuti con il Devoto- Oli, sign. Tomasi.

E non mi dica che quella domanda, assieme alle altre tre, non fosse una domanda idiota, fuori luogo e non pertinente, stante quel contesto di riferimento.

L'allusione all'arrossarsi della Sue gote attenevano al rosso porporino ( cuoperose) causato dalla vergogna.

" Rossore prendesi talora per vergogna
o per indizi di essa,
spargendosi per lo volto di vergogna
una certa rossezza"

Boccaccio: il decamerone.




                                                                                                            pinoguzzardi
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 08:59:09 am, 20 Agosto 2010
Prof. Tonino Perna, docente di sociologia economica dell'Università di Messina


" Nei Parchi Nazionali, nelle aree protette, il tema della identità è centrale.

I Parchi che hanno avuto successo, nel senso che le popolazioni oggi li difendono quando invece prima li avversavano, sono i parchi in cui si è creato un forte senso di appartenza delle relative popolazioni"


Ed è proprio questo senso di appartenenza che si cerca di favorire con le discussioni, le conoscenze, i dialoghi anche in questo forum,  magari discussioni lunghe e noiose, ma ne vale la pena se l'obiettivo è incrementare il già forte nostro "  senso di appartenenza" al bellissimo territorio ibleo.

TONINO PERNA.flv (http://www.youtube.com/watch?v=PpvCVZrsPY4#ws)



                                                                                                   pinoguzzardi
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 10:11:32 am, 20 Agosto 2010
Domanda: "conosce lei chi è il maggior produttore di prodotti biologici della zona?"

L'interlocutore a cui è stata rivolta la domanda può rispondere in senso affermativo oppure in senso negativo.

Ed io ho risposto no, in senso negativo.

Si aiuti con il Devoto- Oli, sign. Tomasi.

E non mi dica che quella domanda, assieme alle altre tre, non fosse una domanda idiota, fuori luogo e non pertinente, stante quel contesto di riferimento.



dottore mi tolga una curiosità ma la laurea lei l'ha presa  a salerno o a messina ciò spiegherebbe molte cose, visto la nomea famosa di questi due istituti

non volevo intervenire sull disquisizione con  enrico, ma sto insistere  sul giudicare le  domande che le vengono poste al punto da dire che le domande sono idiote e non pertinenti, mi fa imbufalire

allora in una discussione sulle prospettive economiche del parco , ente che come lei stesso ha fatto notare privilegia l'agricoltura biologica,  quindi potrebbe essere d'aiuto agli operatori  biologici insiti in quel terriorio stesso lei dice che una domanda sul maggior produttore biologico locale, lei afferma che la domanda è idiota o non pertinente?

cioè in pratica secondo lei dovremmo parlare  di agricoltura ignorando gli agricolturi.

sono idioti e non pertinenti pure le obiezioni quando le si fa notare che il biologico spagnolo non è prodotto in parchi?
lei non porta mai DATI reali , solo leggi, intenzioni , protocolli e quant'altro, ma numeri niente, pareri di gente autorevole che lavora qui no,  una volta che ha portato dati  su quello delle dolomiti abbiamo scoperto che era una parco in pratica al 90% demaniale.

e ci dovremmo vergognare noi?

le ho chiesto esplicitamente di portarmi l'esempio di prodotti dei parchi attuali che lei e molti altri comprano, visto che continua a dire che cono il marchio i prodotti iblei andranno a ruba, mi porti l'esempio di prodotti concreto dell'esistente non ha dati? ci citi allora tutti prodotti che compra lei provenienti dai parchi


a mi conceda un commento su quanto detto dal prof perna , le sue affermazioni non tengono conto per niente del fenomeno migratorio dei "parchi che hanno avuto successo" ossia in pratica tutte le persone che avversavano i parchi e che se ne sono dovuti andare e logicamente sono rimaste  tutte quelle persone che con il parco sono riusciti a convivere.
in pratica una specie di esilio

 e come esempio concreto perchè io dati li porto ecco Pescasseroli  (http://it.wikipedia.org/wiki/Pescasseroli)sede del tanto declamato parco degli abruzzi


(http://www.paraparlando.com/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fupload.wikimedia.org%2Fwikipedia%2Fit%2Ftimeline%2F124d63224e7fb708c5743811b6cc6f02.png&hash=a33cd9037de336f1fd5742b7b91dee05)

l'andamento non è crescente come spacciato dai sostenitori del parco bensi  decrescente

e questo spiega anche chiaramente perchè l'università di messina è agli ultimi posti fra le università, visto che i suoi ricercatori si permettono di fare dichiarazioni così prive di rigorisità scientifica
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 11:18:56 am, 20 Agosto 2010
Ed il sign. Caligiore persevera nell'insipienza.

L'università di Messina e di Salerno, gli sconosciuti " autorevoli" personaggi locali a contrastare i " non autervoli" professori universitari di economia, l'intestardirsi sul non concetto di domande idiote come quelle postami, in quanto fuori contesto e senza alcun nesso con l'oggetto del ragionamento, quasi " dal sen sfuggite" al mio interlocutore, i residenti dei parchi definiti " esiliati" ed altre facezie, quisquiglie e pinzillacchere.

Una preciazione: è certamente idiota quella domanda sul produttore locale di prodotti biologici in quanto era riferita alla mia conoscenza del relativo nome e cognome, indegnamente speculando poi sulla mia esternata sconoscenza,  e non già a confrontarsi su una opinione dallo stesso eventualmente espressa e dal sig. Tomasi comunicata.

E' un concetto così semplice che i "più" non hanno alcuna difficoltà a capirlo.

Ma Lei non si ritiene fare parte dei " più".

Mi cadono le braccia.

Sono curioso di conoscere la relativa identità di quel produttore ecologico ma soprattutto  le motivazioni avverse, se veramente ci sono, constatando che a questo invito già posto il sign. Tomasi non ha dato riscontro.

Chissà perchè.

                                                                                                                                    pinoguzzardi
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 12:21:02 pm, 20 Agosto 2010
Sono curioso di conoscere la relativa identità di quel produttore ecologico .........
                                                                                                                               pinoguzzardi

ha finito il vino?
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 12:23:52 pm, 20 Agosto 2010
A caccia di " bufale".

Non vi è certo bisogno della carabina winchester  per andare a caccia della " bufale caligiorane".

Con riferimento ai parchi ha sostenuto che  nei parchi " sono rimaste  tutte quelle persone che con il parco sono riusciti a convivere. In pratica una specie di esilio".

Ed a supporto di quella tesi ha citato il comune di Pescasseroli sede, coma si auspica sia Palazzolo per quell'altro, del parco nazionale d'Abruzzo.

Gli ultimi dati demografici della popolazione desunti da Wikipedia segnalano un numero di residenti pari a 2204 a fronte dei 2207 del 1991, proprio invertendo la tendenza dalla data in cui la gestione del parco è stata assoggettata alle innovative norme della L. 394/91 che hanno introdotto il concetto di sviluppo e non solo di preservazione delle bellezze territoriali.

Ma la cosa più importate è il constatare lo sviluppo economico di quel Comune ed il migliore indicatore per una località turistica è quello che attiene alle attività economiche di tipo ricettizio.

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■La Baita P.zzale Seggiovia Tel. 910615
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■A'Cavut P.zza V.Veneto 333.7429105
■Da Pitone Via Colli dell'Oro 912769
■La Maisa Via P. di Napoli 910793
■La Rotonda Via Colli dell'Oro 360.364211
■La Locanda di Lilla P.zzale Seggiovia 91901
■Vallecupa Loc. Vallecupa 910444
■B.Pub Viale P. di Napoli 910524
■Fast Food P.zza V.Veneto 1 912386
■Il Picchietto Via P. di Napoli 910617
 
•Campeggi

■Aquila Reale tel. 910641
■S. Andrea (loc. omonima) Tel. 912173
■Dell'Orso (strada statale) Tel. 91955
■Panoramica (loc. Cabinovia) Tel. 910750
■Club Alto Sangro (loc. S.Andrea) Tel. 912264
   
Peccato che tali strutture, a voler dare ragione al " nostro",  siano gestiti da cittadini  in esilio, quasi dei coscritti.


                                                                                                                      pinoguzzardi
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 12:32:38 pm, 20 Agosto 2010
Ho  forse capito, sign. Tanasi.

Poichè quel produttore di vini non certo delle colline iblee ( ecologici?) è un mio amico, avrò il piacere di dialogare con Lui anche a verificare una Sua ( di Lei) dichiarazione ed acquisirne le motivazioni.

Lo ascolterò.

E' una persona seria. 

Lui.

                                                                                                                    pinoguzzardi
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 14:03:29 pm, 20 Agosto 2010
Lo so dottore, ė mia consuetudine lavorare solo con persone serie


Ps: Ripassi per benino e noterá che il termine "ecologici" lo ha affibbiato lei agli ortaggi/vini, io intendevo esprimere solo la mia perplessità a riguardo  ;)
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 14:09:49 pm, 20 Agosto 2010
A caccia di " bufale".

Non vi è certo bisogno della carabina winchester  per andare a caccia della " bufale caligiorane".

Con riferimento ai parchi ha sostenuto che  nei parchi " sono rimaste  tutte quelle persone che con il parco sono riusciti a convivere. In pratica una specie di esilio".

Ed a supporto di quella tesi ha citato il comune di Pescasseroli sede, coma si auspica sia Palazzolo per quell'altro, del parco nazionale d'Abruzzo.

Gli ultimi dati demografici della popolazione desunti da Wikipedia segnalano un numero di residenti pari a 2204 a fronte dei 2207 del 1991, proprio invertendo la tendenza dalla data in cui la gestione del parco è stata assoggettata alle innovative norme della L. 394/91 che hanno introdotto il concetto di sviluppo e non solo di preservazione delle bellezze territoriali.


la bufala dottore?
allora dottore nel 2001 ossia DOPO LA LEGGE (dati censimento UFFICIALE istat )  è segnato 2130  allora vediamo penso che in scienze economiche la matematica la insegnano


e a me risulta che 2207 del 1991  sia MAGGIORE  del numero 2130  del 2001 ossia 77 persone in meno

questo per lei è invertire la tendenza?

cosa fa non sa leggere i numeri? non capisce un grafico? con quale diritto parla di inversione di tendenza  con 77 persone in meno

ma lei vuole imbrogliare i lettori sotto il naso? si VERGOGNI lei

(http://www.paraparlando.com/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fupload.wikimedia.org%2Fwikipedia%2Fit%2Ftimeline%2F124d63224e7fb708c5743811b6cc6f02.png&hash=a33cd9037de336f1fd5742b7b91dee05)

Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 15:24:15 pm, 20 Agosto 2010
Il valore 2204 l'ho rilevato da Wikipedia ( in alto a sx gentile signore).

Gli dia uno sguardo.

Ma poichè ho dei dubbi che Lei riesce anche semplicemente a guardare con serenità, accecato come è dal rosso della " muleta", riporto l'informazione:

" Pescasseroli:
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Pescasseroli è un comune italiano  di 2.204 abitanti della provincia dell'Aquila in Abruzzo."


Non si permetta pertanto di sostenere che io imbroglio i lettori, seppur simpatico buffoncello.

Lei, tra le altre cose, sconosce che nella parte descrittiva wikipedia utilizza i dati in quel momento disponibili ( per la fattispecie ed in generale 2010) mentre per quanto riguarda i grafici si ferma alla data in cui gli stessi sono stati elaborati e resi disponibili.

Tant'è che il dato grafico non è attuale: è fermo al 1991.

Nulla invece ha eccepito sui dati inerenti la poderosa attività ricettizia di Pescasseroli, sede di quel Parco così come lo sarà, speriamo, Palazzolo per il nostro.

Come mai?.

Eppure lo so.

E' colpa della  ormai universalmente acclarata Sua  mala fede.

Ma così non farà strada, e sarà una iattura per Lei e questo mi dispiace.


                                                                                                                      pinoguzzardi
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 15:40:25 pm, 20 Agosto 2010
Dottore, mi tolga una curiosità, secondo lei 2204 è maggiore o minore di 2207 ?
Perché vede, se non c'è dietro un Po di mala fede (da parte sua), il problema deve decisamente essere più grave....
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 15:54:14 pm, 20 Agosto 2010
Egregio sign. Tomasi,

lo scostamento è così limitato ( -3 unità ) che in scienza statistica si sostiene essere irrilevante al fine di  evidenziare un flusso o una tendenza.

Si parla, anzi, di "assestamento del dato".

In assoluta controtendenza rispetto ai Comuni montani come i nostri ( per lo stesso periodo - 202 per Palazzolo e - 285 per Buscemi).

                                                                                                                        pinoguzzardi

Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 16:00:27 pm, 20 Agosto 2010
Mi ero un Po preoccupato per lei dottore, trattasi semplicemente di mala fede...possiamo stare tranquilli! ;)
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 16:08:07 pm, 20 Agosto 2010
Siamo sulle rive dell'Anapo, sign. Tomasi,

non già su quelle del Po.

E la malafede è limitata per fortuna solo ad alcuni personaggi di Sua personale conoscenza ed assidua frequentazione.

Ma tant'è.


                                                                                                                               pinoguzzardi
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 16:18:15 pm, 20 Agosto 2010
Sign. Tomasi, mi era sfuggita la Sua polemichetta sul mio utilizzo del termine " ecologico".

E' un termine da me assolutamente voluto e sta a significare:

" Un prodotto si definisce ecologico quando ha un minore impatto ambientale rispetto agli altri prodotti della propria categoria.

I prodotti ecologici, pur rimanendo competitivi dal punto di vista della qualità e del prezzo, devono garantire di essere più sostenibili degli altri lungo tutto il loro ciclo di vita: devono avere dei livelli di emissione di inquinanti e di consumo di energia più bassi nella loro fase di produzione, devono contenere la quantità più bassa possibile di sostanze chimiche tossiche o inquinanti, devono essere progettati per garantire un facile smaltimento ed il riciclaggio delle materie prime di cui sono composti .

[i]I prodotti ecologici spesso espongono un marchio o etichetta ecologica che ne garantisce le qualità ambientali,[/
i] oppure possono essere accompagnati da una autocertificazione del produttore, ma in questo caso le garanzie di "ecologicità" del prodotto sono minori".[/i]

Stia più attento nel cercare di " cazzeggiare" il Suo prossimo.

Rischia di vedersi e sentirsi allungare le orecchie, a parte la couperose.


                                                                                                                      pinoguzzardi
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 17:26:19 pm, 20 Agosto 2010
Tranquillo dottore, solo una mia piccola perplessità sul termine da lei usato; perplessità rientrata dopo il suo esaustivo chiarimento, La ringrazio. il termine da lei assolutamente voluto era più che idoneo.

Niente polemichetta quindi  da parte mia, e manco cazzeggiamenti; per tali, non se la prenda, non ha esitato a fornire qualche spuntino adeguato e sopratutto di sostanza durante la discussione, se ne assuma una parte di responsabilità ;)
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 17:47:51 pm, 20 Agosto 2010
" Pescasseroli:
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Pescasseroli è un comune italiano  di 2.204 abitanti della provincia dell'Aquila in Abruzzo."


Non si permetta pertanto di sostenere che io imbroglio i lettori, seppur simpatico buffoncello.

Lei, tra le altre cose, sconosce che nella parte descrittiva wikipedia utilizza i dati in quel momento disponibili ( per la fattispecie ed in generale 2010) mentre per quanto riguarda i grafici si ferma alla data in cui gli stessi sono stati elaborati e resi disponibili.

Tant'è che il dato grafico non è attuale: è fermo al 1991.


no dottore  almeno che lei non sia cieco il grafico arriva al 2001 non al 1991, secondo i dati dei censimenti decennali  UFFICIALIdell'istat

per quanto riguarda l'altro dato che lei ha riportato lei  mi insegna dalla scienza statistica che bisogna usare mezzi omogenei di campionamento e confronto, non sarebbe il caso di usare una volta i censimenti e un'altra volta l'anagrafe da cui è desunto il secondo dato riportato da wikipedia (che infatti loro non pongono nel grafico)

comunque possiamo anche credere che dal 2001 la ad ora la popolazione sia cresciuta questo non cambia quello che ho detto la popolazione del parco fino a quell'anno ossia 10 anni dopo la legge quadro e 80 dall'istituzione del parco la gente è diminuita con buone probabiltà emigrata quelli che sono rimasti sono quelli che si sono "adattati al parco"

Nulla invece ha eccepito sui dati inerenti la poderosa attività ricettizia di Pescasseroli, sede di quel Parco così come lo sarà, speriamo, Palazzolo per il nostro.

Come mai?.

Eppure lo so.

E' colpa della  ormai universalmente acclarata Sua  mala fede.



dottore che devo dire? lei riporta un elenco di alberghi e lo spaccia per dimostrazione  che il parco porti incremento di attività economica, forse a causa dei nomi dell'albergo richiamanti gli animali, ma questo in realtà non ci dice nulla

quando si sono sviluppati questi alberghi? all'atto di fondazione del parco? quanto guadagnano? da chi sono gestiti? quando hanno cominciato a rendere?

queste domande "sicuramente strane"  andrebbero si o no considerate per una corretta valutazione e confronto?

e sopratutto quanto incide la famosa stazione sciistica di pescasseroli

http://www.sciareapescasseroli.it/sciare_pescasseroli.htm (http://www.sciareapescasseroli.it/sciare_pescasseroli.htm)

ma farsi domande è malafede giusto? nell'abruzzo avevano già la neve che attira allo stesso modo di come attira il mare

pensare che sia + la stazione sciistica ad attirare la gente piuttosto che il parco è blasfemia giusto?
 ci vuole scommettere che gli abitanti di pescasseroli hanno invertito la tendenza demografica con la stazione sciistica piuttosto che con il parco?

che gli alberghi hanno cominciato a crescere quando quest'ultima ha cominciato a funzionare come si deve?


ma nooo questa è solo la mia ACCLARATA MALA FEDE


P.S. eviti di nuovo di tirarmi in ballo la discussione del parco è finita per ora non ci sono elementi ulteriori su qui discutere
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 18:15:34 pm, 20 Agosto 2010
Non è, almeno questa, sicuramente una " acclarata mala fede", sign. Salvo Caligiore.

La Sua, riguardo alla stazione sciistica, è una ipotesi e sarebbe interessante verificare l'andamento mensile del flusso turistico, seppure mi consta personalmente che qualche estate fa la cittadina di Pescasseroli era piena di turisti residenziali, ed era l'estate.

Mancava la neve.

Grazie per avermi, in fondo, perdonato per quel refuso, si trattava del 2001, ma  il mero errore non ha certamente inficiato il ragionamento.

Una piccola osservazione: entrambi i dati raffrontati ( 2010 e 1991) sono dati anagrafici con la sola differenza che quelli del 1991 erano stati riportati in quel grafico che completava quei dati con l'anno 2001( manca quasi un decennio su quell'asse cartesiano).L' ultimo dato omogeneo rispetto a quello di raffronto , extra grafico, si rileva essere 2204 residenti.

Con buona soddisfazione di quegli esercenti attività turistiche facenti parte di quell'universo statistico, seppure " adattati", bontà Sua.

Quelle non sono affatto " domande strane", potrevvero essere, invece, pertinenti: il problema è che da quaggiù è difficile ottenere i dati richiesti.

Sono al limite superflue stante l'impossibilità di avere risposte: 

- da chi sono gestiti? - vuole le foto?;

- quanto  guadagnano e e da quando? - chiedamolo  a Tremonti;

 - quando si sono sviluppati questi alberghi all'atto di fondazione del parco? - questa non l'ho capita;


                                                                                                pinoguzzardi
 
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: sebyali - 01:25:28 am, 21 Agosto 2010
La discussione è come al solito andata oltre ogni più ragionevole pensiero, al punto che non ci si capisce più nulla.

DOMANDE

Chi difenderà gli agricoltori ed altre categorie più deboli nel momento in cui per loro le cose dovessero andare male?

In internet non ci sono dati su quelle persone che hanno dovuto lasciare o perso il lavoro a causa del parco, mancano le statistiche in tal senso. Questo mi preoccupa. Nella realtà non sono tutte rose e fiori.


Ci sarà eventualmente la possibilità da parte dei residenti di dire la propria sullo sviluppo del parco, e nel momento di prendere decisioni importanti. A me non piace delegare altri!!!!!!

Si potrà tagliare la legna nel proprio podere o no?

Potrò fare la pipì a cava grande o no?

Ho invitato dei miei amici che vengono da fuori e sono rimasti sbalorditi dalle bellezze del nostro territorio. Dovrò invitarli di nuovo quando ci sarà il parco. Il parco potrà migliorare ciò che è già perfetto?

In un periodo di crisi dove si troveranno i  fondi per il parco quando già si taglia nella scuola, nella sanità e nella ricerca.
E dimenticavo la sicurezza, per un territorio abbandonato a se stesso???

Non è che i politici hanno gia messo le mani su alcuni posti di pregio del nostro territorio per farci BeB, agriturismi, pensioni, case vacanze, e prodotti biologici?

Siamo pronti culturalmente a sostenere questo nuovo modo economico?? Vi ricordo che una qualsiasi tipo di società fallisce qui da noi  nel giro di un anno. Perche vogliamo soldi subito senza investire tempo e denaro.
Personalmente penso e so che non siamo pronti.

Aspettiamo il parco per far decollare l'economia e in questi anni cosa abbiamo fatto con vendicari, cava grande e pantalica  li abbiamo soffocati per amore di chi, si vuole forse dire che i turismo in quelle zone non è mai decollato? E che il parco li farà decollare?

Oserei dire che le liti velate da sottile sarcasmo di questo forum sono la dimostrazione della mia tesi:
Cca ni niautri nun si cummina nenti ri bonu ne nna nu versu nne na nautru.
Pronti ad azzannarci solo per delle idee. Discutere per il bene comune  non si usa per niente.

Voglio delle proposte, se siamo in grado di farne.
Io dico di si.

Troppe domande a cui si deve dare una risposta ma dubito che arriveranno risposte sensate.   








 


Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 03:06:50 am, 23 Agosto 2010

Si potrà tagliare la legna nel proprio podere o no?

Potrò fare la pipì a cava grande o no?


la risposta è ovviamente sì, per quanto sia contrario al parco ,i limiti non sono legati a queste cose piuttosto naturali e anche tradizionali e si rischia di perdere di credibilità solo a ipotizzarle, quanto piuttosto a tutto quello che non può essere "fotografato" ossia  il futuro.

il parco resta uno ente burocratico che deve basarsi su regolamenti che per forza di cose possono al massimo descrivere l'esistente, ma come si comporterà l'amministrazione di un parco di fronte a prospettive di sviluppo nuove e non regolamentate, il dovere di tutela impone ad un direttore di fronte ad un dubbio di dire no non di dire si.



Oserei dire che le liti velate da sottile sarcasmo di questo forum sono la dimostrazione della mia tesi:
Cca ni niautri nun si cummina nenti ri bonu ne nna nu versu nne na nautru.
Pronti ad azzannarci solo per delle idee. Discutere per il bene comune  non si usa per niente.

Voglio delle proposte, se siamo in grado di farne.
Io dico di si.

Troppe domande a cui si deve dare una risposta ma dubito che arriveranno risposte sensate.


questa cosa non la capisco, un forum è un posto per ragionare, per disquisire, il sarcasmo vuoi  non vuoi fa parte del gioco perchè vuol dire che le persone credono in quello che dicono e questo da garanzia che non sia tutto preparato.

che significa "ci si azzanna per delle idee e non per il bene comune", cos'è il bene comune? per me sono appunto le idee e conoscerle, capire come ragiona la gente, è + importante di un concetto astratto.

anche se mi danno e talvolta mi incazzo quando discuto con il dottor guzzardi (per fare un esempio) non pensare che non difenderei a spada tratta il suo diritto di parola, a dire le sue idee anche quando io le considero sbagliate e talvolta anche cazzate, il suo diritto  a dirle resta,  fermo restante il mio diritto a giudicarle come voglio.
La gente ha diritto a vedere e conoscere  il dibattito, se si confonde pazienza, di certo il progresso culturale esige un certo sforzo e la gente per educarsi deve vedere con i suoi occhi, sarebbe + grave nascondere tutto "per evitare polemiche".

il nostro problema non è che si discute troppo ma al contrario che si discute poco, ma quel poco lo si fa nei posti inopportuni dove invece bisognerebbe prendere le decisioni come sono per esempio gli organi politici.

 al momento delle decisioni invece si perde tempo in discussioni che si sarebbero dovute fare già prima e in maniera approfondita, vengono fuori dubbi che non dovrebbero esistere.

guardate che non esistono idee perfette, le idee sono strumenti per vivere come tutti gli altri che si perfezionano con il confronto e la critica e se e quando non funzionano si cambiano.

Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: sebyali - 10:25:30 am, 23 Agosto 2010
Come ti spieghi allora il fatto che quando la discussone si fa per così dire accesa nessuno interviene. Il sottoscritto ad esempio non si trova a suo agio nelle discussioni troppo animate nel forum (forse perché poco abituato, e come me tanti altri), abituato invece a disquisire di persona. Comunque questo non è un problema vuol dire che mi ci abituerò.

Il diritto di parola e capire come la pensano gli altri è importante, figurati io sono uno che vuole capire e conoscere tutto ma per la questione parco che poi è il tema del topic è importante che capiscano gli altri, o che comunque capiscano le ragioni del uno o del altro. E scusa se te lo dico sembra che quando scrivete con il dottore sembra che avete delle questioni personali non risolte, degli strascichi che vi portate dietro, sono sicuro che non è così, ma questa è l'impressione.

 In merito al parco mi si dice che ancora non e stata firmata dal presidente della repubblica il decreto di attuazione. Mi chiedevo chi è per il no cosa intende fare concretamente per contrastare la creazione o comunque per avere più voce in capitolo nelle decisioni che riguardano il parco?

 
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 11:42:38 am, 23 Agosto 2010
Come ti spieghi allora il fatto che quando la discussone si fa per così dire accesa nessuno interviene. Il sottoscritto ad esempio non si trova a suo agio nelle discussioni troppo animate nel forum (forse perché poco abituato, e come me tanti altri), abituato invece a disquisire di persona. Comunque questo non è un problema vuol dire che mi ci abituerò.

ti sei risposto da solo:" si è poco abituati."

aggiungi ,inoltre, alcuni altri elementi della nostra cultura come quello della cultura dell'omertà, del quieto vivere, del farsi gli affari propri pur sbirciando costantemente la situazione.

aggiungiamo anche un po di cultura pseudo cattolica che forza "ad evitare i conflitti"  e avremo una massa di gente che non si è mai confrontata e che non sa quanto valgono le proprie idee alle prove dei fatti.

verrà trovata sempre una soluzione "senza conflitti" che non sarà quella trasparente, quella pubblica e probabilmente sarà la + sporca.

Il diritto di parola e capire come la pensano gli altri è importante, figurati io sono uno che vuole capire e conoscere tutto ma per la questione parco che poi è il tema del topic è importante che capiscano gli altri, o che comunque capiscano le ragioni del uno o del altro. E scusa se te lo dico sembra che quando scrivete con il dottore sembra che avete delle questioni personali non risolte, degli strascichi che vi portate dietro, sono sicuro che non è così, ma questa è l'impressione.

quando si fa una polemica pubblica si fa per gli altri non per convincere l'avversario, quello ti assicuro non ci riuscirai mai, la polemica si fa per coloro che ascoltano o leggono, perchè nella loro libertà si facciano un idea e scelgano non fra i contendenti bensi fra le idee che ciascuno maturerà in senso proprio.

per quanto riguarda l'impressione che deduci è chiaramente sbagliata, ho visto il dottore una paio di volte in vita  mia dopo esserci conosciuti nel forum

ma è un osservazione interessante che fai perchè è inerente alla concezione culturale con cui la gente siciliana affronta i dibattiti, partendo dal presupposto che se non c'è accordo allora c'è qualcosa sotto.

si cerca sempre l'interesse il secondo fine (vedi accuse di cascone per esempio), il rancore personale, e si misura tutto sulla base degli interessi specifici spesso materiali.

pensare che ci possa essere una posizione  etica  che ti faccia lottare per delle idee non viene preso in considerazione, e quando LOTTI  vuoi o non vuoi capita nella foga che ci sia il colpo basso, questo non è giustificazione ma solo invito a considerarlo possibile come si fa con i falli nel calcio senza farne una tragedia, perchè le tragedie ti assicuro non sono quelle.

scrivo da 4 anni su internet, senza guadagnarci nulla fin'ora anzi rischiando moltissimo come si può rischiare in un paese in cui non si è abituati a sentirsi dire in faccia quello che si pensa.
e la domanda che mi sento fatta + spesso e "perchè lo fai se non ci guadagni nulla , se non sei giornalista", non si riesce a credere che si possa fare qualcosa per una questione etica per  supplire ad un giudizio sulla realtà, manca l'informazione rigorosa, manca il dibattito,  e tutto quello che c'è è di bassa qualità, i giornalisti riportano solo notizie indicate da altre spesso da politici.

questa realtà, questa mentalità, non mi piaceva e ho pensato che sia giusto cambiarla facendo quello che so fare, se devo passare per qualche insulto dato o ricevuto per perseguire questo fine che la mia coscienza mi impone pazienza sono fatto così e  questo si è un fatto personale, diciamo che sono rompicoglioni di natura.

ma io penso che se  la realtà non ti piace devi cambiala per quanto puoi, e usando ciò  che come diceva Pascal ti distingue da una canna il PENSIERO.

Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 01:40:59 am, 24 Agosto 2010
La discussione è come al solito andata oltre ogni più ragionevole pensiero, al punto che non ci si capisce più nulla.

DOMANDE

Chi difenderà gli agricoltori ed altre categorie più deboli nel momento in cui per loro le cose dovessero andare male?

In internet non ci sono dati su quelle persone che hanno dovuto lasciare o perso il lavoro a causa del parco, mancano le statistiche in tal senso. Questo mi preoccupa. Nella realtà non sono tutte rose e fiori.


Ci sarà eventualmente la possibilità da parte dei residenti di dire la propria sullo sviluppo del parco, e nel momento di prendere decisioni importanti. A me non piace delegare altri!!!!!!

Si potrà tagliare la legna nel proprio podere o no?

Potrò fare la pipì a cava grande o no?

Ho invitato dei miei amici che vengono da fuori e sono rimasti sbalorditi dalle bellezze del nostro territorio. Dovrò invitarli di nuovo quando ci sarà il parco. Il parco potrà migliorare ciò che è già perfetto?

In un periodo di crisi dove si troveranno i  fondi per il parco quando già si taglia nella scuola, nella sanità e nella ricerca.
E dimenticavo la sicurezza, per un territorio abbandonato a se stesso???

Non è che i politici hanno gia messo le mani su alcuni posti di pregio del nostro territorio per farci BeB, agriturismi, pensioni, case vacanze, e prodotti biologici?

Siamo pronti culturalmente a sostenere questo nuovo modo economico?? Vi ricordo che una qualsiasi tipo di società fallisce qui da noi  nel giro di un anno. Perche vogliamo soldi subito senza investire tempo e denaro.
Personalmente penso e so che non siamo pronti.

Aspettiamo il parco per far decollare l'economia e in questi anni cosa abbiamo fatto con vendicari, cava grande e pantalica  li abbiamo soffocati per amore di chi, si vuole forse dire che i turismo in quelle zone non è mai decollato? E che il parco li farà decollare?

Oserei dire che le liti velate da sottile sarcasmo di questo forum sono la dimostrazione della mia tesi:
Cca ni niautri nun si cummina nenti ri bonu ne nna nu versu nne na nautru.
Pronti ad azzannarci solo per delle idee. Discutere per il bene comune  non si usa per niente.

Voglio delle proposte, se siamo in grado di farne.
Io dico di si.

Troppe domande a cui si deve dare una risposta ma dubito che arriveranno risposte sensate.

seby, mi pare che sia emersa una cosa chiara durante questa e la precedente discussione...chi dice che il parco porti economia, non ha saputo dimostrare in nessun modo come, quando, perche', attraverso chi, e su quale base.
io non conosco una sola persona che aspetta il parco degli iblei per portare avanti un solo progetto. chi qui parla a favore, si augura che ad investire e a scommetterci saranno altri!
nessuno ha saputo dirmi cosa ostacola eventuali investimenti e investitori nelle aree interessate senza che ci sia il parco.

chi come me è contro ha portato argomenti, numeri, circostanze, nomi e luoghi di dove e come i parchi vengono usati a stretto uso e consumo personale o politico-clientelare.


ora, francamente , non ho capito a cosa vorresti delle risposte.
progetti alternativi al parco forse?
sulla base e la sostanza di come lo fanno i sostenitori del parco, potrei dirti di costruire una sorta di torre di babele per scalare la luna, o ancora che potremmo creare un tunnel sotterraneo che ci colleghi all'africa per un bel safari uso week-end.....

ma tu sei davvero convinto che chi ha voglia, capacità e ingegno di scommettere su una nuova attività sia cosi' imbecille di aspettare che la facciano altri per lui?
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: sebyali - 10:18:35 am, 24 Agosto 2010
Mi ritengo una persona che ha voglia di sapere e conoscere e per questo motivo mi pongo delle domande. Per questo motivo inoltre non voglio chiudermi dentro i muri della mia convinzione, anch'io ho dei forti dubbi sull'utilità del parco ma cerco nella discussione di capire se non vedere la posizione altrui. Questo credo sia una cosa positiva, fermo restando le mie idee e non cercando di cambiare quelle degli altri, ma per una dialettica che va verso il bene di tutti o quantomeno la maggioranza.  Di risposte e di domande c'è sempre bisogno.

Quella mia su Caligiore e Guzzardi  era solo una provocazione credetemi, mai mi era passata per la testa una qualche oscura vicenda. Inoltre credo nelle persone che si spendono per altri per puro senso civico, ed il lavoro che Salvo Caligiore fa è encomiabile sotto tutti i punti di vista. La lotta per le proprie idee,la libertà di parola,  di scrittura e di pensiero sono cose irrinunciabili per la quale a volte vale la pena di scontrarsi con qualcuno.

Culturalmente non siamo pronti ad aver un parco sotto casa, questo mi sembra sia emerso da più parti, anche in discussioni fuori dal forum. In momento di crisi economica e dopo i tagli alla scuola, alla sanità alla ricerca, e quindi cose non superflue il parco mi sembra superfluo. Questi sono temi che già avevo proposto. Bisognerebbe valutare se non rivalutare le zone naturali di cui la nostra terra e ben provvista.

Alle famiglie normali che hanno problemi per arrivare alla fine del mese cosa pensate possa interessare del parco e della sua creazione, la politica dovrebbe pensare a loro e a toglierli dal culo per terra. Invece propina loro il parco un idea di terra felice tipo mulino bianco tutta natura e bellezza, immagini da TV. Ecco contro cosa bisogna lottare. L'omologazione del pensiero e più diffuso di quello che si pensi.

Chi ha deciso di fare il parco lo farà in barba a tutti.
Perché mentre si discute loro operano. 
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 10:03:57 am, 30 Agosto 2010
Con Decreto Assessoriale  12 Maggio 1998, pubblicato nella GURS n. 33 del 4 Luglio 1998, l'Assessorato dei Beni Culturali ed Ambientali della Regione Sicilia ha adottato un provvedimento recante " Dichiarazione di notevole interesse pubblico dell'Alta Valle dell'Anapo ricadente nei Comuni di Buccheri, Buscemi, Carlentini, Cassaro, Ferla, Palazzolo Acreide e Sortino"con il quale si acclarò formalmente che il nostro territorio ibleo è " di notevole interesse pubblico ( collettivo) per le sue bellezze di insieme, archeologiche ed architettoniche oltre che panoramiche."       

L'iter di tale Decreto è stato complesso ma soprattutto partecipato.

La appositamente costituita ( D.A. 5007/95)  Commissione Provinciale per la tutela delle bellezze naturali e panoramiche di Siracusa, elaborò una complessa relazione propedeutica alla emanazione del citato Decreto e la partecipò a tutti i Consigli Comunali dei Comuni Iblei interessati.

Ed ecco le controdeduzione alle proposte della citata Commissione da parte della Comunità palazzolese:

Il Consiglio Comunale di Palazzolo Acreide, con formale nota n. 4621 del 17 Aprile 1997, così si espresse:

" Il Consiglio comunale esprime le proprie preoccupazioni per un modello di pianificazione imposto autoritativamente dall'alto, di dubbia costituzionalità e fondato su leggi che risalgono al 1939 e che determinano un vincolo assoluto, statico che non tiene conto della presenza dell'uomo nell'ambiente. I vincoli devono tenere conto delle caratteristiche dell'ambiente ed essere conseguenti a studi approfonditi sull'aspetto antropico e naturalistico dei luoghi" oltre ad evidenziare che, a parere del citato Consiglio  " la proposta del vincolo blocca ogni iniziativa produttiva immobilizzando tutte le attività su un area di 180 Km quadrati".

Fu facile dare la risposta a questa osservazione.

" La Soprintendenza di Siracusa sottolinea che la natura giuridica del vincolo di legge n. 1497/39 è tale che esso non pregiudica nè inibisce a priori le attività produttive pubbliche e/o private esistenti nel territorio, nè quelle di nuova formazione, trattandosi di vincolo paesaggistico e non di immodificabilità".

E la storia di questo decennio ha dimostrato proprio l'errore di quel Consiglio Comunale e la giustezza della tesi della Sovrintendenza.

Nessuna iniziativa produttiva è stata bloccata e nessuna attività è stata immobilizzata.

Ma ora viene il bello, con riferimento alla discussione sul parco ed al sostenuto lavoro" sotterraneo" di alcuni " carbonari" che portarono, " ri notti e notti", la proposta allo " zio" Pecoraro Scanio, ulteriore bufala di " quelli del no" .   

La citata nota del Consiglio Comunale di Palazzolo ( non sull'Oglio) così continua, avanzando una proposta alternativa:

" L'antitesi all'dea del vincolo, così come avanzata dalla Commissione per le bellezze naturali, è invece l'idea di una Parco Nazionale degli Iblei che tenga conto delle decisioni delle popolazioni e che scaturisca dallo studio del territorio e dalle vocazioni naturali siano esse agricole, artigianali o altro, fondato sulle " zonizzazioni".

Viene citato, nella medesima nota, un parere del professore Bruno Ragonese il quale " vede nell'idea del parco degli Iblei lo strumento amministrativo più idoneo per la rifondazione di una civiltà perduta che aveva saputo ottimizzare il rapporto uomo-natura e per superare, in maniera democratica consentendo alla comunità locale di individuare il tipo di sviluppo dell'area, precedenti carenze di normazione che si riflettono in alcuni piani di lottizzazioni, legali ma non pienamente condivisibili".

E la nota del Consiglio Comunale di Palazzolo così  continua:

" Il vincolo proposto dalla Commissione non va rigettato in toto ma va trasformato da impedimento a processo di sviluppo proponendo di non rigettare il vincolo sic et simpliciter, bensì di avviare l'istituzione del parco Nazionale degli Iblei che consentirebbe ai residenti di diventare protagonisti dello sviluppo della zona, mettendo in moto diversi meccanismi di finanziamento.

Proponendo l'istituzione del Parco, Palazzolo Acreide potrebbe costituire un esempio trainante, uno stimolo per gli altri Comuni interessati.

Conclusivamente il Consiglio Comunale di Palazzolo, nell'esprimere apprezzamento per l'intento di pianificazione territoriale, propone l'istituzione nel territorio ibleo di una area naturale protetta così come recita la legge n.394/91 ( quella sui Parchi) fondata sulla  "zonizzazione" scaturente da uno studio analitico del territorio" e formula voti affinchè il governo regionale  attui il relativo sopra accennato intervento finalizzato allo sviluppo economico degli iblei"                           



                                                                                                                                     pinoguzzardi
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 10:31:11 am, 30 Agosto 2010
" La Soprintendenza di Siracusa sottolinea che la natura giuridica del vincolo di legge n. 1497/39 è tale che esso non pregiudica nè inibisce a priori le attività produttive pubbliche e/o private esistenti nel territorio, nè quelle di nuova formazione, trattandosi di vincolo paesaggistico e non di immodificabilità".

E la storia di questo decennio ha dimostrato proprio l'errore di quel Consiglio Comunale e la giustezza della tesi della Sovrintendenza.


mi scusi dottor guzzardi  la soprintendenza è quella stessa soprintendenza che lascia sempre chiuso il teatro greco di palazzolo ai turisti?  che non ha mai soldi per pulirlo e aspetta che lo faccia il comune? eche tiene i santoni chiusi da 30 anni?

quella stessa soprintendenza in cui lavora un suo omonino che mi ha detto che in area archeologica comandano loro e nessun altro e il sindaco deve chiedere permesso per un carrellino informativo dei ristoratori all'ingresso?

stiamo parlando di quell'ente che gestisce tutto come un feudo?

chidendo  certi requisiti a qualcuno e li chiede diversi al vicino?

è questa la sovrintendenza che ha dimostrato l'errore del consiglio?


e mi tolga una curiosità quel consiglio del 1997 è dell'amministrazione messina, che fu bocciato l'anno dopo dagli elettori questo non lo tiene in considerazione?

comunque la ringrazio per questa informazione che non conoscevo è un motivo in + per il mio giudizio negativo su quell'amministrazione che all'inizio avevo sostenuto.
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 10:50:48 am, 30 Agosto 2010
Ma l'errore concettuale di quel Consiglio Comunale non lo ha dimostrato la Sovrintendenza.

Questa l'ha affermato.

La dimostrazione ce l' ha data, invece,  la piccola storia recente.

Ed anche quella era una " bufala".

In ogni caso, Messina o non Messina, Nigro o non Nigro, un fatto è certo: la storia del Parco calato  dall'alto, dei "carbonari" e del loro complice "zio" Pecoraro, come sostenuto anche in questo forum, è una di quelle bufale, anche da Lei " pascolata".

Lo ammetta.

E questa assieme a tutte le altre. 

Che poi la gestione della sovintendenza della provincia di Siracusa lascia molto a desiderare può essere una affermazione condivisibile e Lei ha citato alcuni comportamenti omissivi in quel di Palazzolo così come io ne potreti citare di analoghi in quel di Buscemi.

Mi fa piacere che se ne parli.

Non bisogna certo essere Muti.

Rispetto poi a quando da Lei affermato sulla opinione espressa dal Dott. Lorenzo Guzzardi in ordine al " comadandare loro",  non è stata quella una " guzzardiata", bensì il riferimento ad una norma vigente di questo nostro Stato ( ex bel paese).



                                                                                                  pinoguzzardi     


                                                                                                         
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 11:21:47 am, 30 Agosto 2010
Ma l'errore concettuale di quel Consiglio Comunale non lo ha dimostrato la Sovrintendenza.

Questa l'ha affermato.

E la storia di questo decennio ha dimostrato proprio l'errore di quel Consiglio Comunale e la giustezza della tesi della Sovrintendenza.

dottore sto cominciando a capire che per lei il concetto di partecipazione e democrazia si limita ai soggetti istituzionali ed esclude la popolazione.

dunque è sufficiente che in una riunione un sindaco o un consiglio abbiano dato un parere positivo senza entrare nel merito per dire che "tutti sapevano"

e visto che cita continuamente la carboneria forse non è del tutto inappropriato  visto che i carbonari in genere  appartenevano alle classi dirigenti ed escludevano i ceti bassi della popolazione.
e qui abbiamo tutti consiglieri, sindaci, ingegneri ambientalisti, dirigenti della forrestale.

o le risulta che sia stata mai convocato una assemblea pubblica adeguatamente pubblicizzata  per discutere dell'ipotesi parco?
sappiamo però che il consiglio che la ipotizzò velocemente bocciato dagli elettori, ammesso e non concesso come dice lei ch la gente sapeva  allora la gente ha anche votato contro, in democrazia si tiene conto o no di questo?

e poi  lei sa già a cosa mirava il consiglio del 97? forse al piano reticolare? forse a quello della provincia? forse a quello degli ambientalisti?
o forse era la solita tattica della sinistra di dire no spostando l'idea su qualcos'altro del tipo come il dibattito sull'energia: nucleare ma no rinnovabile poi arriva l'eolico ma no solare, poi arriva il solare ma no le biomasse.

e qui lo stesso ma cosa il vincolo paesagistico? ma no facciamo il parco

anzi a proposito come mai lei ambientalista convinto è per il piano di bono che riduce la proposta ambientalista di quasi il 50% ed è stata aspramente criticata dagli altri ambientalisti?


senta mi faccia un favore risponda alle domande circostanziate di seby ali 
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 11:45:29 am, 30 Agosto 2010
Con Decreto Assessoriale  12 Maggio 1998, pubblicato nella GURS n. 33 del 4 Luglio 1998, l'Assessorato dei Beni Culturali ed Ambientali della Regione Sicilia ha adottato un provvedimento recante " Dichiarazione di notevole interesse pubblico dell'Alta Valle dell'Anapo ricadente nei Comuni di Buccheri, Buscemi, Carlentini, Cassaro, Ferla, Palazzolo Acreide e Sortino"con il quale si acclarò formalmente che il nostro territorio ibleo è " di notevole interesse pubblico ( collettivo) per le sue bellezze di insieme, archeologiche ed architettoniche oltre che panoramiche."       
                                                                                                                                     pinoguzzardi

questa si che era una notizia dottore, come mai l'ha riportata solo adesso?

dopo una tale presa d'atto, la situazione stagnante dell'economia nella nostra zona sarà destinata senz'altro a cambiamenti rivoluzionari, ci tenga informato quindi, se ne varrà a conoscenza, di eventuali concorsi per un posticino.... alla regione siciliana :)
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 12:14:02 pm, 30 Agosto 2010
Monellino, il sign. Salvo Caligiore, mi vuole dettare l'agenda dei miei interventi.

Ma io non mi sottraggo, andrò  a leggere l'utente " sebyali"  e se lo riterrò opportuno risponderò, se ci riesco.

Vorrei però fare una considerazione rispetto alle Sue recenti affermazioni:

Il mio intervento sui " desiderata" espresse dall'allora Consiglio Comunale di Palazzolo non tendeva a dimostrare la giustezza della tesi bensì ad evidenziare, ulteriormente, che quella del Parco paracadutato dall'alto, come le vipere, era una bufala che, ripeto, ha avuto " pascolo" in questo forum.

" e poi  lei sa già a cosa mirava il consiglio del 97? forse al piano reticolare? forse a quello della provincia? forse a quello degli ambientalisti?
o forse era la solita tattica della sinistra di dire no spostando l'idea su qualcos'altro del tipo come il dibattito sull'energia: nucleare ma no rinnovabile poi arriva l'eolico ma no solare, poi arriva il solare ma no le biomasse."


Rispetto alla prima parte della Sua domanda Le potrei rispondere che sicuramente e certamente quel Consiglio Comunale  non pensava ad un perimetro reticolare o gattopardato ma neanche a quello della Provincia ed altresì a quello degli ambientalisti, ma semplicemente al concetto di " Parco".

Il perimetro si costruisce e definisce con l'accordo di tutta la società civile così come rappresentata non essendo prerogativa di un solo Consiglio Comunale.

Rispetto alla seconda parte della Sua domanda la pregherei di essere più chiaro ( nucleare/rinnovabile, eolico/solare, solare/biomasse ! ).

Rispetto poi al piano di Bono, non ho approfondito l'argomento e non so quindi se sia un piano "bono", seppure è opportuno constatare che trattasi di  una proposta di perimetro  finalizzata a realizzare un un Parco già istituito ex legem.

E già questo a me  basta seppure sarebbe interessante confrontarsi con le altre idee di perimetri, purchè contigui. 


                                                                                                                           pinoguzzardi 
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 14:17:20 pm, 30 Agosto 2010
Ma io non mi sottraggo, andrò  a leggere l'utente " sebyali"  e se lo riterrò opportuno risponderò, se ci riesco.
ah mi scuso dimenticavo che ha fatto domande strane  a cui come di consueto lei non risponde.

Vorrei però fare una considerazione rispetto alle Sue recenti affermazioni:

Il mio intervento sui " desiderata" espresse dall'allora Consiglio Comunale di Palazzolo non tendeva a dimostrare la giustezza della tesi bensì ad evidenziare, ulteriormente, che quella del Parco paracadutato dall'alto, come le vipere, era una bufala che, ripeto, ha avuto " pascolo" in questo forum.


dottore una bufala è qualcosa che non esiste , che non è mai avvenuta  come quello delle vipere appunto e di cui spesso non c'è nessuno che ne risponde in prima persona.

qui  innanzitutto ci sono io che mi assumo la responsabilità di quello che dico e io accuso i sostenitori del parco di aver fatto tutto senza coinvolgere la popolazione, senza aprire il minimo dibattito PUBBLICO sul PARCO, senza alcuna valutazione di impatto economico che per forza di cosa avrebbe dovuto tenere conto delle forze produttive del territorio

non mi risulta che sia stata fatta pubblica assemblea, non mi risulta che siano stati chiesti pareri tecnici alle categorie sociali, non  mi risulta che ci siano state campagne elettorali in cui in tema di delicata importanza come questo sia stato trattato.

il fatto che in un consiglio comunale abbiano auspicato in opposizione ad un altra proposta il parco dimostra l'assoluta superficialità di quelle persone che rivestivano quella carica.


altrimenti carissimo dottore quelle persone che in siffatto modo si sono espressi in consiglio sarebbero intervenuti qui a difendere quell'idea, cosa che come vede non fanno, quindi o nel frattempo hanno cambiato idea o invece semplicemente sanno con quale pressapochismo e stata gestita la cosa ed evitano.


lei caro dottore non sta sfatando una bufala bensi sta confermando la mia tesi che il parco è voluto da una nomenclatura politica e politicizzata come lo è per forza di cose la gente che compone i consigli comunali.




Rispetto poi a quando da Lei affermato sulla opinione espressa dal Dott. Lorenzo Guzzardi in ordine al " comadandare loro",  non è stata quella una " guzzardiata", bensì il riferimento ad una norma vigente di questo nostro Stato ( ex bel paese). 
                                                                                                       

e mi permetta di dire che tale norma è una cazzata e simili funzionari che interpretano il loro ruolo in questo modo andrebbero licenziati

e  non voglio nella maniera + assoluta che arrivi un imbecille  con l'incarico di direttore o presidente del parco che mi dica che nella mia terra comanda lui
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: sebyali - 15:11:23 pm, 30 Agosto 2010
Citazione
e  non voglio nella maniera + assoluta che arrivi un imbecille  con l'incarico di direttore o presidente del parco che mi dica che nella mia terra comanda lui

 E' questo il senso dei sostenitori del no, il non piegarsi a voleri politici che con noi non hanno niente a che fare, non è semplice ostruzionismo ma quasi una reazione a vecchi principi di "colonizzazione". Nelle parole di SC c'e' tutta l'anima di quelli che sono scettici.

 
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 17:12:57 pm, 30 Agosto 2010
La fiera degli obei obei ove il " nostro" , in perfetto stile " salvocaligioriano", si illude di poter  " vendere" sciocchezze e mistificazioni.

Andiamo con ordine:

1) mi ha chiesto, nella qualità di semplice utente stante l'inchiostro nero, di dare delle risposte a " sebyali", ed avrei preferito l'utilizzo dell'inchiostro azzurro quale aministratore del forum  ed allora si sarebbe compreso  che la richiesta nasceva dalla volontà di alimentare il dibattito.

Ma l'inchiostro azzurro si sarà esaurito. 

Ho letto ora le domande che quell'utente si è posto, non certo rivolte a me ma a tutti i tanti utenti di questo forum ed io, uno dei tanti, mi faccio carico delle relative risposte stante che non lo fanno gli altri due utenti di questo forum ( siete rimasti in tre ed " il nostro" ancora non si è chiesto il perchè).

- " Culturalmente non siamo pronti ad aver un parco sotto casa, questo mi sembra sia emerso da più parti, anche in discussioni fuori dal forum. In momento di crisi economica e dopo i tagli alla scuola, alla sanità alla ricerca, e quindi cose non superflue il parco mi sembra superfluo. Questi sono temi che già avevo proposto. Bisognerebbe valutare se non rivalutare le zone naturali di cui la nostra terra e ben provvista"

E vi è in questa domanda una contraddizione in termini.

Da un lato  ha sostenuto che " il parco mi sembra superfluo", dall'altro ha auspicato la necessità di " rivalutare le zone naturali di cui la nostra terra è ben provvista".

A parte la citata contraddizione Le rispondo mutuando il pensiero del defunto Prof. Bruno Ragonese anche  Direttore Responsabile del “Grifone”, bimestrale d’informazione naturalistica il quale vide " nell'idea del parco degli Iblei lo strumento amministrativo più idoneo per la rifondazione di una civiltà perduta che aveva saputo ottimizzare il rapporto uomo-natura e per superare, in maniera democratica consentendo alla comunità locale di individuare il tipo di sviluppo dell'area, precedenti carenze di normazione che si riflettono in alcuni piani di lottizzazioni, legali ma non pienamente condivisibili" oltre che del Sindaco del Comune di Palazzolo che firmò quella nota prodotta dal Consiglio Comunale nella parte in cui sostenne la necessità di  "avviare l'istituzione del parco Nazionale degli Iblei che consentirebbe ai residenti di diventare protagonisti dello sviluppo della zona, mettendo in moto diversi meccanismi di finanziamento".

- " In merito al parco mi si dice che ancora non e stata firmata dal presidente della repubblica il decreto di attuazione. Mi chiedevo chi è per il no cosa intende fare concretamente per contrastare la creazione o comunque per avere più voce in capitolo nelle decisioni che riguardano il parco?"

Mi si dice che....., ma Lei  sign. "Sebyali" dove vive? Eppure ha partecipato attivamente a questa discussione ancora non conclusa sia sulla proposta degli Enti interessati inerente la  perimetrazione ed altresì sulle norme di salvaguardia che dovranno essere inserite in quel Decreto e Lei la non emanazione del Decreto lo sa " per sentito dire"?

Nel merito delle Sue domande Le rispondo con delle ovvietà:

a) attivarsi affinchè quella legge venga abrogata, seppure con poche speranze stante sia la carenza assoluta di motivazioni sia dando uno sguardo alle forze politiche in campo ed alle posizione che hanno assunto i politici locali della maggioranza ( Prestigiacomo, Granata, deputati dell'Udc) , oppure organizzando un referenduma popolare abrogativo che non contenga " bufale" quali argomentazioni a sostegno.

Riguardo alla " voce in capitolo" si rivolga al Suo Sindaco che di quella gestione del Parco degli Iblei avrà,  assieme agli altri rappresentati delle Istituzioni locali, voce preponderante.

2) Il sign. Caligiore ancora insiste senza pudore, ma sarà forse per sconoscenza, allora era occupato a fare altro.

Sostiene ancora, anzi,  " accusa i sostenitori del parco di aver fatto tutto senza coinvolgere la popolazione, senza aprire il minimo dibattito PUBBLICO sul PARCO, senza alcuna valutazione di impatto economico che per forza di cosa avrebbe dovuto tenere conto delle forze produttive del territorio".

Al fine di smentire quella affermazione, ormai trita e ritrita, Lo rimando a questo link:

http://www.verdi-modica.it/?p=278 (http://www.verdi-modica.it/?p=278)


                                                                                                                                                     pinoguzzardi
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 17:37:36 pm, 30 Agosto 2010
2) Il sign. Caligiore ancora insiste senza pudore, ma sarà forse per sconoscenza, allora era occupato a fare altro.

Sostiene ancora, anzi,  " accusa i sostenitori del parco di aver fatto tutto senza coinvolgere la popolazione, senza aprire il minimo dibattito PUBBLICO sul PARCO, senza alcuna valutazione di impatto economico che per forza di cosa avrebbe dovuto tenere conto delle forze produttive del territorio".

Al fine di smentire quella affermazione, ormai trita e ritrita, Lo rimando a questo link:

[url]http://www.verdi-modica.it/?p=278[/url] ([url]http://www.verdi-modica.it/?p=278[/url])



il link è del 2007 esattamente di quanto i verdi amici del ministro si fecero approvare la legge

ma visto che lei è + informato di me e che le mie parole a suo dire sono false

prego elencare :

1) la data, luogo e patecipanti  della riunione pubblica a cui hanno partecipato soggetti istituzionali e associazioni categoria produttive con tema l'istituzione del parco degli iblei durante gli anni 90 nel nostro territorio.
le riunioni fra ambientalisti non contano.

2) il documento di valutazione di impatto economico ,se c'è ,fatto dal comitato promotore   e firmato da un professionista del settore e proposto per il dibattito prima dell'approvazione della legge


se lei non è capace di fornire queste 2 informazioni  l'unico bugiardo senza pudorre qui resta lei

P.S. lei mi chiede il perchè siamo tanto pochi che intervengono in questo dibatitto le rammento che le ho già risposto in passato, e nel forum la gente si è pure scocciata e segue altri dibattiti, al posto suo invece mi chiederei come mai lei non ha trovato un solo sostenitore delle sue tesi saremo pure solo tre (ma io ne ho contati di +) ma tutti contro  di lei mi sembra, se lei è riuscito a smentire tutte le nostre tesi come mai nessuno arriva a darle ragione?
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 18:31:49 pm, 30 Agosto 2010
La fiera degli obei obei ove il " nostro" , in perfetto stile " salvocaligioriano", si illude di poter  " vendere" sciocchezze e mistificazioni.
                                                                                          pinoguzzardi

vede signor guzzardi, c'e chi come noi ci mette la propria faccia, se pur nell'illudersi di saper vendere sciocchezze, c'e' invece chi come lei premette di non avere pù l'età, e con questa scusa tenta di delegare altri ad alienare le proprie cazzate...c'est sicuramente plus facile, no?

ancora non ci ha spiegato chi e cosa venderà non appena sarà istituito il parco. mi faccia UN solo nome di chi in zona sta spettando il parco, avendo le idee chiare su come, dove e per cosa investire.

sarò ripetitivo egregio dottore, ma tutto il resto, mi ri-consenta, è semplice e banale aria fritta... l'unica cosa che fino ad ora ha dimostrato di saper vendere LEI senza delegare nessuno.
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 21:47:16 pm, 30 Agosto 2010
Una piccola lezioncina di lingua italiana ad " usum delphini".

Ero tentato di fare ricorso alla filosofia citando Emanuele Kant ed anche Sant'Agostino per fare capire al mio simpatico interlocutore il " senso" da dare al termine bugia e al termine  " bugiardo senza pudore".

Poi ho desistito certo come sono che il " nostro" conosce quei concetti filosofici ed il mio intervento non avrebbe apportato alcun " quid" in più alla Sua cultura.

Mi limiterò pertanto a ribadire i concetti dal punto di vista della nostra lingua madre.

 La bugia é " il linguaggio contrario al proprio pensiero con la volontà di ingannare" ed è un bugiardo chi pratica la bugia.

Il " nostro" mi ha chiesto:

- 1) la data, luogo e partecipanti  della riunione pubblica a cui hanno partecipato soggetti istituzionali e associazioni categoria produttive con tema l'istituzione del parco degli iblei durante gli anni 90 nel nostro territorio;

- 2) il documento di valutazione di impatto economico ,se c'è ,fatto dal comitato promotore   e firmato da un professionista del settore e proposto per il dibattito prima dell'approvazione della legge

- una terza domanda gli è rimasta " in pectore": quante volte fa l'amore, al mese,  il Presidente del Comitato promotore del Parco degli Iblei.

E con fare trinarciuto ha esternato l'idea che se io non rescivo a darGli quelle risposte sarei " un bugiardo senza pudorre".

Rispetto alla prima domanda non conosco le " frequenze",  conoscevo solamente tre episodi, seppure significativi,  che ho esternato:

- la posizione dell'avv. Nigro che ospitò, nella qualità di sindaco, nella casa comunale di Palazzolo ( non sull'Oglio) il Comitato promotore auspicando, in una delle riunioni alle quali lo stesso ha partecipato, che il Comune di Palazzolo divenisse la sede amministratviva del parco; 

- la posizione assunta dal Consiglio Comunale di Palazzolo esternata dal Dott. Messina che, come ha chiarito il " nostro" era l'allora Sindaco del Comune;

- la riunione tenutasi alla provincia di regionale di Siracusa alla quale parteciparono non solo ambientalisti ma  i Sindaci delle 3 provincie  interessate (SR, RG, CT), la stessa amministrazione provinciale, le associazioni naturaliste, ambientaliste e culturali, i direttori regionali  e provinciali della Forestale, Ispettorati, le associazioni di  categoria, i collegi  ed ordini professionali, la facolta di Scienze di Catania e quella di Architettura di Siracusa.

Del resto non so, non ero componente di quel Comitato nè svolgevo la funzione di segretario.

Ed il non sapere non significa essere bugiardi.

Stante che le riunioni si tenevano presso la casa Comunale di Palazzolo, il " nostro" potrebbe chiedere all'Avv. Domenico Nigro, Suo politico locale di riferimento. 

Riguardo alla seconda domanda sconosco se sia stato predisposto uno specifico  documento di valutazione di impatto economico, poichè però a leggere la normativa nessuna limitazione alle attività economiche è prevista, se non una tendenza a regime sulla agricoltura biologica nella sola zona C del parco  sulle cui  relative opportunità economiche di una agricoltura di eccellenza se ne è ampiamente discusso, mentre poichè la valorizzazione delle conservate  bellezze paesaggistche, architettoniche e culturali dovrà avvenire tramite l'espansione della attività turistica, è opportuno rimandare il " nostro" al seguente link che tratta, in generale,  proprio dell'impatto economico del turismo:

http://www.romit.org/it/pubblicazioni_romit/ROMIT_primo_silvestri_italiano/Cap%202.pdf (http://www.romit.org/it/pubblicazioni_romit/ROMIT_primo_silvestri_italiano/Cap%202.pdf) 

Anche in questo caso il non sapere se fosse stato predisposto o meno uno specifico studio sull'impatto economico  non significa essere bugiardi.

Rispetto alle terza domanda, quella " in pectore".

Non mi è dato sapere e per la mia sconocenza della relativa " frequenza" non posso sicuramente essere considerato bugiardo. 

Il sign. Salvo Caligiore assume sovente atteggiamenti alla Ciampa del "Berretto a sonagli" atteggiamento che si acuisce con il soffiare dello scirocco ibleo che " muove" ancora di più la famosa " corda" di pirandelliana memoria.


                                                                                                                             pinoguzzardi
       

 
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: sebyali - 00:29:14 am, 31 Agosto 2010
Lei mi chiede caro sig. Guzzardi, dove vivo ed  io le rispondo che vivo in un mondo dove del parco per fortuna se ne parla anche al di fuori del forum, e questa è una cosa che è venuta fuori in una  discussione con una persona che ritengo preparata ad affrontare tale argomento, persona di cui per adesso non dirò il nome.

E dopo questa emerita stron...... che lei a scritto forse dovrei uscire dal mio stato di pacatezza per risponderle per le rime ma non lo farò. Forse ritiene che sia uno dei soliti imbecilli che stanno  a perdere tempo appresso a politici per fare i propri comodi e per un tornaconto personale, le dico che non lo sono, sono uomo che ragiona con la propria testa ed ha le proprie idee.

Piuttosto lei come fa a non vedere che un intera comunità è contro il parco, non lo vuole, come fa a non capire che la maggior parte delle persone non vuole chinare la testa a voleri soprannaturali. Dove vive lei mio caro forse in una boccia di cristalo dove le proteste arrivano ovattate e non si sentono.

Le domande volevano solo essere l'anima della discussione, certamente io non avrei bisogno delle risposte di nessuno, ritengo di conoscere il problema abbastanza bene.

Mi faccia dire che questo topic è seguitissimo a quello che ne so, e molte persone non rispondono o non partecipano alla discussione  ma lo seguono assiduamente, ecco perché sarebbe interessante dire cose nuove.

Si guardi attorno parli con tutte le persone non solo con quelle che convengono con lei, vedrà un mondo che rifugge da certe logiche di lobby, e di sfruttamento delle situazioni.

Sempre che tenere conto delle idee degli altri sia cosa nobile.
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 01:54:34 am, 31 Agosto 2010
..Anche in questo caso il non sapere se fosse stato predisposto o meno uno specifico studio sull'impatto economico  non significa essere bugiardi.

                                                                                                                           pinoguzzardi

STANTE CHE, glie lo dico io cosa significa signor guzzardi....significa parlare senza cognizione di causa, significa dire stronzate campate in aria quando si sostiene che il parco porti economia, significa dover riconoscere di essere idioti presuntuosi se si continua ad avere pure il coraggio di insisterci
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 02:48:24 am, 31 Agosto 2010
La bugia é " il linguaggio contrario al proprio pensiero con la volontà di ingannare" ed è un bugiardo chi pratica la bugia.


come ad esempio dire che non si sapeva che un certo avvocato famoso aveva usato una frase famosa di recente nonostante in altro loco si era pubblicato proprio l'articolo a riguardo?

per tornare in tema dottore lei ha citato delle mie parole e ha detto di averle smentite e io continuavo senza pudore, quindi le ho richiesto quale affermazioni costituivano la smentita
e visto che le mie affermazioni erano relative a due argomenti dunque ho fatto due richieste, quindi non vedo perchè avrei dovuto avere le domanda in pectore?
se lei mi da del bugiardo su argomenti che non riesce a dimostrare veramente che sono bugie allora chi è il vero bugiardo?


e sicuramente lei mi può insegnare tutto riguardo le bugie , non lo mettevo in dubbio caro dottore, è sicuramente competente sulla cosa senza scomodare  Kant e Sant'Agostino


con fare trinarciuto ha esternato l'idea che se io non rescivo a darGli quelle risposte sarei " un bugiardo senza pudorre".


dottore il termine non è trinarciuto ma trinarIciuto (solito mero errore materiale come i tanti che le capitano) e  fu coniato da Giovannino Guareschi per indicare i comunisti che con la terza narice aspiravano gli ordini del partito direttamente senza farli  passare dal cervello.
per assonanza ideologica e per come difende il parco per partito preso negando tutto anche l'evidenza penso che che il termine le calzi a pennello

(http://www.paraparlando.com/proxy.php?request=http%3A%2F%2Fi173.photobucket.com%2Falbums%2Fw50%2Fmdeledda%2FGuareschi%2FVignette%2Fguareschi-10.jpg&hash=1bff9402ea8f732361f076d09d2128ef)

- la posizione dell'avv. Nigro che ospitò, nella qualità di sindaco, nella casa comunale di Palazzolo ( non sull'Oglio) il Comitato promotore auspicando, in una delle riunioni alle quali lo stesso ha partecipato, che il Comune di Palazzolo divenisse la sede amministratviva del parco; 

- la posizione assunta dal Consiglio Comunale di Palazzolo esternata dal Dott. Messina che, come ha chiarito il " nostro" era l'allora Sindaco del Comune;


nessuno dei due nominati ha parlato in tema di  parco , ne delle sue problematiche con la popolazione, il fatto che il sindaco nigro così come il sindaco messina sapessero che c'erano delle ipotesi di parco e che in parte le condividessero, non significa  che la cosa fosse pubblicamente conosciuta, significa soltanto che la politica era interessata al parco ma questo non mi sembra che nessuno l'abbia mai negato a parte cascone.


- la riunione tenutasi alla provincia di regionale di Siracusa alla quale parteciparono non solo ambientalisti ma  i Sindaci delle 3 provincie  interessate (SR, RG, CT), la stessa amministrazione provinciale, le associazioni naturaliste, ambientaliste e culturali, i direttori regionali  e provinciali della Forestale, Ispettorati, le associazioni di  categoria, i collegi  ed ordini professionali, la facolta di Scienze di Catania e quella di Architettura di Siracusa.


mi scusi quando è avvenuta questa riunione? di questa non ha parlato e non cita la data, come mai?
è avvenuta in tempi tali da instaurare un dibattito nella popolazione per esempio negli anni 90?
quali sono stati i pareri degli ordini professionali? cosa dissero i rappresentanti degli agricoltori in quella occasione?

Ed il non sapere non significa essere bugiardi.


se dice di aver smentito le mie affermazioni portando prove che dico il falso e questo non è vero, significa esserlo

ma è vero il non sapere significa essere ignoranti e parlare a vanvera

Stante che le riunioni si tenevano presso la casa Comunale di Palazzolo, il " nostro" potrebbe chiedere all'Avv. Domenico Nigro, Suo politico locale di riferimento. 


domenico nigro non mi ha mai detto che dico il falso quindi perchè devo chiedere a lui chiedo a lei che invece assirisce di avermi smentito non si sa come.

Riguardo alla seconda domanda sconosco se sia stato predisposto uno specifico  documento di valutazione di impatto economico,


però intanto ha detto di aver smentito le mie afffermazioni a riguardo, ora dice che sconosce

lei sconosce ma intanto smentisce

Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: pinoguzzardi - 08:02:54 am, 31 Agosto 2010
" Obtorto collo" sono costretto a continuare la lezioncina di lingua italiana a beneficio del sign. Salvo Caligiore.

" Lei sconosce ma intanto smentisce".

Il termine " smentire" attiene al negare una affermazione in precedenza posta in essere dal medesimo soggetto oppure dimostrare falso ciò che altri abbiano asserito.

Poichè io non ho negato nulla rispetto a quanto in precedenza asserito smentisco Lei, sign. Caligiore.

Il termine " trinarciuto" venne usato, come Lei ci ha ricordato proprio da Giovannino Guareschi il quale, nel Suo " Candido" lo usava indifferentemente sia nella forma iniziale di trinariciuto che nella forma di trinarciuto.

Il suo " capo" politico, il "carosilvio", lo utilizza nella seconda forma tant'è che  rivolgendosi a Michele Santoro lo ha definito
" Questo trinarciuto comunista di santoro, dovrebbe solo vergognarsi di chiamare il suo inguardabile programma spazzatura come programma di informazione".

E se lo dice Lui.

Le farebbe bene, sign. Caligiore, un ripasso della lingua italiana.

Magari ripartendo dalla lettura di Luigi Pirandello e del Suo " Berretto a sonagli":

Nella scena il primo atto della  commedia si chiude con una visita di Ciampa a casa di Beatrice il quale cerca di convincerla a considerare i gravi problemi che comporterebbe una denuncia.Esternando l'idea  che in questo caso – per salvare il nome macchiato della famiglia Ciampa – egli sarebbe costretto a fare una pazzia e a uccidere la traditrice Nina.

Ciampa quindi invita Beatrice ad usare la ragione e a dare una giratina allo strumento:
 
"Beatrice: Lo strumento? Che strumento?

Ciampa: La corda civile, signora. Deve sapere che abbiamo tutti come tre corde d'orologio in testa.
(Con la mano destra chiusa come se tenesse tra l'indice e il pollice una chiavetta, fa l'atto di dare una mandata prima sulla tempia destra, poi in mezzo alla fronte, poi sulla tempia sinistra.)

La seria, la civile, la pazza. Soprattutto, dovendo vivere in società, ci serve la civile; per cui sta qua, in mezzo alla fronte. ‑ Ci mangeremmo tutti, signora mia, l'un l'altro, come tanti cani arrabbiati. ‑ Non si può. ‑ Io mi mangerei ‑ per modo d'esempio ‑ il signor Fifì. ‑ Non si può. E che faccio allora? Do una giratina così alla corda civile e gli vado innanzi con cera sorridente, la mano protesa: ‑ «Oh quanto m'è grato vedervi, caro il mio signor Fifì!». Capisce, signora? Ma può venire il momento che le acque s'intorbidano. E allora... allora io cerco, prima, di girare qua la corda seria, per chiarire, rimettere le cose a posto, dare le mie ragioni, dire quattro e quattr'otto, senza tante storie, quello che devo. Che se poi non mi riesce in nessun modo, sferro, signora, la corda pazza, perdo la vista degli occhi e non so più quello che faccio! »


La invito, sign. Caligiore,  ad utilizzare sovente la chiavetta della corda seria e di quella civile e di fermarsi lì, senza andare oltre.

Non faccia come Ciampa, usi esclusivamente la ragione.

Ed allora sì che avrà, nella vita, un futuro anche professionale.

Personalmente mi fermo quì, salvo un Suo ripensamento sul corretto utilizzo di quelle " chiavette" meccaniche.

E' stato un piacere.   

Mi sono divertito, utilizzando anche l'ermeneutica, con una azione utilizzata eslusivamente a contrastare le " bufale "e gli " asini che volano" che una " nebbia" maligna, frutto di mera disinformazione ed oscurantismo, qualcuno aveva insufflato sulle nostre belle colline iblee.                                                                   

La luce del secolo XVIII, quello dei  Lumi,  ancora irradia questo XXI, se ne faccia una ragione sign. Caligiore:  "sapere aude", abbia il coraggio di conoscere e servirsi della Sua propria intelligenza.

                                                                                                                  pinoguzzardi


                                                                                                                 
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 10:14:07 am, 31 Agosto 2010
" Obtorto collo" sono costretto a continuare la lezioncina di lingua italiana a beneficio del sign. Salvo Caligiore.

" Lei sconosce ma intanto smentisce".

Il termine " smentire" attiene al negare una affermazione in precedenza posta in essere dal medesimo soggetto oppure dimostrare falso ciò che altri abbiano asserito.

Poichè io non ho negato nulla rispetto a quanto in precedenza asserito smentisco Lei, sign. Caligiore.

non ha negato nulla?non sono sue parole queste:
2) Il sign. Caligiore ancora insiste senza pudore, ma sarà forse per sconoscenza, allora era occupato a fare altro.

Sostiene ancora, anzi,  " accusa i sostenitori del parco di aver fatto tutto senza coinvolgere la popolazione, senza aprire il minimo dibattito PUBBLICO sul PARCO, senza alcuna valutazione di impatto economico che per forza di cosa avrebbe dovuto tenere conto delle forze produttive del territorio".

Al fine di smentire quella affermazione, ormai trita e ritrita, Lo rimando a questo link:

[url]http://www.verdi-modica.it/?p=278[/url] ([url]http://www.verdi-modica.it/?p=278[/url])



Il termine " trinarciuto" venne usato, come Lei ci ha ricordato proprio da Giovannino Guareschi il quale, nel Suo " Candido" lo usava indifferentemente sia nella forma iniziale di trinariciuto che nella forma di trinarciuto.



dottore ho tutti libri di guareschi , + la raccolta di candido del 48-50 editi da rizzoli, li ho letti tutti e non ricordo che abbia mai usato il il termine sprovvisto della i in manieria indifferente come da lei asserito

dunque per favore, visto che è così informato, mi indichi in quale libro o in quali numeri di candido ha usato il termine trinarciuto al posto di di trinarIciuto così controllo subito.


per il resto del discorso le confesso che non ho capito nulla a parte l'autocelebrazione per aver letto nella sua vita un libro di pirandello, chiavetta non chiavetta.

io ho le chiavi di casa e della mia macchina e il mio futuro professionale è determinato solo dalla serietà che le aziende per cui svolgo lavori mi riconoscono e per cui mi pagano ed è  a dir poco squallido adombrare che potrei avere problemi  professionali per la mia attività pubblicistica su internet, o dovrei pensare che lei mi vuole diffamare in privato?
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: renegade79 - 19:14:13 pm, 31 Agosto 2010
ma alla fine, dopo tutto il clamore dei mesi scorsi, con l'estate che si è concluso? si fa o no sto parco? perchè in giro non se ne parla più e tutto sembra fermo alle leggende e alle incertezze e i dubbi di tempo fa..
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: sebyali - 20:48:38 pm, 31 Agosto 2010
Ora Pino Guzzardi ci dirà, visto che sa tutto lui!!!!!!!
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: enrico tomasi - 23:02:58 pm, 31 Agosto 2010

leo longanesi diceva, nulla si difende con così tanto calore quanto quelle idee a cui non si crede.

qui si sta andando ben oltre....non ho mai visto nessuno così accanito nel cercare di negare l'evidenza
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: giume - 14:16:52 pm, 04 Settembre 2010
Carissimi, da poco una mia amica mi ha fatto conoscere paraparlando e la cosa mi è piaciuta perchè, credo, possa costituire un luogo di "conflitto culturale". Ne abbiamo bisogno.
Circa l'argomento "Parco" per andare avanti credo che bisognerebbe fare qualche passo indietro, senza con questo offendere qualcuno o pretendere di insegnare qualcosa ad altri.
Il punto di partenza, secondo me, è prendere atto che il nostro territorio e non solo dopo 60 e passa anni di cosiddetto sviluppo mostra gli stessi numeri e percentuali del secondo dopoguerra sia in termini di occupazione, sia in termini di reddito, sia in termini di prospettive. In più davanti ai nostri occhi ci si para un autentico disastro ambientale che, messo insieme, a quello materiale e morale, mostra una situazione senza sbocco e con tanta frustrazione e infelicità.
Dobbiamo volgere il nostro sguardo e la nostra attenzione altrove.
Guardare a territori e ad esperienze diverse a modelli che hanno saputo coniugare sviluppo, ambiente e qualità della vita, mi sembra particolarmente utile. Occorre stabilire a monte quale direzione pensiamo che si debba percorrere. Ma non possiamo però dimenticare che le aree protette dalle nostri parti non superano il 13% quando la media nazioneale supera ormai il 22. Non possiamo dimenticare che esiste l'urgenza e la necessità di preservare la fertilità del suolo mentre i processi di desertificazione in Sicilia interessano oltre l'86% dell'intero territorio. Non possiamo dimenticare che occorre bloccare l'improprio uso del territorio agricolo, unico luogo deputato alla produzione di cibo e che le attività di cementificazione superano di gran lunga le necessità del territorio stesso, ecc. ecc.
Mi pare utile ricordare, aldilà delle degenerazioni che pure esistono (e non vedo perchè la gestione dei parchi affidata dalla partitocrazia ai loro fedeli ascari debba essere esente da ruberie e malversazioni) che la raltà deelle aree protette hanno costituito un autentico salvagente e prospettiva di reddito e occupazione per tutta la popolazione. L'esempio, qui ricordato in negativo, del Parco Nazionale dell'Abruzzo è paradigmatico rispetto al Parco degli Iblei. In 50 anni si sono decuplicati i redditi, l'area è uscita fuori dall'Obiettivo 1, il numero delle banche è di 15 volte quello di 50 anni fa, la qualità della vita è fra le migliori nel nostro paese e tutto fa ritenere che la direzione intrapresa sia quella vincente.
Adesso proviamo a gaurdarci addosso, guardiamo il nostro territorio dove, recentemente una specie di imprenditore edile (meglio sarebbe mattonaro) mi ha detto: "ma che ce ne facciamo del Teatro greco, perché non costruire un bel condominio?". La situazione non mi sembra poi così lontana dalla realtà. Avete visto quel signore (mi pare rappresentante della minoranza all'interno della maggioranza - sig!) come si è dipinta la villa (rosso e blu) sulla panoramica praticamente alla vista dal teatro greco, diviso solo dal materiale di risulta che è rimasto dietro il teatro ancora dai tempi degli scavi della fine del 1800?
Allora, e concludo, dobbiamo prima chiederci cosa vogliamo veramente, dove vogliamo andare e poi parlare sul parco che rimane, comunque, una scelta praticamente obbligata se pensiamo che l'ambiente sia qualcosa che ci interessa in ordine al nostro futuro e non solamente un'opzione di alcuni nostalgici romantici pensatori.
Grazie per l'attenzione.
Giuseppe Messina (www.messinagiuseppe.it (http://www.messinagiuseppe.it))
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 15:13:14 pm, 04 Settembre 2010
L'esempio, qui ricordato in negativo, del Parco Nazionale dell'Abruzzo è paradigmatico rispetto al Parco degli Iblei. In 50 anni si sono decuplicati i redditi, l'area è uscita fuori dall'Obiettivo 1, il numero delle banche è di 15 volte quello di 50 anni fa, la qualità della vita è fra le migliori nel nostro paese e tutto fa ritenere che la direzione intrapresa sia quella vincente.


benvenuto nel forum intanto

i dati che porti sono quelli che vengono portati spesso  dai fautori del parco tuttavia ogni volta che si vanno a spulciare questi dati almeno per quello che ho visto si scoprono tante cose che rendono perplessi.

per esempio quando parli di area obiettivo 1 superata io so che non si parla solo dell'area del parco degli abruzzi bensì di tutto l'abruzzo che in questi ultimi anni è si è sviluppata l'industria in particolare nell'area di teramo e ne ha fatto l'area "più industrializzata" del meridione.

tu dici negli ultimi 50 anni il reddito si è decuplicato,  ma in lombardia negli ultimi 50 anni quanto è diventato il reddito, o per fare un esempio cattivo a priolo di quanto è aumentato il reddito?  con chi si fa  il confronto?


se dobbiamo fare delle analisi dobbiamo far corrispondere agli effetti le giuste cause altrimenti finisce come il pollo di trilussa, se uno mangia due polli e uno non ne mangia niente mediamente tutti mangiano almeno un pollo.

o per fare esempio se facciamo una statistica ad arcore sono certo che risulterà che molto del reddito complessivo del paese è determinato dalle televisioni, ma onestamente io non mi sento di dire  quel paese guadagna sulle televisioni, forse una determinata persona...

ora nelle discussioni del parco vedo le stesse cose, si parla di crescita del parco degli abruzzi ma è vero che c'è stato 80 anni  per cambiare diciamo trend, prima la gente emigrava a + non posso, l'abusivismo edilizio esisteva all'interno del parco, e negli anni 90 il direttore fu l'uomo + denunciato d'italia per il livello di conflitto interno che esisteva nel parco.

allora perchè si continua a sostenere il parco come se fosse la panacea di tutti i mali, i dati li guardiamo seriamente?

sono certo che ce ne saranno di positivi per l'ipotesi parco, ma smettiamola di raccontare cose con pressapochismo

ho avuto  scontri con ambientalisti che mi dicevano che in trentino e in toscana e emilia romagna campavano *tutti*  col turismo ho fatto notare che anche su wikipedia quando parla per queste regione di industria superiore al 35% di forza lavoro e pil  e che il turismo arriva sempre al 30% max altro che tutti.

di cosa parliamo allora solo di quello che vediamo quando ci facciamo "la gita" ma pensiamo davvero che la vita reale quella che ci fanno vedere quando andiamo li per divertirci?


Adesso proviamo a gaurdarci addosso, guardiamo il nostro territorio dove, recentemente una specie di imprenditore edile (meglio sarebbe mattonaro) mi ha detto: "ma che ce ne facciamo del Teatro greco, perché non costruire un bel condominio?".

beh bisogna vedere se era una provocazione, o semplicimente  imbecillità

tuttavia non bisognerebbe dimenticare che anche il teatro greco è una costruzione voluta da uomini (saremmo capaci semplicemente di volerla una cosa così?),  e anche un condominio potrebbe essere un opera d'arte, come lo è la petrera di Gaudi a barcellona.

il problema è come si costruisce seguendo quale finalità e quale criterio, io non sono un ambientalista ma non sono nemmeno un sostenitore della cementificazione selvaggia.
certo lascia un po interdetti che alcuni architetti pro-parco poi costruiscano sui dirupi in cui quanto meno il buonsenso sconsiglierebbe


si può avere una visione razionale anche non ambientalista ma che tenga conto dell'ambiente, l'esempio di barcellona con la sua urbanistica di un ingegnere del 800 (che distrusse parecchio del medioevale), che già a quel tempo penso ad strade larghe e ad alberate non perchè l'ambiente è il fine ultimo ma perchè l'uomo è il fine ultimo è un esempio


Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: giume - 11:50:16 am, 05 Settembre 2010
L'orinatoio di Duchamp è considerato un'opera d'arte. Un oggetto fuori dal suo contesto può considerarsi un'opera d'arte.
E allora? Che c'entra tutto questo con la discussione sullo sviluppo e conseguentemente con l'ipotesi di una salvaguardia di un territorio vasto e dell'uso conservativo delle sue risorse?
Val la pena chiarire allora un concetto fondamentale che qui sfugge al nostro interlocutore. Quando si ha uno sviluppo sostenibile. Uno sviluppo è sostenibile quando si ha un uso conservativo delle risorse (spendo solo l’interesse e non il capitale) e quando si realizzano attività remunerative e compatibili con le attitudini del territorio e che siano praticabili per un tempo indefinito. Questo fa la differenza con Priolo, Milano e tutte le aree a forte sviluppo ma a scarso progresso e dove l'impronta ecologica supera di gran lunga la capacità di tenuta del territorio medesimo.
E' di questo che stiamo parlando.
Il capitalismo ha generato come unico valore il consumismo che si basa però sulla distribuzione ingiusta delle risorse. Per fare solo un esempio. Ogni giorno nel pianeta si produce cibo per circa 12 miliardi di persone, ma ce ne sono oltre un miliardo che muore letteralmente di fame. Il problema non è la risorsa cibo ma la sua distribuzione. Questo ci porterebbe però lontano dal centro del nostro discorso ed ecciterebbe il nostro interlocutore a polemizzare.
Ho detto all'inizio che il progetto di sviluppo, competitivo e non cooperativo, che è stato implemenetato nel sud in modo particolare, è fallito. I numeri parlano chiaro a riguardo. Al Sud con lo sviluppo per poli (es. in Sicilia Priolo-Gela-Termi Imerese) ma in funzione del Nord fornendogli le braccia si è affermato il modello della crescita detto dello “sgocciolamento”. Questo modello di sviluppo che è fatto dalla grande industria, dai poli di sviluppo, dagli assi di sviluppo e i cui benefici discendono ai dirigenti, ai quadri e a tutta la classe dei professionisti fino a interessare, per sgocciolamento, le masse (gli operai, gli impiegati, i consumatori).
Per dare un'immagine di questo modello si può fare riferimento al colapasta: i maccheroni restano all‘élite, ai quadri, all'industrializzazione, quello che sgocciola, cioè l'acqua di cottura, va alle masse. Il risultato di questo modello che ha interessato trasversalmente tutti i settori, oltre ai risvolti economici e occupazionali di cui si è detto in precedenza, ha depauperato enormemente la capacità di tenuta dell'intero sistema ambientale su cui si basa la nostra stessa vita. E' bene ricordare che ad esmpio leggendo i dati ufficiali sui fenomeni della desertificazione in Sicilia (dato Regione Sicilia 2008) l'86,5% dell'intero territorio siciliano è interessato da una classe di rischio elevato di desertificazione. Tanto è vero che l'ONU, nella conferenza sulla desertificazione del 2008 ha messo la Sicilia fra le regioni dove è più urgente un intervento strutturalòe sulla questione. In altri termini con questo modello di sviluppo in meno di 70 anni abbiamo consumato la fertilità del suolo - che è fonte di vita e garanzia per il futuro - realizzatori in circa quattro miliardi di anni.
E' di questo che stiamo parlando. E non possiamo certo farci impressionare da modelli distruttivi ed energivori. Siamo ad unpunto di non ritorno.
In questo senso occorre cambiare direzione e ipotizzare percorsi che sappiano coniugare ambiente e occupazione, conservazione delle risorse e utilizzo di quelle esistenti sul territorio a partire dal capitale umano.
Tutto qui.
Se poi ci vogliamo attaccare alle parole e pensare di essere "intelligenti" nel provocare, vuol dire che ho sbagliato a scrivere su questo blog.
Grazie per l'attenzione.
Giuseppe Messina
Titolo: Re:Le domande sul parco su cui riflettere
Inserito da: SC - 16:16:01 pm, 05 Settembre 2010
?????????????????????????????????????

signor messina mi scusi ma non capisco decisamente la chiusura del suo post, a quali parole mi sarei attaccato?

pensavo che lei avesse riportate le parole di uno sconosciuto palazzinaro sul teatro greco, io le ho solo commentate , allora l'opinione del palazzinaro che ci stava a fare nel dibattito?

prima parla di "luogo di conflitto culturale" e poi alla prime e  banali obiezioni minaccia di andarsene?
il suo concetto di conflitto culturale è alquanto strano.

glielo dico in anticipo se lei va a roma e si fa eleggere papa questo non sarà sufficiente ad evitare obiezioni in questo luogo.

qual'è il problema?  ho detto che l'intera regione abruzzo sta andando avanti grazie lo sviluppo industriale della provincia di teramo più che attraverso il parco.

sto dicendo falsità? bene porti i dati  dello sviluppo economico interno dell'abruzzo se mi sto sbagliando sarò felice di scopire il mio errore.

L'orinatoio di Duchamp è considerato un'opera d'arte. Un oggetto fuori dal suo contesto può considerarsi un'opera d'arte.

pensavo  fosse il contrario che proprio il contesto creasse l'opera d'arte se si mette un orinatoioal centrodi  museo esso passa per opera d'arte se lo si mette in una stanza essa diventa il WC se lo si mette in un isola ecologica è solo un rifiuto.

senza considerare che se un architetto progettasse una bella casa senza WC il valore intrinseco del progetto e del progettista diminuirebbe

E allora? Che c'entra tutto questo con la discussione sullo sviluppo e conseguentemente con l'ipotesi di una salvaguardia di un territorio vasto e dell'uso conservativo delle sue risorse?

si riferisce al fatto di aver citato la città di barcellona come esempio di coniugazione di una urbanistica razionale e bella  ma al tempo stesso includente l'ambiente?
non è pertinente?

Val la pena chiarire allora un concetto fondamentale che qui sfugge al nostro interlocutore. Quando si ha uno sviluppo sostenibile. Uno sviluppo è sostenibile quando si ha un uso conservativo delle risorse (spendo solo l’interesse e non il capitale) e quando si realizzano attività remunerative e compatibili con le attitudini del territorio e che siano praticabili per un tempo indefinito.

è vero mi sfugge il concetto di sviluppo sostenibile, io vorrei capire intanto dove è stato realizzato e con quali risultati, il fatto che si realizzano attività remunerative e compatibili con il territorio mi sembrano belle parole,
con il territorio sono compatibili tante cose anche la fame, la cosa che voglio sapere è se le persone possono vivere una vita dignitosa di loro scelta.




Questo fa la differenza con Priolo, Milano e tutte le aree a forte sviluppo ma a scarso progresso e dove l'impronta ecologica supera di gran lunga la capacità di tenuta del territorio medesimo.

bisognerebbe accordarsi sul'ideea di progresso penso

E' di questo che stiamo parlando.
Il capitalismo ha generato come unico valore il consumismo

beh ha anche generato i diritti sindacali, ha generato il fatto di poter comunicare a distanza con strumenti come internet, ha generato una ricerca medica che ci permette di vivere e superare malattie che in altri secoli hanno distrutto l'umanità.

che si basa però sulla distribuzione ingiusta delle risorse. Per fare solo un esempio. Ogni giorno nel pianeta si produce cibo per circa 12 miliardi di persone, ma ce ne sono oltre un miliardo che muore letteralmente di fame.
 Il problema non è la risorsa cibo ma la sua distribuzione

concordo sul problema ma guarda caso alcuni paesi che primi vivevano questa situazione ora sono in via di sviluppo con tassi di crescita elevati e stanno risolvendo i problemi di "distribuzione" proprio attraverso il capitalismo e il "consumismo"


Ho detto all'inizio che il progetto di sviluppo, competitivo e non cooperativo, che è stato implemenetato nel sud in modo particolare, è fallito. I numeri parlano chiaro a riguardo. Al Sud con lo sviluppo per poli (es. in Sicilia Priolo-Gela-Termi Imerese) ma in funzione del Nord fornendogli le braccia si è affermato il modello della crescita detto dello “sgocciolamento”. Questo modello di sviluppo che è fatto dalla grande industria, dai poli di sviluppo, dagli assi di sviluppo e i cui benefici discendono ai dirigenti, ai quadri e a tutta la classe dei professionisti fino a interessare, per sgocciolamento, le masse (gli operai, gli impiegati, i consumatori).

è vero l'industria non è cresciuta, perchè ad un certo punto i nostri politici hanno capito che non avrebbero potuto gestire il capitalismo e hanno preferito ricorrere ad una via + semplice l'assistenzialismo.
infilare tutti nella pubblica amministrazione, questo ha sottratto intelligenze, persone che avrebbero potuto inventarsi l'indotto che ci manca.

a palazzolo c'era una fabbrica di gassose, c'era un ottima sartoria che si poteva trasformare in industria tessile e invece dove sono finite?

e i politici continuano ad inventarsi enti, che sulla carta sono bellissimi come il parco ma ai fini pratici nessuno sa come dovrebbero funzionare.

In altri termini con questo modello di sviluppo in meno di 70 anni abbiamo consumato la fertilità del suolo - che è fonte di vita e garanzia per il futuro - realizzatori in circa quattro miliardi di anni.

perchè la sicilia esiste da 4 miliardi di anni? non mi risultava
aldilà della battuta, la natura è cambiamento non conservazione e noi uomini siamo bestie come tutte le altre il mondo cambia anche senza di noi.